Tra le novità della riforma fiscale 2023 vi è la ridefinizione delle deduzioni e detrazioni IRPEF al fine di promuovere l’equità verticale e orizzontale e migliorare la trasparenza del sistema fiscale.
Il Governo vuole attuare una revisione organica e complessiva del del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche. Non saranno toccate però, deduzioni e detrazioni su casa, sanità e previdenza.
In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo quali sono le novità su detrazioni e deduzioni fiscali previste dalla riforma IRPEF 2023 e come cambieranno entro il 2025.
NOVITÀ SU DETRAZIONI E DEDUZIONI NELLA RIFORMA IRPEF 2023
La riforma IRPEF 2023 che è “figlia” della riforma fiscale 2023 prevede delle novità sulle detrazioni e deduzioni. Lo scopo di questi cambiamenti è attuare entro il 2025, il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta, delle detrazioni dall’imposta lorda e dei crediti d’imposta.
Le misure chiave, tuttora in corso di definizione, sono quattro:
- la riorganizzazione delle detrazioni e deduzioni in base alle loro finalità;
- la possibilità di consentire la deduzione dal reddito di lavoro dipendente e assimilato, anche in misura forfettizzata, delle spese sostenute per la produzione dello stesso;
- la possibilità, per tutti i contribuenti, di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria, consentendo, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo;
- l’inclusione nel reddito complessivo, rilevante ai fini della spettanza di detrazioni, deduzioni o benefici di qualsiasi titolo, anche di natura non tributaria, dei redditi assoggettati ad imposte sostitutive e a ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche, con esclusione dei redditi di natura finanziaria.
In attesa che il Governo definisca la misura con specifici Decreti legislativi (su cui vi aggiorneremo), entriamo più nel dettaglio per comprendere meglio le novità su detrazioni e deduzioni previste dalla riforma fiscale 2023.
1) DETRAZIONI E DEDUZIONI ORGANIZZATE IN BASE ALLA FINALITÀ
Le novità sulla riorganizzazione di detrazioni e deduzioni – che rientrano nell’intento di attuare una graduale riduzione dell’IRPEF con la prospettiva di transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica (flat tax) – prevedono la valutazione delle detrazioni fiscali e delle deduzioni fiscali tenendo conto delle loro finalità, con particolare riguardo:
- alla composizione del nucleo familiare e ai costi sostenuti per la crescita dei figli;
- alla tutela del bene costituito dalla casa e di quello della salute delle persone, dell’istruzione e della previdenza complementare;
- agli obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica e della riduzione del rischio sismico del patrimonio edilizio esistente.
Come specificato anche nel DEF 2023 la riorganizzazione non riguarderà ambiti quali casa, sanità e previdenza che rappresentano i limiti da rispettare nella revisione di deduzioni e detrazioni.
2) NUOVE DEDUZIONI SPESE PER I DIPENDENTI
Il testo della riforma IRPEF 2023 in corso di esame e da attuare entro il 2025 prevede la possibilità di consentire la deduzione dal reddito di lavoro dipendente e assimilato delle spese sostenute per la produzione dello stesso. La deduzione potrà essere prevista anche a “forfait”, ossia in misura forfettaria.
Attualmente ai lavoratori dipendenti e assimilati è attribuita una detrazione specifica per tipologia di lavoro. Cioè, per i dipendenti (o assimilati) non è possibile dedurre le spese sostenute per la produzione del reddito. Diversamente, dal reddito di lavoro autonomo (ove non si opti per il regime forfettario) è possibile dedurre le spese sostenute per la produzione del reddito, secondo le regole del TUIR (articolo 54).
Un sistema che la nuova riforma fiscale intende cambiare dando la possibilità ai dipendenti di dedurre le spese, proprio come gli autonomi non forfettari.
3) OK ALLA DEDUZIONE CONTRIBUTI PREVIDENZIALI
Tra le novità su detrazioni e deduzioni, la riforma fiscale in corso di definizione, prevede la possibilità, per tutti i contribuenti, di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria, consentendo, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo.
In tal modo si equipara il trattamento dei redditi di lavoro dipendente e assimilati a quello dei redditi conseguiti dai lavoratori autonomi e dagli imprenditori individuali.
In base alla legislazione vigente, invece, l’ammontare di talune detrazioni fiscali, come quelle attribuite in ragione della tipologia di reddito conseguito (articolo 13 del TUIR) o per carichi di famiglia (art. 12 del TUIR), è commisurato al parametro del reddito complessivo del contribuente, con la conseguenza che, mentre per il reddito da lavoro dipendente la detrazione si determina sulla base del reddito complessivo al netto degli oneri previdenziali obbligatori, nel caso dei lavoratori autonomi (diversi dai notai) e degli imprenditori individuali la detrazione si calcola sul reddito complessivo al lordo degli stessi oneri.
Con la modifica introdotta dal Governo Meloni l’imprenditore individuale e il lavoratore autonomo potranno dedurre i contributi previdenziali dal reddito di categoria, diminuendo, di conseguenza, il reddito complessivo.
4) NUOVO SISTEMA DI CALCOLO DEL REDDITO COMPLESSIVO
Riorganizzando detrazioni e deduzioni con le novità che vi abbiamo illustrato, il Governo è chiamato anche a ridefinire il sistema di calcolo del reddito complessivo. La riforma IRPEF 2023 prevede l’inclusione nel reddito complessivo anche di:
- redditi assoggettati ad imposte sostitutive;
- ritenute alla fonte a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche, con esclusione dei redditi di natura finanziaria.
Il reddito complessivo così calcolato sarà cruciale ai fini della spettanza di detrazioni, deduzioni o benefici di qualsiasi titolo, anche di natura non tributaria. Per capire nel dettaglio come funzionerà, bisognerà attendere che il Governo definisca la misura con specifici Decreti legislativi (su cui vi aggiorneremo) che attuano la riforma fiscale 2023.
QUANDO ENTRANO IN VIGORE LE NOVITÀ SU DETRAZIONI E DEDUZIONI
Le novità su detrazioni e deduzioni entreranno in vigore non appena il Governo, dopo l’iter della riforma fiscale 2023 in Parlamento, definirà la misura con specifici Decreti legislativi (su cui vi aggiorneremo). La delega al Governo è per 2 anni, ovvero scade nel 2025, data entro cui le misure annunciate (come la riforma IRPEF 2023) dovranno essere attuate o l’intero iter sarà da rifare.
PERCHE’ IL GOVERNO HA DECISO DI EFFETTUARE LA RIFORMA IRPEF
Dalla sua entrata in vigore il 1° gennaio 1974, l’IRPEF è stata oggetto di numerosi interventi che hanno reso l’imposta molto complessa dal punto di vista tecnico, oltre che caratterizzata da diverse criticità dal punto di vista dell’efficienza e dell’equità della tassazione.
Attualmente, la base imponibile dell’IRPEF è fortemente erosa in quanto molte categorie di reddito sono sottratte all’imposizione progressiva e sottoposte a tassazione proporzionale. Inoltre, esiste un’ampia varietà di spese fiscali (deduzioni dalla base imponibile e detrazioni dall’imposta) che rendono il sistema complesso e di difficile controllo da parte dell’Amministrazione.
A fronte di queste criticità, il Governo ha deciso di effettuare una revisione organica e complessiva del sistema che dovrà intervenire, nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva di transitare verso un sistema ad imposta unica (flat tax), operando un riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito e delle aliquote di imposta, delle detrazioni dall’imposta lorda e dei crediti d’imposta.
Per i motivi sopra elencati il Governo ha deciso di riconoscere la deducibilità, anche in misura forfettizzata, delle spese sostenute per la produzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato. Inoltre ha deciso di introdurre la possibilità per tutti i contribuenti di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria e, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo, come vi abbiamo spiegato sopra in questo articolo.
IL TESTO DELLA RIFORMA FISCALE 2023 E L’ITER
Mettiamo a vostra disposizione il testo integrale (Pdf 1 Mb) della riforma fiscale 2023 che include anche le direttive sulla riforma IVA 2023. Se il testo vi sembra di difficile comprensione, vi consigliamo di leggere la nostra guida con la spiegazione semplice e chiara dell’intere riforma fiscale prevista dal Governo Meloni.
Per l’applicazione vera e propria delle misure che vi abbiamo illustrato, bisognerà attendere i Decreti attuativi sul tema che il Governo deve varare entro 2 anni (cioè entro il 2025). Il Disegno di Legge delega sulla riforma fiscale 2023 ha iniziato il suo iter di approvazione il 16 marzo 2023 dopo l’ok del Consiglio dei Ministri. Il 23 marzo 2023 è arrivato alla Camera dei Deputati e dovrà essere approvato da entrambi i rami del Parlamento. Una volta ricevuto l’ok, con questo testo il Parlamento attribuisce al Governo la facoltà di disciplinare, tramite uno o più Decreti Legislativi da adottare entro 2 anni, una materia, in questo caso, quella fiscale. Noi vi terremo aggiornati su tutti gli step.
ALTRI APPROFONDIMENTI UTILI E AGGIORNAMENTI
Vi invitiamo a leggere l’approfondimento sulla riforma delle aliquote IRPEF 2023 e la guida sulla no tax area per dipendenti e pensionati previste sempre dalla riforma del fisco 2023 e anche il nostro articolo sugli aumenti dei fringe Benefit per chi ha figli. Sono disponibili inoltre il nostro approfondimento sulla flat tax, sui bonus tasse, sul bonus IRES e la riforma IVA 2023.
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