Riforma fiscale 2023: cosa prevede, testo e novità

La spiegazione chiara e dettagliata di cosa prevede il Disegno di Legge Delega per la riforma fiscale 2023 e le ultime novità

euro, bonus

Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo definitivo della riforma fiscale 2023, iniziano a fioccare i primi Decreti attuativi della legge delega.

Il disegno di legge “Delega al Governo per la riforma fiscale” riscrive completamente l’attuale sistema tributario introducendo novità su IRES, IRPEF e sul rapporto tra Fisco e contribuenti. A breve arriveranno novità anche su IMU e TARI, grazie ai primi decreti attuativi della legge delega.

In questa guida vi spieghiamo, in modo chiaro e dettagliato, cosa prevede e a quali sono le novità della riforma fiscale 2023 introdotte e mettiamo a disposizione il testo pubblicato in GU il 14 agosto 2023. 

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COSA PREVEDE LA RIFORMA FISCALE 2023

La legge delega alla riforma fiscale 2023 è approdata ufficialmente nella Gazzetta ufficiale n. 189 del 14 agosto 2023, con la pubblicazione del testo della legge n. 111/2023 modificato e approvato dal Parlamento nelle scorse settimane.

Ma in che cosa consiste la riforma fiscale? Il provvedimento conferisce al Governo una delega a emanare, entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore del DDL, uno o più Decreti Legislativi volti alla revisione del sistema fiscale. Si tratta di una norma considerata una priorità dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, necessaria per dare risposta alle esigenze strutturali del Paese.

Costituisce parte integrante della ripresa economica e sociale che si intende avviare anche grazie alle risorse del PNRR.

La riforma 2023 interviene in materia di tributi diretti e indiretti, nonché in materia di giochi. Definisce anche i procedimenti dichiarativi, accertativi, di riscossione e del contenzioso, inclusa la ridefinizione delle sanzioni amministrative e penali. Tra le altre misure, la possibilità di prevedere diversi bonus tasse per cittadini e imprese.

Inoltre, a breve arriverà uno dei primi Decreti attuativi della misura, su IMU e TARI, che prevede uno sconto del 5% e fino a 1.000 euro per i pagamenti con addebito diretto sul proprio conto corrente, al fine di evitare omessi o tardivi pagamenti.

Vediamo nel dettaglio la spiegazione di quali sono le novità introdotte dalla riforma fiscale 2023.

1) RIFORMA IRPEF

L’asse portante del disegno di riforma fiscale 2023 è la progressiva riduzione del numero di aliquote IRPEF attualmente vigenti, accompagnata da una diminuzione del carico fiscale, in particolare, per i redditi medi. L’IRPEF verrà probabilmente rimodulata su tre diverse fasce di reddito (al posto delle 4 attuali che vanno dal 23 al 43%) per garantire una minore pressione fiscale e ad una revisione del sistema di imposizione sui redditi delle persone fisiche.

Ma quali sono gli scaglioni di reddito? Le fasce non sono state ancora decise, ma tra le ipotesi più accreditate vi è l’accorpamento del 2° e del 3° scaglione IRPEF in un’unica fascia che comprenda i redditi tra i 15 e 50.000 euro, sottoposta a un prelievo del 27%. Per maggiori informazioni vi invitiamo a leggere l’approfondimento sulla riforma IRPEF 2023 o quello sulla riforma IRPEF 2024. Il testo prevede la revisione e la graduale riduzione IRPEF, nel rispetto del principio di progressività e tendenzialmente e gradualmente diretto al raggiungimento di un’aliquota unica.

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2) NO ALL’ESTENSIONE FLAT TAX INCREMENTALE

Novità in arrivo anche sulla flat tax incrementale, la tassa piatta introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 per i redditi “in più” dichiarati dai lavoratori autonomi (fino a un massimo di 40.000 euro) rispetto al triennio precedente. La nuova riforma fiscale emanata dal Governo voleva estendere l’applicazione a tutti, anche ai dipendenti. Infatti, l’articolo originario del testo prevedeva la possibilità di introdurre un regime fiscale particolare per i titolari di reddito di lavoro dipendente con il quale si stabiliva un trattamento fiscale agevolato per l’incremento reddituale del periodo d’imposta rispetto a quello precedente. Per ora, però, questa ipotesi è stata accantonata. Confermato per i prossimi anni, il regime sperimentale di flat tax incrementale per le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni introdotto nel 2023.

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3) RIFORMA IRES

Un’altra componente del disegno di riforma fiscale 2023 è la creazione di un contesto favorevole alla crescita e agli investimenti mediante una riforma complessiva dell’imposizione societaria. L’obiettivo è ridurre l’attuale aliquota del 24%, in linea con la Direttiva UE sulla global minimum tax che dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2024. La norma sull’IRES prevede che accanto all’aliquota ordinaria (attualmente pari al 24%) si prevedano dei regimi di vantaggio complementari, nel caso in cui sia impiegata in investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati, in nuove assunzioni o in schemi stabili di partecipazione dei dipendenti agli utili, una somma corrispondente, in tutto o in parte, al reddito entro i due periodi d’imposta successivi alla sua produzione. Tra le novità introdotte, anche l’ipotesi di avviare il bonus IRES per garantire agevolazioni alle aziende che assumono o investono in innovazioni tecnologiche.

4) ADDIO ALL’IRAP

Il disegno di riforma fiscale 2023 dispone una revisione organica dell’IRAP volta all’abrogazione del tributo e alla contestuale istituzione di una sovraimposta IRES, tale da assicurare un equivalente gettito fiscale, per garantire:

  • il finanziamento del fabbisogno sanitario;

  • il finanziamento delle Regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario, ovvero che sono sottoposte a piani di rientro.
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5) SEMPLIFICAZIONE DETRAZIONI FISCALI

Il DDL fiscale prevede una revisione profonda delle cosiddette tax expenditures, ovvero delle più di 600 agevolazioni fiscali che pesano per oltre 160 miliardi sul bilancio pubblico anche per finanziare l’attuazione della riforma stessa.

In particolare, la riforma vuole alleggerire il sistema attuale di deduzioni, detrazioni e sgravi possibili che tengono conto solo parzialmente del reddito di chi ne usufruisce e il cui funzionamento è rallentato dall’inefficienza della burocrazia pubblica. La modifica delle deduzioni e detrazioni IRPEF dovrà tenere conto delle loro finalità e dei componenti del nucleo familiare.

Sarà consentita la deduzione dal reddito di lavoro dipendente e assimilato, anche in misura forfettizzata, delle spese sostenute per la produzione dello stesso. Inoltre sarà introdotta la possibilità, per tutti i contribuenti, di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria, consentendo, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo. Per maggiori informazioni vi invitiamo a leggere la guida su come cambiano le detrazioni e deduzioni con la riforma fiscale

6) NO TAX AREA PER PENSIONATI E DIPENDENTI

La riforma fiscale 2023 già in vigore prevede l’istituzione di una “no tax area” per dipendenti e pensionati. Si tratta dell’’individuazione di un’unica fascia di esenzione fiscale e di un medesimo onere impositivo a prescindere  dalle diverse categorie di reddito prodotto. Sarà privilegiata, in particolare, l’equiparazione tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione. Per tutti i dettagli vi consigliamo di leggere la guida sulla no tax area per dipendenti e pensionati.

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7) VIA ALLA RIFORMA IVA

La riforma fiscale 2023 modificherà anche le regole attualmente in vigore sull’IVA, l’imposta sul valore aggiunto. L‘articolo 7 prevede:

  • una ridefinizione dei presupposti dell’imposta in modo da renderli più aderenti alla normativa dell’Unione europea;

  • la revisione della disciplina delle operazioni esenti la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote IVA;

  • la revisione della disciplina della detrazione ed alcuni interventi più settoriali (con riferimento al gruppo IVA, terzo settore, importazione di opere d’arte).

Per approfondire, vi rimandiamo alla nostra guida sulla riforma IVA 2023La Legge di Bilancio 2023 era già intervenuta sulla disciplina dell’IVA prevedendo una aliquota del 5% per alcune categorie di beni per l’igiene femminile e per l’infanzia come vi spieghiamo in questa guida. Per contrastare frodi ed evasione in materia di imposta sul valore aggiunto, inoltre, sono stati introdotti nuovi obblighi comunicativi per le piattaforme di e-commerce.

8) SEMPLIFICAZIONE

La riforma fiscale 2023 prevede la razionalizzazione della disciplina dei singoli tributi, anche mediante l’accorpamento o la soppressione di alcuni tributi e la revisione della base imponibile o della misura dell’imposta applicabile. Sono previsti, nello specifico:

  • un sistema di autoliquidazione per l’imposta sulle successioni e per l’imposta di registro;

  • la semplificazione della disciplina dell’imposta di bollo e dei tributi speciali tenendo conto in particolare della dematerializzazione dei documenti e degli atti;

  • la previsione dell’applicazione di un’imposta sostitutiva, eventualmente in misura fissa, dell’imposta di bollo, delle imposte ipotecaria e catastale, dei tributi speciali catastali e delle tasse ipotecarie, per gli atti assoggettati all’imposta di registro e all’imposta sulle successioni e donazioni e per le conseguenti formalità da eseguire presso il catasto e i registri immobiliari;

  • la riduzione e semplificazione degli adempimenti a carico dei contribuenti anche mediante l’implementazione di nuove soluzioni tecnologiche e il potenziamento dei servizi telematici;

  • la semplificazione delle modalità di pagamento dei tributi e l’implementazione di sistemi sempre più efficienti di riscossione anche mediante l’utilizzo di mezzi elettronici di pagamento;

  • la revisione delle modalità di applicazione dell’imposta di registro agli atti giudiziari con finalità di semplificazione e con previsione di preventiva richiesta del tributo alla parte soccombente, ove agevolmente identificabile.
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9) RIFORMA DOGANALE

Anche per quanto riguarda la Dogana, la riforma fiscale 2023 prevede:

  • la semplificazione delle procedure di controllo, la digitalizzazione dei processi e una revisione delle attuali normative vigenti;

  • il completamento della telematizzazione delle procedure e degli istituti doganali;

  • il potenziamento dello Sportello unico doganale e dei controlli;

  • il riordino delle procedure di liquidazione, accertamento, revisione dell’accertamento e riscossione.

Si prevede, infine, la revisione dell’istituto della controversia doganale.

10) FEDERALISMO FISCALE 

In arrivo anche la definitiva attuazione del federalismo fiscale, la semplificazione degli adempimenti tributari, la possibilità per le Regioni di varare leggi che provvedono all’accertamento esecutivo e le sanatorie, la razionalizzazione dei tributi regionali e la trasformazione di alcuni tributi istituiti con una legge dello Stato, in tributi previsti da leggi regionali.

Anche le imposte comunali e provinciali cambieranno a loro volta. Gli enti locali a maggiore autonomia finanziaria e la possibilità di gestire con più libertà rottamazioni e sanatorie delle proprie entrate, la semplificazione degli adempimenti dei tributi locali, e l’assegnazione del gettito IMU per gli immobili a uso produttivo (i fabbricati D).

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11) NOVITÁ ACCISE CARBURANTE

Nel disegno di legge, poi, il Governo intende rimodulare le accise sui beni energetici, superata la fase in cui era stato fatto il cosiddetto taglio delle accise benzina. Verranno riviste le accise sul gas naturale, l’energia elettrica e le energie rinnovabili, basandosi sul valore dei quantitativi dei prodotti effettivamente ceduti e fatturati (e non sullo storico).

Il disegno di legge fissa gli obiettivi per il sostegno alla transizione energetica – incremento della produzione di energia elettrica, di gas metano o gas naturale ottenuti da biomassa o altre risorse rinnovabili – anche attraverso l’introduzione di meccanismi di rilascio di titoli per la cessione di energia elettrica, di gas metano o gas naturale a consumatori finali ai fini del riconoscimento dell’accisa agevolata o esente. Per sapere come sono e come funzionano le accise benzina secondo la normativa vigente, vi consigliamo di leggere la nostra guida dedicata

12) TUTELA CONTRO GIOCO D’AZZARDO 

La bozza della riforma fiscale contiene anche un’ipotesi di riordino del sistema dei giochi d’azzardo. Il testo introduce:

  • l’obbligo della formazione continua di gestori ed esercenti;

  • il rafforzamento del meccanismo di autoesclusione dal gioco anche sulla base di un registro nazionale;

  • la certificazione degli apparecchi;

  • norme più stringenti per impedire l’accesso ai minorenni alle scommesse sulle gare sportive dilettantistiche per prevenire i disturbi da gioco d’azzardo e di gioco minorile. 

13) LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE

Tra i capisaldi della riforma, come già anticipato all’inizio, è presente anche la lotta all’evasione fiscale. Il Governo vuole contrastare gli evasori tramite strumenti di analisi più raffinati, offerti dall’Intelligenza artificiale, nel rispetto delle norme sulla privacy.

Tramite algoritmi di ultima generazione, il Fisco potrà scoprire effettuare dei controlli incrociati per verificare anomalie o comportamenti divergenti a quelli dichiarati dai contribuenti in sede di dichiarazione dei redditi. 

14) NOVITÀ PACE FISCALE 

Con la riforma fiscale 2023, inoltre, si vuole favorire un rapporto migliore tra contribuenti e Fisco con il potenziamento della tregua fiscale 2023 introdotta dal Governo. Per riuscirci, il testo prevede di:

  • digitalizzare i processi per snellire le tempistiche sui pagamenti fiscali;

  • garantire al contribuente meno documentazione da conservare, presentare, inviare (e meno sanzioni per mancato adempimento);

  • prevedere una riduzione degli obblighi e una razionalizzazione delle dichiarazioni in periodi particolari dell’anno. Ad esempio, nei mesi di agosto e di dicembre, non dovrebbero più arrivare lettere di compliance, atti o altri documenti che possono generare difficoltà ai contribuenti.

Il Senato ha introdotto, nel dettaglio, queste modifiche:

  • rimborso fiscale veloce per contribuenti con più di affidabilità (misurata anche attraverso gli ISA);

  • pagamento tasse anche via RID (addebito su conto) e mezzi elettronici;

  • accertamento fiscale con 60 giorni per formulare osservazioni sulla proposta del Fisco;

  • stop al pignoramento conto forzoso. Sarà fatto senza automatismi (a differenza di quanto prevedeva il testo in prima lettura alla Camera), ma con informatizzazione e cooperazione applicativa fin dalla dichiarazione stragiudiziale (restano ferme le tutele per il debitore);

  • adempimento collaborativo per chi trasferisce la residenza in Italia o la mantengono all’estero ma possiede in Italia, anche per interposta persona o tramite trust, un reddito complessivo pari o superiore a un milione di euro;

  • sanzioni e interessi non applicabili per mancati versamenti di imposte sui redditi regolarmente dichiarati di contribuenti che hanno crediti certificati maturati nei confronti della Pubblica Amministrazione per importi pari e fino alla concorrenza del debito di imposta.

15) NOVITÀ SU SANZIONI E RATE

Sul fronte della riscossione l’obiettivo della riforma fiscale 2023 è un graduale superamento del ruolo esattoriale e un accesso semplificato a pagamenti dovuti al Fisco che possono essere dilazionati fino a 120 rate. Anche le sanzioni saranno riviste. Per esempio, in caso di omessi versamenti non reiterati e diventeranno più proporzionali rispetto a quanto contestato.

16) SEMPLIFICAZIONE CONTENZIOSO TRIBUTARIO

Anche nel caso di contenziosi tributari, il testo della riforma fiscale 2023, suggerisce di ampliare e implementare l’informatizzazione della normativa processuale. Inoltre, la riforma prevede di accelerare la fase cautelare anche nei gradi di giudizio successivi al primo favorendo la definizione agevolata delle liti pendenti.

Infine, ridefinisce l’assetto territoriale delle Corti di giustizia tributaria di primo grado e delle sezioni staccate delle Corti di giustizia tributaria di secondo grado anche mediante accorpamenti delle sedi esistenti sulla base dell’estensione del territorio, dei carichi di lavoro, del numero degli abitanti, degli enti impositori e della riscossione.

17) NOVITÀ IMPOSTE REDDITI DI CAPITALI E DI NATURA FINANZIARIA

Nella riforma fiscale 2023 è previsto il riordino delle imposte sui redditi di capitali e di natura finanziaria che verranno raggruppati in un’unica categoria reddituale soggetta a tassazione in base al principio di cassa e di compensazione. A oggi, il 26% si paga sulle eventuali plusvalenze annuali, mentre con le novità introdotte dal Governo, si pagherà solo al momento del realizzo. Viene inoltre prevista l’ipotesi di tassazione sostitutiva di imposte sui redditi e relative addizionali applicabile ai redditi finanziari, e iniziative agevolative e di semplificazione con riferimento ai rendimenti finanziari delle forme previdenziali complementari e per gli enti previdenziali privati. Per maggiori dettagli, vi consigliamo di leggere questo focus.

18) NOVITÀ REDDITI AGRARI

Specifici principi sono previsti nel testo pubblicato in GU, per i redditi agrari, con l’obiettivo di favorire e agevolare l’aggiornamento delle classi e qualità di coltura. Si prevede tra l’altro, un regime di favore per i redditi ottenuti da soggetti titolari di pensione o di redditi modesti che svolgano attività agricole. Per maggiori dettagli, vi consigliamo di leggere questo focus.

19) NOVITÀ REDDITI DA LAVORO DIPENDENTE

La riforma fiscale 2023, con riferimento ai redditi da lavoro dipendente e assimilati, prevede la revisione e la semplificazione delle disposizioni riguardanti le somme e i valori esclusi dall’imponibile salvaguardando specifiche finalità. Ovvero, le finalità della mobilità sostenibile, dell’attuazione della previdenza complementare, dell’efficientamento energetico, dell’assistenza sanitaria, della solidarietà sociale e della contribuzione agli enti bilaterali. Inoltre, è stata introdotta la detassazione di straordinari e tredicesime per i redditi più bassi. Per maggiori dettagli, vi consigliamo di leggere questo focus.

20) NUOVE REGOLE PER I REDDITI DA LAVORO AUTONOMO

La nuova riforma prevede anche la riduzione degli oneri documentali, con particolare riguardo alle modalità di versamento dell’IRPEF dovuta dai lavoratori autonomi, dagli imprenditori individuali e dai contribuenti a cui si applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale, fermo restando il vigente sistema di calcolo, anche previsionale, del saldo e degli acconti.

Prevista anche la realizzazione, senza peggioramenti per il contribuente rispetto al sistema vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, una migliore distribuzione del carico fiscale nel tempo. Ciò, anche mediante la progressiva introduzione della periodicità mensile dei versamenti degli acconti e dei saldi e un’eventuale riduzione della ritenuta d’acconto. Per maggiori dettagli, vi consigliamo di leggere questo focus.

21) OK CEDOLARE SECCA PER IMMOBILI NON ABITATIVI

Per quanto concerne i redditi dei fabbricati, il disegno di legge indica la possibilità di estendere il regime della cedolare secca agli immobili adibiti a uso diverso da quello abitativo, qualora, è stato precisato in sede referente, il conduttore sia un esercente, una attività d’impresa, o di arti e professioni. Per maggiori dettagli, vi consigliamo di leggere questo focus.

22) SEMPLIFICAZIONE REGOLE REDDITI D’IMPRESA

L’articolo 9 del testo disciplina diversi ambiti specifici attinenti all’imposizione sui redditi, tra i quali si colloca innanzi tutto la razionalizzazione e la semplificazione dei criteri di determinazione del reddito d’impresa.

La norma stabilisce principi e criteri direttivi, con riferimento appunto ai redditi delle imprese, che accedono agli istituti disciplinati dal codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, alle società “di comodo”, nonché con riferimento ai regimi agevolativi per gli enti del Terzo settore e alle misure fiscali per gli enti sportivi (su cui vi consigliamo questa guida). Per maggiori dettagli, vi invitiamo a leggere questo focus.

23) DETASSAZIONE PREMI DI PRODUTTIVITÀ

La riforma fiscale ha introdotto una norma quadro sulla detassazione dei premi di produttività. In particolare, si prevede una riduzione dell’IRES per le imprese nelle quali ci sia una partecipazione agli utili dei dipendenti. I dettagli su come funzionerà, saranno poi definiti dal Governo. Questa opzione risulta tra le anticipazioni della Manovra 2024.

24) NUOVA PACE FISCALE PER LE IMPRESE

Sono state aggiunte al testo delle tutele per le imprese in una sorta di “pace fiscale” allargata. In particolare, il Senato in seconda lettura aveva introdotto sul DDL, le seguenti modifiche:

  • vengono escluse le sanzioni penali tributarie, con particolare riguardo a quelle di dichiarazione infedele, per le imprese aderenti al regime dell’adempimento collaborativo e che hanno tenuto comportamenti cooperativi e comunicato preventivamente ed esaurientemente l’esistenza dei relativi rischi fiscali;

  • vengono anche escluse sanzioni amministrative tributarie per i rischi di natura fiscale comunicati preventivamente e in modo tempestivo ed esauriente, nei confronti dei contribuenti il cui sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale sia certificato da professionisti qualificati. Fanno eccezione le eventuali condotte fraudolente.

Per questi contribuenti “collaborativi” vengono ridotti di due anni i termini di decadenza per l’attività di accertamento.

IL TESTO DELLA RIFORMA FISCALE 2023 E L’ITER

Mettiamo a vostra disposizione il testo della Legge n. 111/2023, ovvero la legge delega alla riforma fiscale 2023 pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 189 del 14 agosto 2023. Il Disegno di Legge ha iniziato il suo iter di approvazione il 16 marzo 2023 dopo l’ok del Consiglio dei Ministri e poi è passato alla Camera, con modifiche, il 12 luglio 2023. Dopo, modificato dal Senato, è stato votato in terza lettura dalla Camera il 4 agosto, definitivamente.

QUANDO ENTRA IN VIGORE LA RIFORMA FISCALE 2023

Il DDL entra in vigore il 29 agosto 2023 (ovvero 15 giorni dopo la pubblicazione in GU) e attribuisce al Governo la facoltà di disciplinare una materia, tramite uno o più Decreti Legislativi da adottare entro 2 anni, che in questo caso è quella fiscale. 

I PRIMI DECRETI ATTUATIVI DELLA RIFORMA FISCALE

Leggendo le anticipazioni della Manovra 2024 e anche gli ultimissimi provvedimenti normativi del Governo, risulta chiara la volontà dell’Esecutivo di attuare prima possibile le novità della riforma fiscale 2023.

Dopo lo slittamento all’avvio della tredicesima detassata che vi illustriamo in questa guida, l’Esecutivo ha deciso di mettere in campo la riforma IRPEF 2024 già dal 1° gennaio e di prevedere una serie di misure di detassazione e semplificazione mediante il cosiddetto pacchetto lavoro. Ma a breve potrebbe arrivare un’altra importante novità.

Parliamo di un Decreto legislativo sul pagamento di IMU e TARI. La norma in via di definizione propone sconti fino a 1.000 euro su IMU e TARI per i pagamenti effettuati tramite addebito diretto sul proprio conto corrente, con l’obiettivo di incentivare pagamenti puntuali ed evitare omissioni. Tuttavia, l’applicazione di questi sconti non sarà automatica e dovrà essere regolamentata dai singoli Enti locali nel rispetto dei dettami della cosiddetta tregua fiscale 2023 che il Governo vuole attuare anche nel 2024.

In attesa di conferme sulle anticipazioni della Manovra 2024 e sulla definizione del Decreto su IMU e TARI, vi invitiamo a leggere questa guida sul taglio del cuneo fiscale, già confermato nella Legge di Bilancio del prossimo anno. Vi aggiorneremo sulle altre novità man mano.

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2 Commenti

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  1. un po’ per volta le imposte le pagano solo piu’ i pensionati che gia’ si son visti taglieggiare la rivalutazione ISTAT

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