Stipendi parlamentari: quanto guadagnano effettivamente Deputati e Senatori

Ecco a quanto ammontano gli stipendi dei parlamentari, nonché come si calcola il valore di rimborsi, diaria ed extra destinati a Deputati e Senatori

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Photo credit: Alessia Pierdomenico / Shutterstock

A quanto ammontano gli stipendi dei Parlamentari? I Deputati percepiscono 10.435 euro lordi, pari a 4.718 euro al mese netti. I Senatori, invece, percepiscono 10.385,31 euro mensili lordi, ovvero circa 5.304,89 euro netti.

In caso di svolgimento di altra attività lavorativa, in aggiunta a quella politica, lo stipendio dei deputati è pari a 9.975 euro lordi al mese, mentre quello dei senatori è pari a 10.064,77 euro lordi al mese.

A queste cifre si aggiungono degli extra quali la diaria, il rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, i rimborsi telefonici e quelli per i trasporti erogati ogni tre mesi.

In questa guida vi spieghiamo a quanto ammontano realmente gli stipendi parlamentari e come funziona il riconoscimento degli extra.

IL DIRITTO AGLI STIPENDI PARLAMENTARI

Gli stipendi parlamentari (o meglio le indennità parlamentari) sono dei compensi riconosciuti a coloro che vengono eletti come Deputati o Senatori per l’esercizio delle loro funzioni. Il diritto per gli eletti a percepire lo stipendio è previsto dall’articolo 69 della Costituzione, a garanzia del libero svolgimento del mandato elettivo.

Cioè, il legislatore garantisce un trattamento economico adeguato ad assicurarne l’indipendenza. Il principio alla base è che, in questo modo, chi svolge attività politica possa dedicarsi a quella senza altre interferenze. Inoltre, in questo modo si vuole garantire l’accesso al Parlamento anche a chi non è particolarmente ricco, cosa che invece potrebbe accadere se lo svolgimento delle attività di rappresentanza non prevedessero alcun compenso. In questo caso potrebbero fare politica solo coloro i quali non hanno bisogno di soldi, quelli cioè che potrebbero farlo gratis perché sostenuti da altre entrate. Con un adeguato compenso, invece, tutti possono permettersi l’incarico di Parlamentari se democraticamente eletti.

Il 2 agosto 2023, la questione degli stipendi parlamentari è tornata al centro del dibattito socio politico per le parole dell’On. Piero Fassino (PD). Il Deputato ha sostenuto che i 4.718 euro al mese netti percepiti per l’esercizio del mandato, non fossero affatto uno “stipendio d’oro”. La dichiarazione ha suscitato polemiche, soprattutto da chi ha riportato l’attenzione su quello che è lo stipendio medio in Italia per la generalità dei lavoratori, che guadagnano in media 2.250 euro lordi al mese (meno della metà di Fassino, e con importo al lordo!).

Va ricordato, inoltre, che i Parlamentari, oltre allo stipendio, hanno diritto anche a rimborsi, diarie ed extra. Che se aggiunte alla cifra base dell’indennità, fanno aumentare notevolmente il distacco tra le retribuzioni parlamentari e quelle dei lavoratori italiani in generale.

Scopriamo, quindi, come funzionano gli stipendi parlamentari e a quanto ammontano realmente.

COME FUNZIONANO GLI STIPENDI PARLAMENTARI

Quali sono le voci che compongono gli stipendi dei Parlamentari? Come funzionano? Gli stipendi dei Parlamentari sono composti da diverse voci retributive, e comprendono:

  • l’indennità parlamentare ovvero lo stipendio volto a garantire l’indipendenza dei Parlamentari eletti;

  • la diaria che è riconosciuta a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla base della Legge n.1261 del 1965;

  • il rimborso delle spese per l’esercizio del mandato che sostituisce il contributo per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori;

  • i rimborsi telefonici elargiti annualmente;

  • i rimborsi mensili per i trasporti erogati ogni tre mesi, in questo modo i Parlamentari viaggiano gratis sui mezzi pubblici. Il rimborso è per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto (o stazione) utilizzato per i collegamenti con Roma. Si tratta di un rimborso forfetario (rimborso spese accessorie di viaggio) individuato in base a due fasce chilometriche.

Solo per i Senatori i rimborsi telefonici e quelli per i trasporti sono stati inglobati dal 1° gennaio 2011 in un solo rimborso forfetario delle spese generali. Ogni Deputato o Senatore poi versa una quota per l’assistenza sanitaria integrativa obbligatoria, la quota per l’assegno di fine mandato. Tutti hanno infine diritto alla pensione per l’attività svolta.

Vediamo a quanto ammontano gli stipendi nel totale.

A QUANTO AMMONTANO GLI STIPENDI PARLAMENTARI

Quanto guadagnano i Parlamentari? Dipende dal ramo del Parlamento in cui sono stati eletti. Scopriamo i dettagli.

1) A QUANTO AMMONTA LO STIPENDIO DI UN DEPUTATO

Ecco, voce per voce, a quanto ammonta lo stipendio di un Deputato.

  • indennità parlamentare: 10.435,00 euro lordi al mese, sul quale sono effettuate le dovute ritenute previdenziali (pensione e assegno di fine mandato pari a 784,14 euro), assistenziali (assistenza sanitaria integrativa pari a 526,66 euro mensili) e fiscali (IRPEF e addizionali regionali e comunali). Ovvero, circa 4.718 euro al mese netti. Per i deputati che svolgono un’altra attività lavorativa, l’importo netto dell’indennità ammonta a circa 4.510 euro, corrispondenti a 9.975,00 euro lordi;

  • diaria: 3.503,11 euro al mese. Tale somma viene decurtata di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del Deputato dalle sedute dell’Assemblea in cui si svolgono votazioni con il procedimento elettronico;

  • il rimborso delle spese per l’esercizio del mandato: 3.690 euro al mese. Il rimborso è corrisposto direttamente a ciascun Deputato, salvo che lo stesso decida di avvalersi di collaboratori. Il Deputato può decidere di destinare l’intera quota del rimborso (ovvero il 50% o il 75% dello stesso) alla assunzione di uno o due collaboratori. In tal caso, è previsto che la Camera provveda al pagamento diretto del trattamento economico dei collaboratori. Qualora il Deputato decida di non avvalersi di questa facoltà di utilizzo del rimborso, esso è riconosciuto con le seguenti modalità:

per un importo fino a un massimo del 50%, a titolo di rimborso per le seguenti categorie di spese, che devono essere attestate: consulenze, ricerche; gestione dell’ufficio, utilizzo di reti pubbliche di consultazione di dati, convegni e sostegno delle attività politiche, attività di supporto a livello territoriale;
per un importo pari al 50%, forfetariamente.


  • rimborsi telefonici: 1.200 euro annui;

  • rimborsi per i viaggi: qualora la distanza da percorrere sia pari o inferiore a 100 km, il rimborso ammonta a 3.323,70 euro trimestrali. Nel caso sia superiore, l’importo è pari a 3.995,10 euro a trimestre.

Ricordiamo che in Italia sono eletti 400 Deputati a norma della Costituzione, come modificato dalla Legge costituzionale n. 1 del 2020 sul taglio del numero dei Parlamentari.

2) A QUANTO AMMONTA LO STIPENDIO DI UN SENATORE

Ecco, voce per voce, a quanto ammonta lo stipendio di un Senatore.

  • indennità parlamentare: 10.385,31 euro lordi al mese, che si riducono a 10.064,77 euro lordi mensili per i Senatori che svolgano un’attività lavorativa. Al netto delle ritenute fiscali e dei contributi obbligatori per il trattamento previdenziale, per l’assegno di fine mandato e per l’assistenza sanitaria, l’indennità mensile risulta pari a 5.304,89 euro netti (5.122,19 euro al mese per coloro i quali svolgano attività lavorative);

  • diaria: 3.500 euro al mese. Sono previste decurtazioni per ogni giornata di assenza dai lavori parlamentari. In particolare è penalizzata l’assenza dalle sedute delle Commissioni e delle Giunte in cui si svolgano votazioni. Per quel che riguarda i lavori dell’Assemblea, la decurtazione della diaria si applica se il Senatore non partecipa almeno al 30% delle votazioni effettuate nell’arco della giornata;

  • il rimborso delle spese per l’esercizio del mandato: 4.180 euro al mese. È diviso in una quota mensile di euro 2.090 – sottoposta a rendicontazione quadrimestrale – e in una ulteriore quota di 2.090 euro mensili erogata forfetariamente. Nell’esercizio del mandato sono inclusi non solo gli atti e gli adempimenti direttamente collegati alle funzioni svolte nella sede del Senato e nella circoscrizione elettorale, ma anche tutte le iniziative politiche, sociali, culturali che il Senatore assume quale rappresentante della Nazione;

  • il rimborso forfetario delle spese generali: 1.650 euro al mese, che sostituisce e assorbe i preesistenti rimborsi per le spese accessorie di viaggio e per le spese telefoniche.

Ricordiamo che in Italia sono eletti 200 Senatori a norma della Costituzione, come modificato dalla Legge costituzionale n. 1 del 2020 sul taglio del numero dei Parlamentari.

CHI DECIDE IL VALORE DELL’INDENNITÀ PARLAMENTARE

A disciplinare il valore dell’indennità parlamentare è la Legge n.1261 del 1965 che ha istituito anche la diaria. A definire i dettagli, sono gli Uffici di Presidenza di Camera e Senato per i rispettivi eletti.

Sempre gli Uffici di Presidenza possono determinare pensioni e vitalizi (cioè un assegno garantito a vita). Per maggiori dettagli, vi consigliamo di leggere questa pagina della Camera e questa sezione del Senato.

ALTRE AGEVOLAZIONI RICONOSCIUTE AI PARLAMENTARI

Vale la pena specificare che Deputati e Senatori hanno diritto a numerosi altri benefit e privilegi quali sconti, agevolazioni e immunità.

DOVE VEDERE LE DICHIARAZIONI DEI REDDITI DI DEPUTATI E SENATORI

Le dichiarazioni dei redditi dei deputati e dei senatori sono pubbliche e qualsiasi cittadino può consultarle perché sono disponibili online.

Per sapere nel dettaglio quando guadagna uno specifico Deputato potete visitare questa pagina e fare una ricerca tra gli eletti usando il filtro (che vedete in alto a destra) che li distingue per provenienza di collegio, età, sesso e titolo di studio. Dopo aver effettuato la selezione di vostra preferenza basta cliccare su “genera elenco” e verrà mostrato un elenco di Deputati. Cliccando su ognuno si entra nella scheda personale dove, oltre all’attività svolta è possibile consultare le dichiarazioni di cariche e professioni e vedere la documentazione patrimoniale (ossia la dichiarazione dei redditi). Cliccando sul bottone “scrivi” è possibile mandare una mail al deputato.

Stesso discorso per i Senatori, da questa sezione (ma senza filtro disponibile) è possibile effettuare la ricerca per scoprire tutti i dettagli sulla dichiarazione dei redditi di ognuno.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo di leggere la nostra guida sullo stipendio medio in Italia. A vostra disposizione anche il nostro focus che riassume le ultime proposte su cui sta discutendo il Parlamento in materia di salario minimo in Italia.

Per approfondire vi rimandiamo al nostro articolo sulle città con gli stipendi più alti in Italia e il nostro articolo che fotografa la situazione occupazionale a giugno nel nostro Paese, nonché il focus aggiornato sul mercato del lavoro italiano. 

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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3 Commenti

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  1. Tutto questo mi fa schifo e a allora io che ho versato 17 anni di contributi e mia moglie a 70 anni non prende la pensione e allora i miei soldi dove sono chi mi può dare una risposta. Grazie

    • Purtroppo la legge dice che per prendere la pensione di vecchiaia servono almeno 20 anni di contributi, quindi 17 non bastano. Nei fatti se lei non riuscisse ad arrivare a 20 anni, tutti i contributi che lei ha versato in 17 anni andrebbero persi, o meglio lei li avrebbe persi.

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