Laurea abilitante Periti agrari e forestali: regole e Decreto

La guida alla laurea abilitante in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali

perito agrario
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Arriva il Decreto attuativo della laurea abilitante per periti agrari, forestali e alimentari.

Con la norma e i relativi regolamenti che gli Atenei dovranno sottoscrivere, dall’anno accademico 2024 2025, entra in vigore la laurea professionalizzante abilitante in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali (Classe L-P02).

In questa guida vi spieghiamo come funziona la nuova laurea abilitante per periti agrari, alimentari e forestali, come accedervi, nonché come funzioneranno tirocinio ed esame finale.

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COS’È LA LAUREA ABILITANTE PER PERITI AGRARI, FORESTALI E ALIMENTARI

La laurea abilitante per periti agrari, alimentari e forestali è un percorso universitario che consente di ottenere l’abilitazione alla professione già con l’esame finale del corso di studi, previa acquisizione di crediti formativi attraverso un tirocinio pratico.

In linea con quanto previsto con la recente legge sulle lauree abilitanti, questo percorso di studio potrà essere avviato dall’anno accademico 2024 2025 dopo che gli Atenei avranno adeguato i loro regolamenti.

A definirne le regole è il Decreto 24 maggio 2023 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.186 del 10-8-2023.

Vediamo insieme come funziona la nuova laurea professionalizzante abilitante in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali.

COME FUNZIONA

L’esame finale per il conseguimento della laurea professionalizzante in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali (classe L-P02) abilita all’esercizio delle professioni, correlate ai singoli corsi di studio, di agrotecnico laureato, perito agrario laureato e perito industriale laureato iscritto nella “sezione tecnologie alimentari”.

Come funziona l’abilitazione? Semplice, prima bisogna svolgere un tirocinio pratico che prevede una prova pratico valutativa, poi si può accedere alla tesi e all’iscrizione allo specifico albo.

Analizziamo ogni singolo step fino all’abilitazione alla professione.

COSA PREVEDE IL TIROCINIO

Nell’ambito delle attività formative previste per la classe di laurea professionalizzante in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali – classe L-P02 – almeno 48 crediti formativi universitari (CFU) devono essere acquisiti con lo svolgimento di un tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi di studio.

Le attività di tirocinio pratico valutativo devono rispettare le seguenti regole:

  • devono essere svolte per non più di 40 ore a settimana e ad ogni CFU riservato al tirocinio pratico-valutativo corrispondono 25 ore di impegno medio per studente;


  • al fine di favorire una conoscenza diretta dei settori lavorativi cui il titolo di studio può dare accesso, devono svolgersi in Italia o all’estero, necessariamente presso imprese, aziende, studi professionali, amministrazioni pubbliche, enti pubblici o privati, ivi compresi quelli del terzo settore, od ordini o collegi professionali;

  • se avvengono presso ordini o collegi professionali non comportano l’obbligo di iscrizione nel registro professionale dei praticanti;

  • devono svolgersi negli ambiti delle professioni interessate. Tali ambiti sono specificati in un apposito accordo-quadro stipulato dai Consigli nazionali e dal Ministero dell’università e della ricerca, sentita la Conferenza dei rettori delle Università italiane (CRUI);

  • vengono svolte dalle università mediante l’attivazione di apposite convenzioni, prevedendo in particolare l’identificazione di figure di tutor interne alle strutture in cui saranno svolte tali attività, che operino in collaborazione con figure interne all’università, in numero congruo rispetto al numero degli studenti, al fine di garantire la coerenza fra le attività di tirocinio e gli obiettivi del corso;

  • sono finalizzate anche all’acquisizione di abilità, conoscenze e competenze utili a facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro libero-professionale correlato alla specifica area professionale.

AREE PROFESSIONALI PER LE ATTIVITÀ DI TIROCINIO

Il Decreto 24 maggio 2023 specifica anche che le attività di tirocinio devono essere svolte in una sola delle 4 aree professionali previste per tale tipo di laurea, ovvero:

  • area agraria;

  • area zootecnica;

  • area alimentare;

  • area forestale.

In particolare, i corsi dedicati devono fornire conoscenze su tematiche specifiche d’interesse professionale con almeno 12 CFU formativi e 12 CFU per attività laboratoriali nei rispettivi ambiti:

  • “Fondamenti di produzioni vegetali” ;

  • “Fondamenti di produzioni animali”;

  • “Fondamenti di tecnologia alimentare”;

  • “Fondamenti di tecnologie forestali e ambientali”.

COME AVVIENE LA VALUTAZIONE POST TIROCINIO

Ai fini della valutazione del tirocinante e dell’acquisizione dei CFU del tirocinio pratico-valutativo, il tutor accademico, previa acquisizione dell’elenco delle presenze e delle valutazioni del tutor esterno sulle competenze acquisite, compila un libretto.

Nel libretto rilascia una formale attestazione dello svolgimento delle attività ed esprime il giudizio sulle attività svolte dal tirocinante. Il libretto di tirocinio contiene l’elenco delle presenze e delle abilità, conoscenze e competenze acquisite dallo studente, valutate positivamente dai tutor e certificate dall’università, necessarie per l’accesso alla prova pratica valutativa (PPV).

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COSA PREVEDE LA PROVA PRATICA VALUTATIVA

L’esame finale per l’abilitazione mediante il nuovo corso di laurea professionalizzante, comprende lo svolgimento di una prova pratica valutativa (PPV) delle competenze professionali acquisite con il tirocinio interno ai corsi di studio.

L’esame deve accertare il livello di preparazione tecnica del candidato per l’abilitazione all’esercizio della professione, che precede la prova finale.

La prova pratica valutativa ha lo scopo di:

  • verificare le conoscenze, competenze e abilità acquisite durante il periodo di tirocinio;

  • valutare le conoscenze, competenze, abilità e autonomia operativa necessarie all’esercizio della professione o delle professioni di periti agrari, forestali e alimentari;

  • verificare il grado di preparazione del candidato all’esercizio della professione e consiste nella risoluzione di uno o più problemi pratici coerenti con quelli analizzati durante il tirocinio.

Lo studente che supera la prova pratica valutativa con il conseguimento di un giudizio di idoneità (che non concorre a determinare il voto di laurea), accede alla discussione della tesi di laurea.

Gli studenti che si abilitano all’esercizio della professione di perito industriale laureato con il superamento dell’esame finale per il conseguimento della laurea professionalizzante in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali possono iscriversi alla sezione dell’albo professionale chiamata “Sezione tecnologie alimentari”.

COMPOSIZIONE COMMISSIONE D’ESAME

La commissione giudicatrice della prova pratica valutativa (PPV) ha composizione paritetica ed è così composta:

  • per una metà, da docenti universitari, uno dei quali con funzione di presidente, designati dal Consiglio del corso di studi;

  • per l’altra metà, da professionisti laureati, designati dalle rappresentanze professionali competenti.

Poi vi sono i casi particolari:

  • per i corsi ai quali sono correlate le tre professioni (periti agrari, forestali e alimentari), la commissione giudicatrice è costituita da sei membri e la parte ordinistica è composta da un componente per ciascuna professione;

  • per i corsi ai quali sono correlate due professioni la commissione giudicatrice è costituita da 4 membri e la parte ordinistica è composta da un componente per ciascuna professione;

  • per i corsi ai quali è correlata un’unica professione la commissione giudicatrice è composta da 4 membri.

Per i primi 3 anni a decorrere dall’entrata in vigore del Decreto 24 maggio 2023, i componenti nominati dalle rappresentanze professionali possono essere individuati anche tra soggetti di comprovato esercizio per almeno 10 anni nella relativa professione.

Un membro iscritto all’Albo delle professioni alle quali lo studente si abilita, infine, è invitato a partecipare alla sessione di laurea.

QUANDO ENTRA IN VIGORE

L’attivazione del corso di laurea professionalizzante abilitante in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali è prevista per l’anno accademico 2024 2025.

Gli Atenei dovranno adeguare i loro regolamenti a quanto previsto dal Decreto 24 maggio 2023 e dal Decreto del Ministro dell’università e della ricerca 12 agosto 2020, n. 446.

DISPOSIZIONI TRANSITORIE

Gli studenti già iscritti al corso di studi universitario in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali potranno optare per il passaggio al nuovo corso di laurea abilitante e potranno essere riconosciuti eventuali tirocini pratici già svolti. I dettagli del cambio devono essere approfonditi sul regolamento della propria università.

LA GUIDA ALLE LAUREE ABILITANTI

Vi invitiamo a leggere la nostra guida alla Legge sulle lauree abilitanti. La norma è operativa dal 2023 e serve per garantire un più facile accesso al mondo del lavoro senza esami di Stato.

Oltre alla laurea professionalizzante abilitante in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali che vi abbiamo illustrato, vi invitiamo a leggere anche il nostro focus sulle lauree abilitanti già attivate in psicologia, veterinaria, odontoiatria e farmacia.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Vi invitiamo a leggere la nostra guida sulle migliori università del mondo secondo la rinomata classifica QS 2024, il focus sui lavori del futuro e il report sulle città con gli stipendi più alti in Italia.

In questa sezione trovate tutte le altre interessanti novità legislative. Per scoprire altre interessanti novità sul mondo del lavoro, vi invitiamo a visitare questa pagina.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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