Licenze per i taxi: cosa cambia e nuove regole del DDL Asset

Cosa prevede il Decreto Asset omnibus sulle licenze per i taxi, ecco cosa cambia e quali sono le nuove regole in vigore

Taxi
Photo credit: Paolo Bona / Shutterstock

Al via le nuove regole sulle licenze taxi, semplificate in via sperimentale grazie al rinnovato sistema d’accesso alle autorizzazioni deciso dal Decreto Omnibus Asset.

La norma stabilisce un aumento fino al 20% delle licenze dei taxi nelle Città Metropolitane, sedi di aeroporto e nei capoluoghi di Regione (ampliata a 60 Comuni). Dopo l’ok del Parlamento e la Circolare 6 novembre 2023 inviata dal Ministro dei Trasporti ai sindaci, la responsabilità passa ai Comuni.

In questa guida vi spieghiamo cosa cambia per le licenze per i taxi e a chi si rivolgono le novità introdotte dal Decreto Asset omnibus.

COME FUNZIONANO LE LICENZE TAXI

La normativa vigente prevede che chiunque voglia fare il tassista debba avere una specifica licenza taxi.

Ma chi concede licenze taxi? In base alla Legge n. 21 del 15 gennaio 1992, articolo 8, la licenza per l’esercizio del servizio di taxi e l’autorizzazione per l’esercizio del servizio di noleggio con conducente (NCC) sono rilasciate dalle Amministrazioni comunali.

Come si fa a prendere la licenza da tassista? Come posso ottenere la licenza da tassista? Attraverso bando di pubblico concorso, ai singoli che abbiano la proprietà o la disponibilità in leasing del veicolo o natante. In alternativa si può acquistare.

Quanto costa una licenza per i taxi? Nella trattativa tra privati, per le città popolose o turistiche, il costo della licenza taxi può arrivare anche a superare il prezzo di 100.000 euro.

Quanto dura una licenza per taxi? Le autorizzazioni e le licenze sono valide a tempo indeterminato e possono essere sottoposte a controllo al fine di accertare il permanere, in capo al titolare, dei requisiti previsti dalla legge e dal regolamento varato. Di Regione in Regione possono cambiare alcune regole. Vi consigliamo quindi, di chiedere informazioni alla vostra Regione di residenza. Intanto, vediamo cosa cambia per le licenze taxi dall’ok al Decreto omnibus.

COSA CAMBIA PER LE LICENZE TAXI

Il Decreto omnibus, chiamato anche “Decreto Asset” cambia le regole per le licenze taxi. L’articolo 3 del testo prevede le seguenti novità:

  • per i Comuni capoluogo di Regione, sede di Città Metropolitana o di aeroporto, è consentito incrementare il numero delle licenze di non più del 20% rispetto alle licenze già rilasciate. Previste anche altre condizioni;

  • è consentito ai Comuni rilasciare in via sperimentale licenze aggiuntive a carattere temporaneo per l’esercizio del servizio taxi in favore di chi sia già titolare di licenza. A tal proposito, viene semplificata la procedura per il rilascio della doppia guida, per le quali sarà sufficiente una comunicazione.

  • arriva un incentivo finalizzato all’acquisto di veicoli a basso livello di emissioni per quanti risultino vincitori del concorso per le nuove licenze la norma riconosce. Tale incentivo che può essere anche esteso ad altri destinatari;

  • misure per velocizzare il servizio taxi.

Il 6 novembre 2023 il Ministero delle Imprese e del Made in Italy insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha diramato una circolare esplicativa su queste novità, come annunciato in questa nota. Tale circolare consente ai Comuni di agire prontamente per affrontare il problema della carenza di taxi sulle strade italiane, rispondendo alle criticità sollevate dall’Autorità per la Concorrenza e il Mercato.

La circolare Mimit-Mit, distribuita ai Comuni, all’Associazione Nazionale Comuni Italiani, all’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, all’Enac e alle associazioni di categoria, fornisce dettagli e spiegazioni essenziali sulle nuove regolamentazioni introdotte dal Decreto omnibus convertito in legge il 9 ottobre 2023.

Vediamo nel dettaglio come funzionano queste novità.

1) LICENZE TAXI, AMPLIATA LA PLATEA DEI COMUNI

Il Decreto Asset estende la possibilità di aumentare il numero di licenze taxi a:

  • tutti i Comuni capoluogo di Regione;

  • le sedi delle Città Metropolitane;

  • gli aeroporti.

Parliamo di oltre 60 Comuni in totale.

COME FUNZIONA L’AUMENTO DELLE LICENZE TAXI NEI GRANDI COMUNI

Questa estensione per le nuove licenze avviene a tali condizioni:

  • non può superare il 20% delle licenze già attive;

  • le nuove licenze sono assegnate mediante un concorso straordinario. I comuni che lo bandiscono devono sottoporre lo schema di bando all’Autorità competente, la quale ha 15 giorni per esprimere il proprio parere (e può per una sola volta chiedere l’interruzione del termine per approfondimenti). Decorso inutilmente il termine, il concorso può essere indetto;

  • i requisiti per il conseguimento delle nuove licenze sono:

– la destinazione al servizio taxi di una vettura a basse emissioni (entro le fasce 0-20, 21-60 e 61-135 di g/km di CO2);
– il versamento di un contributo. A tale proposito, il Decreto omnibus asset specifica che le modalità di determinazione del contributo sono indicate nel bando di concorso e che i relativi proventi vengono raccolti in un Fondo istituito presso ogni Comune. I proventi saranno devoluti alla compensazione dei soggetti già titolari di licenze taxi alla data in cui è pubblicato il bando.

A proposito della nuova possibilità di estendere le licenze in tutti i Comuni, il Ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, come spiegato in questa nota, ha anche scritto agli oltre 60 sindaci interessati dalla misura, dando loro la possibilità di avviare immediatamente concorsi straordinari per il rilascio di nuove licenze taxi, senza alcun vincolo di tempo, in soli 15 giorni.

Secondo le stime del Ministero, a Roma, saranno rilasciate ulteriori 1.500 licenze, mentre Milano ne otterrà oltre 1.000. Lo scopo di queste misure è di far fronte all’incremento della domanda del servizio.

Ma, mentre per le grandi città il Parlamento ha previsto un incremento strutturale della domanda, al contempo è arrivato, per i Comuni in generale un aumento straordinario, legato a eccezionali flussi turistici o a eventi straordinari.

Vediamo come funziona.

2) OK A LICENZE TAXI AGGIUNTIVE

Ai Comuni in generale, il Decreto dà la facoltà di rilasciare in via sperimentale delle licenze aggiuntive con le seguenti caratteristiche:

  • il numero delle licenze aggiuntive è stabilito proporzionalmente alle esigenze degli utenti;

  • le licenze sono temporanee, cioè la loro durata non può superare i 12
    mesi, prorogabili per non più di altri 12 mesi qualora emerga la necessità di potenziare il servizio in base alla ricognizione dei dati sulla consistenza dei titoli abilitativi relativi agli autoservizi pubblici non di linea, prevista dall’articolo 10-bis del Decreto Legge n. 135 del 2018;

  • la licenza ulteriore può essere rilasciata soltanto a soggetti già titolari di licenza per l’esercizio del servizio.

A tal proposito, il Decreto semplifica l’autorizzazione alla cosiddetta “doppia guida”, ossia la circolazione della stessa vettura con due diversi autisti su più turni. Sarà possibile con una semplice comunicazione. Dunque, con la nuova norma, coloro che ricevono la licenza taxi aggiuntiva nei Comuni possono:

  • affidare le licenze aggiuntive, anche a titolo oneroso, a terzi in possesso dei requisiti stabiliti dall’articolo 6 della Legge n. 21 del 15 gennaio 1992.  I “terzi” in questione devono risultare cioè, in possesso di certificato di abilitazione professionale e iscrizione al ruolo di conducenti di veicoli o natanti adibiti ad autoservizi pubblici non di linea. Il Decreto ha chiarito anche la natura del rapporto di lavoro di carattere autonomo, fattore che in passato aveva limitato l’applicazione della doppia guida;

  • gestirle in proprio, anche attraverso le modalità di cui all’articolo 10
    (sostituzione alla guida) della medesima Legge n. 21 del 15 gennaio 1992. La sostituzione alla guida potrà avvenire autonomamente nell’ambito orario del turno integrativo o nell’orario del turno assegnato.

Insomma, come chiarito anche dal Ministro al ramo, per i titolari di licenza sarà finalmente possibile accedere, da subito, allo strumento della seconda guida, oltre a una seconda licenza temporanea per due anni in occasione di grandi eventi, dal Giubileo 2025 alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, con vetture più efficienti ed ecologiche.

3) ARRIVA L’INCENTIVO PER L’ACQUISTO DI TAXI GREEN

Ai vincitori del concorso straordinario per l’assegnazione delle nuove licenze nei Comuni capoluogo di Regione, sede di Città Metropolitana o di aeroporto, il Decreto asset concede un incentivo per l’acquisto della vettura a basse emissioni. Vale, inizialmente, solo fino al 31 dicembre 2024. Ma, potrà essere esteso fino al 2026 con apposito DPCM su cui, vi aggiorneremo.

L’importo dell’incentivo è del doppio di quanto previsto dai provvedimenti attuativi dell’articolo 22 del Decreto Bollette 2022 convertito in Legge. Saranno cioè pari al 100% della spesa sostenuta per chi ha un ISEE sotto i 30.000 euro come definito dal DPCM 4 agosto 2022. L’incentivo del bonus taxi green dovrà seguire anche i limiti del regolamento de minimis dell’UE.

4) MISURE PER VELOCIZZARE IL SERVIZIO TAXI

Il Decreto omnibus asset interviene anche sul tema della circolazione dei taxi e prevede che entro 60 giorni dall’entrata in vigore della norma, cioè entro il 10 dicembre 2023 sia stipulata un’intesa in sede di Conferenza unificata con:

  • soluzioni di regolazione del traffico e di corsie preferenziali nelle aree urbane, al fine di accelerare la velocità commerciale dei servizi taxi;

  • la realizzazione di aree di sosta con colonnine di ricarica per veicoli elettrici che possano garantire un ordinato utilizzo del servizio, in particolar modo nelle zone ad intenso traffico di passeggeri, come stazioni ed aerostazioni.

LE RISORSE

Per queste misure sulle licenze taxi il Governo ha stanziato 40 milioni di euro fino al 2024.

LA POLEMICA SULLE NUOVE REGOLE PER LE LICENZE TAXI

Dopo l’ok del Parlamento e la Circolare 6 novembre 2023 inviata dal Ministro ai sindaci, la responsabilità passa ai Comuni. A tal proposito, i sindaci delle due città più popolose d’Italia hanno già espresso molte perplessità sull’efficacia delle norme contenute nel Decreto Asset riguardanti i taxi.

Ad esempio, Roberto Gualtieri, sindaco di Roma ha dichiarato che “il decreto è mal concepito, praticamente inutilizzabile” e ha aggiunto che “saranno necessari diversi mesi per applicare queste norme in modo efficace”. Beppe Sala, sindaco di Milano, si è mostrato più prudente, affermando che il Comune agirà in base alla nuova legge nonostante le difficoltà.

Anche i sindacati dei tassisti sono critici nei confronti del decreto Asset, ma ora la sperimentazione inizia e solo il tempo potrà darci i risultati. Vi aggiorneremo sulle novità man mano.

LA GUIDA AL DECRETO OMNIBUS ASSET

Vi invitiamo a leggere questa guida in cui vi spieghiamo, in modo chiaro e per punti, cosa prevede il Decreto omnibus divenuto legge.

Mettiamo a vostra disposizione anche il testo coordinato approvato dal Parlamento del Decreto legge 10 agosto 2023, n. 104 convertito nella Legge 9 ottobre 2023, n. 136 (Pdf 274 Kb) ossia Decreto Omnibus pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.236 del 09-10-2023.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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