Nuove regole retribuzione minima in Italia: cosa cambia e novità ddl

Retribuzioni minime vincolanti, appalti più equi e controlli rafforzati. Ecco come cambia il mondo del lavoro in Italia

Stipendio, stipendi, retribuzione

Con l’ultimo Disegno di legge delega approvato, arrivano delle nuove regole sulla retribuzione minima dei lavoratori e sulla contrattazione collettiva.

Le norme puntano a contrastare il lavoro sottopagato e il “dumping contrattuale”, ovvero l’uso di contratti collettivi che offrono tutele e retribuzioni inferiori.

In questo articolo vi spieghiamo cosa cambia per i lavoratori e le imprese con il DDL lavoro e retribuzioni 2025.

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APPROVATE NUOVE REGOLE PER LA RETRIBUZIONE MINIMA IN ITALIA

Il DDL lavoro in corso di approvazione definitiva delega il Governo a ridefinire le norme sulla retribuzione dei lavoratori e la contrattazione collettiva. L’obiettivo? Garantire un trattamento economico più proporzionato e sufficiente, come previsto dall’articolo 36 della Costituzione.

La delega conferisce al Governo il compito di individuare, per ciascuna categoria, i contratti collettivi nazionali di lavoro maggiormente applicati, considerando il numero di imprese e dipendenti a cui si riferiscono. Il trattamento economico minimo previsto da questi contratti diventerà il riferimento economico obbligatorio per tutti i lavoratori appartenenti alla stessa categoria. Ciò mira a porre un freno al lavoro sottopagato e contrastando la “concorrenza sleale” attuata tramite contratti al ribasso.

La normativa estende questo principio anche alle società che operano in appalti e subappalti, imponendo loro l’obbligo di riconoscere ai propri dipendenti un trattamento non inferiore a quello stabilito dai contratti collettivi più diffusi nel settore di riferimento.

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COSA CAMBIA E NOVITÀ DDL

La riforma cambia il sistema retributivo italiano. Infatti, oggi, in Italia, non esiste una retribuzione minima legale universale fissata per legge come avviene in altri Paesi europei. Il livello salariale dei lavoratori è determinato principalmente dai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL), stipulati tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali.

Tuttavia, non tutti i datori di lavoro applicano i CCNL più rappresentativi. Poi, in alcuni casi vengono utilizzati contratti meno tutelanti o non aggiornati, con il rischio di sottopagare i lavoratori. Inoltre, nei settori scoperti da contrattazione o in presenza di contratti scaduti, non esiste un meccanismo automatico che garantisca un salario minimo adeguato.

Con il nuovo Disegno di Legge, il sistema cambia radicalmente. Grazie al DDL l’imposizione della retribuzione minima per i lavoratori viene garantita mediante l’introduzione delle seguenti novità:

  • l’introduzione di strumenti volti a promuovere la contrattazione di secondo livello (territoriale e aziendale), al fine di adattare le retribuzioni alle specifiche esigenze locali e alle differenze del costo della vita;

  • viene introdotto l’obbligo, per i datori di lavoro, di indicare il codice del contratto collettivo nazionale applicato nelle buste paga e nelle comunicazioni telematiche all’INPS (flusso UNIEMENS). Ciò rende più efficace il monitoraggio e l’applicazione di eventuali agevolazioni contributive;

  • in caso di contratti collettivi scaduti e non rinnovati nei tempi previsti, o in settori non coperti da contrattazione, il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali potrà intervenire direttamente per stabilire i trattamenti economici minimi;

  • arriva una riforma della vigilanza sul sistema cooperativo, con l’obiettivo di rafforzare la concorrenza e combattere l’evasione. Tale riforma si concentrerà in particolare sulle revisioni periodiche per verificare l’effettiva natura mutualistica delle cooperative, con un focus sui rapporti di lavoro con i soci.

Appena ci saranno novità sull’attuazione delle novità introdotte dal DDL, vi aggiorneremo. Per restare informati, vi consigliamo di iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti, al canale Whatsapp e al canale Telegram.

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TESTO DDL RETRIBUZIONE LAVORATORI 2025

Mettiamo a vostra disposizione il testo integrale (Pdf 206 Kb) del DDL in materia di retribuzione dei lavoratori e di contrattazione collettiva, già approvato alla Camera dei Deputati e ora in discussione al Senato dal 17 Settembre 2025. Appena sarà approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale vi aggiorneremo.

ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Vi invitiamo a conoscere le agevolazioni attive per i lavoratori, consultando l’elenco dei bonus tasse. Interessante anche la riforma fiscale 2025, che ha introdotto delle nuove regole per i lavoratori e le imprese. Mettiamo a vostra disposizione, anche la guida alle detrazioni da lavoro dipendente e quella sul taglio del cuneo fiscale dal 2025.

Per scoprire altre interessanti novità legislative vi invitiamo a visitare questa pagina.

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Scritto da Valeria Cozzolino - Giornalista, esperta di leggi, politica, Pubblica Amministrazione, previdenza e lavoro.
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