I lavoratori delle aziende in crisi possono ottenere una forma di pensione anticipata. La Legge di Bilancio 2022 ha previsto lo scivolo pensionistico per i dipendenti delle imprese in difficoltà.
Secondo quanto previsto dalla Manovra 2022 hanno diritto al pensionamento anticipato i lavoratori delle PMI in crisi che abbiano raggiunto almeno i 62 anni.
In questa guida vi spieghiamo come funziona la pensione anticipata per i lavoratori delle aziende in crisi, quali sono i requisiti per l’uscita dal mondo del lavoro e come ottenere la prestazione pensionistica.
PENSIONE ANTICIPATA LAVORATORI AZIENDE IN CRISI, COS’È
La Legge di Bilancio 2022 ha previsto un particolare scivolo pensionistico per determinati lavoratori, la cosiddetta pensione anticipata per i lavoratori delle aziende in crisi (commi 89 – 90 dell’articolo 1 della Manovra 2022). È stato istituito, allo scopo, l’apposito “Fondo per l’uscita anticipata dei lavoratori delle imprese in crisi” per finanziare un assegno pensionistico pari al 90% della pensione spettante per una durata massima di tre anni prima della maturazione dei requisiti per la pensione. Il Fondo conta 150 milioni di euro per il 2022 e 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024.
Le modalità operative della misura devono essere definite con un Decreto del Ministro dello sviluppo economico, da emanare di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, che chiarirà ogni dettaglio sulle modalità di erogazione della prestazione pensionistica anticipata. Ad oggi però sono già disponibili informazioni relative ai destinatari di questa forma pensionistica, ai requisiti e a come funziona. Vediamo tutto nel dettaglio.
A CHI SPETTA LA PENSIONE ANTICIPATA ANZIENDE IN CRISI
Possono richiedere la pensione anticipata i lavoratori che abbiano raggiunto un’età anagrafica di almeno 62 anni e che siano assunti presso Piccole Medie Imprese in crisi nel rispetto di alcune condizioni, ovvero:
- contano un numero di addetti compresi fra 15 e 250 (in base alla definizione delle PMI data dalla Commissione europea con Raccomandazione 361 dell’8 maggio 2003);
- presentano fino a 50 milioni di euro di fatturato o un totale di bilancio fino a 43 milioni di euro (sempre in base alla definizione della citata Raccomandazione);
- devono presentare un calo di fatturato nei 12 mesi precedenti alla domanda di almeno il 30% rispetto alla media 2019.
Inoltre è necessario rispettare determinati requisiti.
I REQUISITI
Per ottenere la pensione anticipata i lavoratori, oltre ad aver compiuto almeno 62 anni, devono firmare un accordo aziendale con le rappresentanze sindacali che serve ad attestare l’adesione volontaria e consensuale alla risoluzione del rapporto di lavoro per ottenere l’uscita in anticipo dal mondo del lavoro. L’uscita anticipata, secondo le prime anticipazioni, può essere al massimo di 3 anni e sarebbe riservata ai lavoratori che entro il 31 dicembre 2024 alternativamente:
- raggiungono l’età della pensione di vecchiaia, ovvero 67 anni. Dunque, coloro che sono nati entro il 1957;
- maturano i requisiti per la pensione anticipata (42 anni – 41 per le donne – e 10 mesi di contributi) sempre che al momento dell’uscita abbiano almeno 62 anni. Ovvero i nati entro il 1962.
COME FUNZIONA LA PENSIONE ANTICIPATA LAVORATORI AZIENDE IN CRISI
Si tratta sostanzialmente di un nuovo assegno di accompagnamento alla pensione (in aggiunta agli strumenti già disponibili, quali isopensione, contratto di espansione, ape sociale, assegno straordinario di solidarietà). In questo caso, però, non ci sono oneri per i datori di lavoro in quanto sarà l’INPS a pagare l’assegno e versare, ove spettante, la contribuzione figurativa. In attesa del Decreto attuativo facciamo il punto delle informazioni già note che dovranno essere confermate dal testo ufficiale:
- lo Stato riconosce il 90% dell’importo spettante della pensione che è stata già maturata. Ciò dovrebbe essere valido sia per chi punta alla pensione di vecchiaia che per chi ha diritto alla pensione anticipata;
- l’importo sarà calcolato al netto della NASPi che spetterà per il periodo “ponte” fino al raggiungimento della pensione a cui si ha diritto. Quando poi il lavoratore raggiungerà l’età per ottenere la pensione secondo i requisiti ordinari, dovrebbe ottenere anche il 10% residuo spettante della prestazione maturata;
- non sono previste penalizzazioni per il calcolo dell’assegno che sarà retributivo relativamente ai periodi fino al 1995 e contributivo per i versamenti a partire dal 1996.
Tutti i dettagli e le modalità di erogazione della pensione anticipata saranno poi chiariti nell’apposito Decreto interministeriale attuativo su cui vi aggiorneremo non appena sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
DOMANDA
La domanda per la pensione anticipata deve essere presentata dall’azienda all’INPS almeno 90 giorni prima della data di risoluzione del rapporto dei lavoratori interessati. Non sono ancora state chiarite le modalità specifiche, ma ciò che è certo è che sarà possibile per le aziende usare la procedura telematica disponibile sul sito INPS in questa pagina. Alla domanda andranno probabilmente allegate:
- specifiche autocertificazioni attestanti i requisiti dei dipendenti;
- la copia dell’accordo collettivo siglato con le parti sociali e i lavoratori stessi, riportante l’elenco degli interessati dallo scivolo pensionistico.
L’INPS, una volta esaminate le domande e fatti i dovuti controlli di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico, procederà all’erogazione dell’assegno ponte per questa specifica categoria di lavoratori. Non appena il Decreto attuativo e la relativa documentazione INPS chiariranno operativamente come richiedere la pensione anticipata per i lavoratori delle aziende in crisi, vi aggiorneremo in questo stesso articolo.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Testo della Legge di Bilancio 2022 (Pdf 2 Mb) pubblicato sulla Gazzetta Serie Generale n.310 del 31-12-2021 – Suppl. Ordinario n. 49.
ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
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