INPS ogni anno rende noto quando si può andare in pensione nel 2025, ossia quali sono i requisiti di accesso alla pensione, adeguati all’incremento della speranza di vita.
In particolare, si può andare in pensione dal 1° Gennaio 2025 a condizioni simili a quelle degli anni scorsi, salvo piccole modifiche arrivate con l’ultima Manovra.
Andiamo a vedere, quindi, quali sono i requisiti di accesso alla pensione in vigore e quali sono le regole alla base dell’adeguamento all’aspettativa di vita.
QUANDO SI PUÒ ANDARE IN PENSIONE? I REQUISITI 2025
I requisiti per andare in pensione nell’anno in corso li ha fissati la Legge di Bilancio 2025, che ingloba anche la cosiddetta riforma pensioni 2025, tenendo conto dei dati sulla speranza di vita. Infatti, ogni due anni il Ministero dell’Economia, di concerto con quello del Lavoro, emana un Decreto che fissa i requisiti di accesso al pensionamento prendendo in considerazione gli incrementi della speranza di vita registrati dall’ISTAT.
La logica sta nel fatto che più si allunga la vita dei contribuenti, maggiore sarà il periodo coperto e la pressione sulle casse dello Stato. Ecco, quindi, che l’ingresso alla pensione viene posticipato in proporzione a questo allungamento. Come vi spieghiamo in questo articolo, l’età pensionabile e l’anzianità contributiva, non vengono ulteriormente incrementati e restano gli stessi anche nel 2025.
Altri requisiti poi, sono stati confermati dall’ultima Manovra. Vediamo le novità, alla luce di quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2025, che ingloba anche la riforma pensioni 2025.
1) PENSIONE DI VECCHIAIA
La pensione di vecchiaia nel 2025 valevole per gli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e alla Gestione separata è fissato a 67 anni (a prescindere dai contributi versati). Ma, i requisiti possono cambiare in alcuni casi. Nello specifico:
- per i soggetti che abbiano svolto una o più delle attività considerate gravose o che siano stati addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, e che siano in possesso di un’anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni, il requisito anagrafico per l’accesso alla pensione è di 66 anni e 7 mesi;
- i lavoratori che abbiano iniziato a pagare i contributi successivamente al 1° Gennaio 1996 (soggetti al sistema di calcolo cosiddetto “contributivo”) possono comunque andare in pensione a 67 anni purché abbiano versato 20 anni di contributi. Inoltre, l’accesso alla pensione a 67 anni con almeno 20 anni di contributi non è più soggetto al limite di 1,5 volte l’assegno sociale, ma richiede semplicemente di aver accumulato l’importo dell’assegno sociale, che ammonta a 534,41 euro nel 2024 (l’importo 2025 non è stato ancora reso noto);
- i dipendenti PA dal 2025 possono concordare il prolungamento del servizio oltre i 67 anni, fino a un massimo di 70 anni, nel limite del 10% delle facoltà assunzionali autorizzate. In caso di proseguimento dell’attività lavorativa oltre i requisiti pensionistici. I dettagli su questa misura attiva dal 1° Gennaio 2025 ve li spieghiamo in questa guida.
Qualora non vengano rispettati i predetti requisiti di anzianità contributiva e di importo dell’assegno pensionistico, questi lavoratori possono comunque andare in pensione a 71 anni con almeno 5 anni di contributi versati. È bene chiarire che chi esce dal mondo del lavoro a 67 anni ha comunque diritto al TFR. Quando prende il TFR, se si va in pensione a 67 anni? Dopo 12 o 24 mesi, a seconda del tipo di impiego.
2) PENSIONE ANTICIPATA
Per i lavoratori che non hanno maturato il requisito anagrafico, ma che hanno comunque versato un minimo di contribuzione c’è la possibilità di andare in pensione anticipata ordinaria. Nel 2025 e fino al 31 Dicembre 2026, il requisito contributivo per ottenere la pensione anticipata è:
- per gli uomini: 42 anni e dieci mesi;
- per le donne: 41 anni e dieci mesi.
Il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico anticipato si perfeziona trascorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei predetti requisiti. Il requisito contributivo, anch’esso in teoria sarebbe oggetto di adeguamento in funzione dell’aumento della speranza di vita, ma è stato congelato fino al 2026 dal Decreto Legge 28 Gennaio 2019, n. 4. Anche per questa tipologia interviene lo spartiacque del 1° Gennaio 1996. Ossia:
- i lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi dal 1996 in poi possono ottenere il prepensionamento a 64 anni con almeno 20 anni di contributi, purché il primo assegno pensionistico lordo sia almeno 2,8 volte l’assegno sociale;
- dal 2024 e per il 2025, le nuove norme richiedono che la pensione anticipata ordinaria sia almeno 3 volte l’importo mensile dell’assegno sociale (1.603,23 euro);
- per le donne con figli, il limite è di 2,8 volte per un solo figlio e 2,6 volte per più figli. La pensione anticipata riconosce un valore lordo mensile massimo di 5 volte il trattamento minimo, pari a 2.839,7 euro.
La Legge di Bilancio 2025 prevede anche un nuovo sistema di calcolo che integra la previdenza obbligatoria con quella complementare. Per raggiungere l’importo minimo mensile della pensione, chi opta per la rendita della previdenza complementare può includere anche il valore teorico di queste rendite insieme alla pensione di base (articolo 1, commi 181-185).
I lavoratori che andranno in pensione con il sistema contributivo potranno quindi cumulare previdenza obbligatoria e complementare per uscire anticipatamente dal lavoro a 64 anni. Inoltre, è richiesto che abbiano maturato almeno 25 anni di contributi effettivi, rispetto ai 20 anni previsti precedentemente.
3) PENSIONE LAVORATORI PRECOCI
C’è poi l’ipotesi della pensione per i lavoratori precoci, ossia coloro che hanno iniziato a lavorare a 18 anni. Per tutto il 2025 e fino al 31 Dicembre 2026, sempre in forza del Decreto Legge 28 Gennaio 2019, n. 4, i lavoratori precoci possono andare in pensione maturati 41 anni di contributi. Tale trattamento viene riconosciuto, quindi, a chi ha versato almeno 1 anno di contributi prima d’aver compiuto 19 anni. Il lavoratore deve però soddisfare uno dei seguenti requisiti:
- essere disoccupato;
- essere invalido in una misura uguale o superiore al 74%;
- assistere da almeno 6 mesi un parente portatore di handicap;
- aver svolto attività gravose o pesanti per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni.
Per tutto il 2025 e fino al 31 Dicembre 2026, sempre in forza del Decreto Legge 28 Gennaio 2019, n. 4, i lavoratori precoci possono andare in pensione maturati 41 anni di contributi. Invece, vediamo cosa cambia nel 2025 per le pensioni anticipate flessibili.
4) PENSIONI ANTICIPATE FLESSIBILI
Il Parlamento nella riforma pensioni 2025 ha confermato i requisiti di accesso alle forme di pensionamento anticipato flessibile per l’anno in corso. In particolare, ecco quando si può andare in pensione nel 2025 con queste forme di pensionamento:
- con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica, requisiti da maturare entro l’anno, per l’accesso alla pensione Quota 103;
- con almeno 35 anni di contributi maturati fino al 2025 con Opzione donna. Questo requisito vale per le lavoratrici dipendenti o autonome che potranno andare in pensione una volta compiuti 61 anni oppure 60 anni se hanno 1 figlio e 59 anni se ne hanno 2 o più. Anche le lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi potranno accedere alla pensione a 59 anni, indipendentemente dal numero di figli;
- con almeno 63 anni e 5 mesi di età e un’anzianità contributiva variabile dai 28 ai 32 anni, con l’APE Sociale. Vale per categorie specifiche di persone.
5) PENSIONE COMPARTO DIFESA, SICUREZZA E VIGILI DEL FUOCO
Anche nel 2025, la Legge non ha incrementato i requisiti anagrafici e contributivi per il pensionamento del personale di comparto difesa, sicurezza e vigili del fuoco. Dal 1° Gennaio 2025 hanno accesso a tale pensione coloro che hanno:
- un’anzianità contributiva di 41 anni, indipendentemente dall’età;
- l’anzianità contributiva massima dell’80% con almeno 54 anni di età, se raggiunta entro il 31 Dicembre 2011;
- un’anzianità contributiva di almeno 35 anni e un’età anagrafica di almeno 58 anni.
6) PENSIONE SPETTACOLO E SPORT
Non sono incrementati nel 2025 neppure i requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia dei lavoratori iscritti alla Gestione spettacolo e sport professionistico. In particolare:
- per il gruppo ballo l’età pensionabile è di 47 anni;
- per il gruppo cantanti, artisti lirici e orchestrali l’età pensionabile è di 62 anni;
- per il gruppo attori l’età pensionabile è di 65 anni;
- per il gruppo sportivi professionisti l’età pensionabile è di 54 anni;
- per le restanti categorie iscritte al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo (FPLS) l’età pensionabile è 67 anni.
COME FACCIO A SAPERE A CHE ETÀ VADO IN PENSIONE
Per sapere a che età andrete in pensione, bisogna considerare il tipo di pensione a cui si ha diritto, i requisiti anagrafici e contributivi necessari, verificare i contributi accumulati e quanti ne sono ancora necessari. Il modo migliore è utilizzare strumenti online come il “Calcolatore della pensione” PensAMI sul sito dell’INPS. Per ulteriori dettagli specifici, si può contattare direttamente l’INPS.
LA GUIDA ALLA RIFORMA PENSIONI 2025
Per approfondire l’argomento, vi consigliamo di leggere la nostra guida alle pensioni 2025.
Tutte le novità e gli aggiornamenti della Legge di Bilancio 2025, invece, sono accuratamente spiegati nell’approfondimento sulla Riforma Pensioni 2025.
ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
Mettiamo a vostra disposizione anche l’approfondimento sull’aumento delle pensioni nel 2025 e la guida con tutte le opzioni attive per sapere quando andare in pensione e con quali requisiti.
Da leggere anche l’articolo sulla pensione di Gennaio 2025.
Vi consigliamo infine di consultare l’articolo relativo alle pensioni di importo pari a zero e il calendario di pagamento delle pensioni del 2025.
In questa pagina trovate infine tutte le novità, le notizie e gli approfondimenti sul mondo delle pensioni.
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Vado in pensione a giugno 2024 con 41 anni e 10 mesi di lavoro piu un anno di militare riscattato e ne avrò 66 di età a luglio 2024. Direi con la Fornero.
Con le nuove pensioni che stanno studiando cosa ci rimetterei?
E’ ancora un po’ difficile a dirsi. Non possiamo fornire una risposta certa poiché solamente il testo definitivo della Legge di Bilancio e le relative direttive dell’INPS potranno fornire chiarimenti in merito, inclusa l’attuazione delle penalizzazioni per i pensionamenti anticipati. Vi aggiorneremo non appena queste informazioni saranno rese note.