Posti di lavoro in aumento in Italia nel 2025: +352 mila posizioni, il 92% a tempo indeterminato

I dati INPS confermano che i posti di lavoro sono in aumento in Italia nel primo semestre del 2025. Ecco quali i contratti più diffusi

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I dati INPS confermato che i posti di lavoro sono in aumento in Italia nel 2025. 

Secondo il report dell’Osservatorio sul mercato del lavoro, pubblicato il 25 settembre 2025, a giugno 2025 il saldo annualizzato delle posizioni di lavoro nel settore privato è cresciuto di 352.000 unità.

Inoltre, la grande maggioranza di queste nuove posizioni, oltre il 92%, riguarda contratti a tempo indeterminato, confermando una tendenza di stabilizzazione del mercato del lavoro.

Vediamo nel dettaglio cosa dicono i dati sul mercato di lavoro in Italia.

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LAVORO IN AUMENTO IN ITALIA NEL 2025, COSA DICONO I DATI

Da quanto emerso dai dati INPS, il mercato del lavoro italiano sta andando nella direzione della stabilità.

Guardando al saldo totale tra chi è stato assunto e chi ha lasciato un lavoro nell’ultimo anno (il saldo annuale), notiamo un aumento solido e in crescita. Questo significa che i posti di lavoro creati sono molti di più di quelli persi.

Ma il dato più importante è cosa c’è dietro questo aumento, ovvero la grande spinta dei contratti a tempo indeterminato. Infatti, in un anno il saldo per i contratti a tempo indeterminato è in attivo di +325.000. In pratica, si tratta del 92% dei nuovi posti di lavoro creati.

Questo è un segnale molto positivo perché indica che le aziende stanno preferendo assumere le persone in modo continuativo e non solo per brevi periodi. Ovvero, c’è una chiara tendenza verso una maggiore stabilità contrattuale per i lavoratori.

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ALTRE TIPOLOGIE DI CONTRATTI DIFFUSI

Guardando ai dati sulle altre forme contrattuali (che non sono il tempo indeterminato), mentre il tempo indeterminato è stato il vero campione della crescita (+325.000), le altre forme di contratto (come il determinato, lo stagionale, l’intermittente) hanno dato un contributo molto marginale: appena +27.000 posti, solo l’8% del totale. 

In particolare, aumentano i lavori più flessibili, come i contratti a chiamata (intermittenti), stagionali e quelli con contratto di somministrazione (tramite agenzia), soprattutto in quelle aziende che hanno la necessità di gestire picchi di lavoro in determinati periodi dell’anno, come nel settore turismo e nei servizi.

Diminuiscono, invece, sia l’apprendistato che i contratti a tempo determinato (il classico contratto a scadenza).

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PIÙ CONTRATTI MA MENO ASSUNZIONI TOTALI

Un dato che a prima vista può sembrare contraddittorio riguarda le assunzioni complessive, che sono diminuite. Ma come è possibile che ci sia stato un calo delle assunzioni totali se il numero di posti di lavoro sono in aumento?

Ebbene, chiariamo che, il saldo positivo di +352 mila posti di lavoro segnalato dall’INPS, non indica il numero totale di nuove assunzioni, ma rappresenta la differenza tra entrate e uscite dal mercato del lavoro negli ultimi dodici mesi. Vuol dire che contano non solo quanti nuovi contratti vengono avviati, ma anche quanti cessano. Ed è qui che si crea la crescita netta. Ovvero si assume un po’ meno, ma si licenzia ancora di meno (le cessazioni complessive sono diminuite a 3,31 milioni, -2,9%). Risultato? Il bilancio netto resta positivo e il numero totale di posizioni di lavoro cresce, anche se il totale delle assunzioni è minore nel 2025 rispetto al 2024.

Al contrario, se si guarda solo alle nuove assunzioni, nei primi sei mesi del 2025 i datori di lavoro privati hanno attivato 4,25 milioni di nuovi contratti, in calo del 2,6% rispetto al 2024.

Infatti, tutte le principali tipologie contrattuali registrano una flessione nelle nuove attivazioni – apprendistati (-8,3%), contratti a tempo indeterminato (-6,2%), somministrazione (-4,2%) e contratti a termine (-2,9%) – con l’eccezione di stagionali (+1%) e intermittenti (+3,6%).

Mentre a spingere in positivo il saldo occupazionale sono soprattutto le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato, che hanno raggiunto quota 405.000 (+5% rispetto al 2024), e le conferme di apprendistato a fine periodo formativo, salite da 55.000 a 59.000 (+7%).

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LA SPINTA DEGLI INCENTIVI PER LE ASSUNZIONI

Un fattore rilevante nella dinamica occupazionale è rappresentato dalla spinta data dagli incentivi per le assunzioni garantiti dallo Stato. Nei primi sei mesi del 2025 le attivazioni di rapporti di lavoro agevolati – comprendenti sia nuove assunzioni che trasformazioni – sono cresciute del 24% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Le agevolazioni contributive giocano un ruolo determinante, soprattutto per giovani e donne.

GUIDA AI BONUS PER LE ASSUNZIONI

E a proposito di aiuti per chi assume, mettiamo a vostra disposizione la guida aggiornata con tutti gli incentivi per le assunzioni attivi nel 2025 e l’elenco di tutte le agevolazioni regionali per le assunzioni.

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Scritto da Federica Petrucci - Coordinatrice editoriale, redattrice, consulente del lavoro ed esperta di previdenza.
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