Rimborso pedaggio autostrade dal 2026 in caso di ritardi per cantieri, traffico o maltempo

Dal 2026 sarà possibile ottenere il rimborso del pedaggio pagato in autostrada per i ritardi causati da lavori di cantieri, traffico o condizioni meteo avverse

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Photo credit: ChiccoDodiFC / Shutterstock

Dal 2026 cambiano le tutele per chi viaggia, arrivano infatti i rimborsi automatici del pedaggio in autostrada in caso di ritardi dovuti a cantieri, traffico intenso o condizioni meteo avverse.

Si tratta di una novità stabilita dall’ultima delibera dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), che introduce il principio secondo cui chi paga un pedaggio deve ricevere un servizio proporzionato e non penalizzato da disservizi non dipendenti dal proprio comportamento.

Le nuove regole saranno applicate a tutte le concessioni autostradali, sia nelle gare future sia in quelle già attive al primo aggiornamento utile.

Vediamo nel dettaglio come funziona il nuovo sistema di rimborsi e quando arrivano.

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QUANDO SCATTANO I RIMBORSI PEDAGGIO AUTOSTRADE IN CASO DI RITARDO

Il diritto al rimborso del pedaggio scatta in presenza di ritardi sulla rete autostradale, ma la sua applicazione è differenziata a seconda della causa specifica del rallentamento e della sua entità.

Nel dettaglio:

  • i ritardi originati da lavori programmati e debitamente comunicati (manutenzioni, ammodernamenti) sono soggetti a criteri di rimborso più stringenti e legati alla lunghezza del percorso effettuato dall’utente. Per percorsi fino a 30 km, il rimborso è sempre garantito, a prescindere dalla durata del ritardo. Si presume che su tratte molto brevi, anche un minimo rallentamento dovuto a un cantiere sia un disagio sproporzionato. Per percorsi tra 30 e 50 km, il rimborso scatta solo se il ritardo accumulato è pari o superiore a 10 minuti. Per percorsi oltre 50 km, il rimborso è concesso se il ritardo è di almeno 15 minuti;

  • quando il rallentamento sulla rete autostradale non dipende da cantieri programmati, ma è causato da fenomeni esterni come la congestione straordinaria del traffico, le condizioni meteorologiche avverse (ad esempio, nevicate o piogge torrenziali) o altri eventi non prevedibili (come un mezzo in avaria che blocca una corsia), si adotta un criterio basato sulla durata assoluta del ritardo. Se il ritardo si attesta tra i 60 e i 119 minuti, l’utente ha diritto a un rimborso pari al 50% del pedaggio. Se il tempo perso si allunga e raggiunge l’intervallo tra i 120 e i 179 minuti (cioè tra le due e le tre ore), la percentuale di indennizzo sale al 75% del pedaggio. Quando il ritardo supera le tre ore (180 minuti), il rimborso è totale.
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CASI DI ESCLUSIONE

Non danno diritto al rimborso:

  • i cantieri emergenziali, cioè quelli attivati per incidenti o eventi imprevisti;
  • i cantieri mobili, almeno nella fase iniziale di applicazione della norma;
  • i casi in cui sulla stessa tratta è già attiva una riduzione generalizzata del pedaggio.
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QUANDO ARRIVANO I RIMBORSI

Le nuove regole saranno applicate a tutte le concessioni autostradali, sia nelle gare future sia in quelle già attive al primo aggiornamento utile. Le scadenze sono due:

  • dal 1° giugno 2026 sono attivi i rimborsi per ritardi dovuti a cantieri programmati e traffico su tratte gestite dallo stesso concessionario;

  • dal 1° dicembre 2026 sono attivi i rimborsi per viaggi che coinvolgono più concessionari, situazione che richiede un maggiore coordinamento.
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COME RICHIEDERE IL RIMBORSO

Il rimborso sarà ottenibile in due modi:

  • tramite app unica, in n arrivo nei prossimi mesi, sarà la stessa per tutti i concessionari e permetterà di verificare automaticamente i ritardi, attivare il rimborso, consultare lo storico degli spostamenti;

  • tramite i concessionari, rivolgendosi ai numeri telefonici dedicati, usando portali o sezioni online dei concessionari oppure altri canali di assistenza che verranno attivati, anche questi, nei prossimi mesi.

L’Art controllerà l’intera fase di transizione fino al 31 dicembre 2027 per verificare che i concessionari applichino correttamente le nuove regole e i rimborsi vengano effettivamente riconosciuti. Per evitare che ci siano abusi o ritardi nell’erogazione. A metà 2027 arriverà anche una relazione ufficiale per valutare i primi risultati ed eventualmente proporre aggiustamenti.

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Scritto da Federica Petrucci - Coordinatrice editoriale, redattrice, consulente del lavoro ed esperta di previdenza.
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