A Palazzo Madama il 5 Dicembre 2024 si è tenuto il question time al Senato sui tagli al personale ATA e ai docenti nel 2025.
Al centro della discussione, la riduzione di 5.660 posti dell’organico dell’autonomia, con la corrispondente riduzione del personale docente, a cui si aggiunge una riduzione di 2.174 posti nell’organico degli ATA.
In questo articolo vi riportiamo il testo integrale del dibattito che si è tenuto a Palazzo Madama sui tagli al personale ATA e ai docenti nel 2025, nonché le soluzioni riportate dal Ministro Valditara sul tema.
TAGLI AL PERSONALE ATA E DOCENTI NEL 2025, IL DIBATTITO AL SENATO
A portare in Aula il dibattito sui tagli al personale ATA e ai docenti nel 2025, sono state le Senatrici PD Vincenza Rando e Cecilia D’Elia che hanno presentato al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, l’interrogazione a risposta immediata n. 3-01528, su quanto previsto all’articolo 110, comma 7, del testo bollinato della Legge di Bilancio 2025.
Ecco di seguito il testo del dibattito, iniziato dalle parole della Senatrice Rando (PD-IDP):
“Signora Presidente, signor Ministro, illustro un quesito decisivo e a nostro parere fondamentale per il benessere e il funzionamento della scuola pubblica italiana, che è un prezioso bene comune. All’articolo 110 della Legge di Bilancio 2025 si stabilisce, a decorrere dall’anno scolastico 2025-2026, la riduzione di 5.660 posti dell’organico dell’autonomia, con corrispondente riduzione del personale docente previsto a legislazione vigente. A ciò si aggiunge una prevista riduzione di 2.174 posti nell’organico del personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) demandata a un decreto ministeriale. Si tratta dei tagli più consistenti da quindici anni a questa parte: oltre 88 milioni di euro per il 2025 e ben 267 milioni di euro dal 2026, che incideranno negativamente sul sistema scolastico.
Come la stessa Corte dei conti in sede di audizione ha osservato, sono minori risorse su cui non è avvenuta una valutazione dei loro effetti sulla formazione delle classi e sul corretto avvio delle lezioni, tanto più che nella manovra non sono per nulla specificati i criteri che dovrebbero gestire successive rimodulazioni. Invece è sempre più ribadita la necessità di invarianza finanziaria. D’altra parte, le risorse destinate al rinnovo del contratto del personale della scuola appaiono insufficienti e inadeguate, senza che siano stati stanziati i fondi per innalzarne le retribuzioni e garantirne definizione e progressioni di carriera per andare incontro agli standard europei. Allo stesso modo, vi è assoluta mancanza di certezza sull’assunzione e stabilizzazione dei docenti di sostegno e non ci sono nemmeno risorse previste per il diritto allo studio, libri e mobilità, né per contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa.
Solo tagli anche in questo ambito. Considerato che questi problemi sono dentro un disegno più ampio che sembra rivolto a sottrarre centralità all’istruzione pubblica (che, forse va ricordato, non è un conto corrente da cui fare cassa per sanare il Paese, impoverendola e rendendola più fragile nell’edificare e cementare cittadinanza responsabile), le chiediamo, Ministro, quali iniziative intende intraprendere per sottrarre il sistema scolastico pubblico agli effetti della riduzione del 25 per cento del turnover nella pubblica amministrazione e far fronte al prospettato taglio di circa 8.000 unità di personale scolastico tra organico dell’autonomia e personale ATA; assicurare nuove assunzioni e stabilizzazioni dei docenti di sostegno che siano adeguate alla crescente richiesta di inclusione e formazione degli alunni con disabilità; sostenere e promuovere il sistema di istruzione pubblica, imprescindibile per garantire una democrazia equa, giusta, solidale e plurale, come sancito dalla nostra Costituzione”.
Subito, la risposta del Ministro Giuseppe Valditara:
” Signor Presidente, gentili senatori, voglio subito rimarcare l’operato del Governo che, anche in questa Legge di Bilancio 2025, ha fatto sì che ci fosse una crescita complessiva degli investimenti per il sistema scolastico. Come si legge nel dossier redatto dalla Camera dei deputati (non sono dunque congetture di parte, ma è un atto neutro), rispetto al 2024 il disegno di legge di bilancio 2025-2027 evidenzia per il Ministero dell’istruzione e del merito un notevole incremento nel 2025, in termini assoluti pari a 4,6 miliardi di euro (più 8,9 per cento). Inoltre, con riferimento ai soli interventi legislativi, la manovra finanziaria per il 2025 determina complessivamente un incremento delle spese finali di 216,6 milioni di euro.
A ciò aggiungo che, per il rinnovo del contratto collettivo 2022-2024 del pubblico impiego, quindi anche del personale scolastico che ne costituisce una componente molto importante, abbiamo ottenuto, come da me richiesto, un ulteriore aggiustamento, sino ad arrivare al 6 per cento complessivo di aumento. Peraltro, con il taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 40.000 euro lordi, tutto il personale della scuola godrà in via definitiva di tale beneficio, che ne accrescerà il potere di acquisto.
Ancora, per la prima volta nella storia della contrattazione pubblica, sono già state stanziate risorse per la successiva tornata contrattuale 2025-2027, pari a 1.755 milioni di euro per l’anno 2025, 3.550 milioni di euro per il 2026 e 5.550 milioni di euro a decorrere dal 2027. Con queste risorse si riconosceranno incrementi retributivi al personale della scuola pari al 5,4 per cento a regime superiore all’inflazione programmata e con le erogazioni dei primi anticipi già nel 2025.
Inoltre, nel disegno di Legge di Bilancio 2025 è stato istituito un fondo per la valorizzazione del sistema scolastico, con uno stanziamento di 122 milioni per il 2025, 189 milioni per il 2026 e 75 milioni di euro a partire dal 2027. Si tratta di risorse nuove, che è mia ferma intenzione utilizzare, fra l’altro, per l’avvio di un piano importante di stabilizzazione dei docenti di sostegno, che nel nostro auspicio consentirà di assumere un numero di insegnanti addirittura superiore rispetto ai tagli di organico attualmente previsti. Quanto fin qui da me illustrato dimostra un saldo positivo tra i nuovi investimenti e il contributo che, al pari di tutti i Ministeri, anche il Ministero dell’istruzione e del merito ha fornito per consentire le misure di una legge di bilancio equilibrata ed attenta in particolare alle esigenze dei ceti meno abbienti e, come detto, del pubblico impiego e del personale della scuola in particolare.
Ciò premesso, in ogni caso stiamo verificando anche la possibilità di rimodulare i tagli di organico attualmente presenti, valutandone le effettive conseguenze in relazione al fenomeno del decremento demografico e della riduzione della popolazione studentesca. Questi tagli in ogni caso, è bene dirlo anche con molta chiarezza, a differenza di quanto riferito nell’interrogazione, sono inferiori in termini assoluti a quelli, pari a 9.550 unità, effettuati dal ministro Bianchi del Partito Democratico”.
A replicare è la Senatrice D’Elia:
“Signor Ministro, la ringrazio per la risposta, però noi siamo molto preoccupati e non siamo soddisfatti delle parole che abbiamo qui sentito. Sembra che abbiamo letto tabelle diverse e conti diversi. Intanto, c’è un taglio del personale – ed è questo che noi volevamo sottolineare – ed erano anni che non c’era un taglio così preciso del personale dell’organico, in particolare, signor Ministro, degli ATA. Lei si ricorderà che sugli ATA i tagli del 2008 ebbero un fortissimo impatto e colpirono in modo durissimo: furono 45.000 quelli tagliati e da allora la scuola ha un problema in questo campo.
A ciò si aggiunge che, essendoci stato il dimensionamento della rete scolastica, anche questo deciso in particolare da una vostra legge di bilancio del 2023, noi abbiamo una situazione di grande sofferenza sul personale, che è un pilastro fondamentale per il funzionamento delle scuole: c’è grande sofferenza proprio sulle succursali, che non sono più sedi centrali, e sul modo in cui la scuola si è riorganizzata.
I soldi per i contratti in realtà non bastano: stiamo parlando di un tasso di inflazione reale che ormai è considerato al 18 per cento, quindi le cifre che lei ha dato non sono sufficienti. Rimane un grande dubbio: lei sta pensando di rimodulare e andremo a vedere come; ad oggi quello che c’è è il taglio e quello che c’è è un fondo che non si capisce come potrà garantire un piano di assunzione straordinario degli insegnanti di sostegno, la cui richiesta, a fronte di una diminuzione della platea di ragazzi e ragazze, è aumentata del 6,4 per cento.
Forse la denatalità poteva essere l’occasione di ripensare il sistema, di evitare le “classi pollaio” e dare una maggiore offerta formativa di qualità. Invece noi la stiamo usando per tagliare e per diminuire l’offerta formativa. Le voglio anche ricordare che, se c’è stato un piano di assunzione, quello è stato fatto nel 2022: 25.000 insegnanti di sostegno, dei quali voi avete anche scelto, nell’ultimo decreto, di diminuire la qualità della formazione, il che significa anche diminuire la qualità dell’inclusione, affidando all’istituto Indire la possibilità di corsi fatti di soli 30 crediti formativi universitari.
Tutto questo ci fa dire che noi vigileremo, perché ci piacerebbe essere smentiti, ma quello che leggiamo nel disegno di legge di bilancio, purtroppo, è una secca diminuzione della capacità della scuola di sostenere il diritto allo studio, che è il diritto al futuro dei ragazzi e delle ragazze di questo Paese”.
Ricordiamo che il MIM, come spiegato in questo articolo, era già intervenuto sul tema ma ciò nonostante, dalle opposizioni è arrivata la richiesta di fare un passo indietro.
Non resterà che attendere, per capire se il Governo intende prevedere eventuali soluzioni sulla questione nel testo finale della Legge di Bilancio 2025.
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ULTERIORI INFORMAZIONI E APPROFONDIMENTI
La Legge di Bilancio 2025 prevede anche un taglio delle assunzioni nelle PA e altre misure sulle pensioni 2025 e su lavoro, famiglie e imprese. Per conoscere tutte le novità della Manovra economica 2025 potete leggere Legge di Bilancio 2025, con la spiegazione chiara e semplice delle disposizioni previste.
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