Bonus una tantum docenti e ATA 2023: da 20 a 50 euro, Tabelle importi

scuola, aula, classe

La Ragioneria di Stato ha pubblicato gli importi del bonus una tantum per i dipendenti pubblici 2023, compresi quelli che spettano a docenti, ATA e a tutto il personale della scuola, del settore università e ricerca e AFAM.

Si tratta dell’emolumento per gli statali introdotto per quest’anno dalla Legge di Bilancio. Grazie a quest’ultimo insegnanti e personale ATA potranno percepire da 20 a 50 euro in più in busta paga al mese.

Il beneficio andrà in pagamento a partire dal cedolino di luglio 2023, con tutti gli arretrati. Ecco tutte le informazioni sull’una tantum per docenti e ATA, e le tabelle in pdf da scaricare con tutti gli importi per ciascun profilo professionale.

UNA TANTUM DOCENTI E ATA 2023

La Legge di Bilancio ha introdotto, infatti, solo per il 2023, un bonus per i dipendenti pubblici che consiste in un emolumento una tantum, ovvero un compenso extra da erogare, a partire dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, per tutti i lavoratori statali. Sono compresi, dunque, coloro che lavorano nel comparto scuola, università, ricerca e AFAM. L’una tantum per gli statali viene concesso per 13 mensilità, dunque non viene pagato in un’unica soluzione. Il beneficio ha un importo pari all’1,5% dello stipendio, dunque variabile in base ai comparti, alle figure professionali e all’anzianità di servizio.

Il pagamento dell’emolumento una tantum per docenti e ATA partirà dalla busta paga di luglio, dove saranno corrisposti anche gli arretrati da gennaio a giugno 2023, come vi spieghiamo nel dettaglio in questo approfondimento. Oltre un milione di lavoratori della scuola riceverà dunque il bonus, che continuerà poi ad essere erogato fino a dicembre.

TABELLE IMPORTI UNA TANTUM DOCENTI, ATA, PERSONALE SCUOLA

Per quanto riguarda il comparto scuola, l’una tantum 2023 per docenti, ATA e altro personale scolastico ha un importo che va, all’incirca, da 20 a 52 euro al mese (lordi). Questo significa che quest’anno insegnanti e personale ATA, ma anche dirigenti scolastici e DSGA, avranno da 20 a 50 euro in più in busta paga. Questi incrementi della retribuzione mensile si aggiungono all’aumento degli stipendi di docenti e ATA introdotto con il rinnovo del CCNL scuola 2019-2021 relativo alla parte economica sottoscritto dai sindacati di settore e dal Ministero dell’istruzione, e agli ulteriori aumenti ancora da contrattare tra le parti.

Per conoscere in dettaglio l’importo dell’emolumento una tantum per ciascun profilo professionale potete scaricare la relativa TABELLA (Pdf 188 Kb) pubblicata dalla Ragioneria di Stato.

TABELLE ALTRI SETTORI DELLA CONOSCENZA

Il bonus una tantum per i dipendenti pubblici riguarda anche il personale che lavora nelle università, negli enti pubblici di ricerca e nelle istituzioni AFAM (Alta formazione artistica, musicale e coreutica). Per questi comparti gli aumenti in busta paga previsti, da corrispondere sempre per 13 mensilità, vanno rispettivamente da 22 a 52 euro, da 25 a 117 euro e da 20 a 52 euro.

Rendiamo scaricabili di seguito le tabelle relative all’una tantum 2023 università, ricerca e AFAM pubblicate dalla Ragioneria di Stato, dove trovate il dettaglio dell’importo mensile per ciascun profilo professionale:

– una tantum università 2023 – scarica la TABELLA (Pdf 185Kb);
– una tantum enti pubblici ricerca 2023 – scarica la TABELLA (Pdf 190Kb);
– una tantum AFAM 2023 – scarica la TABELLA (Pdf 105Kb).

IL PROVVEDIMENTO IN LEGGE BILANCIO

L’articolo 1, comma 330, della Legge Bilancio prevede, nello specifico, che per l’anno 2023, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale in applicazione dell’articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e per i miglioramenti economici del personale statale in regime di diritto pubblico di cui all’articolo 1, comma 609, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, sono incrementati di 1.000 milioni di euro da destinare all’erogazione, nel solo anno 2023, di un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, da determinarsi nella misura dell’1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza.

ULTERIORI INFORMAZIONI E AGGIORNAMENTI

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di Angela V.
Redattrice, esperta di lavoro pubblico e privato.
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