Contributi fino a 40mila Euro per chi si trasferisce in Piemonte

Tutto quello che c’è da sapere per chi vuole ottenere i contributi della Regione Piemonte destinati a chi si trasferisce nei Comuni montani

Piemonte montagna

Arrivano dalla Regione dei contributi fino a 40.000 euro per chi si trasferisce nelle zone montane del Piemonte.

Il bando è aperto fino alle 12,00 del 15 dicembre 2021 a tutte le persone fisiche titolari di una casa, o che si impegnino ad acquisirne una, censita catastalmente nel territorio dei Comuni montani del Piemonte.

Vediamo a chi spetta l’agevolazione, come fare richiesta e le modalità per presentare la domanda.

CONTRIBUTI PER CHI SI TRASFERISCE IN PIEMONTE, IL BANDO

Il bando (Pdf 144 Kb) per ottenere i contributi fino a 40.000 euro per chi si trasferisce nelle zone montane del Piemonte è stato pubblicato il 2 novembre 2021 dalla Regione. Tali fondi previsti nell’articolo 31 della Legge Regionale 5 aprile 2019, n. 14 prevede la concessione di contributi sulle spese di acquisto o recupero d’immobili da destinare a prima abitazione da parte di persone che trasferiscono la propria residenza e dimora abituale nei Comuni montani della Regione Piemonte. L’obiettivo è favorire il ripopolamento e la rivitalizzazione socioeconomica delle aree montane, agendo in contrasto alla marginalizzazione di tali aree. A tal fine la Regione ha stanziato 10.475.000 euro.

CHI PUÒ RICHIEDERE I CONTRIBUTI?

Possono beneficiare dei contributi fino a 40.000 euro previsti dal bando le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o che si impegnino ad acquisire un diritto di proprietà, di un immobile da destinare a uso residenziale (e relative pertinenze), che trasferiscano la propria residenza e dimora abituale, nelle aree montane della Regione Piemonte. Infatti, i contributi valgono solo per coloro che si trasferiscono nei Comuni citati nell’elenco (Pdf 61 Kb) allegato al bando. Alla presentazione della domanda, il richiedente dovrà dichiarare, sotto la propria responsabilità, i seguenti requisiti:

  • possedere la cittadinanza italiana o di altro Stato dell’Unione Europea oppure essere soggetti extracomunitari titolari di un permesso di soggiorno di durata non inferiore ai 10 anni, di cui all’articolo 9 Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286;
  • essere maggiorenne e non essere nato prima del 1955;
  • non avere ricevuto in precedenza alcun contributo pubblico per l’acquisto di un’abitazione;
  • essere residente in un Comune italiano non montano, come risulta da questo elenco (Pdf 174 Kb).

A QUANTO AMMONTANO I CONTRIBUTI PER CHI SI TRASFERISCE NEI COMUNI MONTANI DEL PIEMONTE?

L’importo minimo erogabile è pari a 10.000 euro. Le candidature che non raggiungono tale limite saranno automaticamente escluse dal sistema di gestione. L’importo massimo erogabile per ogni progetto è pari ad 40.000 euro. Le candidature relative a progetti il cui importo supera il previsto limite saranno automaticamente ricondotte all’importo massimo consentito.

CONTRIBUTI PIEMONTE, COME FUNZIONANO

L’agevolazione viene concessa nella forma di contributo in conto capitale a fondo perduto, a fronte di una spesa direttamente sostenuta dal beneficiario e rimasta effettivamente a suo carico, al netto delle detrazioni fiscali e agevolazioni ove applicabili. La Regione erogherà i contributi per chi si trasferisce in Piemonte in un’unica soluzione a seguito della rendicontazione finale delle spese sostenute.
L’entità massima del contributo per chi si trasferisce in Regione Piemonte, sarà erogato secondo tali limiti:

  • in caso di acquisto, non superiore al 50% del totale delle spese sostenute per i costi connessi all’acquisto dell’immobile (e relative pertinenze);

  • nel caso in cui il prezzo di acquisto superi del 20% il valore massimo indicato nella banca dati dell’Osservatorio del mercato immobiliare quotazioniimmobiliari si richiederà una perizia tecnica redatta da professionista abilitato e iscritto a ordine o collegio competente in materia attestante il valore dell’immobile. Si considererà a fini del calcolo del contributo il valore minimo tra costo di acquisto e importo della perizia;

  • in caso di recupero d’immobile (e relative pertinenze) già di proprietà, non superiore al 50% dell’importo dei lavori;

  • nel caso di acquisto e contestuale recupero d’immobile e relative pertinenze, restano validi sia i limiti minimo e massimo del contributo erogabile sia le percentuali massime.

A queste condizioni, il contributo potrà essere liquidato, previe le attività istruttorie di verifica e controllo, dal momento dell’acquisizione a sistema di tutta la documentazione relativa alla rendicontazione delle spese dell’intervento. Per la valutazione delle domande vi è un sistema di punteggi precisato e chiarito nel bando.

SPESE AMMISSIBILI

Sono ammissibili esclusivamente le spese, IVA inclusa relative a:

  • acquisto dell’immobile da adibire a residenza e dimora abituale, con l’eventuale recupero edilizio dello stesso, limitatamente a immobili da destinare a uso residenziale, comprensivi delle relative pertinenze, già esistenti alla data di pubblicazione del bando, come risultante da atto notarile di compravendita, incluse le relative imposte previste per legge;
  • realizzazione di lavori di recupero edilizio per i quali spetta una detrazioni fiscale o agevolazione di cui alla vigente normativa in materia di agevolazioni in edilizia, esclusivamente pagati tramite bonifico, di un immobile da destinare a uso residenziale e delle relative pertinenze, da adibire a residenza e dimora abituale, già esistente e di proprietà del beneficiario alla data di presentazione della domanda;
  • acquisto e contestuale recupero edilizio dell’immobile da adibire a residenza e dimora abituale secondo le singole specifiche di cui ai punti precedenti.

Sono ammissibili a contributo esclusivamente i lavori pagati dal beneficiario.

SPESE NON AMMISSIBILI

Non sono ammissibili spese relative a:

  • parti condominiali;

  • immobili residenziali aventi classificazione catastale A/1, A/8 e A/9;

  • fatture riportanti spese per il solo acquisto di materiali o forniture;

  • immobili non catastalmente censiti;

  • lavori in economia;

  • acquisto o recupero di sole pertinenze: gli interventi edilizi effettuati sulla pertinenza non hanno, infatti, un autonomo limite di spesa, ma rientrano nel limite previsto per l’unità abitativa di cui la pertinenza è al servizio;

  • lavori di recupero edilizio non effettuati nell’ambito del sistema delle detrazioni fiscali e agevolazioni attualmente vigenti; interventi per i quali è stata richiesta la detrazione fiscale per il Superbonus 110 %, su cui vale la pena leggere questo approfondimento. Stesso discorso per i lavori che rientrano nel bonus verde e bonus mobili;

  • acquisto di quote immobiliari all’interno del medesimo nucleo familiare o tra parenti di primo grado.

Inoltre, a titolo non esaustivo, non sono ammissibili: onorari notarili, spese bancarie di qualunque genere, spese d’intermediazione, spese tecniche o di progettazione, spese connesse all’allacciamento utenze, coperture assicurative, spese intestate esclusivamente a eventuali cointestatari dell’immobile.

AVVIO, DURATA E CONCLUSIONE DEGLI INTERVENTI

Per essere ammissibili, le spese non devono essere effettuate prima della data di approvazione del bando della Regione Piemonte per i contributi destinati a chi si trasferisce nei Comuni montani. La data di riferimento è per:

  • l’acquisto: la data di sottoscrizione dell’atto notarile di compravendita;

  • il recupero: la data di emissione della prima fattura relativa ai lavori di recupero.

CONTRIBUTI PER TRASFERIRSI IN PIEMONTE: QUANDO SCADONO?

Le domande di contributo fino a 40.000 euro per trasferirsi in Piemonte possono essere presentate a partire dalle ore 12.00 del 2 novembre 2021 e fino alle ore 12.00 del 15 dicembre 2021.

COME PRESENTARE DOMANDA

È possibile presentare domanda esclusivamente per via telematica, mediante apposito applicativo accessibile tramite credenziali d’identità digitale intestate al beneficiario su questa pagina.
Nella domanda il candidato, sotto la propria responsabilità, dovrà dichiarare:

  • i dati e i riferimenti anagrafici, sia del beneficiario che del proprio nucleo familiare;

  • la localizzazione dell’immobile e delle relative pertinenze, con gli specifici riferimenti catastali, la descrizione dell’intervento proposto, l’importo preventivato dell’investimento;

  • l’indirizzo PEC a cui ricevere le comunicazioni automatiche dalla piattaforma informatizzata di gestione;

  • il possesso dei requisiti;

  • gli elementi necessari per l’attribuzione dei punteggi;

  • l’assunzione degli impegni ad adempiere a tutti gli obblighi previsti dal bando, e ad assicurare la quota di cofinanziamento necessaria per l’effettuazione dell’intervento proposto;

  • i riferimenti comprovanti l’avvenuto pagamento della imposta di bollo di 16 euro in formato digitale ovvero tradizionale, provvedendo a indicarne il numero identificativo e la data di emissione (reperibili sulla marca da bollo), dichiarando altresì di averla annullata e di conservarla in originale al fine di eventuali controlli da parte della Amministrazione regionale.

ALTRI DOCUMENTI DA ALLEGARE ALLA DOMANDA

Inoltre, il beneficiario dovrà allegare in scansioni separate una serie di documenti necessari per comprovare le proprie dichiarazioni, ovvero:

  • la visura catastale dell’immobile e delle relative pertinenze;
  • dichiarazione firmata da professionista abilitato e iscritto a ordine o collegio competente in materia attestante la descrizione dell’intervento proposto, l’importo preventivato dei lavori, e nel caso di ricorso ai punteggi D1 e D2, le soluzioni architettoniche individuate e le imprese scelte. Può essere usato questo modulo;
  • la dichiarazione del datore di lavoro o equivalente (se lavoratore autonomo) sulla percentuale di smart – working. Può essere usato questo modulo;
  • dichiarazione del datore di lavoro attestante la sede di svolgimento dell’attività lavorativa o equivalente (se lavoratore autonomo). È possibile usare questo modulo;
  • scansione della marca da bollo annullata;
  • atto di proprietà dell’immobile e delle relative pertinenze, nel caso di esclusivo recupero edilizio;
  • dichiarazione sottoscritta da parte dell’eventuale cointestatario di consenso alla presentazione della domanda di contributo, con allegata copia della carta d’identità. Deve essere usato questo modulo.

In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, pena la decadenza dal contributo. In caso di contributo relativo al recupero del patrimonio esistente, i lavori dovranno essere ultimati entro 18 mesi dalla data di approvazione della graduatoria.

Entro 3 mesi dalla conclusione dell’intervento, il beneficiario dovrà presentare sull’applicativo la rendicontazione delle spese effettivamente sostenute, allegando alle dichiarazioni documenti atti a dimostrare l’effettiva conclusione dell’intervento e l’avvenuto pagamento.
Il beneficiario del contributo è soggetto all’obbligo di mantenere la destinazione e l’utilizzo dell’immobile oggetto di contributo a prima abitazione per almeno 10 anni a decorrere dalla data di richiesta di erogazione del contributo. Il beneficiario ha inoltre l’obbligo di mantenere l’immobile a uso residenziale e di non utilizzare lo stesso o le relative pertinenze per attività che gli procurino vantaggio economico.

Una volta presentata la domanda non ne è ammessa la sostituzione o integrazione. L’Ente Regionale poi stilerà una graduatoria. Infine, è possibile rinunciare al contributo o ricevere la revoca secondo alcuni casi, che potete approfondire nel bando.

La Regione Piemonte può inoltre procedere alla riduzione o alla revoca del contributo concesso in caso di parziale o mancato rispetto da parte del beneficiario degli impegni assunti con la sottoscrizione della domanda e con l’accettazione del contributo. In ogni caso la riduzione o la revoca del contributo comporta la restituzione delle somme erogate.

FAQ E ASSISTENZA PER COMPILARE LA DOMANDA

Nei giorni lunedì, mercoledì e giovedì dalle ore 11.00 alle ore 13.00 è possibile contattare il numero di telefono 011/4320410 per quesiti specifici che non trovano risposta nelle FAQ. In alternativa è necessario contattare il numero verde unico 800 333 444 attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 8:00 alle 18:00.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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