Il Decreto sicurezza del 2025 convertito in Legge è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 giugno 2025.
Il provvedimento modificato in Parlamento prevede delle disposizioni urgenti in materia di ordine pubblico e tutela del personale in servizio. Ma anche sull’ordinamento penitenziario.
In questo articolo vi spieghiamo quali sono le novità che introduce e mettiamo a vostra disposizione il testo PDF del Decreto pubblicato in GU.
Indice:
COSA PREVEDE IL DECRETO SICUREZZA 2025 CONVERTITO IN LEGGE
Il Decreto sicurezza convertito in Legge è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 giugno 2025 (GU Serie Generale n.131 del 09-06-2025).
Il testo reca disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, di tutela del personale in servizio, nonché di vittime dell’usura e di ordinamento penitenziario. Si compone di 39 articoli.
La norma riproduce sostanzialmente i contenuti del Disegno di legge sicurezza già approvato nel 2024 e cambia solo alcuni aspetti rispetto al testo originario riproposto dal Governo. Scopriamo quali sono le novità introdotte in Parlamento rispetto alla prima versione del provvedimento.
1) BONUS AVVOCATO PER LE FORZE DELL’ORDINE
L’articolo 22 introduce un beneficio economico per il personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che, indagato o imputato per fatti legati al servizio, deve sostenere spese legali. Il beneficio, disponibile a partire dal 2025, è destinato a coprire tali spese fino a un massimo di 10.000 euro per ogni fase del procedimento.
La norma prevede che le somme corrisposte siano soggette a rivalsa nel caso in cui il beneficiario venga ritenuto responsabile con dolo. Ma, rispetto alla versione originaria, il testo esclude la rivalsa in alcuni casi specifici, come archiviazione delle indagini o sentenze di proscioglimento.
La tutela legale si estende anche al coniuge, al convivente di fatto e ai figli del dipendente deceduto. Come funziona nel dettaglio ve lo spieghiamo nel nostro articolo dedicato al bonus avvocato per le forze dell’ordine.
2) APPRENDISTATO PROFESSIONALIZZANTE PER I DETENUTI, OK ALLE RISORSE
La norma amplia la possibilità di assunzione in apprendistato professionalizzante anche per i detenuti. Possono accedervi quelli assegnati al lavoro esterno e per coloro ammessi alle misure alternative alla detenzione.
Per garantire questa estensione, il testo prevede stanziamenti di risorse pubbliche progressivamente crescenti, partendo da 600.000 euro nel 2025 fino a 2,4 milioni di euro annui a partire dal 2033. Come funziona nel dettaglio ve lo spieghiamo nella nostra guida dedicata all’apprendistato professionalizzante esteso detenuti.
3) CANNABIS LIGHT, SÍ ALLA PRODUZIONE DI SEMI
La norma convertita conferma il divieto assoluto d’importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze di canapa coltivata. Tuttavia, il Decreto convertito introduce un’eccezione per le coltivazioni lecite, autorizzando la produzione agricola di semi destinati agli usi consentiti dalla normativa vigente, purché rispettino i limiti di contaminazione stabiliti dal Ministero della Salute. La supervisione e i controlli su queste attività vengono affidati al Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dei Carabinieri.
4) PENE PIÙ SEVERE PER I REATI CONTRO LE FORZE DELL’ORDINE
Il nuovo pacchetto di norme prevede un aggravamento delle pene per chi commette violenza, minacce o resistenza nei confronti di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza. In particolare, l’aumento della pena può arrivare fino alla metà rispetto alla pena base, una modifica più severa rispetto alla precedente previsione, che limitava l’aumento a un terzo.
Durante il confronto istituzionale con il Quirinale, è stata invece eliminata la disposizione che vietava la prevalenza delle attenuanti rispetto alle aggravanti. Ciò significa che, in fase di giudizio, le attenuanti possono ancora influenzare la pena finale, senza essere automaticamente escluse nei confronti di chi commette questi reati.
Viene introdotto un nuovo reato specifico che punisce le lesioni personali inflitte a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza mentre svolge le proprie funzioni o a causa del suo incarico.
5) STRETTA SUI REATI DI TERRORISMO
Il testo introduce nuove misure per la lotta al terrorismo, punendo con la reclusione da 2 a 6 anni chi detiene o diffonde istruzioni per fabbricare armi, esplosivi o altre tecniche utilizzabili in atti terroristici. Viene anche anticipata la soglia di punibilità per chi pubblicizza tali materiali.
Inoltre, gli esercenti che noleggiano veicoli senza conducente devono comunicare i dati del cliente e del veicolo al Centro elaborazione dati (CED), pena sanzioni. Questa misura, nata per contrastare il terrorismo, viene estesa alla prevenzione di altri reati gravi, come criminalità organizzata, traffico di droga, immigrazione clandestina e contraffazione.
6) PENE PIÙ SEVERE PER LE TRUFFE AGLI ANZIANI
Per contrastare le truffe agli anziani, il Decreto convertito introduce una specifica ipotesi di truffa aggravata, punita con una pena detentiva da 2 a 6 anni e una multa tra 700 e 3.000 euro, con possibilità di arresto in flagranza.
La normativa introduce anche una nuova aggravante per i reati contro la vita, l’incolumità pubblica e il patrimonio, quando questi vengono commessi nelle stazioni ferroviarie, metropolitane o sui mezzi di trasporto passeggeri.
Alla Camera, è stato inoltre deciso un inasprimento delle pene per il reato di danneggiamento durante manifestazioni pubbliche, quando commesso con violenza o minaccia. La pena prevista varia da un anno e sei mesi a cinque anni di reclusione, con una multa fino a 15.000 euro.
7) NUOVE REGOLE PER LA REVOCA DELLA CITTADINANZA ITALIANA
Il testo stabilisce nuove condizioni per la revoca della cittadinanza italiana in caso di condanna definitiva per reati di terrorismo, eversione e altri gravi reati. La disposizione, già inclusa nella versione iniziale del Decreto sulla sicurezza pubblica, è stata modificata dal Senato per ragioni di copertura finanziaria.
Nello specifico, vengono aggiornate le condizioni di revoca per chi ha acquisito la cittadinanza italiana per matrimonio, naturalizzazione o nascita in Italia con residenza continuativa fino alla maggiore età. Tuttavia, la revoca non si applica ai cittadini italiani iure sanguinis.
Il provvedimento riguarda condanne per reati specifici, tra cui terrorismo, associazioni sovversive ricostituite, partecipazione a bande armate, assistenza a gruppi terroristici e sottrazione di beni destinati a finanziare il terrorismo. La cittadinanza viene revocata con Decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’Interno.
Infine, l’articolo estende il termine per la revoca da 3 a 10 anni dopo la sentenza definitiva, allineandosi ai principi internazionali per limitare i casi di apolidia, in conformità con la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e con la Convenzione ONU.
8) PENE PIÙ SEVERE PER I DETENUTI DISOBBEDIENTI
Il provvedimento introduce un inasprimento delle pene per chi incita alla disobbedienza delle leggi all’interno delle carceri, sia attraverso discorsi diretti ai detenuti sia mediante scritti o comunicazioni.
Viene inoltre istituito il nuovo reato di “rivolta all’interno di un istituto penitenziario”, che punisce chiunque promuova, organizzi o partecipi a disordini all’interno di una struttura detentiva. Questo reato riguarda gruppi di almeno tre persone che, con violenza, minacce, tentativi di evasione o resistenza, ostacolano il normale svolgimento delle attività di ordine e sicurezza.
Grazie a un confronto con il Quirinale, è stata chiarita la portata giuridica della resistenza passiva, limitandola ai casi in cui questa impedisca l’esecuzione di ordini essenziali per il mantenimento della sicurezza. La pena viene aumentata se la rivolta coinvolge l’uso di armi o se causa lesioni o morte.
Lo stesso tipo di reato viene esteso ai Centri di trattenimento per migranti irregolari (CPR), applicando le norme sulla resistenza agli ordini di sicurezza riferiti ai gruppi di stranieri presenti in queste strutture, escludendo però ogni riferimento ai centri di accoglienza.
9) CONTROLLI ANTIMAFIA SUI CONTRATTI DI RETE
La normativa rafforza le misure antimafia introducendo il “contratto di rete” tra i soggetti sottoposti a verifica, garantendo maggior controllo sulle collaborazioni tra imprese.
Il potere del Prefetto di limitare gli effetti dell’interdittiva antimafia è stato ridefinito. Ora può essere esercitato solo su richiesta documentata del titolare dell’impresa individuale e dopo un’accurata indagine del gruppo interforze, evitando decisioni d’ufficio senza istruttoria.
10) REGIONE SICILIA, DEROGA PER LE ASSUNZIONI DI VIGILI URBANI
Il Decreto convertito prevede l’estensione dell’autorizzazione all’assunzione di vigili urbani anche ai comuni capoluogo di Città metropolitana della Regione siciliana che:
- si trovano in procedura di riequilibrio finanziario pluriennale;
- abbiano firmato l’accordo per il ripiano del disavanzo e il rilancio degli investimenti.
In precedenza, questa possibilità era riservata alle Città metropolitane siciliane che avevano già completato il risanamento finanziario, come Catania. Con la modifica introdotta, l’autorizzazione viene estesa anche a Palermo, consentendo l’assunzione a tempo indeterminato di 100 unità di personale non dirigenziale per il corpo della polizia locale.
11) BENEFICI PER I SUPERSTITI DELLE VITTIME DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
L’articolo 5 del testo stabilisce le condizioni per la concessione dei benefici ai superstiti delle vittime della criminalità organizzata. Sono stati esclusi dai benefici i parenti e affini fino al quarto grado di persone sottoposte a misure di prevenzione o coinvolte in procedimenti penali.
La legge prevede un finanziamento progressivo per questa misura, con importi annuali crescenti a partire da 908.888 euro nel 2025 fino a 1.235.549 euro annui dal 2028 in poi.
12) SIM AI MIGRANTI ANCHE SOLO CON IL DOCUMENTO D’IDENTITÀ
Il Decreto convertito modifica le regole per la vendita di schede SIM ai migranti extra-Ue, eliminando l’obbligo di presentare un titolo di soggiorno valido, come previsto dalla versione precedente. Ora, per acquistare una SIM, è sufficiente esibire un documento di riconoscimento in corso di validità, come il passaporto, un documento di viaggio equipollente o un altro documento idoneo.
Per garantire il rispetto delle procedure di identificazione, il Decreto introduce sanzioni amministrative per i rivenditori che non rispettano l’obbligo di verifica dell’identità. L’attività può essere sospesa per un periodo che va da 5 a 30 giorni.
Inoltre, viene introdotta una nuova pena accessoria per chi commette il reato di sostituzione di persona con lo scopo di sottoscrivere un contratto di telefonia mobile. I condannati potranno essere esclusi dalla possibilità di stipulare contratti con operatori telefonici per un periodo che varia da 6 mesi a 2 anni. Rispetto alla versione iniziale del testo presentato alla Camera, è stata ampliata la gamma di documenti accettati per l’acquisto di una SIM.
13) PIÙ TUTELE PER GLI 007
Nel passaggio in Parlamento, è stata eliminata una disposizione particolarmente controversa. Parliamo di quella che prevedeva l’obbligo per Enti pubblici, Università e Centri di ricerca di rispondere alle richieste di collaborazione dei servizi segreti. Questo obbligo avrebbe permesso ai servizi di intelligence di ottenere informazioni da queste istituzioni senza dover rispettare le normative sulla privacy. Tuttavia, tale norma è stata rimossa per evitare possibili violazioni della protezione dei dati personali e della libertà accademica.
Nonostante questa eliminazione, il Decreto mantiene alcune misure volte a garantire la sicurezza degli operatori dell’intelligence. In particolare:
- vengono rafforzate le tutele per gli 007 nelle attività di contrasto alle minacce terroristiche e sovversive, garantendo loro un quadro giuridico più solido per operare in situazioni di particolare rischio;
- è stato confermato il riconoscimento della qualifica di agente di pubblica sicurezza per il personale delle forze armate che si occupa della protezione delle strutture delle agenzie di informazione, nei casi in cui non l’abbia già acquisita. Questo status permette a tali operatori di svolgere funzioni di tutela con maggiore autonomia e poteri, contribuendo così alla sicurezza nazionale.
QUANDO ENTRA IN VIGORE
Il Decreto sicurezza 2025 convertito in Legge è entrato in vigore il 9 giugno 2025, con la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.131 del 09-06-2025).
TESTO PDF DEL DECRETO SICUREZZA 2025 CONVERTITO IN LEGGE
Mettiamo a vostra disposizione il testo definitivo (42,2 kB) in PDF pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 9 giugno 2025.
Da leggere anche il testo ufficiale (Pdf 129 Kb) del Decreto 11 Aprile 2025, n. 48, ossia la prima versione del Decreto sicurezza 2025 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.85 del 11-04-2025.
ALTRI AIUTI E AGGORNAMENTI
Vi potrebbe interessare leggere l’approfondimento su cosa prevede il Decreto PA 2025 convertito in Legge. Da leggere, sempre a proposito del tema sicurezza, anche l’articolo sul Decreto cittadinanza italiana 2025 convertito in Legge. Utile anche quello sul Decreto immigrazione 2025 convertito in Legge.
Per restare informati sulle nuove leggi, infine, vi consigliamo di seguire la sezione leggi, dove sono presenti tutte le news normative.
Se volete restare sempre aggiornati vi invitiamo ad iscrivervi alla nostra newsletter gratuita, al nostro canale Whatsapp e al canale Telegram.
Potete anche seguire il canale TikTok @ticonsigliounlavoro e l’account Instagram.
Seguiteci inoltre su Google News cliccando sul bottone “segui” presente in alto.
ho trovato l’articolo molto utile e facilmente fruibile.
Grazie per questo feedback, ci fa molto piacere.