Indennizzo danni blackout: come e chi può chiedere il rimborso se va via la corrente

Come funziona l’indennizzo per i danni da blackout. Ecco come e chi può chiedere il rimborso in caso di stop alla corrente

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Se siete rimasti senza corrente per ore, potete aver diritto all’indennizzo per i danni da blackout. Il rimborso va da un minimo di 30 euro per stop di almeno 8, 12 ore o 16 continuative, fino a un massimo di 300 euro.

Gli indennizzi arrivano fino a 6.000 euro, invece, per le aziende. In ogni caso i rimborsi hanno importi variabili non solo in base alle ore di interruzione ma anche, a seconda della grandezza del Comune di riferimento o del tipo di potenza attiva per l’impresa interessata.

In questo articolo vi spieghiamo come funziona l’indennizzo per i danni da blackout e come fare per ottenere i rimborsi da 30 a 6.000 euro per le interruzioni di corrente.

COS’È L’INDENNIZZO DANNI DA BLACKOUT

L’indennizzo danni da blackout è un rimborso che spetta ai cittadini titolari di un’utenza per la fornitura di energia elettrica in caso di sospensione della corrente elettrica per almeno 8 ore continuative.

Il rimborso, emesso da ARERA ed erogato agli aventi diritto automaticamente in bolletta mediante il proprio distributore, ha un valore che va da un minimo di 30 euro a un massimo di 300 euro. Gli indennizzi arrivano fino a 6.000 euro per le aziende.

I cittadini o le imprese di Comuni in cui insiste la fornitura possono ottenere l’indennizzo per i danni da blackout in misure variabili a seconda degli “standard”. Ossia la durata delle interruzioni, se sorpassata, dà diritto ad usufruire del rimborso, secondo differenti modulazioni.

L’aiuto, istituito dalla Delibera ARERA 172 del 2007 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.189 del 16-08-2007 – Supplemento Ordinario n. 181, è in vigore dal 2009. Con la Delibera 126 del 2019 l’indennizzo è stato confermato e riorganizzato anche per il triennio 2020 2023. Le risorse per gli indennizzi vengono erogate tramite il Fondo eventi eccezionali.

Vediamo nei dettagli a chi spetta.

CHI PUÒ OTTENERE IL RIMBORSO

L’indennizzo danni da blackout spetta ai cittadini titolari di un’utenza per la fornitura di energia elettrica, domestica o aziendale, che hanno avuto un’interruzione improvvisa della corrente elettrica per almeno 8 ore.

COME FUNZIONA L’INDENNIZZO DANNI DA BLACKOUT

L’indennizzo ARERA per i danni da blackout prevede dei rimborsi automatici erogati dai distributori di corrente elettrica (ad esempio ENEL). I rimborsi arrivano nel caso di eventuali interruzioni di energia elettrica di durata superiore agli “standard”, grazie alla risorse del Fondo eventi eccezionali.

Il Fondo finanzia gli indennizzi da erogare a seguito di blackout dovuti a condizioni, eventi eccezionali o periodi particolari. Gli indennizzi vengono accreditati direttamente in bolletta sotto forma di detrazione forfettaria. Ma, affinché il rimborso avvenga, è necessario che si raggiunga un tempo minimo in cui la corrente sia venuta a mancare.

 A QUANTO AMMONTANO I RIMBORSI

In linea generale, i rimborsi hanno un importo variabile:

  • da 30 a 300 euro per le famiglie;
  • fino a 6.000 euro per le imprese.

Scopriamo insieme quando si ha diritto al rimborso e come si calcola l’importo dell’indennizzo secondo le regole stabilite dalla Delibera ARERA 172 del 2007.

QUANDO SI HA DIRITTO AL RIMBORSO

Il rimborso automatico viene erogato per eventuali interruzioni di energia elettrica di durata superiore agli standard. La definizione degli “standard”, ossia la durata delle interruzioni che, se sorpassata, dà diritto ad usufruire del rimborso, ha due differenti modulazioni a seconda dei richiedenti.

1) RIMBORSI PER FAMIGLIE

Per le interruzioni senza preavviso per le famiglie, gli “standard” sono definiti in base alla tipologia territoriale, distinta in tre “gradi di concentrazione”:

  • grandi città o ad “alta concentrazione”, i Comuni con più di 50.000 abitanti. In questi casi la durata minima di stop deve essere pari a 12 ore;

  • centri di media ampiezza o a “media concentrazione”, i Comuni con popolazione compresa tra 5.000 e 50.000 abitanti. In questi casi la durata minima di stop deve essere pari a 8 ore;

  • Paesi e aree rurali o a “bassa concentrazione”, i Comuni con meno di 5.000 abitanti. In questi casi la durata minima di stop deve essere pari a 16 ore per una famiglia.

Per le interruzioni con preavviso, la durata del blackout da superare per ottenere il rimborso sarà di 8 ore.

2) RIMBORSI PER IMPRESE

Per le interruzioni senza preavviso per le imprese, gli “standard” sono definiti anche in base all’uso dell’energia elettrica:

  • se connesse in bassa tensione, si applicano gli stessi standard delle famiglie. Ovvero, almeno 12 ore di stop nelle grandi città o ad “alta concentrazione”, 8 ore in quelle a “media concentrazione” e 16 ore nei Paesi o Comuni a “bassa concentrazione”;

  • se invece è connessa in media tensione, lo standard sarà rispettivamente di 4, 6 e 8 ore.

Anche nel caso delle imprese per le interruzioni con preavviso, la durata del blackout da superare per ottenere il rimborso sarà di 8 ore.

COME SI CALCOLA L’INDENNIZZO

Oltrepassati gli “standard” di durata delle interruzioni, scatta automaticamente l’indennizzo danni blackout. Nello specifico:

  • le famiglie otterranno 30 euro di rimborso, più altri 15 euro per ogni eventuale blocco di 4 ore di interruzione oltre gli “standard”. Il rimborso ha un tetto massimo di 300 euro;

  • i piccoli consumatori e le imprese con potenza inferiore o uguale a 100 kW, avranno 150 euro, più altri 75 euro ogni ulteriori 4 ore, fino ad un massimo di 1.000 euro;

  • i piccoli consumatori con potenza superiore a 100 kW, avranno 2 euro per ogni kW, più un euro a kw ogni ulteriori 4 ore, fino ad un massimo di 3.000 euro;

  • le imprese con potenza superiore a 100 kW, allacciate in media tensione, otterranno 1,5 euro per ogni kW, più 0,75 euro a kW per ogni ulteriori 2 ore, fino ad un massimo di 6.000 euro.

CHI PAGA GLI INDENNIZZI DANNI BLACKOUT

A pagare i rimborsi sono le imprese di distribuzione. Se l’interruzione dovesse però, verificarsi in periodi di condizioni meteorologiche eccezionali o di eventi eccezionali (ad esempio trombe d’aria, valanghe, incidenti o guasti gravi su impianti elettrici), a finanziare i risarcimenti sarà un Fondo di “solidarietà” eventi eccezionali.

Tale Fondo è alimentato dagli operatori di vendita e trasmissione (in proporzione al numero di interruzioni superiori alle 8 ore a loro imputabili nell’anno) e, in una forma di mutuo e generalizzato soccorso ai danneggiati, dalla globalità dei consumatori.

Nel mercato libero, il distributore di energia elettrica corrisponderà le risorse al venditore che, concretamente, li accrediterà al cliente finale. Nel mercato tutelato, ARERA provvederà ad accreditare le risorse agli utenti.

COME RICHIEDERE IL RIMBORSO

Come richiedere rimborso per interruzione energia elettrica? Come ottenere il risarcimento danni da ENEL o da un altro gestore?

Ebbene, come vi abbiamo illustrato, l’indennizzo danni blackout è automatico. Questo vuol dire che non bisogna presentare alcuna domanda per ottenere il rimborso. Non esiste quindi una richiesta di risarcimento danni per interruzione d’energia elettrica in FAC SIMILE, né uno specifico modulo di risarcimento danni. L’eventuale indennizzo arriverà in maniera automatica in bolletta.

Se un utente non dovesse ricevere il rimborso dovuto nei tempi stabiliti, può farne richiesta al distributore entro 6 mesi dal momento dell’interruzione. L’azienda, entro tre mesi, ha l’obbligo di versarlo o di motivare l’eventuale rifiuto.

Vale la pena specificare che l’impresa distributrice non è tenuta al rimborso se il cliente non è in regola con i pagamenti.

QUANDO ARRIVANO I RIMBORSI

I rimborsi automatici saranno corrisposti come detrazioni nella prima bolletta emessa dopo 60 giorni dall’interruzione. Se la sospensione coinvolgesse più di 2 milioni di utenti, considerata la complessità del caso, il termine passa da 60 a 210 giorni.

OBIETTIVI DEL RIMBORSO DANNI BLACKOUT

L’obiettivo dei rimborsi ARERA per lo stop all’energia elettrica è duplice:

  • da un lato si vuole assicurare un rimborso per il disagio subito dai clienti, famiglie e imprese, in caso di interruzioni di durata prolungata oltre certi tempi standard prefissati;

  • dall’altro si vuole incentivare e promuovere un tempestivo ripristino del servizio da parte delle imprese di distribuzione e trasmissione, con un contenimento della durata delle interruzioni.

COSA FARE SE C’È UN BLACKOUT

Chi si chiama in caso di blackout? Quando si resta senza corrente è bene segnalare subito il blackout al proprio distributore di energia elettrica in modo da capire di che tipo di guasto si tratta e quanto durerà approssimativamente.

La segnalazione è importante anche per avere una traccia che aiuti a calcolare i tempi reali di interruzione dell’energia, criterio alla base dell’erogazione dell’indennizzo.

RIFERIMENTI NORMATIVI

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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