ISEE Università 2023: documenti, calcolo e novità limite

La guida aggiornata all’ISEE Università 2023. Tutto ciò che serve sapere comprese le novità sul limite

inps, isee
Photo credit: Delbo Andrea / Shutterstock

Lo studente che vuole accedere ad aiuti e agevolazioni per il diritto allo studio universitario, nonché a tutte le altre misure connesse, deve presentare l’ISEE Università 2023.

L’ISEE Università è un indicatore economico del nucleo familiare dello studente che, se non “autonomo”, viene considerato, per le prestazioni universitarie, all’interno del nucleo dei propri genitori, ovvero a loro carico anche in caso di diversa residenza.

Dal superamento o meno di un determinato valore ISEE dipende l’accesso ai benefici e tale limite, per l’anno accademico 2023 – 2024, è stato innalzato a 26.306,25 euro (rispetto ai 24.000 euro circa dello scorso anno).

In questa guida aggiornata e dettagliata vi spieghiamo cos’è, come funziona, come si calcola l’ISEE Università 2023, quali documenti servono e tutte le informazioni utili.

adv

COS’È L’ISEE UNIVERSITÀ 2023

L’ISEE Università è l‘Indicatore della Situazione Economica Equivalente per gli studenti universitari istituito con il DPCM 5 dicembre 2013, n. 159. È uno strumento che permette di misurare la condizione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere prestazioni universitarie agevolate, ossia tutte le prestazioni sociali e i servizi di pubblica utilità riservati a uno studente universitario e/o alla sua famiglia.

Con l’ISEE Università viene identificato il nucleo familiare di riferimento dello studente che, se economicamente autonomo, ha un proprio ISEE (diverso cioè da quello dei genitori). In caso contrario, a prescindere dalla residenza anagrafica, che può essere diversa da quella del nucleo familiare di provenienza, lo studente si considera a carico dei genitori. Il suo ISEE, quindi, coinciderà con quello della famiglia di origine.

A COSA SERVE L’ISEE UNIVERSITÀ

L’ISEE Università serve per l’accesso alle prestazioni per il diritto allo studio universitario. Tra queste rientrano: borse di studio, alloggi nelle cd. case dello studente, aiuti per accesso ai corsi di studio, mensa, convenzioni per le partenze Erasmus e qualsiasi altro tipo di misura che possa agevolare uno studente.

QUALI SONO LE FASCE ISEE 2023 2024

Il Decreto Direttoriale MUR 23 febbraio 2023, pubblicato sul sito istituzionale del Ministero solo il 25 luglio, vista la variazione media annua 2022 dell’indice generale ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati pari a +8,1%, ha stabilito i nuovi limiti per l’anno accademico 2023 2024.

Ogni anno il Ministero dell’Università e della ricerca stabilisce la soglia limite ISEE e quella ISPE, ovvero il parametro utilizzato per l’accesso alle prestazioni di diritto allo studio universitario, superato il quale le stesse non spettano. Quindi, il MUR per il 2023 ha decretato che i limiti massimi dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e dell’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente (ISPE) per l’accesso ai benefici relativi al diritto allo studio, sono cosi definiti:

  • limite massimo ISEE: 26.306,25 euro;

  • limite massimo ISPE: 57.187,53 euro.

Per il 2022 2023, i limiti erano rispettivamente pari a 24.335,11 euro (ISEE) e a 52.902,43 euro (ISPE). Oltre questa soglia, gli studenti universitari non hanno diritto ad alcune prestazioni legate al diritto allo studio. Per esempio, è possibile comunque che gli stessi usufruiscano della mensa, come servizio universitario, ma non in maniera gratuita, ovvero sarà chiesto loro di pagare (anche se magari a un prezzo agevolato).

C’è da dire, comunque, che ciascuna Università può prevedere – nella sua autonomia – ulteriori interventi per l’estensione della platea di studenti ammessi a borse di studio e altre agevolazioni. Può essere prevista anche una variazione della soglia dell’ISEE universitario, ma comunque non superiore al 30% dei valori nazionali. Dunque, è preferibile informarsi anche presso la propria Università o presso l’Ente regionale di diritto allo studio.

COME SI CALCOLA L’ISEE UNIVERSITÀ 2023

L’ISEE Università viene calcolato sommando tutti i redditi dello studente (se autonomo, cioè con un reddito proprio e diverso da quello dei genitori) o della famiglia (se lo studente è a carico dei genitori) al 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare dei componenti il nucleo familiare. Si ottiene cioè sommando all’Indicatore della Situazione Reddituale (ISR) il 20% dell’Indicatore della Situazione Patrimoniale (ISP) del nucleo familiare. Poi, si divide per il parametro della scala di equivalenza.

Nel caso dell’ISEE Università a identificare il nucleo familiare di riferimento dello studente non è la residenza anagrafica di quest’ultimo, che può anche essere diversa, cioè i genitori possono vivere in una città diversa. Infatti, gli studenti universitari non conviventi con i genitori, che non abbiano un’adeguata capacità di reddito, vengono considerati all’interno della famiglia per le prestazioni universitarie, quindi a carico dei genitori. Per questo l’ISEE Universitario tiene conto dei componenti del nucleo dei genitori, e quindi anche di eventuali fratelli e sorelle dello studente, e dei loro relativi redditi e patrimoni.

QUANDO UNO STUDENTE È CONSIDERATO AUTONOMO RISPETTO AI GENITORI

Per il calcolo dell’ISEE Università, lo studente fa parte del nucleo dei genitori  anche se non convivente anagraficamente con essi, a meno che non dimostri la sua effettiva autonomia sulla base della sussistenza di entrambi i seguenti requisiti:

  • residenza fuori dall’unità abitativa della famiglia di origine, da almeno due anni rispetto alla data di presentazione della domanda di iscrizione per la prima volta a ciascun corso di studi, in alloggio non di proprietà di un membro della sua famiglia di origine;

  • presenza di una adeguata capacità di reddito, definita con il decreto ministeriale di cui all’articolo 7, comma 7, del Decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68. Lo studente deve ad esempio svolgere un’attività lavorativa che gli permetta di mantenersi.

Vediamo quali sono, poi, i differenti casi di calcolo.

adv

ISEE UNIVERSITÀ NEL CASO DEL GENITORE NON CONVIVENTE

Per quanto riguarda il caso di genitori coniugati non conviventi tra loro, il DPCM 5 dicembre 2013, n. 159 prevede che il genitore che abbia riconosciuto il beneficiario della prestazione come figlio e che sia non convivente e non coniugato con l’altro genitore sia attratto nel nucleo familiare del figlio purché rispetti determinate condizioni ai soli fini dell’accesso a tali prestazioni. Il genitore non convivente entra a far parte del nucleo del figlio qualora non si trovi in nessuna delle seguenti situazioni:

  • è coniugato con persona diversa dall’altro genitore del beneficiario della prestazione;

  • ha figli con persona diversa dall’altro genitore del beneficiario della prestazione;

  • è tenuto a versare assegni periodici per il mantenimento del figlio beneficiario;

  • è escluso dalla potestà sul beneficiario o è soggetto a provvedimento di allontanamento dalla residenza familiare;

  • è estraneo al beneficiario in termini di rapporti affettivi ed economici e l’estraneità è stata accertata dalle amministrazioni competenti (autorità giudiziaria, servizi sociali).

In caso di richiesta di prestazioni rivolte a minorenni e/o prestazioni per il diritto allo studio universitario, sono previsti casi specifici per il genitore che intende riconoscere come beneficiario di alcune prestazioni il figlio, anche se non convivente e non coniugato con l’altro genitore. La disciplina è contenuta nel DPCM 5 dicembre 2013, n. 159.

CASO PRESTAZIONI CONNESSE AI DOTTORATI DI RICERCA

Per le sole prestazioni connesse ai corsi di dottorato di ricerca, analogamente a quanto previsto per le prestazioni sociosanitarie, è possibile scegliere un nucleo ristretto. Tale nucleo può essere formato esclusivamente dallo stesso richiedente, dal coniuge, dai figli minorenni, nonché dai figli maggiorenni fiscalmente a carico ai fini IRPEF, escludendo pertanto altri eventuali componenti la famiglia anagrafica.

SIMULATORE CALCOLO ISEE UNIVERSITÀ

Per conoscere in maniera approssimativa il valore del proprio ISEE, è possibile collegarsi a questa pagina del sito INPS dove è presente uno strumento di “Simulazione del calcolo dell’ISEE Università”.

È opportuno precisare che il simulatore fornisce un dato indicativo, che non costituisce attestazione ISEE con valore legale.

COME PRESENTARE LA DSU E OTTENERE ISEE UNIVERSITÀ

Per ottenere la propria certificazione ISEE è necessario, innanzitutto, essere in possesso dello SPID o della Carta nazionale dei servizi o della Carta di identità digitale (CIE). Poi, l’utente deve compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU).

È possibile compilarla nei seguenti modi:

  • per via telematica sul sito dell’INPS cliccando su “utilizza lo strumento”;

  • utilizzando il servizio DSU precompilata e i modelli che trovate in questa pagina;

  • rivolgendosi a Patronati i quali offrono un servizio di assistenza e possono presentare per nostro nome e conto la DSU.

L’INPS, ricordiamolo, calcola l’ISEE sulla base della DSU e lo rende disponibile al dichiarante entro 10 giorni lavorativi dalla ricezione della DSU. L’attestazione ISEE Università è rilasciata dall’INPS con la dicitura “Si applica alle prestazioni agevolate per il Diritto allo studio universitario”.

Specifichiamo anche che da alcuni anni, per rendere più agevoli i passaggi, nella maggior parte dei casi il modello ISEE viene acquisito direttamente dalle Università che, se autorizzate dallo studente, hanno accesso alla banca dati dell’INPS.

DOCUMENTI PER FARE ISEE UNIVERSITÀ 2023

Quali documenti servono per ottenere l’ISEE Università? Per la compilazione della DSU per l’ISEE (sia per compilarla in autonomia da questa pagina che da portare a un CAF o Patronato che effettua la procedura) servono i seguenti documenti:

  • codice fiscale e documenti di identità del dichiarante e codice fiscale di tutti i componenti;

  • contratto d’affitto e copia dell’ultimo canone versato, in caso si risieda in affitto

  • documenti che attestano i redditi percepiti nel secondo anno precedente (per il 2023 è il 2021), ovvero Modello 730 o Modello Unico e Modelli CUD. Bisogna avere anche documenti o certificazioni relative a redditi esenti , indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini IRPEF, redditi prodotti all’estero, borse o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli. Da prevedere anche la dichiarazione IRAP per gli imprenditori agricoli.

Inoltre, è necessario fornire i documenti che riguardano il patrimonio mobiliare e immobiliare posseduto al 31 dicembre dell’anno precedente, relativi a:

  • depositi bancari o postali, libretti di deposito, titoli di stato, obbligazioni, azioni, BOT, CCT, buoni fruttiferi, fondi di investimento, forme assicurative di risparmio e qualsiasi altra forma di gestione del patrimonio mobiliare anche detenuto all’estero;

  • giacenza media annua di depositi bancari o postali;

  • patrimonio netto che risulta dall’ultimo bilancio per lavoratori autonomi e società;

  • certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni, o altra documentazione sul patrimonio immobiliare, anche se detenuto all’estero con valore IVIE (Imposta sul valore degli immobili situati all’estero);

  • certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto o la costruzione degli immobili di proprietà;

  • targa o estremi di registrazione al PRA di autoveicoli e motoveicoli con una cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni da diporto, posseduti alla data di presentazione della dichiarazione.

Inoltre, in caso di persone con invalidità all’interno del nucleo familiare è necessario presentare anche:

  • certificati di invalidità;

  • spese pagate per il ricovero in strutture residenziali e per l’assistenza personale.

QUANDO FARE ISEE 2023 PER UNIVERSITÀ

Per calcolare la rata universitaria e non pagare l’importo massimo, per l’Anno Accademico 2023 2024 è necessario richiedere l’ISEE Università entro il 16 ottobre 2023, con le modalità che vi abbiamo illustrato.

Ricordiamo che la DSU ha validità dal momento della presentazione fino al successivo 31 dicembre. La dichiarazione presentata entro il 31 dicembre 2023 è valida per l’intero anno accademico 2023 2024.

ASSISTENZA ALLA COMPILAZIONE DELL’ISEE UNIVERSITÀ

Come si fa l’ISEE online per l’università? Sul sito INPS sono disponibili le guide tutorial preziose per il servizio ISEE precompilato. In questa pagina, trovate le risposte alle domande frequenti, ossia le FAQ.

L’ITER NORMATIVO

L’ISEE università è un tipo di indicatore “figlio” dell’ISEE ordinario. L’ISEE ordinario è stato istituito per la prima volta con il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 109 e disciplinato col Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 7 maggio 1999, n. 221. Poi sono con il DPCM 5 dicembre 2013, n. 159 è stata introdotta, a far data dal 1° gennaio 2015, la nuova disciplina in materia di ISEE che ha introdotto l’ISEE Università. Le novità sono spiegata nei dettagli dalla Circolare del 18 dicembre 2014 n. 171. Infine:


  • con la Legge di Bilancio 2023, il Parlamento ha stabilito che a decorrere dal 1° luglio 2023, la presentazione della DSU da parte del cittadino deve avvenire prioritariamente in modalità precompilata, fermo restando la possibilità di presentare la DSU nella modalità ordinaria;

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Se volete sapere a quali bonus sono accessibili entro determinate soglie ISEE, vi consigliamo di leggere questo approfondimento.

Vi consigliamo anche di leggere la nostra guida che vi spiega come richiedere l’ISEE precompilato INPS. Interessante anche il nostro approfondimento sui bonus sociali bollette legati all’ISEE e il nostro focus sul numero di protocollo DSU ISEE.

Se volete, invece, sapere tutte le agevolazioni disponibili per lavoratori e famiglie, e quelle in arrivo, visitate la nostra pagina dedicata agli aiuti alle persone.

Iscrivetevi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti e restare informati sulle novità, e al nostro canale Telegram per avere le notizie in anteprima.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.

Per restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter gratuita e al nostro Canale Telegram. Seguici su Google News cliccando su "segui".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *