Per “Aiuti di Stato” si intendono tutti i trasferimenti di risorse pubbliche, destinati a soggetti che svolgono attività economica in un determinato settore.
È l’Unione Europea a stabilire le regole e il tetto massimo delle concessioni, fissando norme comunitarie che gli Stati membri sono tenuti a rispettare.
In questo articolo vi spieghiamo in modo chiaro cosa sono gli aiuti di Stato 2024 2025, come funzionano, quali sono i limiti, qual è l’elenco degli aiuti attivi, le regole da rispettare per riceverli e poterne usufruire, nonché le novità in arrivo.
Indice:
CHE COSA SONO GLI AIUTI DI STATO
Gli “aiuti di Stato” sono trasferimenti di risorse pubbliche a favore di alcune imprese o produzioni, riconosciuti per andare incontro a determinate criticità. Con il termine “aiuto” infatti non ci si riferisce soltanto a un’erogazione di denaro, ma a qualsiasi misura che, direttamente o indirettamente, produca un beneficio economico all’impresa.
Quando si ha un aiuto di Stato? Si ottiene un aiuto di Stato quando ci sono specifiche condizioni di necessità o quando servono azioni mirate per incentivare lo sviluppo in determinate aree. Negli anni, le condizioni poste per tali aiuti sono spesso state modificate in base alle esigenze che si sono presentate nel contesto internazionale.
Scopriamo quali sono le novità 2025.
NOVITÀ 2025
Per gli aiuti di Stato dal 2025 sono in arrivo diverse novità.
In primis, con l’approvazione del nuovo Codice degli incentivi per le imprese, è emerso che dal 2025 sarà obbligatorio per l’Italia l’uso dello strumento digitale (già esistente) chiamato Registro nazionale degli aiuti di Stato (RNA) raggiungibile a questo indirizzo. Tale registro nasce per promuovere la digitalizzazione e la semplicità delle procedure d’incentivazione, garantendo alle imprese beneficiarie trasparenza e facilità di accesso.
Si tratta di fatto di un database che raccoglie informazioni sugli aiuti pubblici concessi alle imprese, un punto di accesso per le imprese che cercano informazioni sugli incentivi, gestito dal Ministero delle imprese e del Made in Italy, saranno potenziati.
Un’altra novità, iniziata già dal 2024, ma che sarà pienamente operativa dal 2025, è l’entrata in vigore di un innovativo regime di aiuti italiani per le energie rinnovabili. Il nuovo regime di Aiuti di Stato mira a sostenere la produzione di 4.590 MW di nuova capacità di energia elettrica da fonti rinnovabili, in linea con il Green Deal europeo e il piano REPowerEU, spiegati rispettivamente in questa guida sul Green New Deal Italia.
Infine, nel 2025 saranno ancora operative le regole fissate nel 2024, col Decreto legislativo sulla fiscalità internazionale. La normativa di riferimento, contenuta nel Decreto legislativo 27 Dicembre 2023, n. 209, semplifica il sistema di agevolazioni fiscali per il Mezzogiorno allo scopo di favorirne lo sviluppo economico.
COSA RIENTRA TRA GLI AIUTI DI STATO
Le agevolazioni che rientrano tra tali sostegni possono essere, ad esempio, la riduzione di un canone di affitto o di un prezzo di vendita rispetto al prezzo di mercato, ma anche un mutuo a tasso agevolato, uno sgravio o un’esenzione fiscale. La cosa importante è che l’agevolazione, al di là della sua forma, sia in grado di dare un concreto aiuto all’azienda beneficiaria.
In merito ai tipi di aiuto concedibili, negli corso degli anni l’Unione Europea ha modificato la normativa su tali sostegni con deroghe su limiti e su alcune categorie, nonché con una riforma sostanziale in condizioni di emergenza (ad esempio Covid o guerre).
Vediamo quali sono le differenti tipologie di sostegni UE esistenti.
I DIVERSI TIPI
Bisogna distinguere tra 3 tipologie di sostegni UE:
- aiuti non emergenziali con obbligo di notifica all’Unione Europea;
- aiuti non emergenziali senza obbligo di notifica all’Unione Europea;
- aiuti emergenziali.
In linea generale, gli aiuti di Stato sono vietati dall’Unione Europea. Fanno eccezione, previa autorizzazione obbligatoria dell’Unione, i casi in cui siano rispettati dei requisiti o dei limiti economici stabiliti negli anni a livello normativo. Discorso a parte sono gli quelli erogati per specifiche “emergenze”. Vediamo i dettagli.
1) AIUTI DI STATO CON OBBLIGO DI NOTIFICA ALL’UE
Per avere il via agli aiuti di Stato “non emergenziali” ogni Paese deve richiedere all’UE l’autorizzazione. Infatti, a disciplinare gli aiuti di Stato “non emergenziali” è la Comunità Europea che li vieta, per non turbare la libera concorrenza, salvo casi specifici.
Le misure statali a favore di un’azienda, infatti, porrebbero l’impresa beneficiaria in una posizione di vantaggio rispetto alle altre europee che non godono dello stesso aiuto. La Comunicazione del 19 luglio 2016 è il vademecum in tal senso, spiega le linee guida per identificare tali tipi di misure a livello nazionale e stabilisce che gli aiuti di Stato con obbligo di notifica all’UE e previo nullaosta sono ammissibili se:
- consentono di realizzare obiettivi di Comune interesse;
- rappresentano il giusto strumento per correggere taluni “fallimenti del mercato”. Ad esempio, il rimedio ad una situazione di fallimento del mercato può talora bilanciare gli effetti distorsivi della concorrenza. In tali casi l’aiuto è considerato compatibile.
2) AIUTI DI STATO SENZA OBBLIGO DI NOTIFICA
Tra gli aiuti di Stato “non emergenziali”, non legati a situazioni temporanee ed urgenti, vi sono alcuni esentati dall’obbligo di notifica. In particolare, quando si tratta di aiuti a favore:
- dello sviluppo di talune attività o di Regioni economiche, sempre che non alterino le condizioni degli scambi in misura contraria al comune interesse;
- della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione, dell’occupazione e della formazione, della cultura e della conservazione del patrimonio, dell’eventuale riparazione dei danni arrecati dalle calamità naturali, della tutela dell’ambiente, secondo quanto stabilito dal Regolamento n. 994/98, come modificato dal Regolamento n. 733 del 2013;
- delle PMI. Le piccole e medie imprese possono beneficiare di aiuti all’investimento, di aiuti per consulenza e altri servizi, purché non continuativi o periodici e non connessi alle normali spese di funzionamento dell’impresa. Possono anche beneficiare di aiuti alla ricerca e allo sviluppo, di aiuti per studi di fattibilità tecnica e di aiuti per i costi di brevetto. L’entità dell’aiuto non deve superare determinate soglie stabilite in dettaglio per ogni categoria di aiuto. A disciplinare la deroga è il Regolamento n. 70/2001, e successive modifiche;
- di alcune categorie nell’ambito di determinate soglie, come disciplinato dal Regolamento de minimis e quello Commissione n. 651/2014. Si tratta, in estrema sintesi, di “aiuti di modico valore” concessi da uno Stato membro a un’impresa unica senza obbligo di notifica all’UE. Tale importo non può superare 200.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari, ma per alcune categorie la soglia è differente. Ovvero, gli aiuti – per essere esentati dalla notifica all’UE – devono rispettare il limite di:
- 100.000 euro per il trasporto merci su strada per conto terzi;
- 15.000 euro per l’agricoltura;
- 500.000 euro per i servizi economici di interesse generale.
Sono esempi di aiuti “de minimis” i prestiti a fondo perduto, ma anche i finanziamenti agevolati, i crediti di imposta ed altre forme di agevolazione fiscale.
3) AIUTI DI STATO EMERGENZIALI
Gli aiuti di Stato emergenziali sono quelli concepite per contrastare gli effetti economici e sociali provocati da una crisi, per esempio come successo durante l’emergenza Covid. Con l’emergenza Covid e la guerra in Ucraina, infatti, l’intero assetto normativo sugli aiuti che vi abbiamo spiegato finora è stato stravolto.
In questo senso grazie al “Temporary Framework” (la Comunicazione della Commissione del 9 Marzo 2023 (C(2023) 1711 final) gli Stati membri erano stati autorizzati ad adottare aiuti al tessuto economico in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato fino al 31 Dicembre 2023, previa notifica.
Tale termine è stato poi, prorogato fino al 31 Dicembre 2025 per una serie di misure.
ELENCO AIUTI DI STATO EMERGENZIALI 2025
Le attuali misure “di accompagnamento” delle imprese contro l’emergenza internazionale e post Covid sono quelli previsti dalla Comunicazione della Commissione del 9 Marzo 2023 (C(2023) 1711, prorogati dall’UE fino al 31 Dicembre 2025 e in alcuni casi, fino a fine 2028.
Parliamo cioè di aiuti:
- di importo limitato, quali sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento o altre forme;
- sotto forma di garanzie statali sui prestiti, di tassi di interesse agevolati per i prestiti, di garanzie e prestiti agevolati veicolati tramite enti creditizi o altri enti finanziari. Inoltre sono stati previsti interventi di maggiore flessibilità nell’assicurazione del credito all’esportazione a breve termine;
- sostegno alla liquidità sotto forma di prestiti agevolati;
- aiuti per i costi supplementari dovuti ad aumenti eccezionalmente marcati dei prezzi del gas naturale e dell’energia elettrica;
- aiuti per accelerare la diffusione, prevista dal piano REPowerEU, delle energie rinnovabili, dello stoccaggio e del calore rinnovabile. Questo piano è stato prorogato fino al 31 Dicembre 2028;
- aiuti a favore della decarbonizzazione dei processi di produzione industriale attraverso l’elettrificazione e/o l’uso di idrogeno rinnovabile e di idrogeno elettrolitico efficiente sul piano energetico;
- aiuti per una riduzione supplementare del consumo di energia elettrica;
- aiuti per accelerare gli investimenti in settori strategici per la transizione verso un’economia a zero emissioni nette.
Maggiori dettagli sugli aiuti prorogati fino al 2025, li trovate in questa nota stampa:
SCADENZA
La scadenza degli aiuti di Stato emergenziali attualmente in vigore è il 31 Dicembre 2025 come si legge in questa nota. Fa eccezione il Piano REPowerEU, finanziato tramite un prelievo dalle bollette elettriche dei consumatori, che sarà in vigore fino al 31 Dicembre 2028.
COS’È E COME FUNZIONA IL REGISTRO AIUTI DI STATO
Il Registro Nazionale degli Aiuti di Stato o anche semplicemente detto “Registro Aiuti di Stato”, realizzato con il cofinanziamento dell’Unione Europea, è uno strumento fondamentale per garantire la corretta applicazione della normativa sugli aiuti di Stato.
Operativo dal 12 Agosto 2017, risponde alla necessità di avere aiuti di Stato in trasparenza totale ed è raggiungibile a questo indirizzo. Permette di verificare che le agevolazioni pubbliche siano concesse nel rispetto delle disposizioni comunitarie, evitando il cumulo di benefici e il superamento dei massimali di aiuto.
Il Registro – assolutamente gratuito – offre i seguenti servizi:
- fornisce informazioni dettagliate sugli aiuti autorizzati, compresi gli aiuti di Stato de minimis;
- garantisce la ricerca aiuti di Stato per partita IVA;
- contiene l’elenco dei soggetti tenuti alla restituzione degli aiuti incompatibili.
Dall’entrata in funzione del Registro, ogni provvedimento di concessione di aiuti deve riportare codici identificativi rilasciati dal Registro stesso. Con l’approvazione del nuovo Codice degli incentivi per le imprese, è emerso che dal 2025 sarà obbligatorio il suo uso e che lo strumento sarà potenziato. E noi, vi aggiorneremo sulle sue nuove funzionalità. Per restare aggiornati in tempo reale vi consigliamo di iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti e al canale Telegram.
CHI PUÒ ACCEDERE AL REGISTRO NAZIONALE AIUTI DI STATO
Possono accedere al Registro Aiuti le Autorità responsabili a cui è attribuita la competenza per l’adozione dei provvedimenti di attuazione nell’ambito di Misure di Aiuto e i Soggetti concedenti a cui è attribuita la competenza per la concessione di aiuti individuali. Per accedere al Registro, l’Autorità responsabile deve preventivamente accreditarsi al Registro e ottenere le credenziali di accesso per il Referente dell’Autorità. Quindi può abilitare gli Uffici Gestori, in qualità di Soggetti concedenti, all’accesso al Sistema per la successiva gestione degli Aiuti Individuali.
È possibile registrare gli aiuti di Stato dello scorso anno nel Registro nazionale entro il 30 Novembre 2024, grazie alla proroga del Decreto Agevolazioni fiscali edilizia convertito in Legge (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.123 del 28-5-2024). Le scadenze precedenti erano quelle del 31 Marzo 2024 e del 30 Settembre 2024 fissate dal Decreto Milleproroghe 2023 convertito in Legge. A tal proposito, l’Agenzia delle Entrate ha anche previsto una modalità di accesso e di comunicazione nuova per chi non è in regola, spiegata nel Provvedimento 221010 del 7 Maggio 2024.
Vediamo in che modo è possibile verificare gli aiuti di Stato concessi.
COME VERIFICARE GLI AIUTI DI STATO
Chi vuole verificare gli aiuti di Stato concessi può farlo con il Registro Nazionale degli aiuti di stato, ossia un servizio di consultazione gestito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. È disponibile da questa pagina e offre uno specifico servizio di ricerca e consultazione, previa registrazione gratuita o accesso mediante SPID.
In questa pagina trovate invece una sezione per l’assistenza. Potete leggere le guide e la spiegazione su dove verificare gli aiuti di Stato ricevuti, sia Covid che non.
Se, invece, vi state chiedendo come vedere gli aiuti di Stato ricevuti dall’Agenzia delle Entrate, sappiate che nel vostro cassetto fiscale sono presenti quelli che avete dichiarato nell’anno in corso. Dove si vedono nel cassetto fiscale? Cliccate nell’apposita area indicata in alto a sinistra nella sezione personale del sito web dell’Agenzia delle Entrate accessibile da questa pagina.
Ricordiamo anche che le autorità pubbliche che intendono erogare tali sostegni, mediante l’Agenzia delle Entrate, devono verificare che i beneficiari non siano soggetti a recuperi di incentivi precedentemente concessi e non rimborsati, in conformità con la decisione della Commissione europea nota come “impegno Deggendorf”.
Per ottenere informazioni sui beneficiari soggetti a recupero fiscale, le amministrazioni possono inviare una richiesta tramite la loro PEC all’indirizzo: verificadeggendorf@pec.agenziaentrate.it. La PEC dell’amministrazione richiedente deve essere registrata nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni (IPA) gestito dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID).
Invece, per sapere come fare una visura de minimis, vi consigliamo di consultare questa guida.
RIFERIMENTI NORMATIVI
- Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (Pdf 2 Mb);
- Regolamento De Minimis n. 1407/2013 del 18 Dicembre 2013 (Pdf 718 Kb);
- Quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato a seguito dell’aggressione della Russia all’Ucraina – COM C(2023) 1711 final (Pdf 621 Kb);
- Decreto legislativo 27 Dicembre 2023, n. 209 (Pdf 457 Kb) pubblicato sulla GU Serie Generale n.301 del 28-12-2023. Si tratta del Decreto legislativo “Attuazione della riforma fiscale in materia di fiscalità internazionale”;
- Provvedimento 221010 del 7 Maggio 2024;
- Testo definitivo (PDF 11,4 Mb) del Decreto-legge 29 Marzo 2024, n. 39 (in GU Serie Generale n.75 del 29-03-2024), coordinato con la Legge di conversione 23 Maggio 2024, n. 67 del Decreto agevolazioni fiscali edilizia convertito in Legge;
- Legge 27 Ottobre 2023, n. 160 pubblicata in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.267 del 15-11-2023, ossia la riforma degli incentivi imprese attuata con il Nuovo Codice degli incentivi per le imprese.
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ho solamente dato un’occhiata all’articolo in quanto penso riguardi persone diverse da me che sono una pensionata di anni 73 ma sempre attenta e curiosa di tutto è di più. io ritengo però che se l’Italia non fosse una colonia ma uno stato vero sovrano come lo era stato non avremmo bisogno di questi aiuti.