Aumento stipendi con decontribuzione nel Decreto Aiuti bis: come funziona

Ecco cosa succederà grazie al potenziamento dell’esonero degli stipendi previsto dal nuovo Decreto Aiuti per contrastare il caro prezzi

salario, stipendio

Al via l’aumento degli stipendi grazie alla decontribuzione “maggiorata” operativa da luglio a dicembre 2022. Il Decreto Aiuti bis ha potenziato temporaneamente l’esonero previsto da gennaio 2022 in favore dei lavoratori dipendenti.

Si tratta dell’incremento dell’1,2% dell’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore (pari allo 0,8%)  che si traduce in buste paga più ricche per i dipendenti.

In questo articolo vi spieghiamo a quanto ammonta l’aumento degli stipendi con al decontribuzione da luglio a dicembre 2022, a chi si rivolge e come funziona.

AUMENTO DEGLI STIPENDI CON DECONTRIBUZIONE: LA NOVITÀ

Grazie a quanto previsto all’articolo 20 del Decreto Aiuti Bis, da luglio a dicembre 2022, le buste paga saranno più ricche, con un incremento che va da 16 euro lordi, per i salari più bassi, ai 194 euro per quelli più alti. I lavoratori dipendenti si troveranno in tasca a fine anno un tesoretto dignitoso, grazie agli 1,2 punti di taglio del cuneo fiscale attivato nell’ultimo semestre del 2022, tredicesima inclusa. Si tratta di una decontribuzione potenziata che si somma alla riduzione operativa dello 0,8% sui contributi invalidità, vecchiaia e superstiti introdotta gennaio 2022 nella Legge di Bilancio 2022 di cui vi parliamo in questo articolo. L’esonero finale si assesta dunque sul 2% complessivo ma riguarderà i contribuenti che guadagnano non più di 35.000 euro lordi l’anno.

L’obiettivo è contrastare gli effetti del caro prezzi, abbassando il cuneo fiscale costituito dall’insieme delle imposte dirette, indirette e dei contributi previdenziali a copertura di welfare e pensione che incidono sul costo del lavoro sia per le aziende che per i lavoratori. Il Governo ha stanziato per questa misura 1.181,4 milioni di euro per l’anno 2022 e 526,6 milioni di euro per l’anno 2023. Vediamo come funziona, a quanto ammonta e da quale data partirà l’aumento degli stipendi.

A CHI SPETTA L’AUMENTO

Il rafforzamento del taglio del cuneo fiscale previsto dal Decreto Aiuti Bis, si applica (come si applica lo sconto IVS dello 0,8%) a tutti i lavoratori dipendenti, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, come disciplinato dalla Legge di Bilancio 2022, articolo 1, comma 121. Ma attenzione, si ricorda che l’esonero dai contributi invalidità, vecchiaia e superstiti riguarda solo le retribuzioni imponibili lorde non superiori a 2.692 euro mensili. Anche lo sconto aggiuntivo dell’1,2% da luglio a dicembre sarà destinato a coloro che guadagnano non più di massimo 35.000 lordi all’anno.

COME FUNZIONA L’AUMENTO DEGLI STIPENDI

Sommando l’esonero strutturale dello 0,8% all’aggiunta temporanea da luglio a dicembre 2022 dell’1,2% l’esonero totale, per i sei mesi in questione, sarà pari al 2%. Nella pratica, i contributi non corrisposti dal lavoratore sono versati dallo Stato e come effetto, contribuente riceverà dei soldi extra in busta paga.

QUANTO CRESCONO LE BUSTE PAGA

La decontribuzione dell’1,2% si tradurrà in aumenti di stipendio che oscillano dai 16 ai 33 euro al mese per gli stipendi più alti. Per comprendere meglio a quanto ammonta l’aumento degli stipendi, basta fare un rapido calcolo considerando la percentuale dell’1,2% in più tra luglio e dicembre. Ovvero per gli stipendi da:

  • 1.000 euro, l’aumento mensile sarà di 12 euro, quello semestrale di 64 euro. A questa cifra va aggiunto l’aumento in vigore dal 1° gennaio 2022 pari allo 0,8 di esonero sui contributi IVS e lo sgravio complessivo sul rateo della tredicesima per un totale di 140 euro lordi;

  • 1.500 euro, l’aumento mensile sarà di 18 euro, quello semestrale di 108 euro. A questa cifra va aggiunto l’aumento in vigore dal 1° gennaio 2022 pari allo 0,8 di esonero sui contributi IVS e lo sgravio complessivo sul rateo della tredicesima per un totale di 30 euro mensili per tutto il periodo interessato;

  • 2.000 euro, l’aumento mensile sarà di 24 euro, quello fino a dicembre è pari a 144 euro lordi totali. A questa cifra va aggiunto l’aumento in vigore dal 1° gennaio 2022 pari allo 0,8 di esonero sui contributi IVS e lo sgravio complessivo sul rateo della tredicesima per un totale di 40 euro mensili per tutto il periodo interessato;

  • 2.692 euro: l’aumento mensile sarà di 32,30 euro, quello semestrale 193,8 euro. Unendo anche il taglio dello 0,8% disposto a gennaio, l’incremento in busta paga sarà pari a 53.84 euro mensili.

QUANDO PARTE IL TAGLIO DEL CUNEO FISCALE

L’aumento degli stipendi stabilito dal Decreto Aiuti Bis viene applicata in via retroattiva. Infatti, la decontribuzione aggiuntiva si riferisce ai periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga.

IL TESTO DEL DECRETO AIUTI BIS 2022

Mettiamo a disposizione il testo del Decreto Legge n.115 del 9 agosto 2022 – Decreto Aiuti bis (Pdf 337 Kb) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.185 del 9-8-2022.

ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Per scoprire altre interessanti novità legislative vi invitiamo a visitare questa pagina. Se volete restare aggiornati è possibile iscriversi gratis alla nostra newsletter e al nostro canale Telegram, per avere le notizie in anteprima.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.

Per restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter gratuita e al nostro Canale Telegram. Seguici su Google News cliccando su "segui".

3 Commenti

Scrivi un commento
  1. Tagli e tagli l’unica cosa che viene tagliata è la possibilità di chi lavora come un mulo di giugno dersi quel poco tempo libero che ha…. Ho lavorato per tanti anni e ho versato contributi su contributi per poi ritrovarmi senza un soldo e con la voglia di continuare pari a 0 … Ma non c’è problema tanto lo stato mi da il 2% quindi tutto ok … Bhaaaa che schifezza😔

    • È uno schifo bisogna aumentare almeno del 50 % togliere a questi politici tutti i soldi che hanno rubato all’Italia tutti da 40 anni anche ai parenti tutte le loro generazioni loro devono vivere con 1000 euro invertiamo un po e noi 14000 spero che un giorno ne arriva uno che vi leva tutti e tutto

  2. È costato di più l’inchiostro per scrivere la legge! Una vera elemosina! L’Italia ha il più alto tasso di trattenute di tutta l’Europa. Io due anni fa prima di andare in pensione ho raggiunto il 52% di trattenute! Lavoriamo come gli schiavi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *