Bonus 3000 euro contro caro bollette: requisiti e come funziona

Tutti i dettagli sul bonus 3000 euro erogato ai dipendenti in busta paga per supportare le spese extra dovute all’inflazione

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L’INPS chiarisce quali sono le regole per il conguaglio del bonus 3.000 euro in busta paga contro il caro bollette e il rialzo dei costi della vita.

Ricordiamo che si tratta di un aiuto esentasse – ossia un fringe benefit – concesso dai datori di lavoro privati ai propri dipendenti che, se vogliono, possono accreditare sullo stipendio per sostenere le spese relative alle utenze di luce, gas e acqua, ma non solo.

In questa guida vi spieghiamo in cosa consiste il bonus 3.000 euro contro il caro bollette, come funziona e quali sono tutte le novità previste.

COS’È IL BONUS BOLLETTE 3000 EURO

Il bonus 3000 è un fringe benefit concesso, nel corso del 2022 e del 2023, dai datori di lavoro privati ai propri lavoratori dipendenti per pagare anche, e non solo, le spese sostenute per le utenze domestiche. Viene riconosciuto facoltativamente, e non obbligatoriamente, insieme alla retribuzione in risposta agli aumenti dei costi di luce e gas e all’emergenza idrica.

Ricordiamo, infatti, che è un fringe benefit, ossia di una forma di retribuzione non in denaro che si aggiunge allo stipendio e non è né tassabile né sottoposta a contribuzione perché non considerata reddito imponibile.

A fissare la soglia dei fringe benefit erogabili a 3.000 euro, e introducendo di fatto questa agevolazione, era stato il Decreto Aiuti Quater convertito in Legge. Nel 2022 questo rialzo dei benefit aziendali riguardava solo le spese per le utenze domestiche. Dal 2023, ai dipendenti è stato riconosciuto il bonus entro i 3.000 euro solo in caso di figli a carico (per tutti gli altri il limite è di 258,23 euro fino al 31 dicembre 2023). Infatti, a dire l’ultima parola sui fringe benefit era stato il Decreto lavoro convertito in Legge (solo per lavoratori con figli).

Dal prossimo 1° gennaio, sarà invece la Legge di Bilancio 2024 a stabilirne uso e soglie, come vi spieghiamo in questo approfondimento. Con la Manovra le soglie dei fringe benefit vengono fissate dal 2024 a 2.000 euro per chi ha figli e 1.000 euro per i lavoratori che non ne hanno.

In attesa di novità, l’INPS ha fornito un Messaggio n. 3884 del 06-11-2023 con le direttive riguardanti gli aggiustamenti di fine anno relativi ai fringe benefit e ai bonus benzina 200 euro nel caso di superamento dei limiti di esenzione di cui all’articolo 51, comma 3 del TUIR.

Ma vediamo ora chi ha diritto al contributo contro il caro bolletta da 3.000 euro.

A CHI SPETTA IL BONUS 3000 EURO

Chi ha diritto al bonus di 3.000 euro per pagare le bollette e le spese quotidiane? Il rimborso per luce e gas in busta paga spetta a tutti i dipendenti del settore privato in forza di una libera scelta delle aziende, come tutti i fringe benefit. Sono infatti i datori di lavoro, secondo le proprie politiche di welfare, a decidere o meno se riconoscerlo insieme alla retribuzione. In particolare, tra i datori di lavoro interessati vanno ricompresi, sempre che dispongano di propri lavoratori dipendenti, anche:

  • i lavoratori autonomi e studi professionali;

  • gli enti pubblici economici;

  • i soggetti che non svolgono un’attività commerciale.

In più, per quanto riguarda i dipendenti, sono compresi anche i percettori di reddito da lavoro assimilato a quello da lavoro dipendente, ovvero:

  • collaboratori tipo CO.CO.CO, amministratori, lavoratori autonomi occasionali;

  • altri soggetti percettori di redditi di lavoro assimilato, come per esempio i tirocinanti.

Restano esclusi comunque gli statali a cui la disciplina dei fringe benefit non si applica. Infine, si precisa che non esiste nessun limite reddituale né soglia ISEE per vedersi riconosciuto il bonus 3000 euro in busta paga.

COME FUNZIONA IL BONUS 3.000 EURO

Il bonus 3.000 euro in bolletta è un fringe benefit che viene concesso ai lavoratori dipendenti. Tali tipi di aiuti fanno parte della macro categoria dei “compensi in natura”, cioè sono quella parte di retribuzione che non è corrisposta dal datore in denaro, bensì attraverso l’erogazione di beni i servizi.

Questi benefits rientrano nel più ampio gruppo delle politiche di welfare aziendale, ovvero servizi e beni che l’azienda riconosce in aggiunta alla retribuzione economica. I programmi di welfare aziendale sono una strategia adottata dalle aziende per attrarre talenti, migliorare l’ambiente lavorativo, rendere felici i propri dipendenti, aumentare la produttività e incoraggiare la fedeltà dei lavoratori.

L’erogazione di tali aiuti però – è bene precisare – non è obbligatoria. Il datore di lavoro può decidere o meno se riconoscere i fringe benefit insieme alla retribuzione.

Ma cosa può rientrare nei fringe benefit? Vediamolo insieme.

SPESE AMMISSIBILI NEL BONUS 3.000 EURO IN BUSTA PAGA

Il bonus 3000 euro nel 2023 (a differenza di quanto avveniva nel 2022) copre vari tipi di costi, oltre a quelli delle bollette della luce, del gas e dell’acqua che il dipendente ha pagato o deve ancora pagare nel corso dell’anno. Sono quindi incluse le bollette riferite a utenze domestiche, spese per viaggi, polizze e tutte quelle che vi illustriamo in questa guida.

A QUANTO AMMONTA IL BONUS

Il bonus bollette in busta paga può avere un importo diverso in base alle scelte di welfare del datore di lavoro, purché sia rispettato appunto il tetto massimo per ciascun lavoratore dei 3.000 euro con figli nel 2023 (258,23 euro per i dipendenti senza figli).

Essendo inclusi in questa soglia, infatti, tutti i benefits generali previsti dall’articolo 51 del TUIR, entro il tetto del 3.000 euro devono essere ricompresi tutti i benefici di questo tipo, quindi anche per esempio i buoni pasto o la dotazione del pc, smartphone e auto aziendale. La scelta di come gestire il plafond dei 3.000 euro spetta all’azienda che decide se e quanto riconoscere in busta paga per aiutare i dipendenti, anche con le bollette.

Si precisa, poi, che rimangono esclusi dalla soglia citata i buoni carburante da 200 euro introdotti dal Decreto Energia convertito in Legge di cui vi parliamo in questo approfondimento dedicato che vanno conteggiati in maniera separata rispetto agli altri benefits.

Vediamo ora, come fare domanda per il bonus bollette 2023.

COME RICHIEDERE IL BONUS 3000 EURO

Come si ottiene il bonus da 3000 euro? Non è necessaria nessuna domanda per richiedere il bonus bollette da 3000 euro in busta paga. È il datore di lavoro che, su sua libera iniziativa, può decidere di attribuire questo benefit incrementando di fatto la retribuzione senza dover pagare tasse e contributi. Per maggiori dettagli, vi consigliamo di leggere questa guida.

QUANDO SCADE IL BONUS BOLLETTE 3000 EURO

Per quanto riguarda durata e scadenza il bonus 3000 euro può essere concesso dal datore di lavoro fino al 31 dicembre 2023, aspettando che siano fissate le nuove procedure valide per il 2024. Ricordiamo che con la Legge di Bilancio 2024, gli aumenti vengono fissati dal prossimo 1° gennaio a 2.000 euro per chi ha figli e 1.000 euro per i lavoratori che non ne hanno.

ISTRUZIONI INPS CONGUAGLIO BONUS 3.000 EURO

I fringe benefit corrisposti al di sotto delle soglie previste non dovranno essere assoggettati a
contribuzione nel corso dell’anno, mentre nel caso di superamento dei limiti, in sede di
conguaglio di fine anno, i datori di lavoro dovranno provvedere a versare i contributi in
relazione all’intero valore corrisposto.

Nel Messaggio n. 3884 del 06-11-2023 l’INPS spiega anche come funziona il conguaglio per il bonus 3.000 euro nel 2023 per le diverse categorie di datori di lavoro. Ovvero, per quanto riguarda il calcolo del conguaglio contributivo, il datore di lavoro deve seguire le seguenti procedure:

  • incrementerà il reddito imponibile del mese a cui si riferisce la dichiarazione con l’importo dei fringe benefits erogati nel corso dell’anno fiscale 2023, non sottoposti a contribuzione nel corso dell’anno. Questo accadrà se, anche sommando gli importi ottenuti dal precedente datore di lavoro, l’ammontare totale risulta superiore a 3.000 euro per i dipendenti con figli a carico oppure superiore a 258,23 euro per gli altri dipendenti;

  • sarà tenuto a trattenere dallo stipendio del lavoratore la differenza dell’importo della quota di contributo a suo carico non trattenuta nel corso dell’anno.

Nel caso in cui, durante il conguaglio, il valore dei beni o servizi forniti risulti inferiore a tali limiti, e non sia possibile ridurre l’importo del reddito imponibile, il datore di lavoro dovrà recuperare la contribuzione già versata sulla differenza. Nel Messaggio n. 3884 del 06-11-2023 potete leggere le istruzioni specifiche, categoria per categoria a partire dal paragrafo 2.1.

RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi invitiamo a leggere anche le novità della Legge di Bilancio 2024, in particolare quelle della riforma fiscale 2024. Per conoscere meglio la loro funzione e applicazione, vi consigliamo la nostra guida sui fringe benefit. Vi consigliamo di leggere anche l’approfondimento sul bonus benzina 200 euro e la guida dedicata al bonus bollette. Potrebbe tornarvi utile la nostra guida al rimborso per le bollette troppo alte, dove vi spieghiamo cos’è e come si può richiedere.

Se volete sapere invece come cambiano (e da quando) le bollette con la fine del mercato tutelato, vi rimandiamo al nostro nostro articolo in cui facciamo il punto sulle novità 2024.

Per conoscere altri aiuti, bonus e agevolazioni disponibili per famiglie e lavoratori potete visitare la nostra sezione dedicata agli aiuti alle persone.

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di Eleonora C.
Redattrice, esperta di leggi, lavoro pubblico e previdenza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
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