Bonus Export Digitale 2024 Plus: bando, domanda e come funziona

Tutte le informazioni sul bonus export digitale per sostenere le piccole imprese manifatturiere nei processi di internazionalizzazione

digitale

Nel 2024 è di nuovo possibile presentare la domanda il bonus export digitale nella sua versione “plus”.

Parliamo l’incentivo dedicato alle micro e piccole imprese manifatturiere italiane, un contributo a fondo perduto che arriva fino a 25.000 euro per accompagnarle nei processo di adattamento al mercato globale attraverso soluzioni digitali per l’export.

In questa guida dettagliata vi diamo tutte le informazioni utili. Vi spieghiamo a chi spetta, come funziona, a quanto ammonta e come presentare domanda per avere l’agevolazione concessa con il bonus export digitale.

COS’È IL BONUS EXPORT DIGITALE PLUS

Il bonus export digitale plus è un contributo a fondo perduto che mira a sostenere le microimprese nelle attività di internazionalizzazione, attraverso lo sviluppo di soluzioni digitali come, per esempio, i sistemi di e-commerce ma non solo.

È gestito dal Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, ed è rivolto alle piccole aziende manifatturiere con sede in Italia, anche costituite in forma di reti o consorzi.

Le basi normative della misura sono la Legge n. 350 del 2003 e la Legge n. 164 del 2014 che seguono un progetto del Ministero degli Esteri e dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE).

Dal punto di vista operativo, per il 2024, il bonus export digitale plus (cioè una versione potenziata rispetto agli scorsi anni in cui le risorse erano più esigue), è disciplinato dal Provvedimento Attuativo del 6 febbraio 2024 e dal Bando dell’8 gennaio 2024. Le domande possono essere presentate online dalle 10:00 del 13 febbraio alle 10:00 del 12 aprile 2024.

Andiamo a vedere insieme tutti i dettagli riferiti a questa misura.

A CHI SPETTA

Il contributo a fondo perduto è rivolto alle micro e piccole imprese manifatturiere con sede in Italia, anche costituite in forma di reti o consorzi. Nello specifico, per delimitare la platea dei beneficiari:

  • per micro e piccola impresa si intende un’impresa con un numero di dipendenti inferiore a 50 e con un fatturato o totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro;

  • per impresa manifatturiera ci si riferisce ad un’impresa con codice ATECO C compreso tra i codici 10.00.00 e 33. Ossia, le industrie alimentari, industria del legno e dei mobili, confezione di articoli di abbigliamento, fabbricazione di prodotti in metallo, e altre attività quali gioielleria, macchinari, stampa, pelle, gomma, plastiche, chimica, elettronica ed elettromedicali.

REQUISITI

Sia alla data di presentazione della domanda di concessione che alla data di richiesta di erogazione del contributo, tutte le micro e piccole imprese – anche aderenti alle reti o ai consorzi – devono risultare in possesso dei seguenti requisiti:

  • avere meno di 50 dipendenti e fatturato annuo o totale di bilancio non superiore a euro 10 milioni di euro secondo quanto previsto dal regolamento di esenzione;

  • l’aver avviato, da almeno un anno, di fatturazione di prodotti commerciali;

  • avere la sede legale o sede operativa e stabilimento produttivo in Italia;

  • operare nel settore manifatturiero, codice ATECO primario: C;

  • essere in stato di attività e risultare iscritte al Registro delle Imprese;

  • non essere sottoposte a procedura concorsuale e non essere in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente ai sensi della normativa vigente;

  • essere iscritte presso INPS o INAIL e con una posizione contributiva regolare, così come risultante dal documento unico di regolarità contributiva (DURC), valido alla data di presentazione della domanda;

  • essere in regola con gli adempimenti fiscali;

  • non aver beneficiato di un importo complessivo di aiuti de minimis che, unitamente all’importo delle agevolazioni concesse, determini il superamento del massimale previsto dal regolamento de minimis;

  • non aver ricevuto né richiesto, per le spese oggetto del contributo alcun altro contributo pubblico;



  • non aver ricevuto e successivamente non aver rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune;

  • non essere iscritte nell’elenco dei fornitori.

COSA FINANZIA BONUS EXPORT DIGITALE PLUS

Il bonus finanzia le spese per l’acquisizione di soluzioni digitali per l’export, fornite da imprese iscritte nell’elenco delle società abilitate. Le prestazioni puntano a sostenere i processi di internazionalizzazione attraverso la realizzazione di:

  • sistemi di e-commerce verso l’estero, siti o app mobile. Inoltre, sistemi di e-commerce che prevedono l’automatizzazione delle operazioni di trasferimento, aggiornamento e gestione degli articoli da e verso il web;

  • servizi accessori all’e-commerce;

  • una strategia di comunicazione, informazione e promozione per il canale dell’export digitale;

  • digital marketing finalizzato a sviluppare attività di internazionalizzazione;

  • servizi di CMS (Content Management System);

  • iscrizione o abbonamento a piattaforme SaaS (Software as a Service) per la gestione della visibilità e spese di content marketing;

  • servizi di consulenza per lo sviluppo di processi organizzativi e di capitale umano;

  • upgrade delle dotazioni di hardware necessarie alla realizzazione dei servizi sopra elencati.

Altri dettagli sulle spese escluse e i limiti su quelle ammissibili, li trovate nell’articolo 5 del Bando dell’8 gennaio 2024.

COME FUNZIONA IL BONUS EXPORT DIGITALE PLUS

Il bonus per l’export digitale viene erogato, a domanda, con un contributo a fondo perduto alle micro e piccolo imprese manifatturiere per l’acquisto di soluzioni digitali utili all’internazionalizzazione.

Una volta valutata la domanda, Invitalia:

  • entro 30 giorni dalla data di chiusura dei termini, predispone l’elenco, consultabile – dai soli soggetti cui è stato concesso il contributo – attraverso la piattaforma dedicata;

  • ai fini della concessione delle agevolazioni, verifica la completezza e la regolarità della domanda di agevolazione, compreso il rispetto dei massimali previsti dal regolamento de minimis.

Il bonus export digitale viene erogato in un’unica soluzione, a seguito di rendicontazione delle spese sostenute presso società fornitrici iscritte all’elenco dedicato.

Questa iniziativa, gestita da Invitalia e promossa dal Ministero degli Esteri e dall’Agenzia ICE, mira a sostenere le attività di export delle microimprese attraverso l’implementazione di strumenti digitali. Scopriamo a quanto ammonta

A QUANTO AMMONTA IL BONUS EXPORT DIGITALE

Il bonus viene fornito nell’ambito del regime “de minimis” secondo i seguenti importi:

  • alle imprese viene concesso un contributo di 10.000 euro, a fronte di spese ammissibili di almeno 12.500 euro al netto dell’IVA;

  • alle reti e consorzi viene concesso un contributo di 22.500 euro, a fronte di spese ammissibili di almeno 25.000 euro al netto dell’IVA.

Non verrà erogato alcun contributo per spese ammissibili inferiori a 12.500 euro per le micro, piccole e medie imprese e a 25.000 euro per le reti o consorzi.

BONUS EXPORT DIGITALE SCADENZA

Le domande per il bonus export digitale possono essere presentate dal 13 febbraio 2024 alle ore 10.00 del 12 aprile 2024.

COME PRESENTARE DOMANDA

Le domande per il bonus export digitale potranno essere presentate dal rappresentante legale dei soggetti richiedenti esclusivamente online, tramite il sito Invitalia raggiungibile a questa pagina. Per richiedere le agevolazioni è necessario essere in possesso di:


  • casella di posta elettronica certificata (PEC) attiva;

  • firma digitale.

Ciascuna micro o piccola impresa – singolarmente o tramite una rete o un consorzio – può presentare una sola richiesta di contributo.

Per le micro o piccole imprese, reti e consorzi amministrate da una o più persone giuridiche o enti diversi dalle persone fisiche, l’accesso alla procedura informatica può avvenire solo previo accreditamento degli stessi. Deve esserci anche previa verifica dei poteri di firma del legale rappresentante da parte di Invitalia. A tale fine, il richiedente deve inviare una specifica richiesta, mediante posta elettronica certificata (PEC).

COME COMPILARE LA DOMANDA

È possibile inviare la domanda per ottenere il bonus export digitale compilando i moduli che Invitalia mette a disposizione. Ossia:

  • il modulo di domanda per le imprese, disponibile in questa pagina (Pdf 401 Kb);

  • il modulo di domanda per reti e consorzi, disponibile in questa pagina (Pdf 210 Kb).

Una volta compilati, dovete caricarli sulla piattaforma, seguendo la procedura guidata.

Invece, per le società amministrate da persone giuridiche o enti diversi da persone fisiche, l’accesso alla piattaforma informatica può avvenire solo previo accreditamento degli stessi e previa verifica dei poteri di firma del legale rappresentante da parte di Invitalia. A tale fine, il soggetto istante deve inviare una specifica richiesta, mediante posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo bonusexportdigitaleplus@postacert.invitalia.it. Il modulo da compilare per l’accreditamento è scaricabile da questa pagina (DOCX 117 Kb).

I dettagli su come funziona la procedura di domanda per le società fornitrici, li trovate in fondo a questa pagina.

ASSISTENZA ALLE DOMANDE

Se volete ricevere assistenza potete:

  • telefonare al numero 848.886.886 dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00;

Per approfondimenti, Invia una PEC all’indirizzo bonusexportdigitaleplus@postacert.invitalia.it.

LE RISORSE 2024

Le risorse finanziarie destinate alla Misura Bonus per l’export digitale plus sono individuate nei fondi non utilizzati per l’assegnazione del bonus degli scorsi anni, come definito nella Delibera del Direttore Generale di ICE/Agenzia n. 21/21 del 25 novembre 2021. I fondi erano pari a 30 milioni di euro. Dal 2024, poi sono previste:

  • una riserva di 3 milioni di euro a beneficio esclusivo delle aziende con sedi operative o produttive nei comuni delle regioni Emilia-Romagna, Marche e Toscana, per le quali è stata deliberata la dichiarazione di stato di emergenza per l’alluvione del 1° maggio 2023;

  • una riserva di 1,5 milioni di euro a beneficio esclusivo delle aziende con sedi operative o produttive nelle province toscane, per le quali è stata deliberata la dichiarazione di stato di emergenza durante il Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2023.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRE GUIDE UTILI

Vi consigliamo di leggere anche gli approfondimenti su:

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo di leggere l’articolo sulla nuova Sabatini e quello sul Bonus rientro in Italia per le imprese valido nel 2024. Da leggere anche l’articolo sui contratti di sviluppo.

Per conoscere le altre agevolazioni a favore dei datori di lavoro è possibile visitare la nostra pagina dedicata agli aiuti alle imprese

Vi invitiamo anche ad iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti e al canale Telegram, per leggere le notizie in anteprima. È anche possibile restare aggiornati seguendo il nostro canale Whatsapp e il nostro canale TikTok @ticonsigliounlavoro.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.

Per restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter gratuita e al nostro Canale Telegram. Seguici su Google News cliccando su "segui".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *