CCNL Funzioni Locali 2022 2024: novità, quando verrà rinnovato, quali sono gli aumenti nel 2025

Fumata nera sulla bozza di rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022 2024 che ingloba gli aumenti dello stipendio fino a 128 euro al mese. A rischio i rialzi

statali, CCNL

Slitta il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022 2024.

Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale, che porta con sé aumenti fino a 128 euro lordi mensili e diverse novità per i lavoratori PA del comparto, non mette d’accordo le parti sociali.

Lo slittamento della firma sull’intesa rischia di saltare gli aumenti stipendiali per i circa 430.000 dipendenti di Regioni, Province, Comuni, Enti locali, ma anche di aziende pubbliche di servizi alle persone e Camere di commercio.

In questo articolo vi spieghiamo i dettagli su cos’è, cosa prevede tale contratto e quali aumenti di stipendio stabilisce il suo rinnovo, tra ritardi e rischio conferme.

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CHE COS’È IL CCNL FUNZIONI LOCALI

Il CCNL Funzioni Locali 2022 2024 è il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro di riferimento per il comparto delle Funzioni Locali, che andrà a sostituire quello del triennio 2019 2021, scaduto nel 2018.

È cioè il nuovo CCNL che regola le condizioni di lavoro per i dipendenti delle amministrazioni locali (come i Comuni, le Province, e altre autorità locali) in Italia, così come indicate all’articolo 4 del CCNQ sulla definizione dei comparti di contrattazione collettiva del 3 Agosto 2021. Da diversi mesi, sono in corso le trattative per il suo rinnovo.

Però, purtroppo, non c’è ancora l’intesa per la sua firma, come spiegato in questa guida. Questo ritardo mette a rischio l’erogazione degli aumenti stipendiali previsti nel testo. In attesa del rinnovo, che si spera possa arrivare entro Giugno, scopriamo insieme che novità prevede il testo attualmente al vaglio di ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e sindacati.

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NOVITÀ CCNL FUNZIONI LOCALI 2022 2024

Il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022 2024, oltre agli aumenti medi mensili di stipendio fino a 128 euro lordi al mese, prevede anche altre misure per i dipendenti PA, tra cui:

  • l’introduzione della settimana corta, ossia la possibilità di concentrare le 36 ore settimanali in 4 giorni lavorativi, su base volontaria, come spieghiamo in questa guida;

  • l’ok all’erogazione di buoni pasto per il lavoro agile. Cioè i buoni pasto saranno previsti anche per chi lavora da casa;

  • l’age management, ovvero delle agevolazioni per i dipendenti prossimi alla pensione, con mentoring e reverse mentoring per favorire lo scambio generazionale;

  • la proroga delle progressioni verticali fino al 2026, in deroga ai titoli di studio;

  • l’aumento della retribuzione aggiuntiva annua per le posizioni organizzative, innalzata da 18.000 a 22.000 euro per i funzionari;

  • l’introduzione del compenso aggiuntivo per lavoro nel giorno di riposo settimanale. Ossia, ai dipendenti che lavorano nel loro giorno di riposo sarà riconosciuto un compenso aggiuntivo pari al 50% della retribuzione oraria, con diritto a un riposo compensativo di almeno 24 ore consecutive;

  • l’introduzione di criteri di priorità per l’accesso al lavoro agile o da remoto, con possibilità di aumentare il numero delle giornate autorizzate senza modificarne la durata. È stata accolta anche la proposta di estendere questa modalità ai dipendenti neoassunti;

  • l’eliminazione della clausola che subordinava l’avvio delle procedure contrattuali ai tempi di adozione degli strumenti di programmazione. Con il nuovo CCNL, la sessione dovrà iniziare entro il primo quadrimestre dell’anno, senza giustificazioni di ritardi;

  • una maggiore flessibilità per le ore dei permessi di studio. Ovvero, se un dipendente rinuncia ai permessi o ottiene il titolo di studio, le ore residue possono essere assegnate a chi segue in graduatoria. Inoltre, se il percorso di studio prevede un tirocinio, il dipendente potrà richiedere un orario lavorativo flessibile per parteciparvi;

  • l’equiparazione della formazione all’attività lavorativa. Cioè, la formazione sarà considerata a tutti gli effetti attività lavorativa e includerà la maturazione del buono pasto;

  • la modifica al termine di preavviso. Ossia, il periodo di preavviso inizierà dal giorno successivo alla comunicazione di risoluzione del rapporto di lavoro, consentendo ai dipendenti di utilizzare eventuali ferie residue durante tale periodo.

Ma vediamo i dettagli sugli aumenti di stipendio previsti dal CCNL in fase di rinnovo.

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QUALI SONO GLI AUMENTI PREVISTI PER IL PERSONALE DEGLI ENTI LOCALI NEL 2025

L’accordo per il rinnovo del CCNL prevede aumenti medi mensili lordi di 128 euro al mese per i dipendenti degli Enti Locali per tutte le qualifiche, così suddivisi:

  • 111,45 euro per gli operatori;

  • 116,03 euro per gli operatori esperti;

  • 130,41 euro per gli istruttori;

  • 141,50 euro per funzionari ed elevate qualifiche.

In pratica, il 94% delle risorse disponibili per il rinnovo sarà destinato agli aumenti tabellari, mentre circa 8 euro restano per coprire costi legati a istituti della parte normativa che comportano un rialzo di costi. Ricordiamo che il Governo, con la Legge di Bilancio 2025, aveva anche stanziato un ulteriore +0,22% di aumento per rifinanziare i fondi della contrattazione integrativa.

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A CHI SI RIVOLGE

Come spiegato in questo articolo, il CCNL coinvolge il personale non dirigente dipendente da:

  • Regioni a statuto ordinario e dagli Enti pubblici non economici dalle stesse dipendenti;
  • Province, Città metropolitane, Enti di area vastaLiberi consorzi comunali di cui alla Legge 4 Agosto 2015, n. 15 della Regione Sicilia;
  • Comuni;
  • Comunità montane;
  • ex Istituti autonomi per le case popolari ancora in regime di diritto pubblico, comunque denominati;
  • Consorzi e associazioni, incluse le Unioni di Comuni;
  • Aziende pubbliche di servizi alla persona (ex IPAB), che svolgono prevalentemente funzioni assistenziali;
  • Camere di commercioindustria, artigianato e agricoltura.

Inoltre, si applica anche al personale in servizio addetto alle attività di informazione e di comunicazione istituzionale degli Enti. Il rinnovo coinvolge circa 430.000 dipendenti di Regioni, Province, Comuni, Enti locali, ma anche aziende pubbliche di servizi alle persone e camere di commercio.

QUANDO VERRÀ RINNOVATO IL CCNL ENTI LOCALI

Non si sa ancora quando sarà rinnovato il Contratto. Il rinnovo infatti, è ancora bloccato a causa della mancata intesa tra ARAN e i sindacati. La prossima riunione per cercare di sbloccare la trattativa è fissata per il 10 Giugno 2025, ma se non si raggiunge un compromesso, il rinvio potrebbe estendersi fino al 2026.

E quando entrerà in vigore? Ci vorrà ancora del tempo. Dopo la firma, il contratto dovrà passare attraverso un lungo processo di verifica prima di entrare in vigore, il che potrebbe ulteriormente ritardare gli aumenti salariali previsti per i dipendenti pubblici.

La situazione è critica, con oltre 400.000 lavoratori del comparto Funzioni Locali in attesa di risposte certe. Se la trattativa non si sblocca, gli aumenti di stipendio previsti potrebbero arrivare solo nel 2026, anziché nel 2025 come inizialmente previsto. E noi, vi faremo sapere cosa accadrà.

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ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Per sapere di più sui ritardi del rinnovo del CCNL Funzioni Locali, vi consigliamo di leggere questa guida. Intanto, in attesa che anche gli altri CCNL siano rinnovati e si raggiunga l’accordo tra le parti, mettiamo a vostra disposizione la guida all’aumento di stipendio per i dipendenti PA confermato da giugno 2025, dove vi spieghiamo chi sono i  lavoratori pubblici che riceveranno di più in busta paga grazie al taglio del cuneo fiscale introdotto con la riforma fiscale 2025 e agli adeguamenti retributivi previsti.

Vi invitiamo, poi, a leggere questo articolo sugli aumenti degli stipendi nelle PA.

Da leggere anche l’articolo sul rinnovo del contratto statali funzioni centrali 2025 2027 e quello sulle percentuali di aumento degli stipendi PA per gli anni 2025 2027.

A proposito di novità che riguardano il lavoro nel settore pubblico, vi consigliamo di leggere la nostra guida al Decreto PA 2025 convertito in Legge che ha stabilito nuove regole per la stabilizzazione dei precari nelle PA e introdotto diverse novità riguardo la mobilità del pubblico impiego nel 2025.

Vi segnaliamo poi l‘aumento dello stipendio confermato da luglio 2025 per gli Enti Locali.

Per scoprire tutte le agevolazioni attive e quelle in arrivo, visitate la nostra pagina dedicata agli aiuti alle persone.

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