Novità stabilizzazione dei precari nella Pubblica Amministrazione

Quali sono le novità e quali lavoratori sono conivolti nelle misure di stabilizzazione dei precari introdotte con il Decreto PA 2025

stabilizzazione precari

Il Decreto PA 2025 pubblicato il Gazzetta Ufficiale il 14 marzo 2025 introduce importanti novità riguardo la stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione, ossia la loro assunzione a tempo indeterminato.

L’obiettivo è contrastare il precariato nel settore pubblico, con un’attenzione particolare alla stabilizzazione dei lavoratori statali già assunti a tempo determinato.

Vediamo nel dettaglio cosa è stato deciso, come funziona la stabilizzazione dei precari e quali contratti rientrano.

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STABILIZZAZIONE PRECARI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, LE NOVITÀ DEL DECRETO PA 2025

Le novità previste dal Decreto PA 2025 sulla possibilità di stabilizzare i precari che lavorano nella Pubblica Amministrazione riguardano:

  • la stabilizzazione degli assistenti specializzati, già assunti a tempo determinato presso l’Agenzia Industrie Difesa e il Ministero dell’Interno, che potranno essere assunti a tempo indeterminato;

  • la stabilizzazione degli assistenti sociali, per i quali il termine di assunzione è stato prorogato al 31 dicembre 2025. Questo provvedimento ha l’obiettivo di garantire la continuità del supporto ai cittadini che beneficiano delle misure sociali erogate dai servizi comunali;

  • una riserva fino al 40% dei posti nei concorsi per assunzioni a tempo indeterminato al personale non dirigenziale che abbia maturato almeno 36 mesi di servizio con contratti a tempo determinato. Questa modifica è particolarmente rilevante perché, prima del Decreto PA 2025, non era specificato che la riserva riguardasse esclusivamente il personale non dirigenziale;

  • una riserva fino al 50% dei posti disponibili nei concorsi pubblici per il reclutamento di personale, sia dirigenziale che non dirigenziale negli enti locali, a lavoratori che abbiano prestato servizio per almeno 36 mesi negli ultimi 5 anni presso lo stesso ente, anche in modo non continuativo. La principale novità rispetto alla normativa precedente è che, in passato, questa possibilità era estesa anche ai lavoratori in servizio presso altri enti, mentre ora viene limitata a coloro che hanno già lavorato per l’ente che bandisce il concorso;

  • la possibilità, per Regioni e Province autonome, di stabilizzare il personale non dirigenziale dell’Area Funzionari assunto per i progetti PNRR legati al dissesto idrogeologico. Questa stabilizzazione dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2025 attraverso una procedura che prevede colloqui selettivi e una valutazione delle prestazioni lavorative.

Infine, per il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è stato previsto un incremento della dotazione organica di 50 unità di personale per l’Area Funzionari, con risorse economiche stanziate per le assunzioni a tempo indeterminato.

Vediamo nel dettaglio come funzionano le nuove procedure introdotte.

COME FUNZIONA LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI

La stabilizzazione dei precari operativi nella Pubblica Amministrazione è un meccanismo che consente ai lavoratori assunti con contratti a tempo determinato di ottenere un impiego a tempo indeterminato se rispettano alcuni requisiti minimi stabiliti per legge. 

Nel caso specifico delle stabilizzazioni previste dal Decreto PA 2025, il testo approvato e in vigore dal 15 marzo 2025, introduce diverse modalità per trasformare i contratti precari in contratti a tempo indeterminato, ovvero:

  • per le assunzioni da parte dell’Agenzia Industrie Difesa e il Ministero dell’Interno è stato dato l’ok per la stabilizzazione dei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato seguendo le regole già previste dall’articolo 50, comma 17, del Decreto PNRR 3 convertito in legge, secondo cui possono essere stabilizzati coloro i quali abbiano maturato almeno 24 mesi di servizio nella qualifica ricoperta e nell’ambito delle facoltà assunzionali disponibili per ciascuna amministrazione. La stabilizzazione avverrà previa valutazione positiva dell’attività svolta e un colloquio selettivo. Inoltre, i 24 mesi di servizio potranno essere cumulati anche presso amministrazioni diverse da quella che procede all’assunzione (articolo 50, comma 17, del Decreto PNRR 3 convertito in legge) e nell’attesa della stabilizzazione, i contratti di apprendistato della PA già attivi presso l’Agenzia Industrie Difesa potranno essere prorogati per 12 mesi, fino a un massimo di 44 contratti.

  • nel caso degli assistenti sociali, la proroga delle graduatorie, per evitare che i lavoratori precari debbano affrontare nuovamente iter concorsuali complessi. In questo caso il decreto consente di prorogare le graduatorie dei concorsi già svolti, dando la possibilità di attingere a queste liste per le stabilizzazioni;

  • per i concorsi con riserva di posti, le amministrazioni possono riservare fino al 40% dei posti (50% per gli enti locali) per il personale precario che ha maturato almeno 36 mesi di servizio negli ultimi 5 anni, anche in modo non continuativo;

  • per le assunzioni dirette per specifiche categorie, come quelle dei lavoratori impegnati in progetti strategici finanziati dal PNRR, le amministrazioni possono prevedere un percorso diretto di stabilizzazione, purché siano rispettati i vincoli di bilancio. Il processo di reclutamento avverrà attraverso colloqui selettivi e valutazione delle prestazioni lavorative.
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RISORSE FINANZIARIE 

Per garantire l’attuazione delle nuove stabilizzazioni, il Governo ha autorizzato:

  • 675.806 euro nel 2025 per le assunzioni a tempo indeterminato
  • 2.703.223 euro annui dal 2026 per coprire le spese di personale
  • 505.057 euro nel 2025 per la gestione dei concorsi
  • 70.000 euro annui dal 2026 per i buoni pasto dei nuovi assunti

Le risorse saranno reperite attraverso una riduzione del fondo speciale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una riallocazione degli stanziamenti.

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GUIDA AL DECRETO PA 2025

Per approfondire tutte le novità che riguardano la pubblica amministrazione, vi consigliamo di consultare il nostro articolo sul Decreto PA 2025, dove vi spieghiamo in modo chiaro e per punti cosa cambia.

Vi invitiamo a consultare la pagina dei concorsi pubblici, che è costantemente aggiornata con i nuovi bandi indetti. Potete anche conoscere i prossimi concorsi in uscita per scoprire quali bandi verranno pubblicati nei prossimi mesi e prepararvi per tempo.

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2 Commenti

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  1. “per i concorsi con riserva di posti, le amministrazioni possono riservare fino al 40% dei posti (50% per gli enti locali) per il personale precario che ha maturato almeno 36 mesi di servizio negli ultimi 5 anni, anche in modo non continuativo;”
    mi aiutate a capire dove si trova esattamente questa disposizione nel decreto (D.L. 25/2025)?

    • Buongiorno,
      non lo trova esplicitamente scritto nel decreto PA 2025, ma c’è un chiaro riferimento normativo.

      infatti:

      all’Art. 4 del decreto PA 2025, al comma 2, può leggere “All’articolo 1, comma 3, del decreto-legge 9 giugno 2021, n. 80, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2021, n. 113, dopo le parole: «reclutamento di personale» sono inserite le seguenti: «non dirigenziale».” E il decreto citato, il Dl 9 giugno 2021 n.80, all’art. 1 comma 3 dice che: “nei bandi di concorso per il reclutamento di personale a tempo indeterminato, una riserva di posti non superiore al 40 per cento, destinata al predetto personale che, alla data di pubblicazione del bando, abbia svolto servizio per almeno 36 mesi”
      invece al comma 3 del decreto PA 2025, c’è l’altro riferimento normativo, ovvero: “All’articolo 28, comma 1-bis, del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2023, n. 112, dopo le parole: «dirigenziale e non dirigenziale» sono inserite le seguenti: «in servizio presso i predetti enti»”. E l’art. 28 comma 1-bis del dl 22 giugno 2023 n. 75 altro non dice che: “1-bis. ((Gli enti locali)) … nell’ambito dei concorsi pubblici per il reclutamento di personale dirigenziale, una riserva di posti non superiore al 50 per cento da destinare al personale, dirigenziale e non dirigenziale, che abbia maturato con pieno merito almeno trentasei mesi di servizio, anche non continuativi, negli ultimi cinque anni”.

      Speriamo di esserle stati utili.
      Grazie e saluti

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