Credito di imposta ZES 2024: cos’è e come funziona il bonus per le imprese del Sud

Ecco cos’è, a chi spetta, cosa finanzia e come funziona il credito d’imposta ZES per le imprese che investono nel Mezzogiorno d’Italia

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Per il triennio 2024 2026, le imprese del Sud che acquisiscono beni strumentali possono beneficiare di un contributo sotto forma di “credito d’imposta ZES unica”.

Questo incentivo, istituito dal Decreto Sud e finanziato dalla Legge di Bilancio 2024, vale per gli acquisti destinati a strutture produttive nelle Regioni del Mezzogiorno d’Italia, ossia Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo.

In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo come funziona, a chi spetta e come richiedere il credito d’imposta ZES unica Sud.

COS’È IL CREDITO D’IMPOSTA ZES UNICA SUD

Il credito d’imposta ZES è un tax credit, ovvero un credito che può essere compensato con i debiti  fiscali e tasse in generale, destinato alle imprese che effettuano l’acquisizione dei beni strumentali per le strutture produttive ubicate nelle zone delle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise.

Si chiama anche credito d’imposta ZES unica Sud ed è attivo dal 2024 coi limiti economici della normativa europea in materia di aiuti di Stato. Questa misura è parte della revisione della riforma fiscale 2024 e promuove lo sviluppo economico del Mezzogiorno.

L’agevolazione è stata istituita dal Decreto Sud, poi cambiato dalla Legge di Bilancio 2024, come spieghiamo di seguito.

Prima di procedere spiegando la misura, ricordiamo insieme cos’è la ZES.

COME FUNZIONA LA ZONA ZES

La “Zona Economica Speciale” è una zona delimitata del territorio dello Stato nella quale l’esercizio di attività economiche e imprenditoriali da parte delle aziende già operative e di quelle che si insedieranno può beneficiare di speciali condizioni in relazione agli investimenti e alle attività di sviluppo d’impresa. Per maggiori dettagli sulle novità della ZES unica, vi consigliamo di leggere questo focus.

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto delle novità sulla ZES unica Sud. La nuova disposizione sostituisce il comma 6 dell’articolo 16 del Decreto Sud, stabilendo il limite di spesa della misura a 1.800 milioni di euro per l’anno 2024.

Inoltre, la Manovra chiarisce che la definizione delle modalità di accesso al beneficio, insieme ai criteri, le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta e i relativi controlli per garantire il rispetto del limite di spesa, sarà demandata a un Decreto del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Scopriamo come funziona questa misura.

COME FUNZIONA IL CREDITO D’IMPOSTA ZES

Come funziona il credito d’imposta per il Mezzogiorno? L’agevolazione funziona sotto forma di credito d’imposta, al soggetto beneficiario viene riconosciuto, cioè, un credito nei confronti dello Stato che potrà recuperare tramite sconto sulle tasse. I dettagli sul suo funzionamento saranno chiariti da un Decreto attuativo ad hoc, ma ciò che è certo è che sarà possibile usare il credito in compensazione nei periodi d’imposta successivi, fino alla fine del suo utilizzo.

Il credito sarà assegnato nel rispetto delle linee guida stabilite nella Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027, e ci sarà un limite massimo di spesa da definire che non sarà oltre i 100 milioni di euro. Il Decreto Sud 2023, per ora, chiarisce che:

  • se i beni oggetto dell’agevolazione non vengono utilizzati entro il 2° periodo di imposta successivo a quello dell’acquisizione o del completamento, il credito d’imposta è ricalcolato, escludendo il costo dei beni non utilizzati;

  • se entro il 5° periodo di imposta successivo al loro utilizzo, i beni vengono dismessi, ceduti a terzi, destinati a scopi diversi dall’attività aziendale o destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione, il credito d’imposta è ricalcolato, escludendo il costo di tali beni.

Le stesse disposizioni si applicano ai beni acquisiti tramite locazione finanziaria, anche se non si verifica il riscatto. Ovviamente, per avere maggiori certezze sul funzionamento del credito d’imposta ZES, bisognerà attendere la pubblicazione del Decreto attuativo. E noi, vi aggiorneremo.

Intanto vediamo a chi spetta il tax credit ZES istituito dal 2024.

A CHI SPETTA

Il credito d’imposta ZES spetta alle imprese che acquistano beni strumentali per le strutture produttive nelle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo.

Possono accedere – salvo diverse disposizioni che arriveranno con il Decreto attuativo, su cui vi aggiorneremo – aziende di tutti i settori, nei limiti di quanto previsto dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE).

Poi, il Decreto Sud precisa che gli aiuti sono concessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale e delle zone rurali e ittico che effettuano l’acquisizione di beni strumentali per le imprese attive:

  • nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, nel settore della pesca e dell’acquacoltura, disciplinato dal Regolamento (UE) n. 1379/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’ 11 dicembre 2013;

  • nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura.

Ovviamente, per avere maggiori certezze su chi sono i destinatari del credito d’imposta ZES, bisognerà attendere la pubblicazione del Decreto attuativo che segue le indicazioni della Legge di Bilancio 2024. E noi, vi aggiorneremo.

CHI È ESCLUSO

Il Decreto Sud stabilisce che non possono accedere al credito d’imposta ZES i soggetti che:

  • operano in specifici settori individuati nell’industria siderurgica, carbonifera e della lignite, dei trasporti e delle relative infrastrutture, della produzione, dello stoccaggio, della trasmissione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche, della banda larga nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo;

  • si trovano in stato di liquidazione o di scioglimento o sono imprese in difficoltà come definite dall’articolo 2 punto 18 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014.

COSA FINANZIA

Il Decreto Sud specifica che quali sono gli investimenti inclusi nel tax credit. Ovvero, sono finanziabili con il credito d’imposta ZES gli “investimenti in un progetto di investimento iniziale”, come definito nei punti 49, 50 e 51 dell’articolo 2 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014. Questi investimenti riguardano:

  • l’acquisizione, anche attraverso contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono create sul territorio;

  • l’acquisto di terreni;

  • l’acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti.

Tuttavia, il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore totale dell’investimento agevolato. Il Decreto attuativo, chiarità gli altri dettagli su cosa finanzia il tax credit.

Scopriamo ora, a quanto ammonta il credito d’imposta ZES.

COME SI CALCOLA

Il tax credit ZES Sud deve essere calcolato in base alla parte del costo totale dei beni menzionati ammissibili che sono stati acquistati o, nel caso di investimenti immobiliari, realizzati tra il 1° gennaio 2024 e il 15 novembre 2024.

Nello specifico:

  • questo calcolo è effettuato entro un limite massimo di 100 milioni di euro per ogni progetto di investimento;

  • per gli investimenti effettuati tramite contratti di locazione finanziaria, il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni è preso in considerazione, escludendo le spese di manutenzione;

  • non sono ammissibili progetti di investimento con un importo inferiore a 200.000 euro.

Vediamo insieme, intanto, come richiedere e ottenere il credito d’imposta.

COME RICHIEDERE IL CREDITO D’IMPOSTA ZES

Sarà possibile richiedere il credito d’imposta ZES presso lo sportello unico ZES Sud. Si tratta di una piattaforma unica digitale, che a breve sarà attiva.

Il Decreto Sud, che attua la nuova disciplina agevolativa, infatti, prevede la creazione del portale web informativo sulla ZES Unica e uno Sportello Unico Digitale ZES SUD per il rilascio di autorizzazioni e concessioni. Questi strumenti sono necessari per accedere agli incentivi previsti e presentare le relative domande. Gli Sportelli Unici Digitali attivi confluiscono in questi portali, assumendo le funzioni dello Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP). Fino alla piena operatività dello Sportello Unico Digitale ZES SUD, le domande per l’accesso alle agevolazioni devono essere presentate al SUAP territorialmente competente.

Un Decreto del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione da pubblicare nel 2024 definirà poi precisamente la procedure per richiedere il credito d’imposta ZES Sud. Poiché si tratta di un tax credit però, dopo l’ok all’utilizzo, potrà essere usato solo in compensazione, cioè usando il modello F24 attraverso i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.

QUANDO SCADONO LE DOMANDE TAX CREDIT ZES

Per quanto riguarda le scadenze e le modalità di accesso agli incentivi ZES Sud, ecco i dettagli:

  • per le spese relative agli investimenti produttivi del 2023, le domande possono essere inoltrate fino al 31 dicembre 2024. Questa scadenza si applica anche per il credito d’imposta per coloro che non hanno ancora inviato la richiesta;

  • per le spese sostenute dal 1° gennaio al 15 novembre 2024, con le nuove regole del Bonus Sud, manca ancora il Decreto attuativo che definisce le modalità di accesso al beneficio.

QUANDO ARRIVA IL CREDITO D’IMPOSTA ZES 2024

Il tax credit ZES unica Sud 2024 potrà essere richiesto probabilmente già da marzo 2024, salvo eventuali altre attese o ritardi dovuti alla diffusione del Decreto attuativo. Vi aggiorneremo non appena vi saranno novità in tal senso.

QUALI SONO LE AGEVOLAZIONI ZONA ZES

Nell’ambito della ZES Unica Sud, sia le aziende già operative che quelle che si insedieranno potranno beneficiare di condizioni vantaggiose per avviare investimenti e pianificare lo sviluppo d’impresa. Oltre alle agevolazioni fiscali come il tax credit, la norma prevede semplificazioni amministrative, come l’accesso a un’autorizzazione unica per avviare le attività.

LE RISORSE

In attesa della pubblicazione del Decreto attuativo, la Legge di Bilancio 2024 ha già confermato che per il 2024 sono stati stanziati 1.800 milioni di euro.

Le modalità per ottenere questo beneficio, così come le regole e i controlli per l’applicazione e l’utilizzo del credito d’imposta, saranno definite nel Decreto attuativo, con l’obiettivo di rispettare il limite di spesa stabilito. Vi aggiorneremo non appena sarà reso disponibile.

CASI DI REVOCA TAX CREDIT ZES SUD

La norma che ha istituito l’agevolazione specifica che per ottenere il beneficio le imprese beneficiarie devono mantenere la loro attività nelle aree in cui è stato realizzato l’investimento agevolato, situate nelle zone del Mezzogiorno d’Italia, per almeno 5 anni dopo il completamento dell’investimento. Qualora non venga rispettato questo obbligo, i benefici verranno revocati. Ovviamente, se il credito d’imposta ZES Sud viene utilizzato in altri modi impropri rispetto all’importo, ne viene revocata l’autorizzazione.

A definire altri casi di revoca del credito d’imposta ZES Sud sarà poi il Decreto attuativo della misura, che deve ancora essere pubblicato.

Nei casi di revoca deve essere restituito mediante pagamento entro il termine stabilito per il saldo dell’imposta sui redditi dovuta per il periodo di imposta in cui si verificano le situazioni descritte.

CUMULABILITÀ

Il credito d’imposta ZES Sud viene concesso nel rispetto delle limitazioni e delle condizioni stabilite dal Regolamento (UE) n. 651/2014. Sono aiuti di Stato compatibili con il mercato interno.

Inoltre, il Decreto Sud  specifica che il credito d’imposta può essere accumulato con aiuti “de minimis” e con altri aiuti di Stato che riguardano gli stessi costi ammissibili all’agevolazione, a condizione che tale accumulo non superi i limiti massimi di intensità o importo di aiuto stabiliti dalle norme europee applicabili.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo la lettura delle nostre guide su bonus sud imprese e su bonus investimenti sud. A vostra disposizione anche l’articolo sull’agevolazione decontribuzione Sud.

Vi invitiamo anche a visitare la nostra sezione sulle novità legislative e la nostra pagina con tutti gli aiuti alle imprese, gli incentivi, i contributi a fondo perduto

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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