Bonus investimenti Sud 2023: cos’è, quali beni rientrano e domanda

La guida dettagliata sul Bonus investimenti Sud, il credito d’imposta riservato alle imprese del Mezzogiorno che acquistano beni strumentali. Proroga anche per il 2023

incentivi, bonus

Il Bonus investimenti Sud viene rinnovato anche per il 2023. Si tratta del credito di imposta in favore delle imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive che si trovano in regioni del Mezzogiorno o svantaggiate.

Il rinnovo è inserito nella Legge di Bilancio 2023 che proroga per un altro anno le misure incentivanti rivolte alle imprese delle Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Molise, Abruzzo, Sardegna e Sicilia.

In questa guida vi spieghiamo in modo chiaro e dettagliato come funziona il Bonus investimenti Sud 2023, a chi spetta esattamente, quali sono i beni che rientrano nell’agevolazione e come fare domanda.

COS’È IL BONUS INVESTIMENTI SUD 2023

Il Bonus investimenti Sud è un’agevolazione concessa alle aziende che acquistano nuovi beni strumentali per le strutture produttive ubicate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise (quest’ultimo inserito nel perimetro in un secondo momento). Viene riconosciuto sotto forma di credito d’imposta per un valore che varia dal 20% al 45% della spesa sostenuta, a seconda delle caratteristiche delle imprese interessate e dalla zona di ubicazione della struttura produttiva.

Dal punto di vista normativo, il Bonus investimenti Sud è stato introdotto dalla Legge di Stabilità 2016 (art.1 comma 98 e seguenti) e successivamente modificato tramite interventi normativi che, di fatto, hanno dato luogo a dei “rami” della misura per determinate zone di Italia, non necessariamente del Mezzogiorno. Si tratta di aree svantaggiate per diverse ragioni, ovvero la zona Sisma del Centro Italia, le ZES (Zone economiche speciali) e le Zone Logistiche Semplificate (ZLS). L’ultima modifica dal punto di vista applicativo è stata introdotta dall’articolo 1, comma 175, della Legge di Bilancio 2022 che ha adeguato il perimetro geografico alla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022 2027 includendo anche la Regione Molise, oltre a individuare nuovi massimali di credito.

Per quanto riguarda l’orizzonte temporale, poi, il Bonus Investimenti Sud è stato prorogato fino al 31 dicembre 2023 dalla Legge di Bilancio 2023 (art.1 comma 265) come preannunciato dal Governo, tra l’altro, in fase emendativa in questa nota ufficiale datata 9 dicembre 2022. A tal fine la misura è stata rifinanziata con 1.466 milioni di euro per il 2023 a valere sul Fondo per lo sviluppo e la coesione. Ma vediamo tutti i dettagli.

A CHI SPETTA IL BONUS INVESTIMENTI SUD

L’agevolazione spetta alle piccole, medie e grandi imprese che acquistano beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo (oltre che nella zona Sisma e nelle ZES). A riguardo, è opportuno precisare, secondo i dettami della Raccomandazione dell’Unione Europa n. 2003/361/CE, quanto segue:

  • le piccole imprese sono quelle che presentano contestualmente meno di 50 dipendenti e fatturato annuo o totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro;

  • le medie imprese sono quelle che presentano contestualmente meno di 250 dipendenti e fatturato annuo non superiore ad euro 50 milioni, ovvero totale di bilancio annuo non superiore ad euro 43 milioni;

  • le grandi imprese sono quelle che presentano contestualmente più di 250 dipendenti e fatturato annuo superiore ad euro 50 milioni o totale di bilancio annuo superiore ad euro 43 milioni.

A CHI SPETTA IL BONUS PER ZONA SISMA, ZES, ZLS 2023

Come anticipato, nel Bonus Investimenti Sud 2023 sono ricomprese anche e agevolazioni destinate a specifiche zone geografiche dell’Italia istituite per ragioni differenti. La prima, la zona Sisma, comprende l’area compresa dai Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016. Di seguito l’elenco dei Comuni interessati divisi per regione:

  • Abruzzo: Barete (Aq); Cagnano Amiterno (Aq); Campli (TE) Campotosto (AQ); Capitignano (AQ); Castelcastagna (Te); Castelli (TE); Civitella del Tronto (TE); Colledara (Te); Cortino (TE); Crognaleto (TE); Fano Adriano (Te). Farindola (Pe); Isola del Gran Sasso (Te); Montereale (AQ); Montorio al Vomano (TE); Pietracamela (Te) Pizzoli (Aq); Rocca Santa Maria (TE); Teramo; Torricella Sicura (TE); Tossicia (TE); Valle Castellana (TE);

  • Lazio: Accumoli (RI); Amatrice (RI); Antrodoco (RI); Borbona (RI); Borgo Velino (RI); Cantalice (RI); Castel Sant’Angelo (RI); Cittaducale (RI); Cittareale (RI); Leonessa (RI); Micigliano (RI); Poggio Bustone (RI) Posta (RI); Rieti; Rivodutri (RI). Con riguardo alla zona Sima del Lazio si ricorda che sono disponibili ulteriori aiuti per la “Zona Franca Urbana” erogati dal MISE che vi spieghiamo in questo articolo;

  • Marche: Acquacanina (MC); Acquasanta Terme (AP); Amandola (FM); Apiro (MC); Appignano del Tronto (AP); Arquata del Tronto (AP); Ascoli Piceno; Belforte del Chienti (MC); Belmonte Piceno (FM); Bolognola (MC); Caldarola (MC); Camerino (MC); Camporotondo di Fiastrone (MC); Castel di Lama (AP); Castelraimondo (MC); Castelsantangelo sul Nera (MC); Castignano (AP); Castorano (AP); Cerreto D’esi (AN); Cessapalombo (MC); Cingoli (MC); Colli del Tronto (AP); Colmurano (MC); Comunanza (AP); Corridonia (MC); Cossignano (AP); Esanatoglia (MC); Fabriano (AN); Falerone (FM); Fiastra (MC); Fiordimonte (MC); Fiuminata (MC); Folignano (AP); Force (AP); Gagliole (MC); Gualdo (MC); Loro Piceno (MC); Macerata; Maltignano (AP); Massa Fermana (FM); Matelica (MC); Mogliano (MC); Monsapietro Morico (FM); Montalto delle Marche (AP); Montappone (FM); Monte Rinaldo (FM); Monte San Martino (MC); Monte Vidon Corrado (FM); Montecavallo (MC); Montedinove (AP); Montefalcone Appennino (FM); Montefortino (FM); Montegallo (AP); Montegiorgio (FM); Monteleone (FM); Montelparo (FM); Montemonaco (AP); Muccia (MC); Offida (AP); Ortezzano (FM); Palmiano (AP); Penna San Giovanni (MC); Petriolo (MC); Pieve Torina (MC); Pievebovigliana (MC); Pioraco (MC); Poggio San Vicino (MC); Pollenza (MC); Ripe San Ginesio (MC); Roccafluvione (AP); Rotella (AP); San Ginesio (MC); San Severino Marche (MC); Santa Vittoria in Matenano (FM); Sant’Angelo in Pontano (MC); Sarnano (MC); Sefro (MC); Serrapetrona (MC); Serravalle del Chienti (MC); Servigliano (FM); Smerillo (FM); Tolentino (MC); Treia (MC); Urbisaglia (MC); Ussita (MC); Venarotta (AP); Visso (MC);

  • Umbria: Arrone (TR); Cascia (PG); Cerreto di Spoleto (PG); Ferentillo (TR); Montefranco (TR); Monteleone di Spoleto (PG); Norcia (PG); Poggiodomo (PG); Polino (TR); Preci (PG); Sant’Anatolia di Narco (PG); Scheggino (PG); Sellano (PG); Spoleto (PG); Vallo di Nera (PG).

La seconda area, in cui sono ricomprese le zone economiche speciali (ZES) comprende invece le regioni geografiche con particolari problemi che necessitano di una spinta ulteriore e all’interno delle quali le imprese già operative o di nuovo insediamento possono beneficiare di agevolazioni fiscali e semplificazioni amministrative. L’elenco delle ZES in Italia è consultabile in questa pagina.

Infine, le zone logistiche Semplificate (ZLS) si tratta delle aree portuali delle regioni più sviluppate,  istituite nelle regioni individuate dalla normativa europea come “più sviluppate” che includano almeno un’area portuale compresa nella rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) come ad esempio quella di Venezia istituita con DPCM firmato il 6 ottobre 2022. I criteri per la costituzione delle ZLS, la relativa procedura e le condizioni speciali applicabili sono disciplinati dall’articolo 1, commi 61-65, della legge n. 205/2017.

A riguardo, si precisa che aia per la zona Sisma che per ZES, come per il nucleo originale del Bonus Investimenti Sud, vale la proroga al 31 dicembre 2023 operata dalla Legge di Bilancio 2023.

LE AZIENDE ESCLUSE

L’agevolazione non si applica ai soggetti che operano nei seguenti settori:

  • industria siderurgica e carbonifera;

  • costruzione navale;

  • fibre sintetiche;

  • trasporti e delle relative infrastrutture;

  • produzione e della distribuzione di energia;

  • infrastrutture energetiche;

  • creditizio, finanziario e assicurativo.

L’agevolazione, inoltre, non si applica alle imprese in difficoltà. Per i crediti d’imposta Sisma e ZES sono esclusi dal beneficio anche i soggetti che operano nei settori dell’agricoltura e della pesca e acquacoltura. Per la misura, anche nel 2023, salvo sorprese, dovrebbero essere confermate le stesse regole.

A QUANTO AMMONTA L’AGEVOLAZIONE

Il credito d’imposta per gli investimenti Sud 2023 spetta in misure massime differenti a seconda del tipo di impresa che presenta richiesta. Più precisamente gli aiuti si calcolano in riferimento alla Carta degli aiuti di finalità regionale 2022 2027, determinante ai fini dell’individuazione delle zone per le quali sarà possibile fruire del credito d’imposta in misura maggiorata.

Ovvero,per le Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna il bonus è pari al:

  • 45% per le piccole imprese;

  • 35% per le medie imprese;

  • 25% per le grandi imprese.

Invece in Molise:

  • per i beni acquisiti fino al 31 dicembre 2021 le percentuali del credito d’imposta sono pari al 30% per le piccole imprese, 20% per le medie imprese e 10% per le grandi imprese;

  • nel caso di i beni acquisiti nel 2022 e nel 2023le percentuali del credito d’imposta sono pari al 45% per le piccole imprese, 35% per le medie imprese e 25% per le grandi imprese.

Infine, in Abruzzo scendono al 30% per le piccole imprese, 20% e 10% rispettivamente per medie e grandi imprese.

In generale, l’ammontare dell’incentivo si determina su valori massimi rispettivi per i limiti dimensionali delle imprese di 3 milioni, di 10 milioni e di 15 milioni di euro.

Esclusivamente per le ZES, così come stabilito dal Decreto Semplificazioni, per gli investimenti realizzati dal 1° giugno 2021, il credito d’imposta è commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti entro il 31 dicembre 2023 ( a seguito della proroga della Legge di Bilancio 2023) nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 100 milioni di euro. Bisognerà comunque attendere la pubblicazione del testo definitivo della Legge di Bilancio 2023 per conoscere i dettagli su come sarà applicato il bonus investimenti Sud dal 1° gennaio. Non è ancora stato ufficialmente stabilito se vi sarà una proroga alle stesse condizioni oppure se vi saranno delle modifiche. Vi aggiorneremo in questo stesso articolo.

COME FUNZIONA IL BONUS INVESTIMENTI SUD

In attesa di conoscere quali saranno le scadenze per l’anno 2023 che saranno rese note con apposto provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, su cui vi aggiorneremo, fino a fine 2022 il credito d’imposta è utilizzabile solo in compensazione e viene attribuito in relazione agli investimenti realizzati a decorrere:

  • dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2022, per gli investimenti effettuati nel Mezzogiorno;

  • a far data dal 24 agosto 2016 per gli investimenti effettuati nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici;

  • dalla data del DPCM istitutivo della Zona economica speciale (25 gennaio 2018) al 31 dicembre 2022, per gli investimenti effettuati nelle ZES.

Ogni impresa può presentare una o più comunicazioni, anche nel medesimo anno. Non è consentito indicare nella stessa comunicazione gli investimenti relativi al credito d’imposta Mezzogiorno, quelli relativi al credito d’imposta Sisma, nonché gli investimenti relativi al credito d’imposta ZES. Ciascuna comunicazione può avere ad oggetto uno o più progetti d’investimento iniziale ai sensi dell’articolo 2 del Regolamento UE n. 651/2014 della Commissione.

Nella comunicazione relativa al credito d’imposta, ZES però, possono essere indicati investimenti relativi anche a diverse Zone economiche speciali. Se la comunicazione si riferisce a più progetti d’investimento, per ogni progetto va compilato un distinto modulo.

I BENI CHE RIENTRANO NEL BONUS INVESTIMENTI SUD

Il bonus per gli investimenti al Sud 2023 vale per l’impiego di tutti i beni che rientrano un progetto di investimento iniziale, relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nel territorio. I beni ammessi sono quelli illustrati nella circolare 34/E del 2016, ovvero:

  • macchinari, impianti e attrezzature varie relativi alla creazione di un nuovo stabilimento, all’ampliamento della capacità di uno stabilimento esistente, alla diversificazione della produzione di uno stabilimento per ottenere prodotti mai fabbricati precedentemente e a un cambiamento fondamentale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;

  • quei beni che si caratterizzano per il requisito della “strumentalità” rispetto all’attività esercitata dall’impresa beneficiaria del credito d’imposta. I beni, conseguentemente, devono essere di uso durevole ed atti ad essere impiegati come strumenti di produzione all’interno del processo produttivo dell’impresa;

  • i beni “nuovi”. Conseguentemente, l’agevolazione non spetta per gli investimenti in beni a qualunque titolo già utilizzati;

  • quei beni destinati a strutture produttive situate nel territorio delle aree puntualmente individuate dalla norma, ovvero le Regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.

INVESTIMENTI ESCLUSI

Stando a quanto chiarito nella circolare 34/E del 2016 dell’Agenzia delle Entrate, sono esclusi dal bonus i beni:

  • autonomamente destinati alla vendita (cosiddetti “beni merce”);

  • trasformati o assemblati per l’ottenimento di prodotti destinati alla vendita;

  • quali materiali di consumo.

Infine, l’Agenzia ha escluso dall’agevolazione gli investimenti di mera sostituzione in quanto gli stessi non possono essere mai considerati “investimenti iniziali”.

COME FRUIRE DEL BONUS INVESTIMENTI SUD

Non sono state ancora decise le regole su come fruire del bonus investimenti Sud per l’anno 2023 (ossia per gli acquisti di beni effettuati nel corso del 2023). Invece, per fruire del credito d’imposta per acquisti effettuati fino al 31 dicembre 2022, i soggetti interessati devono presentare all’Agenzia delle Entrate un’apposita comunicazione. Nella Comunicazione devono essere indicati i dati degli investimenti agevolabili e del credito d’imposta del quale è richiesta l’autorizzazione alla fruizione. La comunicazione deve essere presentata all’Agenzia delle Entrate esclusivamente in via telematica accedendo a questa pagina. Ecco come fare.

1) IL NUOVO MODELLO DI COMUNICAZIONE

Con il Provvedimento 193276-2022 l’Agenzia delle Entrate chiarisce le modalità di richiesta dell’agevolazione per gli acquisti effettuati nel 2022 per cui è necessario utilizzare un nuovo modello, così come modificato dal provvedimento ADE del 6 aprile 2022. Il nuovo modello che trovate in questa pagina è utilizzabile dal 7 giugno 2022 (il vecchio lo trovate in questa pagina) e accoglie tutte le novità per gli investimenti realizzati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022. La nuova versione serve anche per presentare le comunicazioni di rettifica e di rinuncia ai crediti d’imposta richiesti con precedenti versioni.

2) CHI PUÒ COMPILARE LA COMUNICAZIONE

La comunicazione per il 2022 può essere presentata all’Agenzia delle Entrate:

  • direttamente dal contribuente;

  • tramite una società del gruppo, se il richiedente fa parte di un gruppo societario;

  • tramite gli intermediari indicati nell’articolo 3, comma 3, del DPR n. 322 del 1998 e successive modificazioni (professionisti, associazioni di categoria, Caf, altri soggetti).

In caso di presentazione tramite gli incaricati quali intermediari abilitati e società del gruppo, questi ultimi sono tenuti a consegnare al contribuente una copia della comunicazione trasmessa e della ricevuta dell’Agenzia delle entrate che attesta l’avvenuta presentazione. La domanda si considera presentata nel giorno in cui l’Agenzia riceve i dati.

La prova della presentazione è data dalla comunicazione con cui l’Amministrazione attesta di averla ricevuta. Il contribuente, dopo aver firmato la comunicazione per confermare i dati indicati, deve conservare la documentazione. La trasmissione telematica della comunicazione per la fruizione del credito d’imposta può essere effettuata utilizzando il software “Creditoinvestimentisud” (CIM17), disponibile gratuitamente sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate.

3) LA PROCEDURA

Dopo aver compilato il modello 2022 secondo le istruzioni, che trovate in questa pagina, l’autorizzazione o meno alla fruizione del credito d’imposta è comunicata dall’Agenzia delle Entrate in via telematica mediante un’apposita ricevuta.

La ricevuta è resa disponibile nella sezione “Ricevute” dell’area autenticata dei Servizi Telematici dell’Agenzia delle entrate. In questa area si accede inserendo le credenziali di accesso (nome utente, password, codice PIN) .

Per trovare la ricevuta, si consiglia di selezionare la voce “Ricerca ricevute” e di impostare la ricerca inserendo nell’apposito campo il numero di protocollo telematico di ricezione della comunicazione presentata in via telematica all’Agenzia delle Entrate.

Il beneficiario può utilizzare il credito d’imposta maturato solo in compensazione presentando il modello F24 esclusivamente tramite Entratel o Fisconline, pena il rifiuto dell’operazione di versamento, a partire dal 5° giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità del credito d’imposta.

4) DOCUMENTI UTILI

L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione degli utenti questi documenti utili a presentare la comunicazione per fruire del bonus investimenti Sud 2022:




Bisognerà attendere le indicazioni AdE, invece, per avere i modelli e le regole con cui richiedere il bonus per gli acquisti realizzati nel 2023. Vi aggiorneremo non appena vi saranno novità in tal senso.

CUMULABILITÀ BONUS SUD

Il comma 102 della Legge di Stabilità 2016 prevede che “il credito d’imposta non è cumulabile con aiuti de minimis e con altri aiuti di Stato che abbiano ad oggetto i medesimi costi ammessi al beneficio”. Pertanto, il bonus investimenti Sud può essere cumulato, nei limiti delle spese effettivamente sostenute, con altre misure agevolative, che non siano qualificabili come aiuti di Stato ai sensi dell’articolo 107 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea, ovvero come aiuti “de minimis”, non aventi ad oggetto i medesimi costi. La stessa regola dovrebbe valere anche per il 2023.

RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

Legge di Stabilità 2016 – Legge 28 dicembre 2015, n. 208 (Pdf 1,9 Mb)
Testo coordinato del Decreto Legge n. 8 del 2017 (Pdf 481 Kb)
Decreto Recovery convertito in Legge – Decreto 6 novembre 2021, n. 152 (Pdf 570 Kb)
Decreto Semplificazioni 2021 – Decreto Legge 31 maggio 2021, n. 77 (Pdf 1 Mb)
Decreto Legge n. 91 del 2017 (Pdf 204 Kb)
Legge di Bilancio 2022 – Legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Pdf 2 Mb)
Circolare AdE 34/E del 2016 (Pdf 703 Kb)
Provvedimento AdE del 6 aprile 2022 (Pdf 418 Kb)
Provvedimento AdE 193276 del 6 giugno 2022 (Pdf 407 Kb);
Legge di Bilancio 2023  (1 MB).

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Se volete conoscere altri aiuti per il Mezzogiorno, vi consigliamo di leggere il nostro approfondimento sugli incentivi per le assunzioni al Sud, quello sulla decontribuzione Sud e il focus sulla misura Resto al Sud. Vi consigliamo anche il nostro focus sul bonus Sud ricerca e sviluppo anch’esso rinnovato nel 2023. Per conoscere poi tutte le agevolazioni a favore dei datori di lavoro è possibile visitare la nostra pagina dedicata agli aiuti alle imprese. Se volete restare aggiornati è possibile iscriversi gratis alla nostra newsletter e al nostro canale Telegram, per avere le notizie in anteprima.

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