Il 18 giugno 2024 il Senato ha approvato in prima lettura il Disegno di Legge della riforma costituzionale che contiene diverse modifiche alla Costituzione italiana.
La norma mira, in particolare, all’introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri e alla razionalizzazione del rapporto di fiducia tra organi istituzionali.
In questa guida vi spieghiamo cosa prevede il DDL riforma costituzionale, qual è il suo iter di approvazione, cosa cambia e quali novità introduce nel sistema istituzionale, politico e legislativo italiano proposte.
Indice:
COSA PREVEDE IL DDL RIFORMA COSTITUZIONALE
Il Senato con 109 voti favorevoli e 77 contrari ha approvato in prima lettura il DDL riforma costituzionale. Dopo l’ok al testo nel Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2023, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati, è arrivato il primo sì al DDL riforma costituzionale anche in Parlamento.
Parliamo del disegno di legge costituzionale “Introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri e razionalizzazione del rapporto di fiducia”.
La riforma costituzionale proposta ha i seguenti obiettivi:
- rafforzare la stabilità dei Governi, consentendo l’attuazione di indirizzi politici di medio-lungo periodo;
- consolidare il principio democratico, valorizzando il ruolo del corpo elettorale nella determinazione dell’indirizzo politico della Nazione;
- favorire la coesione degli schieramenti elettorali;
- evitare il transfughismo e il trasformismo parlamentare.
Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede la misura, per punti.
1) INTRODUZIONE DEL “PREMIERATO”
Il DDL riforma costituzionale introduce il cd. “premierato” ovvero un meccanismo di elezione diretta del Presidente del Consiglio, attraverso il suffragio universale e una votazione popolare simultanea alle elezioni parlamentari.
Si prevede che il Presidente del Consiglio venga eletto nella Camera di appartenenza e debba essere necessariamente un parlamentare.
Ossia, il testo stabilisce che “il Presidente del Consiglio dei Ministri è eletto nella Camera nella quale ha presentato la sua candidatura”. Poi: “Il Presidente della Repubblica conferisce al Presidente del Consiglio dei Ministri eletto l’incarico di formare il Governo e nomina, su proposta del Presidente del Consiglio, i Ministri”.
Il testo varato dal Senato, infine, fissa in 5 anni la durata dell’incarico del Presidente del Consiglio per favorire la stabilità del Governo e dell’indirizzo politico. I dettagli potete leggerli in questa guida.
2) RISPETTO DEL VOTO E CONTINUITÀ DEL MANDATO
Il DDL riforma costituzionale mira a garantire il rispetto del voto popolare e la continuità del mandato elettorale conferito dagli elettori. Infatti, il testo specifica che il Presidente del Consiglio in carica può essere sostituito solo da un parlamentare della maggioranza, con l’obiettivo di proseguire nello stesso programma di Governo. La cessazione del mandato del sostituto determina lo scioglimento delle Camere. Ossia:
- entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia;
- nel caso in cui non venga approvata la mozione di fiducia, il Presidente della Repubblica rinnova l’incarico al Presidente eletto (dimissionario) o a un altro parlamentare eletto in collegamento al Presidente eletto, di formare il Governo e attuare le dichiarazioni relative all’indirizzo politico e agli impegni programmatici su cui l’Esecutivo del Premier ha chiesto la fiducia delle Camere;
- qualora anche in quest’ultimo non si ottiene la fiducia del Parlamento, il Presidente della Repubblica procede allo scioglimento delle Camere.
In sostanza, la norma cambia l’articolo 94 e l’articolo 88 della Costituzione.
3) COME CAMBIA IL SISTEMA ELETTORALE
Il testo varato dal Senato affida alla legge la definizione di un sistema elettorale delle Camere che assicuri al partito o alla coalizione di partiti legati al Presidente del Consiglio il 55% dei seggi parlamentari, garantendo così la governabilità.
Si tratta di una modifica all’articolo 92 della Costituzione. Ossia, la norma stabilisce che “la legge disciplina il sistema elettorale delle Camere secondo i principi di rappresentatività e governabilità e in modo che un premio assegnato su base nazionale garantisca ai candidati e alle liste collegati al Presidente del Consiglio dei Ministri il 55 per cento dei seggi nelle Camere”.
4) ADDIO AI SENATORI A VITA
Il DDL riforma costituzionale “cancella” la categoria dei senatori a vita di nomina presidenziale. Solo gli ex presidenti della Repubblica diventeranno senatori a vita (cosa che avviene tuttora).
Di fatto il testo va ad abrogare il secondo comma dell’articolo 59 della Costituzione che cita: “Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”. La norma, tuttavia, precisa che i senatori a vita già nominati manterranno comunque la loro carica.
Inoltre, resta in vigore il primo comma: “È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica”.
5) INTATTA LA FIGURA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Il testo si basa su una modifica “minimale” della Costituzione vigente per preservare al massimo le prerogative del Presidente della Repubblica. Il capo dello Stato viene confermata una figura fondamentale per l’unità nazionale, mantenendo continuità con la tradizione costituzionale e parlamentare italiana.
IL TESTO PDF DEL DDL RIFORMA COSTITUZIONALE
Mettiamo del vostro disposizione il testo votato in Senato il 18 giugno 2024 del DDL riforma costituzionale con tutte le misure proposte. Da leggere anche la nota stampa del Governo sul DDL e l’articolo di approfondimento sul “Premierato” in Italia.
IL VIDEO POST APPROVAZIONE DDL RIFORMA COSTITUZIONALE
Mettiamo a vostra disposizione anche il video della Conferenza stampa del 3 novembre 2023 post approvazione del DDL riforma costituzionale e di altre misure:
QUANDO ENTRA IN VIGORE IL DDL RIFORMA COSTITUZIONALE
La riforma costituzionale che vi abbiamo illustrato, come approvata dal Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2023 e poi dal Senato il 18 giugno 2024, per diventare legge, necessita:
- in primis dell’approvazione dei due terzi dei componenti in entrambi i rami del Parlamento (136 sì al Senato e 267 sì alla Camera). Ossia, in base all’articolo 138 della Costituzione, essa deve essere votata due volte da entrambe le Camere. In prima lettura, vi è la possibilità di modifica del testo, e in seconda lettura deve esserci l’approvazione secca o il respingimento;
- se nelle due seconde votazioni l’approvazione è solo della maggioranza assoluta, è possibile chiedere entro 3 mesi un referendum popolare che confermi o respinga la riforma.
Al momento, non sembra esserci l’appoggio delle necessarie forze politiche al testo per farlo passare senza obbligo di referendum. Vi terremo aggiornati.
ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI
Da non perdere anche l’articolo sul DDL autonomia differenziata. A proposito di iniziative legislative, vi consigliamo, poi, i nostri articoli di approfondimento su Decreto agevolazioni fiscali 2024 convertito in Legge o sul Decreto Disabilità 2024. Importante anche il Decreto Primo Maggio 2024.
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