DDL riforma costituzionale: cosa prevede in 5 punti e Testo Pdf

La Guida al DDL riforma costituzionale che introduce il “Premierato” in Italia con l’addio ai senatori a vita e misure per la governabilità

Governo Meloni, Riforma Costituzionale, DDL
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Il Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2023 ha approvato il Disegno di Legge della riforma costituzionale che contiene diverse modifiche alla Costituzione italiana.

La norma mira, in particolare, all’introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri e alla razionalizzazione del rapporto di fiducia tra organi istituzionali.

In questa guida vi spieghiamo cosa prevede il DDL riforma costituzionale, qual è il suo iter di approvazione, cosa cambia e quali novità introduce nel sistema istituzionale, politico e legislativo italiano proposte.

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COSA PREVEDE IL DDL RIFORMA COSTITUZIONALE 2023

Il Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2023, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha approvato il DDL riforma costituzionale.

Parliamo del disegno di legge costituzionale “Introduzione dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio dei Ministri e razionalizzazione del rapporto di fiducia”.

La riforma costituzionale proposta ha i seguenti obiettivi:

  • rafforzare la stabilità dei Governi, consentendo l’attuazione di indirizzi politici di medio-lungo periodo;

  • consolidare il principio democratico, valorizzando il ruolo del corpo elettorale nella determinazione dell’indirizzo politico della Nazione;

  • favorire la coesione degli schieramenti elettorali;

  • evitare il transfughismo e il trasformismo parlamentare.

Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede la misura, per punti.

1) INTRODUZIONE DEL “PREMIERATO”

Il DDL riforma costituzionale introduce il cd. “premierato” ovvero un meccanismo di elezione diretta del Presidente del Consiglio, attraverso il suffragio universale e una votazione popolare simultanea alle elezioni parlamentari.

Si prevede che il Presidente del Consiglio venga eletto nella Camera di appartenenza e debba essere necessariamente un parlamentare.

Ossia, il testo stabilisce che “il Presidente del Consiglio dei Ministri è eletto nella Camera nella quale ha presentato la sua candidatura”. Poi: “Il Presidente della Repubblica conferisce al Presidente del Consiglio dei Ministri eletto l’incarico di formare il Governo e nomina, su proposta del Presidente del Consiglio, i Ministri”.

Il testo varato dal Governo, infine, fissa in 5 anni la durata dell’incarico del Presidente del Consiglio per favorire la stabilità del Governo e dell’indirizzo politico.

2) RISPETTO DEL VOTO E CONTINUITÀ DEL MANDATO

Il DDL riforma costituzionale mira a garantire il rispetto del voto popolare e la continuità del mandato elettorale conferito dagli elettori. Infatti, il testo specifica che il Presidente del Consiglio in carica può essere sostituito solo da un parlamentare della maggioranza, con l’obiettivo di proseguire nello stesso programma di Governo. La cessazione del mandato del sostituto determina lo scioglimento delle Camere. Ossia:

  • entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia;

  • nel caso in cui non venga approvata la mozione di fiducia, il Presidente della Repubblica rinnova l’incarico al Presidente eletto (dimissionario) o a un altro parlamentare eletto in collegamento al Presidente eletto, di formare il Governo e attuare le dichiarazioni relative all’indirizzo politico e agli impegni programmatici su cui l’Esecutivo del Premier ha chiesto la fiducia delle Camere;

  • qualora anche in quest’ultimo non si ottiene la fiducia del Parlamento, il Presidente della Repubblica procede allo scioglimento delle Camere.

In sostanza, la norma cambia l’articolo 94 e l’articolo 88 della Costituzione.

3) COME CAMBIA IL SISTEMA ELETTORALE

Il testo varato dal Consiglio dei Ministri affida alla legge la definizione di un sistema elettorale delle Camere che assicuri al partito o alla coalizione di partiti legati al Presidente del Consiglio il 55% dei seggi parlamentari, garantendo così la governabilità.

Si tratta di una modifica all’articolo 92 della Costituzione. Ossia, la norma stabilisce che “la legge disciplina il sistema elettorale delle Camere secondo i principi di rappresentatività e governabilità e in modo che un premio assegnato su base nazionale garantisca ai candidati e alle liste collegati al Presidente del Consiglio dei Ministri il 55 per cento dei seggi nelle Camere”.

4) ADDIO AI SENATORI A VITA

Il DDL riforma costituzionale “cancella” la categoria dei senatori a vita di nomina presidenziale. Solo gli ex presidenti della Repubblica diventeranno senatori a vita (cosa che avviene tuttora).

Di fatto il testo va ad abrogare l’articolo 59 della Costituzione che cita: “È senatore di diritto e a vita, salvo rinunzia, chi è stato Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”. La norma, tuttavia, precisa che i senatori a vita già nominati manterranno comunque la loro carica.

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5) INTATTA LA FIGURA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Il testo si basa su una modifica “minimale” della Costituzione vigente per preservare al massimo le prerogative del Presidente della Repubblica. Il capo dello Stato viene confermata una figura fondamentale per l’unità nazionale, mantenendo continuità con la tradizione costituzionale e parlamentare italiana.

IL TESTO PDF DEL DDL RIFORMA COSTITUZIONALE

Mettiamo del vostro disposizione il testo bozza (Pdf 127 Kb) del DDL riforma costituzionale con tutte le misure proposte dal Governo e da valutare in Parlamento. Da leggere anche la nota stampa del Governo sul DDL e l’articolo di approfondimento sul “Premierato” in Italia.

Ricordiamo che nello stesso Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2023 è stato anche approvato il Decreto Accertamenti, che insieme allo Statuto del Contribuente e ad altre misure, va a formare la riforma fiscale 2024, collegata alla Legge di Bilancio 2024.

IL VIDEO POST APPROVAZIONE DDL RIFORMA COSTITUZIONALE

Mettiamo a vostra disposizione anche il video della Conferenza stampa del 3 novembre 2023 post approvazione del DDL riforma costituzionale e di altre misure:

YouTube video player

QUANDO ENTRA IN VIGORE IL DDL RIFORMA COSTITUZIONALE

La riforma costituzionale che vi abbiamo illustrato, come approvata dal Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2023, per diventare legge, necessita:

  • in primis dell’approvazione dei due terzi dei componenti in entrambi i rami del Parlamento (136 sì al Senato e 267 sì alla Camera). Ossia, in base all’articolo 138 della Costituzione, essa deve essere votata due volte da entrambe le Camere. In prima lettura, vi è la possibilità di modifica del testo, e in seconda lettura deve esserci l’approvazione secca o il respingimento;

  • se nelle due seconde votazioni l’approvazione è solo della maggioranza assoluta, è possibile chiedere entro 3 mesi un referendum popolare che confermi o respinga la riforma.

Al momento, non sembra esserci l’appoggio delle necessarie forze politiche al testo. Vi terremo aggiornati.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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