DDL Incentivi imprese: cosa prevede in 6 punti

Quali sono le novità del DDL Incentivi Imprese sugli aiuti e le agevolazioni aziendali. Ecco le novità approvate in Parlamento

incentivi imprese
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Il Parlamento ha approvato in via definitiva il DDL sugli incentivi alle imprese.

Questo Disegno di Legge, delega il Governo ad intervenire in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese, cioè dispone la semplificazione delle relative procedure e dei controlli sulle attività economiche.

In questa guida vi spieghiamo cosa prevede il DDL sugli incentivi alle imprese e quali novità introduce per le aziende e l’economia italiana.

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COSA PREVEDE IL DDL INCENTIVI IMPRESE

Il 25 ottobre 2023, dopo l’ok del Senato, anche la Camera dei Deputati ha approvato il DDL incentivi imprese. Parliamo cioè, del Disegno di Legge “Delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche”.

Il DDL riordina i procedimenti e le regole relativi agli incentivi alle imprese e delega il Governo a prendere una serie di provvedimenti, entro 24 mesi dall’entrata in vigore del Disegno di Legge.

Come? Mediante Decreti legislativi ad hoc. Questi provvedimenti dovranno semplificare le procedure che consentono alle aziende italiane di beneficiare di agevolazioni, sgravi o aiuti.

Inoltre le misure di semplificazione serviranno alle imprese anche per ottenere gli aiuti previsti tra le novità sulla Legge di Bilancio 2024 e quelle della riforma fiscale 2024. Vediamo, per punti, cosa prevede il DDL incentivi imprese approvato in Parlamento.

1) SEMPLIFICAZIONE ACCESSO INCENTIVI IMPRESE

La revisione del sistema di incentivi alle imprese previsto dal DDL mira a rispettare l’articolo 117, terzo e quarto comma, della Costituzione. L’obiettivo è eliminare gli ostacoli che impediscono un efficace intervento pubblico a sostegno del settore produttivo attraverso politiche di incentivazione. In particolare questa revisione mira a:

  • migliorare la pianificazione, l’organizzazione e l’attuazione di tali politiche;

  • rafforzare la capacità di sostenere la crescita nei settori chiave delle politiche industriali nazionali ed europee;

  • promuovere gli obiettivi di coesione sociale, economica e territoriale.

Con le modifiche approvate dal Senato, è stato chiarito che la revisione del sistema di incentivi alle imprese include anche quelli di natura fiscale, che sono in via di definizione nella riforma fiscale 2024. Ciò, fatti salvi i dettagli relativi alle modalità di fruizione e controllo di tali incentivi, che saranno definiti nelle normative settoriali. Per raggiungere questi obiettivi, il Governo è chiamato ad adottare entro 24 mesi un sistema organico per la promozione di incentivi alle imprese.

2) OK AL “CODICE DEGLI INCENTIVI”

L’articolo 3 del DDL conferisce al Governo la delega per la definizione di un sistema organico di incentivi alle imprese. Il compito del Governo è razionalizzare l’offerta di incentivi, armonizzarne la disciplina e creare un “Codice degli incentivi”.

Il Governo dovrà adottare uno o più Decreti legislativi entro 24 mesi dalla data di entrata in vigore (giorno successivo alla pubblicazione in GU, su cui vi aggiorneremo) per istituire un sistema organico di sostegno pubblico mediante incentivi alle imprese. Questi incentivi devono:

  • essere adatti ed efficaci per affrontare le sfide specifiche del mercato;

  • stimolare la crescita nei settori strategici delle politiche industriali nazionali ed europee;

  • ottimizzare la spesa pubblica.

3) COSA CONTIENE IL CODICE DEGLI INCENTIVI

L’articolo 6 del Disegno di Legge definisce i principi e i criteri guida ai quali il Governo deve attenersi nell’ambito della delega prevista per armonizzare la normativa generale sugli incentivi alle imprese, all’interno di un ampio “Codice degli incentivi”. In particolare, tale testo deve prevedere quanto segue:

  • definizione dei contenuti minimi dei bandi;

  • aggiornamento delle procedure amministrative relative al riconoscimento degli incentivi aziendali;

  • rafforzamento delle attività di valutazione sull’efficacia delle misure di incentivazione;

  • implementazione di soluzioni tecnologiche per agevolare la conoscenza dell’offerta di incentivi, la pianificazione delle iniziative e le attività di valutazione;

  • garanzia di conformità con la normativa europea sugli aiuti di Stato;

  • concessione di natura privilegiata ai crediti derivanti dalla revoca dei finanziamenti e degli incentivi;

  • riconoscimento di incentivi aggiuntivi per le imprese che assumono persone con disabilità (come gli aiuti per i disabili o i bonus assunzioni disabili) e promuovono l’occupazione femminile e giovanile, nonché il sostegno alla natalità;

  • coinvolgimento delle associazioni di categoria per promuovere iniziative di informazione sull’offerta di incentivi e agevolare l’accesso a tali incentivi da parte del maggior numero possibile di imprese.

4) REGOLE RIORGANIZZAZIONE INCENTIVI DAL 2024

Il Disegno di Legge stabilisce anche quali regole il Governo deve seguire durante l’attuazione della delega per la razionalizzazione degli incentivi. Vengono indicate le linee guida per garantire una gestione più efficiente e razionale degli incentivi, attraverso l’analisi delle misure esistenti, la concentrazione delle risorse e una programmazione oculata delle iniziative.

Ossia il Governo deve agire con queste modalità:

  • ricognizione e sistematizzazione delle misure di incentivazione esistenti;

  • concentrazione dell’offerta di incentivi, con l’obiettivo di evitare sovrapposizioni tra diverse iniziative e la frammentazione del supporto pubblico, mirando a una maggiore coerenza e efficienza nell’offerta di incentivi;

  • programmazione degli interventi di incentivazione. Ossia, le amministrazioni competenti devono pianificare le loro iniziative di incentivazione per un periodo temporale adeguato alle finalità di sostegno, basato su valutazioni preventive dei risultati attesi.
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5) COORDINAMENTO CON INCENTIVI REGIONALI

Il DDL incentivi imprese, all’articolo 5, si focalizza sul coordinamento degli incentivi regionali e la politica di coesione europea, stabilendo i seguenti principi relativi alla programmazione degli incentivi:

  • favorire la compartecipazione finanziaria delle Regioni;

  • promuovere il coordinamento e l’integrazione con gli interventi regionali;

  • identificare condizioni e soluzioni di raccordo tra Stato e Regioni per garantire che i sistemi incentivanti siano complementari, evitando sovrapposizioni e massimizzando le opportunità di incentivazione.

In fase di esame al Senato, è stato introdotto un nuovo comma 2, il quale stabilisce che le soluzioni di coordinamento devono sempre includere elementi di flessibilità. Ciò, al fine di consentire a tutte le Amministrazioni di rispettare i vincoli e le tempistiche di spesa previsti nelle pianificazioni a livello regionale, nazionale o comunitario.

6) NUOVI PRINCIPI CONCESSIONE INCENTIVI IMPRESE

Il DDL incentivi imprese delega il Governo a seguire i seguenti principi e criteri:

  • principio di pianificazione pluriennale e di certezza del periodo di validità delle misure di incentivazione, garantendo che queste siano adeguate agli obiettivi socio-economici, in coerenza con le esigenze di pianificazione finanziaria e di bilancio;

  • principio di misurabilità dell’impatto delle misure di incentivazione sull’ambito economico di riferimento;

  • principio di programmazione degli interventi di incentivazione da parte delle amministrazioni competenti, inclusi quelli cofinanziati dai fondi europei;

  • principio del coordinamento obiettivo e soggettivo delle misure di incentivazione al fine di massimizzare l’efficacia delle stesse, evitando sovrapposizioni;

  • principio di rendere facilmente accessibili e comprensibili le misure di incentivazione per gli imprenditori, in linea con i loro obiettivi e condizioni;

  • principio della digitalizzazione, semplificazione e uniformità delle procedure, compresi gli interventi cofinanziati dai fondi europei, al fine di ridurre il carico burocratico per gli imprenditori, garantendo l’accessibilità e la trasparenza delle procedure;

  • principio di promuovere la coesione sociale, economica e territoriale per un equilibrato sviluppo economico dell’intera Nazione, con particolare attenzione alle politiche di incentivazione per il Mezzogiorno (ovvero i cosiddetti bonus Sud imprese);

  • principio di valorizzare il contributo dell’imprenditoria femminile alla crescita economica e sociale della Nazione (ossia i cosiddetti aiuti per l’imprenditoria femminile o le agevolazioni per le assunzioni di donne);

  • principio di strategia per l’interesse nazionale, sostenendo progetti di interesse comune per la competitività del sistema economico nazionale, anche a livello europeo;

  • principio secondo cui la qualificazione professionale non costituisce un ostacolo all’accesso a misure incentivanti specifiche quando sono presenti i requisiti necessari e previsti.

QUANDO ENTRA IN VIGORE IL DDL INCENTIVI IMPRESE

Dopo l’approvazione definitiva del Disegno di Legge incentivi imprese avvenuta il 25 ottobre 2023, il testo entrerà in vigore il giorno seguente alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Data su cui vi aggiorneremo.

Specifichiamo che si tratta di una “delega al Governo”, quindi l’Esecutivo dovrà approvare – entro 24 mesi dall’entrata in vigore – dei Decreti attuativi riferiti alle linee guida del DDL.

L’articolo 7, inserito al Senato, specifica anche che il Governo entro 10 mesi dall’entrata in vigore del DDL deve approvare almeno uno dei Decreti Legislativi per semplificare, rendere più efficaci ed efficienti e coordinare i controlli sulle attività economiche, nonché eliminare gli adempimenti non necessari.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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