IRES è l’acronimo di “Imposta sui Redditi delle Società”, la cui aliquota è pari al 24% nel 2025 oppure al 20%.
Infatti, con l’ok alla Legge di Bilancio, il Parlamento ha introdotto per l’anno in corso la cosiddetta aliquota IRES premiale, ossia l’aliquota ridotta al 20%, ma solo per le società di capitali che soddisfano determinate condizioni.
In questa guida vi spieghiamo come funziona l’IRES, qual è la sua aliquota nel 2025 e le sue regole, nonché come è cambiata con la riforma fiscale 2025.
Indice:
COS’È L’IRES
L’IRES è l’imposta sui redditi delle società, la cui aliquota è pari al 24% o al 20% per le cosità di capitali che hanno diritto all’IRES premiale nel 2025. in caso di. Il reddito imponibile, ossia l’importo su cui si calcola l’aliquota è rappresentato dai profitti (o dalle perdite) delle società.
È stata istituita con la vecchia denominazione di “IRPEG” (imposta sul reddito delle persone giuridiche), dall’articolo 73 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) del 22 Dicembre 1986 n. 917, come modificato prima dal Decreto Legislativo 12 Dicembre 2003, n. 344 e poi dal Decreto Legge del 24 Gennaio 2012, n. 1, articolo 96.
L’IRES è entrata in vigore dal 1° Gennaio 2004 e dal 2017, la Legge di Stabilità 2016 ha fissato l’aliquota al 24%. Con l’articolo 1, commi 436-444, la Legge di Bilancio 2025 ha però previsto, per quest’anno, un’aliquota ridotta (del 20%) nei casi in cui è possibile usufruire della cosiddetta IRES premiale.
Vediamo nel dettaglio le novità del 2025 e come funziona.
NOVITÀ IRES PREMIALE NEL 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un’aliquota agevolata dell’IRES del 20% per le società di capitali (Spa, Sapa, Srl, ecc.) che:
- decidono di destinare almeno l’80% degli utili del 2024 a una riserva specifica per investimenti in innovazione e sviluppo del personale;
- investono almeno il 30% degli utili accantonati (e comunque almeno il 24% degli utili del 2023, per un minimo di 20.000 euro) in beni strumentali nuovi dei programmi Transizione 4.0 e Transizione 5.0. Gli investimenti devono essere realizzati dal 2025 ed entro la presentazione della dichiarazione dei redditi del periodo successivo;
- mantengono nel 2025 un numero di unità lavorative annue (ULA) non inferiore alla media del triennio 2022 2024;
- assumono nuovi lavoratori a tempo indeterminato per almeno l’1% del numero medio di dipendenti a tempo indeterminato del 2024 (con almeno una nuova assunzione).
Le imprese poi, per accedere all’IRES premiale, non devono aver utilizzato la cassa integrazione nel 2024 o nel 2025, salvo casi specifici. Un Decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, poi, definirà le modalità di riversamento dell’agevolazione in caso di decadenza.
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QUAL È L’ALIQUOTA IRES NEL 2025
Nel 2025, l’aliquota IRES è pari al 24% del reddito imponibile o al 20% in caso di società di capitali che hanno diritto all’aliquota premiale prevista dalla Legge di Bilancio 2025. Per calcolarla, occorre determinare la base imponibile a seconda del tipo di contribuente IRES. Nello specifico:
- per società ed Enti commerciali, si parte dall’utile o dalla perdita risultante dal bilancio e si apportano le variazioni fiscali necessarie;
- per Enti non commerciali, si sommano i redditi fondiari, di capitale, di impresa e diversi, escludendo quelli esenti;
- nel caso di società ed Enti commerciali non residenti, il reddito complessivo è formato solo dai redditi prodotti in Italia.
CHI LA PAGA
L’IRES la pagano le seguenti realtà:
- le società per azioni e in accomandita per azioni, le società a responsabilità limitata, le società cooperative e le società di mutua assicurazione, le società europee (Regolamento CE n. 2157/2001) e le società cooperative europee (Regolamento CE n. 1435/2003) residenti in Italia. Per precisione, chiariamo che sono considerati “fiscalmente residenti in Italia” le società o gli Enti con sede legale, sede dell’amministrazione o oggetto principale dell’attività nel Paese.
- gli Enti pubblici e privati residenti in Italia, compresi i consorzi, i trust, gli organismi di investimento collettivo del risparmio e gli Enti non commerciali (organizzazioni no profit);
- le società e gli Enti di ogni tipo, compresi i trust, non residenti in Italia, per i soli redditi prodotti in Italia. La normativa chiarisce anche che i trust istituiti in Paesi senza scambio di informazioni con l’Italia sono inclusi se almeno uno dei disponenti e uno dei beneficiari è residente sul territorio nazionale. Invece, i trust in Paesi diversi sono considerati residenti se un soggetto in Italia trasferisce loro beni immobili o diritti immobiliari su immobili presenti nel territorio nazionale.
Invece, sono esenti dal pagamento dell’imposta sulle società i redditi degli organismi di investimento collettivo del risparmio istituiti in Italia e di quelli con sede in Lussemburgo, nei casi previsti dalla legge (TUIR articolo 73, comma 5-quinquies).
COME SI PAGA L’IRES E QUANDO
Il pagamento dell’IRES avviene tramite modello F24. In pratica, i soggetti interessati devono innanzitutto presentare la dichiarazione dell’imposta con l’aiuto dell’Agenzia delle Entrate. Parliamo del modello Redditi SC (società di capitali), da presentare ogni anno.
La dichiarazione va inviata all’Agenzia delle Entrate entro l’ultimo giorno dell’11° mese successivo a quello di chiusura del periodo d’imposta. Se la società o l’Ente ha il periodo d’imposta coincidente con l’anno solare, il termine per presentare la dichiarazione è fissato al 30 Novembre di ciascun anno.
Per la compilazione della dichiarazione Redditi SC, l’AdE mette a disposizione il software gratuito RedditiOnLine SC (quello del 2025 non è ancora disponibile). Una volta compilato il modello, la dichiarazione va inviata online tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Per accedere è necessario essere in possesso di:
- credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID);
- Carta di identità elettronica (CIE);
- Carta nazionale dei servizi (CNS);
- Credenziali dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Fisconline/Entratel).
Effettuato l’invio, il sistema telematico rilascia un messaggio di conferma della ricezione del file. Dopo aver elaborato i dati inviati e non aver rilevato errori, il sistema invia al contribuente una comunicazione di conferma della presentazione della dichiarazione. Il pagamento delle somme dovute avviene tramite modello F24.
I codici tributo da utilizzare per il pagamento in F24 dell’IRES variano a seconda dei casi. Per trovare il codice tributo adatto alla vostra situazione, vi consigliamo di consultare questa sezione, messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate.
RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI
- Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR) del 22 Dicembre 1986 n. 917 (Pdf 1 Mb);
- Decreto Legislativo 12 Dicembre 2003, n. 344;
- Decreto Legge del 24 Gennaio 2012, n. 1, articolo 96.
- Risposta Agenzia delle Entrate all’interpello n. 172 del 20 Agosto 2024, (Pdf 1.922 Kb);
- Testo definitivo (Pdf 24,4 MB) della Legge di Bilancio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 Dicembre 2024 (GU Serie Generale n.305 del 31-12-2024 – Suppl. Ordinario n. 43).
ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI
Vi invitiamo anche a leggere l’articolo sul Fondo per la Transizione Ecologica delle imprese, la nostra guida sempre aggiornata sui bonus 2025 e quella sugli incubatori e acceleratori di start up disponibili.
Se volete approfondire, mettiamo a vostra disposizione anche l’articolo sui contratti di sviluppo e quello sulla Nuova Sabatini. Da leggere poi, la guida sugli aiuti INPS nel 2025. Mettiamo a vostra disposizione anche l’approfondimento su Decontribuzione Sud per le PMI.
Se volete restare aggiornati su tutte le agevolazioni a favore dei datori di lavoro è possibile visitare la nostra pagina dedicata agli aiuti alle imprese.
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