Nuova pace fiscale nel 2026: come funziona e chi interessa la rottamazione delle cartelle

Arriva la rottamazione quinquies nel testo bollinato dalla legge di bilancio, una nuova pace fiscale a partire dal 2026

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Prende forma la tanto attesa nuova pace fiscale del 2026, con l’approvazione del Disegno di Legge di Bilancio da parte del Consiglio dei Ministri.

Ribattezzata dagli addetti ai lavori come “rottamazione-quinquies“, la misura, contenuta nel testo bollinato, si distingue dalle precedenti per un carattere più selettivo e un piano di dilazione dei pagamenti eccezionalmente lungo, mirando a recuperare un consistente gettito senza premiare chi ha totalmente evaso.

Vediamo nel dettaglio come funziona e chi può usufruirne.

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LE REGOLE DELLA NUOVA PACE FISCALE 2026

La nuova pace fiscale del 2026 stabilisce un perimetro di applicazione molto preciso, basato sulla natura e sul periodo del debito. È stata pensata per i contribuenti che, pur avendo presentato regolarmente la dichiarazione, non hanno provveduto al versamento delle somme dovute e si applica ai carichi affidati all’Agente della Riscossione nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023.

Rientrano, nella rottamazione quinquies, i carichi derivanti da:

  • omessi versamenti risultanti dalle dichiarazioni dei redditi e IVA;

  • somme dovute a seguito di controlli automatizzati e controlli formali da parte dell’Agenzia delle Entrate;

  • contributi previdenziali INPS non versati, solo se non derivanti da accertamenti ispettivi).

Sono inclusi anche i contribuenti che erano decaduti dalle precedenti rottamazioni (ter e quater).

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CHI È ESCLUSO

Il Ministro dell’Economia e delle Finanze ha ribadito che questa non è una sanatoria per chi ha evaso totalmente. Sono esclusi dalla possibilità di adesione i contribuenti che non hanno mai presentato la dichiarazione dei redditi o IVA (perché si tratta di soggetti che hanno nascosto il debito all’origine) e i carichi derivanti da accertamenti fiscali sostanziali.

In linea generale, anche le multe stradali e i tributi locali (IMU, TARI), a meno che l’ente creditore non deliberi espressamente l’adesione.

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COME FUNZIONA

La nuova pace fiscale del 2026 prevede un meccanismo di sconto che si concentra sulla cancellazione delle penalità e degli oneri accessori, lasciando inalterato l’obbligo di versare la somma che lo Stato avrebbe dovuto incassare inizialmente. si concentra sulla cancellazione delle penalità e degli oneri accessori, lasciando inalterato l’obbligo di versare la somma che lo Stato avrebbe dovuto incassare inizialmente. A queste si aggiunge l’azzeramento di:

  • interessi di mora: quelli maturati per il ritardo nel versamento delle somme;

  • interessi iscritti a ruolo: quelli calcolati prima che il debito fosse affidato all’Agente della Riscossione;

  • aggio di riscossione: il compenso che spetta all’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) per l’attività di recupero.

Dopo lo “sfoltimento”, il contribuente è tenuto a versare esclusivamente:

  • il solo capitale, ovvero l’imposta, il tributo o la tassa originaria non versata;

  • le somme dovute a titolo di rimborso spese per le procedure esecutive e di notifica, che rappresentano i costi vivi sostenuti dall’Agente della Riscossione per inviare la cartella e avviare eventuali azioni di recupero.

Si tratta di un meccanismo che distingue chiaramente tra la funzione di recupero del tributo (mantenuta) e la funzione sanzionatoria e di remunerazione della riscossione (cancellata).

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POSSIBILITÀ DI RATEIZZARE FINO A 9 ANNI

A rendere questa rottamazione particolarmente accessibile è l’eccezionale estensione del piano di pagamento.  La norma consente di estinguere il debito in ben 54 rate bimestrali, che equivalgono a una dilazione di nove anni.

La scelta tra rate e unica soluzione è lasciata al contribuente. Chi desidera chiudere subito la posizione può versare l’intero importo in una unica soluzione entro il 31 luglio 2026. Chi opta per la rateizzazione inizia con la prima rata sempre entro il 31 luglio 2026.

È importante notare che, per i pagamenti rateali, è previsto un tasso di interesse agevolato del 4% annuo, applicato sull’importo residuo, a partire dal 1° agosto 2026. Le prime tre rate ricadono tutte nel 2026 (luglio, settembre e novembre), garantendo un rapido avvio del piano.

SCADENZE, MODALITÀ DI ADESIONE E DECADENZA

Per accedere alla rottamazione quinquies, è necessario che il contribuente manifesti la propria volontà all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, con una domanda di adesione che dovrà essere presentata in via telematica entro il 30 aprile 2026.

L’Agente della Riscossione comunicherà ai contribuenti che hanno aderito, entro il 30 giugno 2026, l’importo complessivo dovuto, il piano di pagamento e i moduli per il versamento. La decadenza dal beneficio scatta in caso di mancato, insufficiente o tardivo versamento di due rate anche non consecutive, o in caso di mancato pagamento dell’ultima rata.

GUIDA ALLA LEGGE DI BILANCIO 2026

Per approfondire, vi consigliamo di leggere la nostra guida alla Legge di Bilancio 2026, dove sono riportate tutte le novità in arrivo a partire dal 1° gennaio. La nuova pace fiscale infatti non è l’unica misura in materia di fiscale che riguarda i contribuenti. A tal proposito, vi suggeriamo di leggere:

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Scritto da Federica Petrucci - Coordinatrice editoriale, redattrice, consulente del lavoro ed esperta di previdenza.
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