Nuovo codice incentivi imprese: cosa prevede in 16 punti

Ecco cosa prevede il nuovo Codice degli incentivi per le imprese approdato in Gazzetta Ufficiale e quali sono le regole introdotte

incentivi imprese

Il Nuovo codice degli incentivi per le imprese è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Si tratta di un Decreto Legislativo che attua la Riforma degli incentivi alle imprese modificando l’offerta degli incentivi statali e il sistema di aiuti destinati alle aziende italiane.

In questa guida spieghiamo, in modo chiaro e per punti, cosa prevede il Nuovo codice degli incentivi per le imprese approvato dal Governo.

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COSA PREVEDE IL NUOVO CODICE DEGLI INCENTIVI PER LE IMPRESE

Il Nuovo codice degli incentivi per le aziende è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e prevede la riorganizzazione del sistema di aiuti per le imprese italiane.

Si tratta di un Decreto Legislativo che attua la Riforma degli incentivi alle imprese, modificando l’offerta degli incentivi statali, rafforzando il coordinamento con le PA centrali e gli Enti locali e semplificando le procedure burocratiche per le imprese.

Il nuovo Codice non si applica agli incentivi fiscali privi di istruttoria valutativa, a quelli legati ad accise e ai contributivi (salvo eccezioni). La disciplina vale anche per Regioni e Province autonome, nel rispetto degli statuti e delle competenze costituzionali.

In caso di cofinanziamento con fondi Europei, il codice si coordina con la normativa UE e nazionale. Se l’incentivo rientra negli aiuti di Stato, resta obbligatorio il rispetto delle regole europee e, quando previsto, l’autorizzazione della Commissione.

Scopriamo, per punti, cosa prevede.

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1) NASCE IL SISTEMA “INCENTIVI ITALIA”

Il Decreto introduce servizi digitali per rendere più semplice, uniforme e trasparente la gestione degli incentivi pubblici, disponibili tramite il Registro RNA e la piattaforma Incentivi.gov.it, senza escludere l’uso di piattaforme proprie da parte delle Amministrazioni.

Il sistema “Incentivi Italia” comprende la redazione e pubblicità del Programma degli incentivi, la predisposizione di schemi di bandi standard, la classificazione delle spese ammissibili, servizi per facilitare l’accesso agli incentivi, controlli sui titoli di spesa per evitare cumuli indebiti, supporto alle amministrazioni per monitoraggio e assegnazione del Codice Unico di Progetto, strumenti per valutazioni preliminari e funzionalità aggiuntive per diffondere informazioni e risultati in modo trasparente.

I protocolli tecnici saranno definiti con Decreti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, pubblicati sui siti del Registro RNA e della piattaforma Incentivi.gov.it, e ogni servizio entrerà in funzione alla data stabilita dal Decreto di riferimento. È prevista l’interoperabilità con altre banche dati pubbliche, in linea con il Codice dell’amministrazione digitale, per favorire lo scambio di informazioni.

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2) VIA AL PROGRAMMA DEGLI INCENTIVI

Ogni Amministrazione centrale deve predisporre un Programma degli incentivi che renda trasparente l’offerta di sostegni alle imprese, definendo obiettivi strategici, tipologie di incentivi, cronoprogramma e risorse per valutazione e gestione. Il Programma può essere aggiornato in base all’andamento, a esigenze di finanza pubblica o a nuove norme, garantendo coerenza con obiettivi socioeconomici, vincoli di spesa e accordi istituzionali.

Entro il 30 Aprile 2026 sarà adottato un modello unico, con regole e tempistiche di aggiornamento, che assicurerà uniformità e documentazione delle valutazioni e degli incentivi da monitorare. E noi, vi faremo sapere.

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3) OK AL TAVOLO PERMANENTE DI COORDINAMENTO STATO REGIONI

Per garantire un coordinamento efficace tra le politiche di incentivazione statali e regionali, presso il Ministero delle imprese e del made in Italy viene istituito il Tavolo permanente degli incentivi. Si tratta di una sede stabile di confronto che riunisce rappresentanti delle PA centrali, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano.

Il Tavolo è presieduto dal Ministro delle imprese e del made in Italy o da un suo delegato e include un membro designato dalla Conferenza Stato-Regioni, oltre ai rappresentanti di numerosi Ministeri, dall’economia al lavoro, dall’ambiente alla salute, fino a cultura, turismo e agricoltura.

Il Tavolo si riunisce almeno due volte l’anno:

  • entro il 31 Gennaio, dopo la manovra di bilancio, per consolidare gli indirizzi dei Programmi degli incentivi da adottare nell’anno in corso;

  • entro il 31 Luglio, per avviare la programmazione della successiva annualità.

Può, inoltre, essere convocato ogni volta che emergano esigenze di coordinamento, anche su richiesta delle Amministrazioni interessate. Possono essere invitati anche rappresentanti di altre amministrazioni, associazioni di categoria, soggetti interessati o esperti, in base agli argomenti trattati.

4) ARRIVA IL “BANDO-TIPO”

Il testo stabilisce che gli incentivi, salvo quelli automatici fiscali o contributivi, siano attivati tramite bandi delle Amministrazioni responsabili. Ogni bando deve contenere elementi chiave come finalità, risorse disponibili, criteri di ammissibilità, spese agevolabili, modalità di accesso, regole sul cumulo, controlli e revoche.

Per garantire uniformità, viene introdotto un modello di “bando-tipo” definito dal Ministero delle imprese e del made in Italy entro 180 giorni, con possibilità di deroghe solo se necessarie. Le Amministrazioni potranno, inoltre, utilizzare un servizio digitale del sistema Incentivi Italia per facilitare la predisposizione dei bandi.

5) CRITERI PER GLI AFFIDAMENTI NEL CICLO DI VITA DEGLI INCENTIVI

Le Amministrazioni possono affidare attività legate agli incentivi, anche la progettazione, a enti in house o tramite gare pubbliche, con costi coperti dalle risorse dell’incentivo. La spesa massima dipende da dotazione finanziaria, complessità, volume di domande e valori di mercato. Per analisi specialistiche si possono coinvolgere esperti, università o enti di ricerca.

Entro 60 giorni saranno emanate linee guida con criteri di calcolo, con un limite provvisorio del 2% delle risorse. Sono possibili accordi di collaborazione tra amministrazioni, mentre per incentivi regionali o locali le regole valgono solo se compatibili con i rispettivi ordinamenti.

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6) OPERAZIONI AGEVOLABILI E AGEVOLAZIONI CONCEDIBILI

Il testo stabilisce che ogni incentivo definisce nel bando le operazioni ammesse e le spese riconosciute, in coerenza con obiettivi e vincoli nazionali ed europei. Le spese devono essere pertinenti, tracciabili e contabilizzate correttamente, con riferimento al Codice Unico di Progetto (CUP). Per i programmi cofinanziati dai fondi europei valgono le regole specifiche di ammissibilità.

Le agevolazioni possono assumere diverse forme: contributi a fondo perduto, garanzie, finanziamenti agevolati, interventi nel capitale di rischio, agevolazioni fiscali e contributive, o altre modalità previste dal bando. Se configurano aiuti di Stato, devono rispettare i massimali europei e vengono calcolate con metodologie definite dalla Commissione UE.

Il bando disciplina anche il cumulo con altri incentivi, stabilisce limiti di risorse e massimali per beneficiario. In caso di esaurimento dei fondi, l’amministrazione deve darne tempestiva comunicazione tramite Gazzetta Ufficiale, bollettini regionali e la piattaforma Incentivi.gov.it.

7) ELEMENTI PREMIANTI E RISERVE NEGLI INCENTIVI

La norma prevede vantaggi aggiuntivi per imprese con rating di legalità, certificazione di parità di genere, assunzioni di disabili oltre gli obblighi, valorizzazione del lavoro giovanile e femminile e misure di welfare per natalità e genitorialità.

Le premialità si applicano con punteggi, riserve di risorse o maggiori agevolazioni. Almeno il 60% delle risorse va alle PMI, di cui il 25% a microimprese e autonomi. Dichiarazioni false comportano la revoca delle agevolazioni.

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8) NUOVE REGOLE DI ESCLUSIONE

Il Nuovo Codice prevede una la rielaborazione della normativa sulle cause di esclusione all’accesso alle agevolazioni, prevedendone di nuove. Tra queste vi sono, per esempio, la sussistenza di una causa interdittiva in materia di documentazione antimafia, violazioni delle norme in materia di contributi previdenziali e mancata assicurazione per danni da calamità naturale.

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9) PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI AUTONOMI AGLI INCENTIVI

Il testo stabilisce che, quando previsto dai bandi e compatibile con le finalità dell’incentivo, i lavoratori autonomi possono partecipare alle agevolazioni alle stesse condizioni delle PMI. Sono esclusi soltanto quei requisiti non pertinenti all’attività autonoma e che potrebbero limitarne l’accesso. In tali casi, i bandi definiscono regole specifiche per disciplinare i requisiti dei lavoratori autonomi, mantenendo comunque l’applicazione delle norme generali del codice ove compatibili.

10) PROCEDURE DI ACCESSO AGLI INCENTIVI

È stabilito che l’accesso alle agevolazioni avvenga tramite procedure definite dai bandi, che fissano termini di presentazione delle domande, requisiti, criteri di istruttoria e modalità di comunicazione degli esiti. Le domande possono essere valutate in ordine cronologico, tramite graduatorie o secondo parametri negoziati con i proponenti, a seconda delle caratteristiche dell’incentivo.

Le procedure devono ridurre oneri e tempi, favorendo l’uso di piattaforme digitali interoperabili per compilazione guidata, acquisizione documenti, controlli automatizzati e monitoraggio. Il sistema Incentivi Italia mette a disposizione funzionalità dedicate sia per le Amministrazioni, che possono personalizzare verifiche, sia per le imprese, che possono certificare telematicamente i requisiti e seguire lo stato della propria domanda.

11) SOCCORSO ISTRUTTORIO, NUOVE REGOLE

Durante l’istruttoria l’Amministrazione può chiedere integrazioni o chiarimenti, sospendendo i termini fino alla risposta. Se il proponente non risponde, la valutazione prosegue sugli atti disponibili. Non sono sanabili omissioni che rendono incerta l’identità, mancanza di documenti essenziali o domande presentate con modalità difformi dal bando.

12) NUOVE PROCEDURE DI EROGAZIONE DELLE AGEVOLAZIONI

Le modalità di erogazione sono stabilite dai bandi in base al tipo di incentivo. I contributi possono essere versati in più quote, come anticipazioni con garanzie o trattenuti fino ai controlli. I finanziamenti e i contributi in conto interessi seguono regole analoghe. Per programmi di spesa l’erogazione richiede rendicontazione documentata, con possibilità di costi semplificati. Tutte le agevolazioni restano subordinate ai controlli e al rispetto delle norme nazionali ed europee.

13) REVOCA DELLE AGEVOLAZIONI, NUOVE REGOLE

La norma disciplina i casi in cui le agevolazioni concesse possono essere revocate. La revoca scatta se:

  • mancano requisiti di ammissibilità;

  • l’operazione finanziata non viene realizzata nei termini;

  • i beni agevolati vengono ceduti troppo presto;

  • avviene una delocalizzazione o una riduzione dei livelli occupazionali;

  • ci sono variazioni sostanziali incompatibili con gli obiettivi, insolvenza, cumulo irregolare di agevolazioni, mancati rimborsi o inadempimenti previsti dal bando.

La revoca può essere totale o parziale e comporta la restituzione delle somme ricevute, maggiorate di interessi. Nei casi più gravi l’interesse è aumentato di cinque punti percentuali. Le somme restituite tornano al bilancio dello Stato o agli enti locali e incrementano le risorse dell’incentivo. I crediti derivanti dalla revoca hanno priorità rispetto ad altri, e in caso di mancata restituzione si procede al recupero forzoso.

14) PIÙ CONTROLLI SUGLI INCENTIVI

Il Decreto stabilisce che i controlli sulle agevolazioni avvengano tramite consultazione telematica di archivi e registri pubblici, con possibilità di protocolli tra amministrazioni per velocizzare le verifiche. Gli accertamenti possono essere svolti in ogni fase del procedimento, anche a campione, proporzionati al rischio e al beneficio.

Sono obbligatori alcuni adempimenti come verifica antimafia per agevolazioni sopra soglia, controllo della regolarità contributiva tramite DURC, rispetto delle regole sugli aiuti di Stato e registrazione nei registri previsti. In fase di erogazione, è necessario acquisire nuovamente il DURC, effettuare la verifica fiscale prevista dall’articolo 48-bis del DPR 602/1973 e controllare che il beneficiario non abbia aiuti UE illegali non rimborsati.

15) CONTRASTO ALLA DELOCALIZZAZIONE E TUTELA DELL’OCCUPAZIONE

Il Decreto impone la restituzione degli incentivi e sanzioni alle imprese che delocalizzano entro 5 anni (10 per grandi imprese), con divieto di nuovi aiuti. Arriva l’obbligo di comunicazione preventiva al Ministero, pena nullità dei licenziamenti. Previste anche riduzioni o revoche dei benefici se calano i livelli occupazionali. Le somme recuperate finanziano reindustrializzazione delle aree colpite.

16) REGIME SPECIALE PER INCENTIVI FISCALI E CONTRIBUTIVI

Il testo chiarisce che gli incentivi fiscali che richiedono valutazioni tecniche ed economiche seguono le regole generali del codice, ma restano soggetti alle modalità di fruizione e controllo previste dalla normativa di settore. Per i crediti d’imposta senza istruttoria, è obbligatoria una comunicazione preventiva al soggetto competente con i dati sulle agevolazioni richieste e la loro ripartizione negli anni, trasmessi periodicamente al Ministero dell’economia per il monitoraggio.

Gli incentivi fiscali che costituiscono aiuti di Stato o rientrano nel regime de minimis possono essere attivati solo dopo la registrazione nel Registro nazionale degli aiuti di Stato e nei registri SIAN e SIPA.

QUANDO ENTRA IN VIGORE IL NUOVO CODICE DEGLI INCENTIVI

Il nuovo Codice degli incentivi entrerà in vigore il 1° Gennaio 2026, come specificato in Gazzetta Ufficiale. Non appena si avranno anche i Decreti attuativi, vi faremo sapere. Per rimanere aggiornati in tempo reale vi consigliamo di iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti e al canale Telegram.

TESTO PDF DEL CODICE DEGLI INCENTIVI

Mettiamo a vostra disposizione il testo integrale (Pdf 178 Kb) del Decreto Legislativo 27 Novembre 2025, n. 184 pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.286 del 10-12-2025). Da leggere anche il testo della Riforma degli incentivi alle imprese, ossia la Legge 27 ottobre 2023, n. 160 pubblicata in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.267 del 15-11-2023.

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Scritto da Valeria Cozzolino - Giornalista, esperta di leggi, politica, Pubblica Amministrazione, previdenza e lavoro.
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