Opzione Donna mobile 2024: cos’è, come funziona, a chi spetta

La guida alla pensione Opzione Donna mobile 2024 al vaglio del Parlamento, in attesa della conferma nella riforma pensioni

pensioni, calcolo, pensionati

Il Governo sta esaminando nuove forme pensionistiche che permettono l’uscita anticipata dal mondo del lavoro nell’ambito della riforma delle pensioni e, tra le proposte, vi è la pensione Opzione Donna mobile 2024.

Opzione Donna mobile 2024 permetterebbe alle donne di uscire dal mondo del lavoro con i requisiti più restrittivi nel 2023 per questa forma di pensione, più altri “ereditati” dall’APE Sociale. Per adesso questa forma di pensione anticipata flessibile è stata accantonata, ma non è esclusa una sua ricomparsa nella fase emendativa della Legge di Bilancio 2024.

In questa guida vi spieghiamo come funziona, a chi spetta e come richiedere, nel caso fosse confermata, Opzione Donna mobile nel 2024.

COS’È OPZIONE DONNA MOBILE 2024

La pensione Opzione Donna mobile 2024 è una forma di pensionamento anticipato flessibile che potrebbe essere adottata dal prossimo 1° gennaio nella Legge di Bilancio in corso di analisi e modifiche in Parlamento.

Chiamata anche “APE Sociale mobile donne“, questa proposta di pre pensionamento anticipato fa un mix tra i requisiti 2023 di Opzione Donna e quelli dell’APE Sociale.

Vediamo come dovrebbe funzionare.

COME FUNZIONA OPZIONE DONNA MOBILE

Se l’Esecutivo nella Legge di Bilancio 2024 approverà Opzione Donna mobile la nuova formula dovrebbe prevedere:

  • un sussidio, presumibilmente non superiore a 1.500 euro lordi, per 12 mesi senza dover ricorrere al ricalcolo contributivo;

  • l’opportunità di estendere Opzione donna, oltre alle aventi diritto che vi illustriamo in questa guida, anche a ulteriori categorie di lavoratrici. Cioè che abbiano raggiunto l’età di 61 anni (o forse 62) e almeno 30 anni di contributi (29 con un figlio e 28 con due figli). Per le donne con più di due figli, il requisito anagrafico potrebbe scendere a 60 o 59 anni;

  • l’opportunità di estendere questa agevolazione alle donne che svolgono lavori pesanti, con un possibile abbassamento dei requisiti di contribuzione adattandogli a quelli dell’APE sociale. In questo caso le donne che hanno svolto attività usurante potrebbero richiedere l’anticipo della pensione una volta che abbiano raggiunto l’età di 60 anni (o forse 59) e almeno 36 anni di contributi. I contributi scendono a 34 anni in caso di due o più figli.

La nuova forma di pensione anticipata era stata inserita nella bozza della Manovra tra le proposte della riforma pensioni 2024. Poi, però la misura ha lasciato il posto a una versione “più restrittiva” di Opzione donna anche se l’ultima parola su Opzione Donna mobile 2024 spetta al Parlamento.

Dunque, per avere conferma in tal senso, bisognerà attendere l’ok definitivo alla Legge di Bilancio 2024 previsto entro il 31 dicembre 2023. E noi vi aggiorneremo.

Scopriamo nel dettaglio chi dovrebbero essere le beneficiarie di Opzione Donna mobile 2024.

A CHI SPETTA

La pensione Opzione Donna mobile 2024 spetterebbe, in primis, a coloro che avevano già diritto a questa misura secondo i criteri 2023. Ossia, potranno andare in pensione con Opzione Donna nel 2024, coloro che entro la fine dell’anno abbiano:

  • maturato almeno 35 anni di contribuzione; 

  • compito 60 anni se lavoratrici, dipendenti o autonome.

È previsto uno sconto di un anno per ciascun figlio (entro un massimo di 2 anni, quindi in alcuni casi è permesso andare in pensione a 59 o 58 anni).

Opzione Donna rimane accessibile (nella versione classica e mobile anche a):

  • le lavoratrici caregiver che svolgono assistenza al momento della richiesta di prepensionamento e da almeno 6 mesi al coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge 104/1992), ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni d’età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti;

  • le lavoratrici che soffrono di una riduzione della capacità lavorativa, riconosciuta dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%, purché abbiano compiuto i 60 anni;

  • le lavoratrici licenziate da aziende in crisi o ancora dipendenti, per le quali sia stato attivato un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa, purché abbiano compiuto almeno 58 anni;

A queste beneficiarie, con Opzione Donna 2024 mobile – nel caso in cui la misura sia confermata – potrebbero aggiungersi alla lista delle aventi diritto anche:

  • ulteriori categorie di lavoratrici che abbiano raggiunto l’età di 61 anni (o forse 60 o 59 se hanno più figli) e accumulato almeno 30 anni di contributi (29 con un figlio e 28 con due figli);

  • ulteriori categorie di lavoratrici che svolgono mansioni usuranti, come definite nell’ambito del diritto all’APE sociale, con un possibile abbassamento dei requisiti di contribuzione da 36 anni (come nell’APE sociale) a 34 anni in caso di due figli.

Ci teniamo a ribadire che “Opzione Donna mobile 2024” è solo una delle proposte della riforma pensioni 2024. Se desiderate conoscere quali sono le altre proposte di modifica relative a “Opzione Donna” nel 2024, vi consigliamo di leggere questa guida e questo approfondimento. Sarà il Parlamento a determinare l’esatto funzionamento di Opzione donna dal prossimo 1° gennaio.

QUANDO ARRIVA

Opzione Donna mobile 2024 potrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2024. Ovviamente, ciò dipenderà da quanto accadrà circa la sua eventuale approvazione, nella fase emendativa della Legge di Bilancio 2024. Vi terremo informati.

COME RICHIEDERE OPZIONE DONNA MOBILE 2024

Trattandosi ancora di una proposta della Legge di Bilancio 2024 non è ancora possibile presentare domanda per richiedere Opzione Donna mobile 2024.

Non appena questa proposta di prepensionamento flessibile sarà – eventualmente – formalizzata, vi aggiorneremo e vi informeremo anche sulle procedure di domanda. Molto probabilmente, l’INPS si occuperà di gestire l’intera procedura. Se così fosse, sarà possibile presentare domanda utilizzando uno dei seguenti canali:


  • il Contact center INPS, chiamando il numero gratuito 803 164 da rete fissa oppure il numero 06 164 164 da rete mobile.

  • rivolgendosi gli Enti di Patronato, che daranno assistenza nella presentazione della domanda attraverso i servizi telematici a loro disposizione.

Ma, non resta che attendere la conferma in Legge di Bilancio e con le relative istruzioni INPS. Se volete sapere come fare domanda per ottenere Opzione donna nel 2023, secondo le regole in vigore fino al 31 dicembre 2023, vi consigliamo di leggere questa guida.

LA GUIDA ALLA RIFORMA PENSIONI 2024

In questa guida vi illustriamo tutte le proposte e le novità sulla riforma del sistema previdenziale italiano a partire dal prossimo anno.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Per conoscere tutte le proposte al vaglio dell’Esecutivo vi suggeriamo la lettura del nostro articolo sulla Legge di Bilancio 2024. Vi invitiamo a leggere l’articolo su come funzionerà l’aumento pensioni nel 2024 e quello sulle pensioni minime. Poi, vi invitiamo a leggere anche gli articoli su pensione Quota 103 o l’articolo su come usare Pensami, il simulatore INPS per la pensione.

Da consultare anche la guida su pensione Quota 84, altra proposta di modifica di Opzione donna. Utile anche l’uso del simulatore INPS per il riscatto laurea, gli approfondimenti su riscatto contributi pensione e sulla pensione di vecchiaia anticipata nel 2024.

Per conoscere tutte le novità e gli approfondimenti vi invitiamo a visitare la sezione dedicata alle pensioni che viene costantemente aggiornata.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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Un Commento

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  1. Anziché migliorare e agevolare, hanno reso opzione donna uguale ad Ape Social, unica differenza i contributi necessari per il pensionamento. Prolungano gli anni lavorativi e addirittura si permettono di ridurre gli importi se non accetti di attendere 67 anni per la pensione di vecchiaia. Ma i ns soldi che fine fanno? I soldi dell’Europa che fine fanno? E questo è un governo che dovrebbe fare gli interessi del proprio paese? Forse per alcuni ma non per tutti. Siamo tutti italiani e tutti abbiamo gli stessi diritti e non solo doveri

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