La pensione anticipata ordinaria consente ai lavoratori che hanno maturato un determinato requisito contributivo di accedere al trattamento pensionistico prima di aver compiuto l’età prevista per la pensione di vecchiaia.
Attualmente, la pensione anticipata è destinata ai lavoratori iscritti alla previdenza pubblica obbligatoria che entro il 31 dicembre 2026 hanno un’anzianità contributiva di 41 anni e 10 mesi (se donne) e di 42 anni e 10 mesi (se uomini) se hanno iniziato a lavorare prima del 1996. Servono invece almeno 20 anni di contributi e un assegno pari a 2,8 quello sociale nel caso di contribuzione versata a partire dal 1° gennaio 1996.
INPS ha anche spiegato che dal 2024 valgono nuove regole per la decorrenza per i pensionati appartenenti alle casse dell’ex INPDAP.
In questa guida vi spieghiamo in modo chiaro e dettagliato, alla luce anche delle ultime novità 2024, cos’è la pensione anticipata ordinaria, a chi si rivolge esattamente, come funziona, come fare domanda e quanto si perde di assegno rispetto alla pensione di vecchiaia.
Indice:
COS’È LA PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA
La pensione anticipata ordinaria è il trattamento pensionistico che permette di uscire dal mondo del lavoro prima di ottenere il requisito di età anagrafica previsto per la pensione di vecchiaia, se in possesso di una certa anzianità contributiva: 41 anni e 10 mesi (per le donne) e 42 anni e 10 mesi (per gli uomini). È rivolta a tutti i lavoratori iscritti a vario titolo alla previdenza obbligatoria che hanno iniziato a lavorare e a versare contributi prima del 1996.
Per chi ha iniziato a lavorare a partire dal 1° gennaio 1996 invece, servono almeno 20 anni di contributi versati e un ammontare della prima rata di pensione non inferiore alla soglia mensile pari a 3 volte l’assegno sociale, ridotto a 2,8 volte per le donne con un figlio e a 2,6 volte per le donne con due o più figli, come stabilito dalla Legge di Bilancio 2024.
La pensione anticipata ordinaria è stata introdotta a partire dal 1° gennaio 2012 dalla Legge Fornero (Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, articolo 24) e si differenzia da tutte le altre forme di pensioni anticipate in quanto è un istituto strutturale (quindi non sperimentale e prorogato di anno in anno) come avviene per tutti quegli strumenti di flessibilità in uscita che permettono di andare in pensione prima ma sono temporanei e prorogati di volta in volta (APE sociale, Ape sociale donna 2024, Opzione Donna, Quota 103).
Viene anche chiamata “quota 41” o “pensione anticipata con requisito ridotto“, ma non va confusa con la pensione per i lavoratori precoci, destinata solo a coloro che hanno iniziato a lavorare prima della maggiore età, arrivando a maturare una contribuzione pari a 41 anni.
Dunque, chi può andare in pensione anticipata? Scopriamo a chi spetta e quali sono i requisiti per la pensione anticipata ordinaria nel 2024. secondo le ultime notizie sul tema.
A CHI SPETTA LA PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA
La pensione anticipata ordinaria è prevista per gli iscritti alle seguenti Gestioni / previdenze:
- Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO), che include il Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, le Gestioni speciali per i lavoratori autonomi;
- Gestione Separata INPS;
- forme sostitutive dell’AGO, come ad esempio il Fondo Volo (per i dipendenti da aziende di navigazione aerea) e la Gestione sport e spettacolo (per i lavoratori dello spettacolo e sportivi professionisti);
- forme esclusive dell’AGO, come ad esempio le Gestioni dei dipendenti pubblici (dipendenti dello Stato, degli enti locali, del settore sanità, ufficiali giudiziari e gli insegnanti d’asilo dipendenti dei comuni, delle scuole elementari parificate).
REQUISITI PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA 2024
Possono richiedere la pensione anticipata i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi prima del 1996 in possesso del requisito contributivo di:
- 41 anni e 10 mesi (pari a 2.175 settimane) se donne;
- 42 anni e 10 mesi (pari a 2.227 settimane) se uomini.
Tale requisito è previsto fino al 31 dicembre 2026. Ma cosa accade alla pensione anticipata dopo il 2026? Dal 1° gennaio 2027, i requisiti contributivi saranno adeguati, con cadenza biennale, agli incrementi della speranza di vita che verranno via via stabiliti e su cui noi vi aggiorneremo. In questa tabella trovate i requisiti anagrafici stimati per la pensione anticipata, a titolo esemplificativo fino al 2050.
Ma, in ogni caso, si precisa che per conseguire la pensione anticipata è necessaria la cessazione del rapporto di lavoro dipendente. Viceversa, non è richiesta la cessazione dell’attività svolta in qualità di lavoratore autonomo.
Infine, i requisiti contributivi si applicano indistintamente ai lavoratori dipendenti, agli autonomi e ai lavoratori del pubblico impiego e possono essere maturati fino al 31 dicembre 2026. Dal 1° gennaio 2027 in poi aumenteranno in base all’incremento della speranza di vita. Ora vediamo qual è la finestra temporale per richiedere la pensione anticipata ordinaria.
FINESTRA PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA
C’è da dire che il trattamento di pensione anticipata, in linea generale, decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti previsti dalla normativa vigente. Pertanto, la pensione anticipata ordinaria decorre secondo questo sistema:
- coloro che hanno maturato il requisito contributivo dal 30 gennaio 2019 in poi (ossia dalla data di entrata in vigore del Decreto Legge 28 gennaio 2019, n. 4) conseguono il diritto alla pensioni trascorsi 3 mesi dalla maturazione del predetto requisito, cosiddetta “finestra”, secondo le disposizioni vigenti nella gestione a carico della quale è liquidata la pensione;
- la “finestra” dei 3 mesi non trova applicazione per coloro che hanno maturato il requisito contributivo entro il 31 dicembre 2018;
- in caso di cumulo dei periodi assicurativi, il trattamento pensionistico decorre dal primo giorno del mese successivo all’apertura della relativa “finestra”.
Il personale del comparto scuola e dell’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM) consegue il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico rispettivamente dal 1° settembre e dal 1° novembre dell’anno di maturazione del prescritto requisito. Ma, dal 2024 la decorrenza della pensione anticipata cambia per i soggetti iscritti alle casse dell’ex INPDAP. Vediamo le ultime notizie sulla pensione anticipata ordinaria, in termini di decorrenza.
DECORRENZA PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA EX INPDAP
INPS ha segnalato delle novità sulla decorrenza per la pensione anticipata ordinaria nel 2024, valide però non per tutti, ma solo per i soggetti iscritti alle casse dell’ex INPDAP. Parliamo cioè, dei dipendenti degli Enti Locali (CPDEL), insegnanti e insegnanti degli asili nido parificati (CPI), sanitari iscritti alla cassa (CPS), e ufficiali giudiziari / aiutanti ufficiali giudiziari e coadiutori iscritti alla cassa (CPGU).
Con la Circolare n. 78 del 03-07-2024, INPS ha chiarito che per tali soggetti il trattamento della pensione anticipata ordinaria decorre dopo:
- 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti contributivi se gli stessi sono maturati entro il 31 dicembre 2024;
- 4 mesi dalla data di maturazione dei requisiti se gli stessi sono maturati entro il 31 dicembre 2025;
- 5 mesi dalla data di maturazione dei requisiti se gli stessi sono maturati entro il 31 dicembre 2026;
- 7 mesi dalla data di maturazione dei requisiti se gli stessi sono maturati entro il 31 dicembre 2027;
- 9 mesi dalla data di maturazione dei requisiti se gli stessi sono maturati a decorrere dal 1° gennaio 2028.
Queste stesse regole, per gli iscritti ex INPDAP, valgono in caso anche di pensione lavoratori precoci. Per maggiori dettagli, vi invitiamo a leggere l’articolo sulle novità della decorrenza per la pensione anticipata nel 2024.
QUANTO SI PERDE CON LA PENSIONE ANTICIPATA ORDINARIA
Quali sono le penalizzazioni per chi esce dal mondo del lavoro con la pensione anticipata ordinaria? Cosa si perde con la pensione anticipata? Quali sono gli svantaggi della pensione anticipata? La risposta è: non ci sono penalizzazioni!
Dal 1° gennaio 2017, infatti, lo strumento non prevede nessuna decurtazione dell’assegno. Quindi il calcolo dell’importo viene effettuato in base a tutti i contributivi versati e non si perde nulla rispetto a quanto spetta.
La domanda è lecita perché la Legge Fornero prevedeva inizialmente una penalizzazione sulle anzianità retributive maturate fino al 2011, in assenza del raggiungimento di un’età anagrafica minima di 62 anni. Il taglio era pari a:
- il 2% per ogni anno di anticipo rispetto ai 60 anni di età;
- l’1% per ogni anno prima dei 62 anni.
Tale sistema di disincentivazione è stato soppresso dalla Legge di Bilancio 2017.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.
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