Nessun nuovo aumento delle pensioni minime nel 2024: arriva la conferma

Nel 2024 non sono previsti ulteriori aumenti delle pensioni minime nella Manovra rispetto a quelli dello scorso anno. Ecco i dettagli 

pensione, pensioni

Nel 2024 non vi sarà nessun nuovo aumento delle pensioni minime.

Con l’approvazione del DEF, infatti, slitta ancora la riforma delle pensioni. Il Governo deve riuscire a far quadrare i conti per la spesa pensionistica ma, probabilmente, questo non accadrà entro la fine dell’anno.

In questo articolo vi spieghiamo cosa prevede la riforma pensioni, quali sono le ultime novità al riguardo e, in particolare, vi spieghiamo qual è il motivo dello stop all’aumento delle pensioni minime nel 2024. 

NESSUN NUOVO AUMENTO SULLE PENSIONI MINIME NEL 2024

Leggendo il testo del DEF 2024, il documento di economia e finanza approvato dal governo conferma che non vi saranno aumenti sulle pensioni minime né nel 2024 e né nel 2025.

Dopo le introduzioni previste dalla Legge di Bilancio 2024 per la riforma pensioni, come vi spieghiamo in questo articolo, il Governo sta vagliando ipotesi e novità per cambiare il sistema pensionistico italiano nel corso del prossimo anno.

Salvo sorprese quindi, anche nel 2025 non dovrebbe arrivare la tanto attesa “riforma radicale”.

La Legge di Bilancio 2024 era però intervenuta parzialmente su prepensionamenti e calcoli pensionistici e, tra le novità principali in vigore dal 1° gennaio, va sicuramente menzionato il nuovo sistema di rivalutazione pensioni 2024.

Vediamo quindi, cosa cambia per la perequazione pensioni.

QUALI PENSIONI AUMENTANO

Nel 2023, le pensioni minime erano state incrementate per i beneficiari di età superiore ai 75 anni e, in parte, anche per tutti gli altri. Per il 2024, tali aumenti sono stati confermati. Ossia, la Legge di Bilancio 2024 e la riforma fiscale 2024 confermano, come nel 2023:

  • un aumento straordinario dell’1,5%, in aggiunta all’adeguamento ordinario, che verrà applicato alle pensioni minime indipendentemente dall’età del beneficiario;

  • un incremento a circa 600 euro per i pensionati di età superiore ai 75 anni.

Salta, invece, l’aumento delle pensioni minime per tutti, inizialmente annunciato dal Parlamento, perché insostenibile per motivi economici, come confermato con l’approvazione del DEF 2024.

Tuttavia, tra le ipotesi al vaglio del Governo spunta quella di innalzare la pensione minima a 1000 euro. Per approfondire la proposta sostenuta da Forza Italia, vi consigliamo la lettura del nostro articolo.

AUMENTO PENSIONE CON LA PEREQUAZIONE

Nonostante lo stop all’aumento delle pensioni minime nel 2024, c’è da dire che, come ogni anno, ci sarà un aumento delle pensioni per così dire “strutturale”, conseguente a:

  • “perequazione”, cioè alla rivalutazione annuale dei trattamenti pensionistici conseguente all’inflazione, in adeguamento all’aumento del costo della vita indicato ogni anno dall’ISTAT, la legge prevede un adeguamento corrispondente del valore delle pensioni;

  • calcolo di eventuali conguagli e arretrati che vengono riconosciuti dal 2024 a seguito di controlli e verifiche da parte dell’INPS. Il pensionato cioè potrebbe essere a debito o a credito nei confronti dell’INPS e, di conseguenza, tenuto a restituire o ricevere l’importo ricalcolato dall’Istituto.

Non si tratta quindi di un nuovo aumento delle pensioni, ma di uno già previsto dal legislatore per fronteggiare il rialzo del costo della vita.

NUOVE REGOLE PEREQUAZIONE PENSIONI DAL 2024

Come confermato dalla novità della Legge di Bilancio 2024. le pensioni per effetto della rivalutazione, che scatta ogni anno con le regole che vi spieghiamo in questo articolo, dal 1° gennaio 2024 sono aumentate del:

  • 100% per chi percepisce una pensione fino a 4 volte il trattamento minimo INPS o l’assegno sociale (pari a 563,74 euro), ossia fino a 2.254,96‬ euro saranno completamente adeguate all’inflazione (al 100%). Tra queste ovviamente vi sono anche le pensioni minime;

  • 90% (invece dell’85%) per chi percepisce una pensione pari o inferiore a 5 volte il minimo, ossia da 2.254,97‬ euro e fino a 2818,7 euro al mese;

  • 53%, per chi percepisce una pensione pari o inferiore a 6 volte il minimo, ovvero tra 2.818,8 e 3.382,44‬‬ euro;

  • 47%, per chi percepisce una pensione da 6 a 8 volte il minimo, ovvero tra i 3.382,45‬‬ euro e 4.509,92 euro;

  • 37%, per chi percepisce una pensione da 8 a 10 volte il minimo, ovvero tra 4.509,9 e 5.637,4‬ euro;

  • 22% (invece del 32% valido nel 2023) per chi percepisce una pensione superiore a 10 volte il minimo, ovvero oltre a 5.637,4‬ euro.

LA GUIDA ALLA RIFORMA PENSIONI 2024

Ecco la nostra guida semplice e chiara sulle proposte di riforma per le pensioni 2024. Per conoscere tutti gli strumenti di pensione attivi fino al 2025, vi consigliamo di leggere questa guida su quando andare in pensione e i requisiti necessari. Invece, in questo articolo ci sono tutte le novità sulle pensioni, anticipate o flessibili in vigore fino alla fine del 2023.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo anche l’articolo sulla pensione lavoratori precoci, pensione anticipata ordinaria, Quota 104 e Opzione donna mobile 2024.

Interessante anche la guida sul nuovo assegno universale anziani che potete scoprire leggendo questo approfondimento.

Inoltre, per conoscere tutte le novità per i pensionati, vi invitiamo a visitare questa sezione.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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2 Commenti

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  1. La legge di bilancio dello scorso anno (n.197) al comma 310 prevedeva un aumento strutturale di 1,5 per il 2023 e di 2,7 per il 2024, sulle minime. È stato tolto anche quello per quest’anno? E dove è scritto? Nella bozza di bilancio non appare. Appare solo la modifica al comma 309. Quindi il 2,7 è confermato ? (Oltre all’aumento istat)

    • L’aumento pari al 2,7 non è stato confermato in quanto trattandosi di una misura non strutturale, per ottenere una conferma, doveva essere reinserita nella Manovra. Per avere certezza però, bisognerà attendere il testo definitivo della legge di bilancio 2024 che dovrà essere emendata dal Parlamento e poi votata entro il 31 dicembre 2023. Vi faremo sapere.

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