La riforma dei concorsi pubblici ha stabilito delle tutele per la parità di genere (uomo – donna), in vigore anche nel 2025.
In sostanza, in ogni bando pubblico deve essere specificata la percentuale di rappresentatività dei generi nell’Amministrazione che lo pubblica, per tutte le qualifiche messe a concorso.
Se presso l’Ente sono già assunti più uomini (oltre il 30%) viene attribuito un titolo di preferenza alle donne. Viceversa, se sono già assunte più donne, il titolo di preferenza viene attribuito agli uomini.
Lo scopo è tutelare il genere meno rappresentato attraverso il cosiddetto “titolo di preferenza” a parità di punteggio. Inoltre la tutela del genere viene applicata anche nelle commissioni d’esame dei concorsi.
In questo articolo vi spieghiamo, passo dopo passo, cosa prevede la riforma dei concorsi in tema di tutela della parità di genere e vi forniamo tutti i riferimenti normativi.
Indice:
COSA PREVEDE LA PARITÀ DI GENERE NEI CONCORSI PUBBLICI
La riforma dei concorsi pubblici ha introdotto le regole in vigore anche nel 2025 per la tutela della parità di genere per l’accesso all’impiego nelle Pubbliche Amministrazioni.
La norma prevede specifiche direttive da seguire nella formulazione dei bandi e l’organizzazione delle selezioni per le Pubbliche Amministrazioni.
Vediamo insieme quali sono le tutte le regole utili a garantire la tutela della parità di genere nel reclutamento nelle PA.
1) OBBLIGO DI RAPPRESENTATIVITÀ
Il DPR in vigore anche nel 2025, rispetto al vecchio Decreto presidenziale (DPR 487 del 1994), ha stabilito che al fine di garantire l’equilibrio di genere nelle Pubbliche Amministrazioni, il bando deve indicare, per ciascuna delle qualifiche messe a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’Amministrazione che lo bandisce, calcolata alla data di adozione del bando.
Qualora il differenziale tra i generi sia superiore al 30%, si applica il titolo di preferenza – a parità di titoli e meriti – in favore del genere meno rappresentato. La preferenza ovviamente non si applica nel caso in cui il differenziale tra i generi sia pari o inferiore al 30%.
Per capire bene come funziona questa regola, facciamo un esempio.
Prendiamo come esempio il caso di un concorso pubblico presso un Ministero per il ruolo di assistente. Se risulta che gli uomini assunti nel ruolo di assistente sono oltre il 70% e, quindi, le donne sono meno del 30%, le candidate hanno diritto alla preferenza rispetto ai candidati di sesso maschile. Ciò perché sono il genere meno rappresentato.
Invece, se il Ministero (così come un altro Ente pubblico) indice una procedura concorsuale per il ruolo di funzionario per cui vi è una rappresentanza superiore al 70% del genere femminile e inferiore al 30% di quello maschile, vi sarà una preferenza per gli aspiranti uomini.
2) LA TUTELA DEL GENERE VALE SOLO COME TITOLO DI PREFERENZA
La tutela del genere meno rappresentato (maschio o femmina che sia) interessa solo il “titolo di preferenza” e non la “riserva” dei posti.
Qual è la differenza tra titolo di preferenza e riserva nei concorsi pubblici?
Quando nella graduatoria finale due candidati hanno lo stesso punteggio, i titoli di preferenza stabiliscono chi dei due deve essere preferito per l’assegnazione del posto.
La riserva invece è una certa quantità di posti, tra quelli previsti dal concorso, che viene riservato ad alcune categorie di cittadini (es. categorie protette / disabili, volontari delle Forze Armate o personale interno). La percentuale dei posti previsti come riserva è sempre indicato nel bando di concorso.
3) ORDINE DI PRIORITÀ DEI TITOLI DI PREFERENZA
Qualora tra i concorrenti dichiarati idonei nella graduatoria di merito ve ne siano alcuni che appartengono a diverse categorie che danno il titolo di preferenza, a parità di punteggio, la scelta del candidato viene effettuata tenendo conto del seguente ordine:
- a) gli insigniti di medaglia al valor militare e al valor civile, qualora cessati dal servizio;
- b) i mutilati e gli invalidi per servizio nel settore pubblico e privato;
- c) gli orfani dei caduti e i figli dei mutilati, degli invalidi e degli inabili permanenti al lavoro per ragioni di servizio nel settore pubblico e privato, ivi inclusi i figli degli esercenti le professioni sanitarie, degli esercenti la professione di assistente sociale e degli operatori socio-sanitari deceduti in seguito all’infezione da SarsCov-2 contratta nell’esercizio della propria attività;
- d) coloro che abbiano prestato lodevole servizio a qualunque titolo, per non meno di un anno, nell’amministrazione che ha indetto il concorso, laddove non fruiscano di altro titolo di preferenza in ragione del servizio prestato;
- e) maggior numero di figli a carico;
- f) gli invalidi e i mutilati civili che non rientrano nella fattispecie di cui alla lettera b);
- g) militari volontari delle Forze armate congedati senza demerito al termine della ferma o rafferma;
- h) gli atleti che hanno intrattenuto rapporti di lavoro sportivo con i gruppi sportivi militari e dei corpi civili dello Stato;
- i) avere svolto, con esito positivo, l’ulteriore periodo di perfezionamento presso l’ufficio per il processo;
- l) avere completato, con esito positivo, il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari, pur non facendo parte dell’ufficio per il processo;
- m) l’avere svolto, con esito positivo, lo stage presso gli uffici giudiziari;
- n) essere titolare o avere svolto incarichi di collaborazione conferiti da ANPAL Servizi s.p.a;
- o) appartenenza al genere meno rappresentato nell’amministrazione che bandisce la procedura in relazione alla qualifica per la quale il candidato concorre;
- p) minore età anagrafica.
Facciamo un esempio per comprendere meglio. Se due candidati hanno ottenuto lo stesso punteggio in graduatoria ed entrambi posseggono un titolo di preferenza, bisogna verificare quale titolo di preferenza è posseduto per capire a chi assegnare il posto.
Se un candidato ha il titolo di preferenza come insignito di medaglia al valor militare e l’altro ha il titolo di preferenza in quanto appartenente al genere meno rappresentato, verrà scelto il candidato che è stato insignito di medaglia al valor militare in quanto questo titolo è collocato come primo (lettera a) nell’ordine dei titoli di preferenza.
4) PARITÀ DI GENERE NELLE COMMISSIONI
Il Decreto in vigore anche nel 2025 ha stabilito anche che, in ogni caso nella composizione delle commissioni esaminatrici si applichi il principio della parità di genere, ai sensi dell’articolo 57, comma 1, lettera a), del Decreto legislativo n. 165 del 2001.
Ossia, le Pubbliche Amministrazioni, al fine di garantire pari opportunità tra uomini e donne per l’accesso al lavoro ed il trattamento sul lavoro riservano alle donne, salva motivata impossibilità, almeno un terzo dei posti di componente delle commissioni di concorso.
Ovviamente questa riserva è valida se le donne che si propongono per entrare a far parte della commissione d’esame sono in possesso dei requisiti per ricoprire il ruolo. E proprio la riforma dei concorsi pubblici è intervenuta anche su questo punto precisando che le commissioni esaminatrici dei concorsi pubblici devono essere composte da tecnici esperti nelle materie oggetto del concorso, scelti tra dipendenti di ruolo delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime.
Delle predette commissioni possono fare parte anche specialisti in psicologia e risorse umane (questa è una novità). Non possono essere nominati componenti delle commissioni i componenti dell’organo di direzione politica dell’Amministrazione interessata, coloro che ricoprono cariche politiche o che siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali.
RIFERIMENTI NORMATIVI
- DPR 16 Giugno 2023, n. 82 (Pdf 132 Kb) pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.150 del 29-06-2023.
INTERESSANTI APPROFONDIMENTI CORRELATI
Per approfondire vi consigliamo la lettura delle nostre guide su:
- Come funzionano i concorsi pubblici.
- Come prepararsi ai concorsi pubblici.
- Cosa prevede la Riforma dei concorsi pubblici.
- Nuovo regolamento per i concorsi pubblici
- Requisiti generali di accesso ai concorsi pubblici.
- Durata concorsi pubblici, le nuove regole di assunzione.
- Norma taglia idonei con tetto al 20%.
- Tutele DSA nei concorsi pubblici.
- Servizio civile concorsi pubblici e riserva.
- Stranieri extra UE e rifugiati concorsi pubblici.
- Novità riserve e preferenze concorsi pubblici.
- Riserve nei concorsi pubblici, come funzionano.
- Tutela alla genitorialità nei concorsi pubblici.
QUALI SONO I NUOVI CONCORSI E COME RESTARE AGGIORNATI
Vi consigliamo di visitare la pagina dedicata ai concorsi pubblici, che è aggiornata ogni giorno con i nuovi bandi indetti. È disponibile anche la sezione dedicata ai prossimi concorsi in uscita, che consente di scoprire quali bandi verranno pubblicati nei prossimi mesi e di prepararsi per tempo.
Vi invitiamo a scoprire tutte le altre guide sui concorsi per comprendere le nuove regole correlate al pubblico impiego.
Per restare sempre aggiornati potete iscrivervi alla nostra newsletter gratuita al canale Telegram e al canale Whatsapp.
Potete restare aggiornati sulle novità anche tramite la nostra pagina Facebook, il canale TikTok @ticonsigliounlavoro e l’account Instagram.
Seguiteci anche su Google News cliccando sul bottone “segui” presente in alto a destra.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.
Per restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter gratuita e al nostro Canale Telegram. Seguici su Google News cliccando in alto su "segui".