L’INPS ha fornito dei chiarimenti sul taglio alle pensioni per i dipendenti pubblici in vigore dal 2025.
La novità riguarda alcune categorie di lavoratori pubblici, per cui l’Istituto ha definito con precisione quando si applicano le nuove aliquote di rendimento per la determinazione delle quote retributive.
In questo articolo vi spieghiamo nel dettaglio cosa sono e come funziona la loro applicazione, e perché potrebbe comportare un taglio degli assegni.
TAGLIO PENSIONI DIPENDENTI PUBBLICI DAL 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato le disposizioni della Legge di Bilancio 2024 riguardo al taglio delle pensioni per alcuni dipendenti pubblici, a seguito dell’applicazione delle nuove aliquote di rendimento per la determinazione delle quote retributive.
La ragione di questo taglio risiede nella modifica del metodo di calcolo della pensione. Per questi lavoratori, una parte della pensione (la cosiddetta “quota retributiva”) viene calcolata applicando un’aliquota di rendimento agli anni di servizio. A partire dal 2024, queste aliquote sono state ridotte. Di conseguenza, a parità di anni lavorati e di retribuzione, l’importo della pensione finale risulta più basso rispetto a quanto sarebbe stato calcolato con le vecchie regole.
Le nuove aliquote sono contenute nell’Allegato II della Legge di Bilancio 2024 e si applicano alle quote retributive della pensione anche nel 2025. Poi l’INPS, con la Circolare n. 53 del 05-03-2025 prima e il Messaggio n. 2491 del 25 Agosto 2025, ha spiegato come applicare i nuovi coefficienti di calcolo che riducono l’importo della pensione e gestire le pratiche di pensionamento alla luce dell’innalzamento dell’età massima di servizio.
Dal 2025, salvo casi particolari, l’età per andare in pensione è stata fissata a 67 anni, perché è quella prevista per la pensione di vecchiaia. Prima si poteva andare in pensione anche a 65 anni. Quindi questa modifica ha un impatto diretto sul modo in cui viene calcolata la pensione, in particolare sulle aliquote di rendimento.
Vediamo i dettagli.
COSA SONO LE ALIQUOTE DI RENDIMENTO
Le aliquote di rendimento sono i coefficienti percentuali utilizzati per determinare la quota retributiva della pensione nel sistema di calcolo misto, applicato ai dipendenti pubblici. In sostanza, indica la percentuale della retribuzione pensionabile che viene maturata per ogni anno di servizio.
Il sistema di calcolo misto, ricordiamo, è un metodo utilizzato per determinare l’importo della pensione, che combina due criteri diversi, ossia il sistema retributivo e il sistema contributivo. Viene applicato a chi ha iniziato a lavorare prima del 1° Gennaio 1996, ma non ha maturato 18 anni di contributi entro il 31 Dicembre 1995.
Tali aliquote si riferiscono esclusivamente alla parte della pensione calcolata secondo il metodo retributivo, che si basa sulla retribuzione percepita e sugli anni di servizio. Ad esempio, con un’aliquota del 2%, ogni anno di lavoro contribuisce al 2% della retribuzione pensionabile. Accumulando 30 anni di servizio, la quota retributiva della pensione risulterebbe pari al 60% dello stipendio medio di riferimento.
Dal 2024, le aliquote sono state ridotte, come indicato nell’Allegato II della Legge di Bilancio 2024 e ciò ha comportato dei tagli proporzionali alle pensioni di alcuni dipendenti PA.
ESEMPIO PRATICO DI COME FUNZIONA
Per capire meglio come funziona, facciamo un esempio pratico e immaginiamo un dipendente pubblico che ha lavorato 35 anni, con retribuzione annua, utilizzata per il calcolo della quota retributiva, sia pari a 35.000 euro. Ebbene:
- con le vecchie regole, la sua pensione annua per la parte retributiva sarebbe stata calcolata con un’aliquota del 2,2%. Per cui: Quota Retributiva = (35 anni × 2,2%) × 35.000 €; Quota Retributiva = 77 % × 35.000 € = 26.950 €. Ovvero, con le vecchie regole, la pensione annua del dipendente per la parte retributiva sarebbe stata di 26.950 €.
- con le nuove regole, la stessa porzione di pensione viene calcolata con un’aliquota ridotta, per esempio, del 2,05%. Per cui: Quota Retributiva = (35 anni × 2,05%) × 35.000 €; Quota Retributiva = 71,75 % × 35.000 € = 25.112,50 €. Ovvero, con le nuove regole, la stessa quota scende a 25.112,50 €.
La differenza, pur non sembrando enorme, si traduce in un taglio sull’importo totale della pensione: Questo si traduce in un taglio di circa 153 Euro al mese.
QUANDO SCATTA LA RIDUZIONE DELLA PENSIONE E PER CHI
La riduzione della pensione vale per i dipendenti pubblici che sono iscritti alle casse dell’ex INPDAP, come i dipendenti degli Enti Locali (CPDEL), insegnanti e insegnanti degli asili nido parificati (CPI), sanitari iscritti alla cassa (CPS), e ufficiali giudiziari/aiutanti ufficiali giudiziari e coadiutori iscritti alla cassa (CPGU).
Le nuove aliquote, però, si applicano solo a chi:
- si dimette volontariamente dal servizio a partire dal 1° Gennaio 2025, prima di aver compiuto 67 anni;
- accede alla pensione anticipata con meno di 15 anni di contributi al 31 Dicembre 1995;
- non rientra nelle deroghe previste dalla normativa, come il pensionamento per raggiungimento del limite ordinamentale o per decorrenza dell’APE sociale.
Sono esclusi dalle nuove aliquote invece, coloro che:
- vanno in pensione per raggiungimento del limite di età (67 anni);
- sono trattenuti in servizio oltre i 67 anni e si dimette dopo;
- hanno maturato il diritto alla pensione entro il 31 Dicembre 2023, come i lavoratori precoci;
- accedono alla pensione di vecchiaia dopo l’APE sociale;
- lavorano per Enti che non sono più pubblici, ma è ancora iscritto alla CPDEL.
GUIDA ALLE PENSIONI NEL 2025
Per essere aggiornati su tutte le novità, vi consigliamo di approfondire la nostra guida sulle pensioni nel 2025. Vi segnaliamo anche la riforma pensioni del 2025.
Per approfondire l’argomento, vi consigliamo anche l’articolo che spiega quando si può andare in pensione, con tutti i requisiti specificati. Utile, infine, la guida all’età pensionabile di donne e uomini nel 2025.
ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI
Da leggere anche la guida su come funziona la riqualificazione delle pensioni per i dipendenti pubblici.
Potrebbe interessarvi anche l’articolo sul bonus pensione per dipendenti pubblici e quello sulla pensione anticipata per i dipendenti pubblici.
Da non perdere anche quella sulla pensione lavoratori precoci e i dati aggiornati sugli importi delle pensioni dei dipendenti PA più alti.
Inoltre, per conoscere tutte le novità per i pensionati, vi invitiamo a visitare questa sezione. In questa sezione, invece, tutte le notizie che riguardano i lavoratori della Pubblica Amministrazione.
Se volete restare sempre aggiornati vi invitiamo ad iscrivervi alla nostra newsletter gratuita, al nostro canale Whatsapp e al canale Telegram.
Potete anche seguire il canale TikTok @ticonsigliounlavoro e l’account Instagram.
Seguiteci inoltre su Google News cliccando sul bottone “segui” presente in alto.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.