Disponibile anche nel 2023 il Bonus acqua potabile, il rimborso fino a 500 euro per le spese sostenute per la razionalizzazione del consumo dell’acqua potabile. Le domande per ottenere l’agevolazione in relazione alle spese sostenute nel 2022 potevano essere inviate fino al 28 febbraio 2023 attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate e dal 1° febbraio 2024 si potrà richiedere per quelle del 2023.
L’agevolazione consiste in un credito di imposta pari al 50% della spesa per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento o addizione di anidride carbonica. Ma, per il gran numero di domande arrivate per le spese 2022, la percentuale di fruizione è stata fissata al 17,9005%.
Ecco tutte le informazioni sul bonus acqua potabile 2023, sui requisiti, su come richiederlo e su quanto ammonta.
COS’È IL BONUS ACQUA POTABILE 2023
Il bonus acqua potabile è un aiuto economico per chi acquista sistemi per migliorare la qualità dell’acqua da bere in casa oppure in un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale, nonché in un ente del terzo settore o religioso. Si tratta, nello specifico, di un credito di imposta fino al 50% sulle spese sostenute nel corso dell’anno precedente per l’acquisto e l’installazione di sistemi (filtri, depuratori o gasatori) che hanno come scopo il miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti. L’obiettivo è ridurre il consumo dei contenitori di plastica per l’acqua potabile.
L’agevolazione è stata introdotta, inizialmente per il biennio 2020-2021, dalla Legge di Bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178), ma è diventata operativa dal 17 giugno 2021, perché si è dovuto attendere per l’attivazione del bonus acqua potabile il decreto attuativo. L’agevolazione è stata rinnovata dalla Legge di Bilancio 2022 e ad oggi è applicabile anche alle spese sostenute nel 2022 (con bonus richiedibile nel 2023) e nel 2023 (con bonus richiedibile nel 2024). Le risorse disponibili sono 5 milioni di euro per il 2022 e 1,5 milioni euro per i 2023. Per il gran numero di domande arrivate per le spese 2022, l’AdE, con il Provvedimento del 3 aprile 2023, ha fissato la percentuale del credito d’imposta al 17,9005%. Ma vediamo tutti i dettagli.
A CHI SPETTA
Possono fare richiesta di bonus acqua potabile 2023 tutti coloro che hanno acquistato e installato sistemi di depurazione e di filtraggio che vi elencheremo di seguito nel periodo che va dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 (nel 2024 il periodo diventa 1° gennaio 2023 – 31 dicembre 2023).
Si tratta, nello specifico, delle seguenti categorie di soggetti:
- persone fisiche;
- soggetti esercenti in arti, professioni o attività di impresa;
- enti non commerciali, compresi gli enti religiosi civilmente riconosciuti e gli enti del terzo settore.
AQUISTI AGEVOLABILI
In base a quanto indicato nel provvedimento Agenzia Entrate bonus acqua potabile, l’agevolazione si può utilizzare per l’acquisto e l’installazione di sistemi di:
- mineralizzazione;
- filtraggio;
- addizione di anidride carbonica alimentare (E 290) o raffreddamento.
COME FUNZIONA IL BONUS ACQUA POTABILE
Come anticipato, il beneficio viene erogato sotto forma di un credito d’imposta fino al 50% sulle spese sostenute. I beneficiari, dunque, possono ricevere un rimborso pari fino alla metà della spesa sostenuta per acquistare questi sistemi. Nella pratica, questi sono gli step da seguire per ottenere il credito:
- una volta effettuato l’acquisto è necessario che si conservi tutta la documentazione necessaria ad attestare le spese sostenute, fatture elettroniche o documento commerciale in cui è riportato il codice fiscale del richiedente il credito;
- tra il 1° febbraio e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostentamento della spesa l’importo va comunicato all’Agenzia delle Entrate tramite il servizio web reso disponibile dalla stessa a questo indirizzo;
- una volta comunicato le spese, in sede di dichiarazione dei redditi si potrà evidenziare la fruizione del credito di imposta fino al 50%. Si ricorda che il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24, oppure, per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo, anche nella dichiarazione dei redditi riferita all’anno della spesa e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus;
-
le informazioni sugli interventi andranno trasmesse da AdE in via telematica all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Infatti, si precisa che la misura punta a razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre anche il consumo di contenitori di plastica per le acque destinate all’uso potabile. L’ENEA è stata incaricata di monitorare la riduzione del consumo di contenitori di plastica. L’ente trasmetterà, quindi, telematicamente una relazione sui risultati al Ministero dell’Ambiente a quello dell’Economia e delle Finanze e al Ministero dello Sviluppo Economico (ora Ministero del Made in Italy).
A QUANTO AMMONTA IL BONUS ACQUA POTABILE
Ma quanto possono risparmiare gli interessati e a quanto ammonta il bonus acqua potabile? L’importo varia a seconda che si tratti di persone fisiche o meno. Più precisamente, l’importo massimo dell’agevolazione è fissato a:
- 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche;
- 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.
Per questo motivo, i cittadini possono risparmiare fino a 500 euro e imprese e istituzioni fino a 2.500 euro. Ma attenzione alle risorse disponibili! Dato che il tetto di spesa massimo previsto per concedere l’agevolazione è pari a 5 milioni per il 2022, i beneficiari non avranno diritto al 50% di rimborso. L’Agenzia delle Entrate, che verifica il rispetto del tetto massimo di spesa, ha fatto sapere con il Provvedimento del 3 aprile 2023 che sono arrivate richieste oltre limite, ovvero pari a 27.932.195 euro. Dunque, per il 2022, l’importo del credito d’imposta analizzando il numero di domande presentate e ritenute valide per ottenere tale bonus, è pari al 17,9005%.
COME RICHIEDERLO
Come accennato, per ottenere il bonus acqua potabile è necessario comunicare le spese sostenute, documentate da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito, all’Agenzia delle Entrate. La comunicazione va inviata per via telematica, tra il 1° e il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui si sono sostenuti i costi per l’installazione di impianti per la riduzione del consumo di acqua potabile, in una delle seguenti modalità:
- telematicamente tramite l’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Una volta acceduti all’area riservata, il servizio si trova all’interno della sezione Servizi, nella categoria Agevolazioni, alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile;
- inviare la comunicazione dopo averla predisposta in un file conforme alle specifiche tecniche presenti nella scheda informativa. Questo il MODELLO DI DOMANDA (Pdf 177Kb) all’Agenzia delle Entrate, da compilare seguendo l’apposita GUIDA (Pdf 36 Kb) e le specifiche tecniche (Pdf 787 Kb). Si evidenzia che, prima del definitivo invio, i file dovranno essere sottoposti ai controlli di conformità utilizzando il software reso disponibile dall’Agenzia delle entrate; i file non controllati saranno scartati e le comunicazioni in essi contenute non saranno acquisite.
A tal riguardo, nell’ambito della piattaforma “Desktop Telematico” è disponibile, per le applicazioni “Entratel” e “File Internet”, all’interno della categoria Controlli Agevolazioni la versione 1.0.0 del 01/02/2022 relativa al modulo Controlli Comunicazione Delle Spese Per Il Miglioramento Dell’Acqua Potabile (codice fornitura: CMA22).”
CHI PUO’ INVIARE LA COMUNICAZIONE
La richiesta di bonus può essere presentata direttamente dal beneficiario o da un intermediario, come previsto dal Decreto del Presidente della Repubblica 22 luglio 1998, n. 322. Una volta inviata la comunicazione, il richiedente riceve, entro 5-10 giorni, una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda.
COME COMPILARE LA DOMANDA
La domanda è facile da compilare. Sul frontespizio si indica chi è il beneficiario del credito di imposta e si sottoscrivono tutti i dati. Nel quadro A o in quello B (a seconda della categoria del richiedente) si segnano le spese agevolabili in maniera specifica.
Se si intende fare una comunicazione correttiva, è obbligatorio presentarla sempre entro il 28 febbraio dell’anno successivo a quello in cui sono state sostenute le spese. La comunicazione finale, sempre da trasmettere per via telematica con le medesime modalità, sostituisce tutte quelle inviate precedentemente.
SCADENZA BONUS ACQUA POTABILE
Come anticipato la domanda bonus acqua potabile va inviata a febbraio dell’anno successivo all’acquisto. Quindi per le spese effettuate nel 2022 la richiesta di agevolazione va presentata dal 1° al 28 febbraio 2023. Per le spese sostenute nel 2023 va invece inviata dal 1° al 28 febbraio 2024.
METODI DI PAGAMENTO PER OTTENERE IL BONUS
Ma attenzione, l’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Le spese agevolabili devono far riferimento, nel caso di soggetti diversi da quelli esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, quindi anche dai privati cittadini, a pagamenti effettuati con versamento bancario o postale o con altri sistemi di pagamento non in contanti.
CUMULABILITÀ E CRITERI DI EROGAZIONE
Il bonus acqua potabile è cumulabile. Dunque se, ad esempio, un privato o un soggetto d’impresa installa un depuratore in due proprietà differenti, può ottenere il bonus per entrambe le spese. La cosa importante è che la spesa rientri nel limite di 1.000 euro per ciascun immobile per le persone fisiche e di 5.000 euro, invece per le attività di tipo commerciale, professionale, d’arte, imprenditoriale e gli enti del terzo settore o religiosi.
Il bonus acqua pubblica può essere fruito dai soggetti che sostengono le spese su immobili posseduti o detenuti in base a un idoneo titolo. Questo vale sia per chi ha la proprietà di un bene, sia per chi è detentore, ad esempio, in caso di contratto di locazione, comodato d’uso o affitto d’azienda. In caso di comproprietà, il credito d’imposta è ripartito tra gli aventi diritto in misura proporzionale rispetto alle spese sostenute da ognuno di loro.
RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI
TESTO DELLA LEGGE DI BILANCIO 2022 (Pdf 2 Mb) pubblicato sulla Gazzetta Serie Generale n.310 del 31-12-2021 – Suppl. Ordinario n. 49.
LEGGE BILANCIO 2021 (Pdf 4,04Mb) – Legge 30 dicembre 2020, n. 178.
PROVVEDIMENTO AGENZIA ENTRATE (Pdf 419Kb) del 16 giugno 2021.
DPR 22 luglio 1998, n. 322 (Pdf 383Kb).
Risoluzione n. 17/E del 2022 (Pdf 565 Kb).
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praticamente invece dei 500 euro promessi, si possono recuperare solo 89 euro!
Non trovo giusto che il rimborso sia passato dal 50% al 17.9 % in modo retroattivo