Come diventare Mobility Manager e quanto si guadagna

Mobility Manager
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Come diventare un Mobility Manager?

In questa utile guida spieghiamo chi è e di cosa si occupa questa innovativa figura professionale.

Diamo anche informazioni sui percorsi di formazione e sulle opportunità di lavoro e di guadagno del Mobility Manager.

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CHI È IL MOBILITY MANAGER

Il Mobility Manager è il responsabile della mobilità sostenibile di un’azienda o di un’area territoriale. La figura è stata introdotta sul finire degli anni novanta, tramite il Decreto Ministeriale 27 marzo 1998 del Ministero dell’Ambiente. Oggi, il lavoro del Mobility Manager torna alla ribalta grazie a quanto previsto dal Decreto Rilancio, che ha reso obbligatoria la nomina di manager della mobilità per aziende e pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti e per Comuni con oltre 50.000 abitanti.

Ad incrementare l’attuale interesse del mercato del lavoro per tale profilo professionale, incide anche il fondo da 50milioni di euro stanziato di recente dal Decreto Sostegni bis. Si tratta di un contributo destinato a aziende, scuole ed enti pubblici che hanno nominato un manager per la gestione dei piani di spostamento casa-lavoro del personale.

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COSA FA IL MOBILITY MANAGER

Il Mobility Manager si occupa di pianificare e gestire gli spostamenti e la domanda di mobilità delle persone. Il Manager della mobilità lavora per pianificare gli spostamenti casa-lavoro di lavoratori e cittadini, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla riduzione dell’inquinamento e dello spreco di risorse.

Il suo obiettivo è favorire la riduzione dell’uso delle macchine private ed incentivare, al contempo, l’impiego di mezzi a ridotto impatto ambientale. Tra le possibili soluzioni, può proporre, ad esempio, l’utilizzo di car sharing, car pooling, navette, mezzi pubblici, bike sharing. Lo strumento di lavoro del Mobility Manager è il Piano spostamenti casa-lavoro (PSCL) con cui definisce soluzioni di spostamento alternative, mirate a ridurre traffico e inquinamento e a favorire la tutela dell’ambiente e della sicurezza stradale.

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TIPOLOGIE DI MOBILITY MANAGER

Esistono 3 tipologie di Mobility Manager: d’azienda, d’area e scolastico. Ecco le caratteristiche di ciascun profilo professionale:

  • Mobility Manager aziendale: è nominato dall’impresa ed è deputato a verificare le modalità degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti aziendali e a proporre soluzioni alternative all’uso dell’auto;
  • Mobility Manager d’area: viene nominato da un Comune, una Provincia o una Regione e ha l’incarico di organizzare tutti gli interventi in materia di mobilità all’interno di uno specifico territorio. In questo caso, collabora con le strutture preposte al traffico e ai trasporti per incentivare l’uso dei mezzi pubblici nell’area di sua competenza;
  • Mobility Manager scolastico: si occupa degli spostamenti tra scuola e casa sia del personale scolastico, che degli alunni. Collabora con altre scuole del territorio e analizza i servizi disponibili per l’uso di bici, mezzi pubblici o veicoli elettrici. Si coordina, inoltre, con le aziende di trasporto per ottimizzare l’offerta dei servizi. In più, ha il compito di segnalare all’ufficio regionale della scuola, eventuali difficoltà di spostamento riscontrate da persone disabili.
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COMPITI ED ATTIVITÀ

Nel dettaglio, i compiti del Mobility Manager, sia di tipo territoriale che aziendale, si possono ricondurre a 3 macro-aree:

  • crea la rete delle relazioni, ovvero analizza il territorio di competenza e le modalità in cui le persone si muovono, coordinandosi con tutte le realtà che si occupano dei trasporti e degli altri servizi di mobilità;
  • pianifica e crea gli strumenti, ovvero definisce il Piano degli Spostamenti casa-lavoro in cui dettaglia le possibili soluzioni alternative all’auto privata, proponendo ad esempio car pooling, utilizzo di navette o di servizi di bike sharing e simili;
  • crea l’offerta dei servizi, ovvero, una volta definito il Piano degli Spostamenti, il manager presenta e fa conoscere i servizi disponibili a colleghi, personale, alunni o cittadini, affinché questi modifichino le proprie abitudini di mobilità utilizzando le soluzioni individuate.

COME DIVENTARE MOBILTY MANAGER

Al momento, per diventare Mobility Manager non sono previsti appositi percorsi di studio. La formazione della figura è infatti di tipo interdisciplinare e il lavoro può essere svolto da persone laureate o diplomate, in possesso di preparazione umanistica o tecnica. Per formarsi come Mobility Manager è però importante frequentare un corso di specializzazione o Master in Mobilty Management, che consenta di acquisire competenze spendibili nell’esercizio del ruolo.

In proposito, secondo Euromobilty – l’associazione italiana dei Mobility Manager – le competenze strategiche da acquisire per lavorare in questo settore riguardano la comunicazione, la logistica, la tutela ambientale e il marketing. È inoltre necessario che tra i requisiti del Mobility Manager ci siano capacità organizzative, relazionali e di analisi dei contesti.

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CORSI DI FORMAZIONE

Tra le lauree più indicate per poter lavorare come manager della mobilità sostenibile vi è quella in Ingegneria Gestionale. Tuttavia, attualmente, sono disponibili anche corsi di formazione utili a specializzarsi nel settore, pur disponendo di un diploma o di una laurea in altre discipline. Tra questi, citiamo innanzitutto i corsi organizzati da Euromobility, società italiana specializzata nel management sostenibile, che propone percorsi formativi ad hoc per prepararsi a svolgere la professione oppure il corso per Mobility Manager di Assolombardia.

Inoltre, chi desidera diventare Mobility Manager può frequentare anche un Master o un corso di tipo universitario. Di seguito indichiamo, a titolo di esempio, alcuni Master attinenti al campo del Mobility management:

  • Master “Gestione della mobilità sostenibile” dell’Università La Sapienza di Roma;
  • Master “Economia e Management dei Trasporti, della Logistica e delle Infrastrutture – MEMIT” dell’Università degli Studi di Milano Bocconi;
  • Corso universitario e di specializzazione “Fleet e Mobility Manager” dell’Università di Bologna;
  • “Executive master in mobilità sostenibile e sharing” di Lumsa Master School con Assosharing;
  • Master “Eco e Mobility Management” della LUISS.

ORIGINE DEL PROFILO E NORMATIVA

In Italia, a livello istituzionale, si è tornati a parlare della figura del Mobility Manager a partire dal 2020 e, ad oggi, il profilo è riconosciuto come obbligatorio per enti pubblici ed imprese private che rispondono a determinanti requisiti. In realtà, come già accennato, la figura del Manager della mobilità nasce nel 1998, istituita tramite Decreto Ministeriale, e registra delle evoluzioni e dei cambiamenti tramite leggi successive.

Nel dettaglio, l’iter normativo che ha portato all’attuale obbligatorietà del Mobility Manager in alcuni contesti è il seguente:

  • il Decreto Legge n.34 del 19 maggio 2020 (Decreto Rilancio), che ha introdotto l’obbligatorietà della figura professionale in imprese e pubbliche amministrazioni con più di 100 dipendenti e in Comuni con più di 50.000 abitanti;
  • il successivo Decreto 12 maggio 2021 del Ministero della Transizione Ecologica, che ha definito i requisiti minimi del Mobility Manager;
  • il recente Decreto Dirigenziale 209 del 4 agosto 2021, che ha ulteriormente specificato le attività del profilo introducendo le “Linee guida per la redazione e l’implementazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro (PSCL)”.
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QUANTO GUADAGNA UN MOBILITY MANAGER

Per quanto riguarda lo stipendio di un Mobility Manager non è possibile parlare di importi univoci. La retribuzione varia infatti a seconda delle dimensioni dell’azienda presso cui lavora e del livello in cui è inquadrato. In linea generale, quindi, un Mobility Manager può guadagnare una media di circa 45mila euro lordi all’anno, se lavora come impiegato presso un’azienda di medie dimensioni, oppure percepire uno stipendio anche fino a 100mila euro lordi annui, se ricopre posizioni dirigenziali presso grandi aziende.

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SBOCCHI OCCUPAZIONALI E DOVE TROVARE LAVORO

Il Mobility Manager può trovare lavoro nel settore pubblico e privato. Come anticipato, il Decreto Rilancio stabilisce che tale figura deve essere nominata in alcune realtà aziendali e in alcuni enti pubblici. Ciò comporta una crescita delle opportunità di lavoro per il Mobility Manager sia presso le imprese, che nelle amministrazioni pubbliche.

A prescindere dalla obbligatorietà prevista dalla legge, tuttavia, il Mobility Manager può accedere a diversi impieghi, soprattutto in questo momento in cui il settore della green economy registra una continua crescita. Può infatti lavorare in imprese di ogni settore e dimensione, purché siano dotate di una cultura green che le rende particolarmente attente ai temi della mobilità aziendale e della sostenibilità ambientale.

di Clara R.
Redattrice, esperta di lavoro, impiego estero e formazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
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