Salario minimo Svizzera: importo di ogni cantone

Tutte le informazioni sul salario minimo in Svizzera, dov’è previsto, quali sono gli importi di ogni Cantone e cosa sapere sulla regolamentazione dei salari

Svizzera

In Svizzera non è previsto un salario minimo garantito a livello nazionale. Sebbene esistono dei salari minimi a livello territoriale, ossia in alcuni cantoni, il Parlamento ha stabilito che il contratto collettivo di lavoro (CCL) di settore prevarrà sulle norme di ogni Cantone relative alla paga minima.

La Confederazione Elvetica da qualche anno sta lavorando a una riforma generale sul salario minimo – con varie proposte – ma, ad oggi, solo alcuni Cantoni hanno introdotto i salari minimi. La paga minima legale è prevista, inoltre, solo per determinati settori professionali ed è valida se non esiste già un CCL di categoria che fissa un salario più basso. Anche se è al vaglio una nuova proposta per rendere i CCL obbligatori su tutto il territorio.

Vediamo in dettaglio quali sono i Cantoni e i settori in cui il salario minimo è garantito, e come funziona il sistema di negoziazione degli stipendi in Svizzera.

SALARIO MINIMO IN SVIZZERA E IMPORTI

Qual è lo stipendio minimo in Svizzera? La Svizzera si è classificata al primo posto come Paese con gli stipendi più alti in Europa per i professionisti, sia con poca che con molta esperienza. Tuttavia al 2024 in Svizzera non vi è ancora stata una riforma nazionale sui salari minimi.

Nel 2014, infatti, vi è stato un referendum che ha proposto l’introduzione di una retribuzione minima obbligatoria nazionale di 22 franchi orari, ovvero circa 19 euro, ma è stato bocciato, sebbene la paga proposta fosse di gran lunga superiore a quanto offerto nel resto dell’Europa.

Il 24 gennaio 2024 è stato presentato inoltre in Parlamento un altro disegno di legge che mira a conferire il carattere obbligatorio generale alle disposizioni dei contratti collettivi di lavoro (CCL) sui salari minimi anche se sono contrarie alle norme imperative del diritto cantonale. Cioè, mentre oggi solo alcuni Cantoni riconoscono il salario minimo, se dovesse passare questa proposta saranno valide le regole e le soglie fissate dai CCL su tutto il territorio, se la proposta dovesse essere approvata (e noi vi aggiorneremo).

Ma per adesso, solo 5 Cantoni su 26 hanno un salario minimo, con un importo che varia da 19 a 24 franchi in base al Cantone. Nello specifico, i Cantoni che hanno adottato un salario minimo per legge sono i seguenti:

  • Canton Neuchâtel salario minimo di 21,09 franchi all’ora (circa 22,59 euro).

  • Canton Basilea Città salario minimo di 21 franchi all’ora (circa 22,5 euro) ma non si applica a tutti i settori.

  • Canton Giura salario minimo di 20,60 franchi all’ora (circa 22,07 euro).

  • Canton Ginevra salario minimo di 24 franchi all’ora (circa 25,71 euro);

  • Canton Ticino – salario minimo dal 2024 tra 19,75 e 20,25 franchi all’ora a seconda del settore economico (ossia tra circa 21,16 e 21,69 euro).

È bene precisare che in questi Cantoni il salario minimo non vale per tutte le categorie di lavoratori, ma solo per una parte di essi.

Ricordiamo che il salario mediano in Svizzera è pari a 6.665 franchi (circa 7.140.06 euro) nell’ultima rilevazione che risale al 2024.

COME FUNZIONA IL SALARIO MINIMO IN SVIZZERA

Nonostante la mancata introduzione di un salario minimo standardizzato a livello generale in Svizzera, di fatto i salari sono negoziati individualmente, in accordo tra lavoratore e datore di lavoro o in modo collettivo.

I negoziati collettivi vengono svolti dalle parti sociali (sindacati e associazioni padronali) per un intero settore o per aziende specifiche.

Le condizioni di lavoro e i salari vengono quindi stabiliti di comune accordo nel contratto collettivo di lavoro (CCL). Vi sono però delle differenze tra i vari settori, in particolare tra quelli con e quelli senza contratti collettivi di lavoro (CCL) o con contratti normali di lavoro con salari minimi vincolanti.

Ecco come funzionano i salari minimi in ciascun settore:

1) SALARI MINIMI NEI CONTRATTI COLLETTIVI DI LAVORO

Nei settori con contratto collettivo di lavoro (CCL) di obbligatorietà generale, le imprese nazionali ed estere sono chiamate a rispettare i salari minimi vincolanti previsti dal relativo CCL. Le prescrizioni salariali applicabili ai lavoratori variano a seconda della loro attività ed esperienza professionale.

Il CCL è lo strumento più garantista. Un contratto collettivo di lavoro è un contratto concluso tra datori di lavoro o associazioni di datori di lavoro e associazioni dei lavoratori (sindacati) che rappresentano i lavoratori. Le due parti definiscono le condizioni minime (ad esempio il salario minimo) da rispettare e i rapporti tra le parti contraenti. Tale contratto è disciplinato dagli articoli 356-358 del Codice delle obbligazioni. Nel testo si trovano disposizioni normative su:

  • salario;
  • tredicesima mensilità;
  • indennità;
  • versamento del salario in caso di malattia, maternità e durante il servizio militare;
  • vacanze;
  • prescrizioni relative alla durata del lavoro;
  • estensione della protezione contro il licenziamento.

Molte professioni sono disciplinate da un CCL di obbligatorietà generale dedicato, in cui è stabilito anche il salario minimo.

Secondo quanto stabilito dal Parlamento Svizzero il 15 dicembre 2022, i CCL prevalgono sulla legge cantonale relativa ai salari minimi. Cioè, se un CCL specifico di categoria prevede un salario minimo più basso di quello fissato dalla Legge Cantonale, allora può essere applicato.

Ciò significa che i salari minimi finora applicati nei Cantoni di Neuchâtel e Ginevra non si applicheranno più nei settori in cui un Contratto Collettivo di Lavoro prevede uno stipendio inferiore. Gli altri tre Cantoni che hanno adottato un salario minimo, ovvero Giura, Basilea Città e Ticino, applicano già questo sistema. Dunque, non vi saranno sorprese sullo stipendio per i lavoratori di questi Cantoni. Tale norma potrebbe essere estesa a tutti i Cantoni con la nuova proposta di legge al vaglio del Parlamento.

Per approfondimenti è possibile consultare i dati statistici relativi ai CCL in questa pagina del sito web dell’Ufficio federale di statistica. Inoltre una trattazione completa dei CCL si trova in questa pagina del sito della Segreteria di Stato dell’economia SECO.

2) CONTRATTI NORMALI DI LAVORO CON SALARI MINIMI VINCOLANTI

Nei settori professionali in cui non esiste un contratto collettivo di lavoro (CCL), in caso di offerte ripetute e abusive di salari inferiori a quelli usuali per il luogo, la professione o il settore, le autorità federali o cantonali possono introdurre contratti normali di lavoro (CNL).

Tali contratti stabiliscono salari minimi vincolanti validi per l’intero settore (ramo) e modificabili solamente a vantaggio del lavoratore. Ossia le condizioni possono essere modificate dal datore di lavoro solo per offrire condizioni può vantaggiose per i lavoratori.

Per maggiori informazioni è possibile consultare questa pagina con la normativa e questa pagina con le specifiche di ogni cantone indicate della Segreteria di Stato dell’economia SECO.

3) SALARI MINIMI TEMPORANEI

Nei settori o nelle professioni in cui non sono previsti salari minimi vincolanti stabiliti da contratti collettivi di lavoro o contratti normali di lavoro, devono sempre essere rispettati i salari usuali per il luogo, il ramo o la professione.

Se vengono ripetutamente e abusivamente offerti salari inferiori a quelli usuali, gli organismi preposti nel Cantone di riferimento possono proporre che vengano fissati temporaneamente salari minimi. La determinazione dei salari usuali è di esclusiva competenza delle commissioni tripartite cantonali.

Vediamo ora, quali sono le differenze dell’applicazione del salario minimo in ogni Cantone e come calcolarlo per ogni settore professionale.

SALARIO MINIMO A NEUCHÂTEL, GIURA, BASILEA-CITTÀ E GINEVRA

Neuchâtel è stato il primo Cantone ad adottare il salario minimo nel 2017. Oggi la soglia minima fissata è pari a 21.09 franchi orari. Il secondo Cantone che in seguito a un’iniziativa popolare ha deciso di fissare un salario minimo nel 2017 è stato Giura. La soglia è di 20,60 franchi orari.

Nel 2021, Basilea Città invece, è diventato il primo cantone della Svizzera tedesca a decidere d’introdurre per legge un salario minimo di 21 franchi all’ora. Con il referendum che si è tenuto nel 2020, il Cantone di Ginevra ha fissato il suo salario minimo a 24 franchi orari (nel 2023 era pari a 23 CHF).

In questi Cantoni il salario minino riguarda tutte le professioni salvo alcune eccezioni per i settori disciplinati da CCL con importi più bassi, come deciso dal Parlamento Elvetico.

ESEMPI DI STIPENDIO NEI CANTONI CON SALARIO MINIMO

Dunque, considerando questi dati, quanto guadagna un operaio in Svizzera in euro in questi cantoni? In genere – salvo settori specifici – tutti i lavoratori così, hanno un salario minimo di circa 3.600 euro al mese, che è il più alto al Mondo, ma permette una vita appena dignitosa considerando che quella interessata è una delle zone più care di tutta Europa.

Con la nuova norma, ad esempio, alcuni lavoratori del settore alberghiero, della ristorazione o delle pulizie dei Cantoni di Ginevra e Neuchâtel subiranno una riduzione del salario mensile. Ciò in quanto il CCL di queste categorie prevede stipendi inferiori a quelli fissati con il salario minimo cantonale negli anni scorsi. Non vi saranno novità, invece, per gli altri tre Cantoni che hanno adottato un salario minimo già “vincolato” al CCL, ovvero Giura, Basilea Città e Ticino.

In caso di dubbi è possibile usare il calcolatore del salario minimo messo a disposizione dall’Unione Sindacale Svizzera, per verificare il rispetto delle regole ed effettuare eventuali segnalazioni.

IL CASO DEL SALARIO MINIMO INCREMENTALE E DIFFERENZIATO NEL CANTONE TICINO

Sul salario minimo il caso del Cantone Ticino merita un discorso a parte. La popolazione ha accolto l’idea di adottare un salario minimo fissato dai 19 ai 19,5 franchi all’ora. La Legge sul salario minimo è entrata in vigore il 1° gennaio 2021, ma è diventata completamente operativa da 1° dicembre 2021. Ad oggi le aziende devono rispettare il minimo salariale del rispettivo settore economico, così come fissato nel decreto esecutivo del Consiglio di Stato. Il salario minimo però, riguarda solo parte dei lavoratori ed esclusivamente alcuni settori.

Sono esclusi dalla legge del salario minimo nel Cantone Ticino:

  • apprendisti e apprendiste;


  • giovani alla pari;

  • persone in stage e in formazione, purché quest’ultima sfoci in un certificato ufficiale riconosciuto;

  • persone la cui capacità lavorativa è ridotta e riconosciuta da un’assicurazione sociale e/o dall’assistenza sociale;


  • personale occupato nell’ambito di misure a carattere sociale finanziate dall’ente pubblico;


  • rapporti di lavoro per i quali è in vigore un contratto collettivo di lavoro di obbligatorietà generale o che fissa un salario minimo obbligatorio.

L’IMPORTO

Con una specifica norma, le autorità cantonali hanno poi deciso di prevedere un aumento progressivo del salario minimo in anno, stabilendo una soglia superiore e una inferiore. Nello specifico:

  • nella fase 1, attuata entro il 31 dicembre 2021, la soglia inferiore del salario minimo è stata pari a 19 franchi e quella superiore è pari a 19.50 franchi;

  • la fase 2, attuata entro il 31 dicembre 2023, prevedeva come soglia inferiore del salario minimo 19.50 franchi e come superiore 20.00 franchi;

  • nel corso della fase 3, da attuare entro il 31 dicembre 2024, la soglia inferiore del salario minimo è pari a 19.75 franchi. Quella superiore è pari a 20.25 franchi.

Dunque, entro il 31 dicembre 2024 il salario minimo del Ticino sarà compreso in un intervallo tra 19.75 franchi (soglia inferiore) e 20.25 franchi (soglia superiore). Il Decreto esecutivo concernente il salario minimo orario per settore economico del 18 novembre 2020 poi, specifica le soglie a seconda dei settori di riferimento.

IL CALCOLATORE NAZIONALE DEL SALARIO MINIMO

Il Governo Federale ha messo a disposizione dei lavoratori anche un calcolatore nazionale dei salari, che aiuta a calcolare il salario usualmente versato in Svizzera per una determinata attività, considerando anche il profilo individuale (età, anzianità di servizio, formazione, posizione nell’azienda e professione). Nel caso il proprio salario risultasse basso o inadeguato rispetto a quello usuale, è possibile fare una segnalazione alle autorità preposte.

SALARIO MINIMO IN SVIZZERA PER FRONTALIERI

Le nuove disposizioni sul salario minimo in alcuni Cantoni della Svizzera sono considerate da molti elvetici, oltre che un diritto e una tutela dei lavoratori, anche un possibile regalo ai frontalieri italiani o francesi. Parliamo dei lavoratori che vivono in Italia o in Francia (con un costo della vita nettamente inferiore a quello svizzero) ma lavorano nei Cantoni confinanti, come illustrato in questa guida. Per loro dal 2021 la paga è di circa 3500 – 3600 euro al mese.

Inizialmente i lavoratori di confine, nei loro settori d’impiego, fino all’arrivo delle nuove leggi, percepivano remunerazioni ben inferiori. Secondo alcune associazioni di datori di lavoro dei Cantoni svizzeri di confine, l’introduzione del salario minimo potrebbe attrarre nuova manodopera straniera.

Per altri invece, la fissazione di un salario minimo ridurrà la concorrenzialità dei frontalieri, soprattutto di quelli meno formati, e come conseguenza, i datori di lavoro saranno incentivati ad assumere dipendenti del posto. Il dibattito politico è tuttora in corso per gli altri 21 Cantoni che ancora non hanno ancora adottato il salario minimo.

SALARIO MINIMO IN SVIZZERA PER DISTACCATI

Secondo le ultime sentenze del Consiglio di Stato svizzero, i lavoratori distaccati in Svizzera non devono sottostare al salario minimo stabilito dai Cantoni dove sono distaccati. Si ricorda che i lavoratori distaccati sono quelli inviati in Svizzera (in generale in uno Stato diverso da quello in cui ha sede l’azienda datrice di lavoro) per un incarico temporaneo.

Al vaglio dei giudici c’era la possibilità di imporre ai datori di lavoro esteri che inviano i propri dipendenti in Svizzera anche il rispetto delle condizioni salariali minime prescritte a livello cantonale, ma il Consiglio di Stato ha respinto, per ora, questa opportunità.

LAVORO IN SVIZZERA: LA NORMATIVA GENERALE

In Svizzera a disciplinare le professioni è la Legge sul lavoro (LL), che costituisce la base della protezione dei lavoratori. Il suo contenuto si distingue in due parti principali:

  • la durata del lavoro e del riposo;

  • protezione della salute.

A completare la legge, vi sono poi diverse ordinanze che disciplinano:

  • disposizioni speciali per determinate categorie di aziende e di lavoratori;
  • gli obblighi e i diritti nell’ambito della protezione della salute;
  • le prescrizioni applicabili alle aziende industriali e che regola la procedura d’approvazione dei piani e del permesso d’esercizio;
  • la protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori di età inferiore a 18 anni;
  • protezione della maternità;
  • lavori pericolosi.

Per farsi una vera cultura sulle leggi legate al lavoro in Svizzera è utile consultare questa pagina del sito SECO (Segreteria di Stato dell’economia) dove ci sono tutti gli approfondimenti sulle ordinanze, sui permessi, sulla disoccupazione, sul servizio pubblico di collocamento e mole altre tematiche utili.

PARITÁ SALARIALE TRA UOMO E DONNA

È bene anche sottolineare che la Svizzera sposa il principio della parità tra uomo e donna in ambito salariale nella Costituzione federale (articolo 8). Secondo tale norma, un lavoro uguale o equivalente deve essere retribuito allo stesso modo a entrambi i sessi. In caso di discriminazione salariale è possibile contattare subito l’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo che prenderà i dovuti provvedimenti.

Oltre ai principi e alla disciplina di carattere nazionale sul tema lavoro vi sono delle norme che si differenziano di Cantone in Cantone, basate sui contratti collettivi di lavoro (CCL) e su i contratti normali (CNL), oltre che sui contratti individuali del lavoro che sono frutto di accordo diretto tra lavoratori e datori di lavoro. Come vi abbiamo illustrato precedentemente, i CCL hanno priorità relativamente alla fissazione dello stipendio minimo rispetto alla legge di ogni Cantone.

Per approfondimenti vi invitiamo a consultare questa pagina con la piattaforma sulla parità salariale  e questa pagina in cui viene spiegato cosa si può fare per esigere la parità salariale e rivendicare un proprio diritto, con tanto di FAQ e indirizzi degli uffici per le pari opportunità.

QUANTE SONO LE MENSILITÀ IN SVIZZERA

In Svizzera, la pratica comune prevede il pagamento del salario ogni mese, quindi i lavoratori hanno diritto a 12 mensilità. Tuttavia, frequentemente, l’ammontare annuale della retribuzione comprende una tredicesima mensilità erogata nel mese di dicembre. Nel caso in cui l’impiego presso un datore di lavoro duri meno di un anno, la tredicesima mensilità è calcolata proporzionalmente alla durata effettiva del periodo lavorativo.

COSA POTREBBE CAMBIARE PER I SALARI MINIMI SVIZZERI NEL 2024

Il Consiglio federale, il 24 gennaio 2024, ha proposto una modifica della legge (LOCCL) che conferirebbe il carattere obbligatorio generale alle disposizioni dei contratti collettivi di lavoro (CCL) riguardanti i salari minimi. Ciò, anche se queste risultassero contrarie alle norme imperative del diritto cantonale. La proposta è stata inviata in consultazione fino al 1° maggio 2024, ma il Consiglio federale ha espressamente invitato a non approvare il progetto.

In aggiunta, il Governo ha suggerito l’introduzione di una disposizione legislativa che garantirebbe il diritto di consultazione gratuito dei conti annuali a ogni datore di lavoro o lavoratore soggetto a un CCL di obbligatorietà generale che contribuisce ai costi d’esecuzione.

Vi faremo sapere se la proposta sarà approvata.

RIFERIMENTI NORMATIVI

GUIDE UTILI PER TROVARE LAVORO IN SVIZZERA

Gli italiani interessati al lavoro in Svizzera che desiderano avere maggiori informazioni possono leggere il nostro approfondimento su come vivere e lavorare in Svizzera, con tante informazioni utili sul costo della vita, sui permessi di lavoro e su come cercare e trovare lavoro.

Sono disponibili inoltre le seguenti guide:

Infine, mettiamo a disposizione la guida su pensioni all’estero e accertamento vita, che riassume le regole per chi lavora o ha lavorato fuori dall’Italia. Vi consigliamo di approfondire anche le novità riguardanti lo smart working per i frontalieri Italia Svizzera.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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4 Commenti

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  1. buona sera sono Andrea occupato in stabile posizione presso multinazionale importante ITALIANA nel ruolo di MAINTENANCE SERVICE TECHNICIAN settore farmaceutico da oltre 20 anni,vorrei valutare possibilita’ di candidatura presso aziende SVIZZERE nella ricerca di posizioni simili.
    CORDIALMENTE

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