Congedo di paternità alternativo: cos’è, a chi spetta, come funziona

La guida su come funziona, a chi spetta, come richiedere e ottenere il congedo di paternità alternativo

congedo paternità

Il congedo di paternità “alternativo” è il periodo di astensione da lavoro fruito dal padre, in alternativa alla madre che per motivi gravi non può beneficiare personalmente del congedo di maternità.

Il diritto al congedo e alla relativa indennità è previsto anche in caso di adozione o affidamento di minori, ma solo al verificarsi di determinate condizioni.

In questa guida vi spieghiamo cos’è, come funziona, quando e a chi spetta congedo di paternità “alternativo”.

COS’È IL CONGEDO DI PATERNITÀ ALTERNATIVO

Il congedo di paternità alternativo è l’astensione dal lavoro del padre, in alternativa al congedo di maternità obbligatoria ed è fruibile al verificarsi di specifiche condizioni: nei casi di morte, grave infermità o di abbandono della madre; in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre; in caso di adozione o affidamento di minori a seguito della rinuncia da parte della madre.

Per il periodo dell’astensione per congedo, al posto della retribuzione, l’INPS riconosce un’indennità pari all’80% dello stipendio. Il periodo di congedo alternativo del padre, dura quanto quello di maternità obbligatoria, ovvero 5 mesi, suddivisi tra periodo pre parto che di solito dura 2 mesi e periodo post parto che di solito dura 3 mesi. Il padre lavoratore ha diritto di astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice.

CHE DIFFERENZA C’È TRA CONGEDO PARENTALE E PATERNITÀ

È importante non confondere il congedo di paternità alternativo con il congedo di paternità obbligatorio che consiste nei 10 giorni di congedo a cui hanno diritto tutti i padri lavoratori dipendenti. Maggiori informazioni in questa guida.

Il congedo di paternità alternativo è disciplinato dall’articolo 28 del Decreto Legislativo n. 151 del 2001 (Testo Unico in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) modificato dall’articolo 2 del Decreto Legislativo 30 giugno 2022, n. 105, che vi illustriamo in questa guida.

Vediamo nel dettaglio quando il padre può usufruire del congedo di paternità alternativo.

COME FUNZIONA IL CONGEDO DI PATERNITÀ ALTERNATIVO

Il congedo di paternità alternativo funziona come una misura di tutela che permette al padre di ottenere il periodo di astensione al lavoro e la relativa indennità al posto della madre, che non può usufruirne per motivi – indicati dalla legge – coincidenti con cause gravi o di impossibilità.

In questo caso, quindi, la differenza con il congedo parentale è che a fruire del periodo di astensione sarà il padre, il quale dovrà opportunamente certificare e dare prova degli eventi che rendono impossibile alla madre fruire della maternità obbligatoria.

QUANDO SI PUÒ CHIEDERE IL CONGEDO DI PATERNITÀ ALTERNATIVO

l congedo di paternità alternativo viene riconosciuto quando si verificano eventi che riguardano la madre del bambino. Scopriamo insieme quali sono le cause che danno il diritto al padre lavoratore, in alternativa alla madre lavoratrice, di usufruire del congedo di paternità alternativo:

  • morte o grave infermità della madre. Il padre richiedente, all’atto della compilazione della domanda, indica gli estremi della madre e la data del decesso;

  • abbandono del figlio da parte della madre;

In caso di adozione o affidamento di minori, oltre agli eventi sopra riportati, il congedo di paternità alternativo è fruibile dal padre a seguito della rinuncia totale o parziale della madre lavoratrice al congedo di maternità al quale ha diritto.

CHI PUÒ RICHIEDERLO E REQUISITI DELLA MADRE

Il congedo di paternità alternativo può richiederlo il padre del bambino, nei gravi casi previsti dalla legge che abbiamo sopra elencato. Ma questo non basta. Spetta se la madre lavoratrice che non può fruire della maternità obbligatoria rientra in una delle seguenti categorie:

  • lavoratori dipendenti assicurati all’INPS anche per la maternità, compresi i lavoratori assicurati ex IPSEMA;

  • lavoratori apprendisti, operai, impiegati, dirigenti con un rapporto di lavoro in corso all’inizio del congedo;


  • lavoratori agricoli a tempo indeterminato o determinato che, nell’anno di inizio del congedo, siano in possesso della qualità di bracciante con iscrizione negli elenchi nominativi annuali per almeno 51 giornate di lavoro agricolo (articolo 63 del TU);

  • lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari (colf e badanti), secondo quanto previsto dall’articolo 62 del TU;


  • lavoratori LSU o APU (attività socialmente utili o di pubblica utilità dell’articolo 65 del TU);

  • lavoratori dipendenti da amministrazioni pubbliche (incluse le lavoratrici dipendenti ex INPDAP ed ENPALS) le quali in caso di maternità sono tenute agli adempimenti previsti dalla legge verso l’amministrazione pubblica dalla quale dipendono e da cui percepiscono la relativa indennità, corrispondente al trattamento economico, secondo quanto disposto dagli articoli 2 e 57 del TU.

Spetta anche se la madre rientra tra le lavoratrici autonome, avente diritto all’indennità di cui all’articolo 66 del Testo Unico maternità paternità (TU). Per altri chiarimenti in merito, vi consigliamo di leggere la nostra guida sull’indennità di maternità e paternità per autonomi e liberi professionisti.

COME RICHIEDERE IL CONGEDO DI PATERNITÀ ALTERNATIVO

Gli interessati possono chiedere il congedo di paternità alternativo in una delle seguenti modalità.

  • In autonomia, presentando domanda online sul sito web dell’INPS attraverso il servizio online dedicato alla maternità / paternità dopo aver effettuato l’accesso all’area riservata mediante CNS, SPID o CIE.

  • Rivolgendosi al Contact center INPS al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile.

  • Con il supporto di enti di patronato e intermediari dell’INPS, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi. In questo caso si viene seguiti da esperti che presenteranno la domanda in nome e per conto del padre.

Chi richiede il congedo di paternità alternativo deve allegare come documenti alla richiesta:

  • in caso di morte o grave infermità della madre, la certificazione sanitaria che va presentata in busta chiusa al centro medico legale dell’INPS, allo sportello o a mezzo raccomandata;

  • in caso di abbandono del figlio da parte della madre, la compilazione online della dichiarazione di responsabilità che si trova nella procedura telematica;

  • in caso di affidamento esclusivo del figlio al padre, gli elementi identificativi del provvedimento indicando l’autorità giudiziaria, la sezione, il tipo e numero di provvedimento, la data di deposito in cancelleria.

Alla domanda vanno allegati anche altri documenti, quali ad esempio:

  • l’autorizzazione all’ingresso in Italia del minore straniero in caso di adozione o affidamento rilasciata dalla Commissione per le Adozioni Internazionali o l’attestazione di ingresso in famiglia del minore adottato o affidato;

  • copia digitalizzata di documentazione da cui sia possibile ricavare gli elementi identificativi di provvedimenti o atti necessari per la definizione del procedimento.

QUANTO SPETTA

Durante i periodi di congedo di paternità alternativo, il padre ha diritto a percepire un’indennità pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera calcolata sulla base dell’ultimo periodo di paga precedente l’inizio del congedo di paternità alternativo. Quindi, solitamente, l’ultimo mese di lavoro precedente il mese di inizio del congedo.

CHI PAGA IL CONGEDO DI PATERNITÀ ALTERNATIVO

L’indennità pari all’80% della retribuzione è anticipata in busta paga dal datore di lavoro al lavoratore che ha richiesto il congedo di paternità alternativo, anche nel caso di lavoratori assicurati ex IPSEMA dipendenti da datori di lavoro che hanno scelto il pagamento con il metodo del conguaglio CA2G. È, invece, pagata direttamente dall’INPS con bonifico postale o accredito su conto corrente bancario o postale a:

  • lavoratori stagionali;

  • operai agricoli (salva la facoltà di anticipazione dell’indennità, da parte del datore di lavoro, in favore delle operaie agricole a tempo indeterminato);

  • lavoratori dello spettacolo saltuarie o a termine;

  • lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari (colf e badanti);

  • lavoratori disoccupati o sospesi;

  • lavoratori assicurati ex IPSEMA dipendenti da datori di lavoro che non hanno scelto il pagamento delle indennità con il metodo del conguaglio CA2G.

QUANDO PRESENTARE DOMANDA

La domanda va inoltrata sul sito dell’INPS prima dei 2 mesi che precedono la data prevista del parto e comunque, mai oltre un anno dalla fine del periodo indennizzabile, pena la prescrizione del diritto all’indennità.

DECORRENZA

Il congedo di paternità alternativo decorre dalla data in cui si verifica uno degli eventi che fanno scattare il diritto a richiederlo, ovvero: morte, grave infermità della madre o abbandono, nonché affidamento esclusivo del bambino al padre. Tali eventi vanno certificati e comunicati all’INPS.

QUANTO DURA

Il congedo di paternità alternativo dura quanto il periodo di congedo di maternità non fruito dalla madre lavoratrice, anche se lavoratrice autonoma con diritto all’indennità prevista dall’articolo 66 del Testo Unico (TU).

Ricordiamo che la maternità obbligatoria dura 5 mesi, suddivisi tra periodo pre parto, che di solito dura 2 mesi e periodo post parto che di solito dura 3 mesi. Le madri possono anche scegliere di lavorare l’ottavo mese e il nono mese di gravidanza e di usufruire del congedo di 5 mesi interamente dopo il parto. Per maggiori dettagli sulla durata del periodo di congedo di maternità, vi consigliamo di leggere questa guida.

Tuttavia:

  • se la madre è non lavoratrice, il congedo di paternità alternativo termina dopo 3 mesi dal parto;

  • in caso di madre che scelga di non riconoscere il figlio e di mantenere il proprio anonimato, al padre spetta, a titolo di congedo di paternità alternativo, il teorico periodo residuo di congedo di maternità pari ai 3 mesi di post partum.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI APPROFONDIMENTI E GUIDE UTILI

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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