L’assegno di maternità dei Comuni è un sostegno economico per le madri riconosciuto su domanda nei casi di parto, adozione o affidamento preadottivo.
Questa prestazione assistenziale può essere richiesta da cittadini residenti italiani, comunitari o stranieri in possesso di titolo di soggiorno, che abbiano un ISEE basso e non bisogna confonderla con l’assegno statale di maternità per le madri disoccupate.
In questa guida dettagliata vi spieghiamo come funziona l’assegno di maternità 2023 dei Comuni, a chi spetta, come richiederlo e quali sono gli importi di questo sussidio.
COS’È L’ASSEGNO DI MATERNITÀ DEI COMUNI 2023
L’assegno di maternità dei Comuni, anche detto “assegno di base“, è una prestazione assistenziale concessa dai Comuni e pagata dall’INPS. Il sussidio è rivolto a chi ha un ISEE basso, cui limite è ricalcolato ogni anno in base alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo. Per il 2023 l’assegno ammonta a 383,46 euro e il tetto dell’ISEE, oltre cui non spetta, è fissato a 19.185,13 euro.
L’assegno può essere richiesto in caso di parto, adozione o affidamento preadottivo di un bambino e spetta alle cittadine italiane, europee e extracomunitarie che non versano una contribuzione sufficiente per ottenere la maternità ordinaria (es. maternità obbligatoria dipendenti, maternità autonomi o iscritti alla gestione Separata). In altre parole si tratta di una prestazione assistenziale che va a sostituire il congedo di maternità quando le beneficiarie non hanno una copertura previdenziale obbligatoria. Si distingue dall’assegno di maternità dello Stato che viene concesso dall’INPS e spetta invece per lavori atipici e discontinui.
A CHI SPETTA L’ASSEGNO DI MATERNITÀ DEL COMUNE
L’assegno di maternità dei Comuni viene gestito dai Municipi e spetta in caso di nascite, affidamenti preadottivi e adozioni. Viene riconosciuto alle madri, ma anche ai padri nel caso di morte della madre o di abbandono del minore. In particolare, l’assegno di base, spetta a chi è residente in un Comune italiano ed è:
- cittadino italiano;
- cittadino comunitario;
- cittadino extracomunitario in possesso di titolo di soggiorno. Per la specifica della tipologia di permesso di soggiorno utile per la concessione del beneficio è necessario rivolgersi al proprio Comune di residenza.
REQUISITI E ISEE
I richiedenti l’assegno comunale di maternità devono dimostrare di possedere al momento della domanda i seguenti requisiti:
- non avere alcuna copertura previdenziale;
- non essere già beneficiari di altro assegno di maternità INPS ai sensi della Legge 23 dicembre 1999, n. 488;
- rispettare determinati limiti ISEE. Come emerge da questo comunicato del 25 febbraio 2023 e dalla Circolare INPS n. 26 del 08-03-2023, per l’anno 2023 il valore dell’ISEE per l’accesso è fissato ad un massimo di 19.185,13 euro.
IMPORTO ASSEGNO DI MATERNITÀ COMUNI
La circolare INPS 8 marzo 2023, n. 26 ha reso noti gli importi e i limiti di reddito per il 2023 relativi all’Assegno di maternità concesso dai Comuni, aggiornato in base alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (pari all’8,1%).
Dunque, per le nascite avvenute nel 2023 (nonché per gli affidamenti preadottivi e le adozioni il cui ingresso in famiglia sia avvenuto nel 2023), la misura dell’assegno di maternità di base concesso dai Comuni e il valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) sono i seguenti:
- importo assegno di maternità di base (in misura piena) pari a 383,46 euro mensili per complessivi 1.917,30 euro;
- ISEE fino ad un massimo di 19.185,13 euro.
Tra l’altro, nel caso in cui il beneficiario percepisca trattamenti previdenziali inferiori a quelli previsti dall’articolo 74 del Decreto Legislativo 51 del 2001 può chiedere la differenza dell’assegno di maternità già ricevuto, con una specifica dichiarazione all’Ente erogatore.
COME FUNZIONA L’ASSEGNO MATERNITÀ COMUNI
L’assegno di maternità del Comune spetta in un’unica soluzione, sia per le nascite, che per gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento intervenute tra il 1° gennaio e il 31 dicembre di ciascun anno di riferimento. La domanda va presentata al Comune di residenza al quale compete la verifica della sussistenza dei requisiti di legge per la concessione delle prestazione. A erogare effettivamente il contributo, poi, è l’INPS. L’assegno non è cumulabile con altri trattamenti previdenziali, tranne se si ha diritto a percepire dal Comune la quota differenziale. È comunque compatibile con l’Assegno Unico unico universale. Infine, occorre specificare che l’assegno di maternità dei Comuni non costituisce reddito ai fini fiscali e previdenziali.
QUANDO SI PUÒ RICHIEDERE
L’assegno base dei Comuni si può richiedere presso gli uffici preposti del Comune di residenza entro 6 mesi dalla nascita del figlio o dalla data di ingresso del minore in famiglia in caso di adozione. Il minore non può comunque avere più di 6 anni.
DOMANDA ASSEGNO DI MATERNITÀ COMUNI
Per ricevere il pagamento dell’assegno di maternità dei Comuni, bisogna presentare una domanda all’ufficio del protocollo o all’ufficio preposto del Municipio di residenza. Vi è una finestra temporale di 6 mesi, che iniziano a intercorrere a partire dalla nascita del figlio. Salvo integrazioni specifiche del Comune, alla domanda bisogna allegare:
- DID, la dichiarazione di disponibilità al lavoro, dove la mamma risulta disoccupata o inoccupata;
- certificato di nascita del Comune di residenza del bambino;
- modello ISEE in corso di validità con dichiarazione DSU, attestazione ISEE e prospetto calcolo maternità;
- documento d’identità della mamma richiedente, non scaduto ed il permesso di soggiorno CE di lungo periodo, se cittadino extracomunitario;
- attestazione della Banca o delle Poste Italiane contenente il codice IBAN, dove accreditare l’importo dell’assegno;
QUANDO ARRIVA LA MATERNITÀ COMUNALE
I tempi di pagamento dell’assegno di maternità del Comune sono abbastanza lunghi. Nella maggior parte dei casi, per ricevere il pagamento, possono passare dai 60 ai 120 giorni dalla data della domanda.
Ad elaborare i dati del richiedente sono gli uffici Comunali. Per controllare lo stato di avanzamento della pratica, è possibile recarsi sul servizio online dell’INPS “fascicolo previdenziale del cittadino” ed inserire il codice fiscale del richiedente.
Per verificare lo stato di pagamento poi basterà andare nella sezione “prestazioni e pagamenti”, in corrispondenza della categoria “prestazioni sociali”. Nella sezione prestazioni in pagamento, si potrà visualizzare l’importo pagato dell’assegno di maternità e la data di pagamento.
RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI
- Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 51 (Pdf 380 Kb) – Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno maternità e paternità;
- Circolare n. 26 del 08-03-2023 (Pdf 53 Kb) – Rivalutazione 2023 Assegno per il nucleo familiare e assegno di maternità concessi dai Comuni;
- Circolare INPS 8 aprile 2023, n. 26 (Pdf 53 Kb) – Limiti ISEE 2023 per l’accesso all’Assegno maternità dei Comuni.
ALTRI APPROFONDIMENTI E GUIDE UTILI SU MATERNITÀ E PATERNITÀ
Vi segnaliamo anche i seguenti approfondimenti:
- la guida sulla maternità obbligatoria;
- la guida al congedo parentale:
- la guida sull’assegno di maternità dello Stato;
- l’approfondimento sul congedo di paternità;
- la guida sulla tutela per la maternità e la paternità dei lavoratori dello spettacolo;
- la guida sull’indennità di maternità e paternità per gli autonomi;
- l’approfondimento sul congedo di paternità alternativo.
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Io vorrei capire perché devono contare il nucleo familiare e l’ISEE dei miei genitori se anche vivo con loro non significa che mi sostentano e inoltre io faccio la dichiarazione dei redditi a parte mica con loro
Io sto combattendo da 4 messi per fare la domanda per l’assegno di maternità per mamme disoccupate,ma non me la fa nessuno che dicono che non sono associati
Hai risolto poi? a me hanno detto che non è previsto alcun contribuito comunale per le mamme che non hanno versato contributi previdenziali da quando c’è l’assegno unico…
Vorrei sapere se è normale aspetare così tanto
Io o fatto la domanda tra febbraio e marzo 2022 quando mi vengono ?