Assegno di maternità dello stato nel 2025: requisiti, domanda, importo

La guida dettagliata su come funziona l’assegno di maternità dello Stato e come fare domanda all’INPS

maternità, paternità

L’assegno di maternità dello Stato è un sostegno economico che la madre o il padre, se sono lavoratori atipici o discontinui, possono richiedere per la nascita di un bambino, nonché per l’adozione, l’affidamento.

Nel 2025 durante i periodi di congedo di maternità la lavoratrice ha diritto a percepire un’indennità pari all’80%, entro i limiti massimi rivalutati, ogni anno, sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo.

In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo come funziona l’assegno di maternità dello Stato, a chi spetta e come fare per richiederlo.

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ASSEGNO DI MATERNITÀ DELLO STATO, COSA SIGNIFICA

L’assegno di maternità dello Stato è una prestazione assistenziale concessa una tantum ed erogata direttamente dall’INPS. È destinato ai lavoratori atipici e discontinui che non hanno a disposizione abbastanza contributi per fruire dell’assegno di maternità ordinario (es. maternità obbligatoria dipendenti, maternità autonomi o iscritti alla gestione Separata).

Ricordiamo che:

  • i lavori atipici sono quelli che prevedono contratti di lavoro diversi dai tradizionali contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato e dalle forme di lavoro autonomo e con partita IVA. Si tratta, in buona sostanza di quei rapporti rientrano nel diritto civile ma vengono scritti in maniera concorde dalle due parti, il datore di lavoro e il lavoratore, a seconda delle caratteristiche dell’attività da svolgere;

  • i lavori discontinui sono invece quelli che non prevedono un impegno lavorativo continuativo e permettono la sospensione temporanea del lavoro con intervalli variabili. Queste professioni sono elencate nel R.D. 6 dicembre 1923, n. 2657.

DIFFERENZA ASSEGNO DI MATERNITÀ STATO E COMUNE

L’assegno di maternità è un supporto economico previsto per le madri durante il periodo di maternità, ma ci sono due tipi principali di assegno: uno erogato dallo Stato e uno dal Comune, e presentano alcune differenze significative.

  • l’assegno di maternità dello Stato è disciplinato dall’articolo 75 del Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151, viene chiamato spesso anche “assegno maternità base” o “maternità INPS” e si affianca all’assegno di maternità del Comune, ma è destinato principalmente alle madri che non hanno altre forme di sostegno, come l’indennità di maternità INPS. Questo potrebbe essere il caso, ad esempio, di lavoratrici autonome o disoccupate. L’importo dell’assegno è stabilito ogni anno dalla legge di bilancio e varia a seconda dei fondi disponibili e dalla variazione dei prezzi Istat. Inoltre, la domanda va presentata all’INPS, che si occupa di verificare i requisiti e di erogare direttamente l’assegno;

  • l’assegno di maternità dei Comuni è un beneficio che viene erogato direttamente dai Comuni (che ne stabiliscono anche l’importo in base alle risorse disponibili) alle madri residenti, anche se non sono coperte da altre indennità. La domanda per l’assegno comunale va presentata direttamente presso il Comune di residenza, che stabilisce i propri criteri e modalità di erogazione.
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IMPORTO ASSEGNO DI MATERNITÀ DELLO STATO

Nel 2025 durante i periodi di congedo di maternità la lavoratrice ha diritto a percepire un’indennità pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera.

L’assegno di maternità viene finanziato attraverso le risorse statali fino a un importo massimo determinato annualmente, come stabilito dall’articolo 78 del Decreto legislativo 26 Marzo 2001, n. 151. Per il 2025, tale importo a carico dello stato non può superare i 2.508,04 euro mensili, come riportato da INPS nella Circolare n. 26 del 30-01-2025.

Se l’indennità spettante alla lavoratrice è superiore all’importo finanziato dallo Stato, il datore di lavoro non ha diritto a un rimborso per la parte eccedente. Maggiori dettagli li trovate nella nostra guida sui massimali 2025 stabiliti per l’importo di maternità e paternità.

Inoltre, va precisato che:

  • in caso di parto gemellare, di adozione o affidamenti plurimi, l’importo dell’assegno è moltiplicato per il numero dei bambini nati, adottati o affidati;

  • nel caso in cui si abbia diritto a una prestazione di maternità di importo inferiore all’Assegno di maternità, è possibile presentare la domanda per ottenere il pagamento della quota differenziale. Ad esempio, se l’importo complessivo dell’indennità di maternità o di altro trattamento economico di maternità è uguale a 1.500 euro e l’importo dell’Assegno è uguale a 2.488,14 euro, l’Assegno che spetta è pari alla differenza tra i due importi, a 988,14 euro (2.488,14 – 1.500 = 988,14);

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REQUISITI

Per ottenere l’assegno di maternità dello Stato, i destinatari devono risultare in possesso di determinati requisiti lavorativi o contributivi. Per la madre, tuttavia, esiste una distinzione tra i casi in cui lavori o meno, ovvero:

  • per la madre lavoratrice, è necessario aver versato almeno 3 mesi di contributi per maternità nel periodo compreso tra i 18 e i 9 mesi precedenti il parto o l’effettivo ingresso del bambino in famiglia in caso di adozione;

  • per la madre disoccupata, è necessario dimostrare di aver lavorato almeno 3 mesi e perso il diritto a prestazioni previdenziali o assistenziali (NASpI, mobilità o cassa integrazione). L’intervallo di tempo tra il momento in cui ha perso tale diritto e la data del parto o dell’effettivo ingresso in famiglia del bambino, in caso di adozione o affidamento, non deve essere superiore al periodo di fruizione delle prestazioni godute e comunque non superiore a 9 mesi.

  • in caso di licenziamento o dimissioni durante il periodo di gravidanza, sono necessari almeno tre mesi di contribuzione nel periodo che va dai 18 ai 9 mesi antecedenti al parto;

  • per la madre iscritta alla gestione separata INPS, è indispensabile che vi sono almeno 3 mesi di contributi versati nei 12 mesi precedenti il congedo obbligatorio ordinario. Ossia, dall’8° mese di gravidanza o prima se la gravidanza dovesse ad esempio risultare a rischio.

CHI PUÒ RICHIEDERE L’ASSEGNO DI MATERNITÀ DELLO STATO

L’assegno di maternità statale spetta ai cittadini italiani, comunitari oppure extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo. Per la madre, in ogni caso, deve anche essere garantita la residenza in Italia al momento del parto o dell’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato. Più precisamente, a poter ricevere la maternità dello Stato sono i seguenti soggetti:

  • la madre, anche adottante;

  • il padre, anche adottante;

  • gli affidatari preadottivi;

  • l’adottante non coniugato;

  • il coniuge della madre adottante o dell’affidataria preadottiva;

  • gli affidatari (non preadottivi) nel caso di non riconoscibilità o non riconoscimento da parte di entrambi i genitori.

La prestazione è riconosciuto a fronte della nascita, nonché per affido o adozione di un minore di età non superiore ai 6 anni o ai 18 anni in caso di adozioni o affidamenti internazionali.

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QUANDO ARRIVA L’ASSEGNO DI MATERNITÀ INPS

Dalla presentazione della domanda, il termine per la definire le domande per l’assegno di maternità INPS è pari a 55 giorni. Lo prevede il Regolamento per la definizione dei termini di conclusione dei procedimenti amministrativi adottato dall’INPS ai sensi dell’articolo 2 della Legge n. 241 del 1990.

COME PRESENTARE DOMANDA

La domanda per l’assegno di maternità dello Stato deve essere presentata all’INPS in via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:


  • chiamando il Contact Center INPS al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164 164 da rete mobile e chiedendo assistenza per la presentazione della domanda;

  • con il supporto di patronati, che possono inviare la domanda per nostro nome e conto attraverso i servizi telematici offerti agli stessi dall’INPS.

Alla domanda vanno allegati:

  • una copia del documento di identità del richiedente o copia del permesso di soggiorno per i cittadini non comunitari;

  • il certificato di nascita del bambino o autocertificazione di nascita;

  • tutti i documenti e le certificazioni riepilogati all’interno del modulo di domanda che trovate nell’area riservata INPS a cui accedere da questa pagina.
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COME CONTROLLARE LO STATO DELL’ASSEGNO DI MATERNITÀ

Dopo la presentazione della domanda, INPS rende noto qual è l’esito. Ossia, se positivo o negativo. Per controllare lo stato dell’assegno di maternità è necessario:


  • consultare il fascicolo previdenziale cliccando su “Servizi” e poi su “Fascicolo previdenziale del cittadino” dove sono presenti le pratiche presentate;

  • lo stato della domanda di assegno di maternità può essere verificato a questo punto utilizzando il servizio di consultazione specifico presente nella sezione “Prestazioni” o “Domande e pagamenti” del sito INPS.

Per richiedere assistenza, è possibile contattare l’INPS tramite il numero verde 803.164 (per chiamate da rete fissa) o 06.164.164 (per chiamate da cellulare) per ottenere informazioni sullo stato della tua pratica. Oppure rivolgersi a un Patronato.

COME FUNZIONA L’ASSEGNO DI MATERNITÀ

Per ottenere l’assegno di maternità statale è necessario presentare apposita domanda all’INPS. Deve essere presentata entro 6 mesi dalla nascita del bambino o dall’effettivo ingresso del minore in famiglia nel caso di adozione, affidamento oppure ingresso in Italia in caso di adozione internazionale.

L’assegno di maternità dello Stato non è cumulabile con l’assegno di maternità del Comune né con l’indennità di maternità ma si integrano.  Ciò significa che, se una madre ha diritto a entrambe le prestazioni per la maternità, l’importo complessivo che riceverà non sarà la somma totale, ma piuttosto l’integrazione dell’importo più basso con l’altro, fino a raggiungere un limite massimo stabilito dalla normativa.

Inoltre:

  • l’assegno di maternità non costituisce reddito e dunque non va riportato in dichiarazione;
  • è cumulabile con l’assegno unico universale per i figli;
  • viene erogato una tantum, dunque si tratta di un solo pagamento e non di un’indennità che viene riconosciuta mensilmente come nel caso dell’assegno di maternità obbligatoria.
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QUANDO IL PADRE PUÒ RICHIEDERE L’ASSEGNO DI MATERNITÀ STATALE

Per il padre, sempre nelle rispetto delle condizioni sopraelencate, sono previsti dei requisiti aggiuntivi che lo legittimano a richiedere la prestazione assistenziale al posto della madre, ovvero:

  • in caso di abbandono del figlio da parte della madre o di affidamento esclusivo del figlio al padre, al momento dell’abbandono o dell’affidamento esclusivo deve essere in possesso dei requisiti contributivi previsti per la madre;

  • se è affidatario preadottivo, in caso di separazione dei coniugi avvenuta durante la procedura di affidamento preadottivo, al momento dell’affidamento deve essere in possesso dei requisiti contributivi previsti per la madre;

  • nel caso di un padre adottante, ovvero di adozione senza affidamento durante la separazione dei coniugi, al momento dell’adozione deve essere in possesso dei requisiti contributivi previsti per la madre;

  • se è padre adottante non coniugato, in caso di adozione pronunciata solo nei suoi confronti, al momento dell’adozione deve essere in possesso dei requisiti contributivi previsti per la madre;

  • nel caso in cui ha riconosciuto il neonato o è coniuge della donna adottante o affidataria preadottiva, in caso di decesso della madre naturale o di quella adottiva o affidataria preadottiva. Al momento della domanda, sono necessari il regolare soggiorno e residenza in Italia del padre o del coniuge della deceduta. Inoltre, anche la presenza del minore presso la sua famiglia anagrafica, la potestà sul minore. Si deve anche dimostrare il non affidamento del minore presso terzi e che la donna deceduta non abbia già usufruito dell’assegno.

In quest’ultimo caso non sono richiesti i requisiti sia dei 3 mesi di contributi tra i 18 e i 9 mesi precedenti e sia della perdita del diritto da non più di 9 mesi a prestazioni previdenziali o assistenziali. Ciò in quanto il diritto all’assegno deriva dalla madre o donna deceduta.

RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

ALTRI APPROFONDIMENTI E GUIDE UTILI 

Vi segnaliamo anche i seguenti approfondimenti la guida sulla maternità obbligatoria.

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Vi consigliamo poi di consultare l’elenco completo dei bonus per disoccupati che si possono richiedere nel 2025.

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