Cuneo fiscale Italia tra i più alti in Europa: classifica OCSE

L’Italia al 5° posto su 38 Paesi OCSE per il cuneo fiscale, ecco i dati e la classifica internazionale

OCSE
Photo Credit: rafapress / Shutterstock

L’Italia si piazza al 5° posto della classifica “Taxing Wages” che ha analizzato il costo del lavoro e il cuneo fiscale in 38 Paesi OCSE.

Nel 2022, il cuneo fiscale italiano in busta paga è cresciuto di un altro mezzo punto, arrivando al 45,9% contro una media OCSE del 34,6%, ossia oltre 11 punti in più.

In questo articolo vi spieghiamo a quanto ammonta il cuneo fiscale e il costo del lavoro in Italia. Inoltre vi illustriamo i risultati della classifica OCSE “Taxing Wages” relativa agli altri Paesi.

CUNEO FISCALE IN ITALIA

Il 25 aprile 2023 è stata pubblicata la classifica OCSE “Taxing Wages” sul costo del lavoro e sul cuneo fiscale relativo al 2022, che vede l’Italia posizionarsi al 5° posto su 38 Paesi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).

Stando ai dati OCSE sul costo del lavoro in Italia e sul cuneo fiscale, emerge che:

  • in Italia la differenza tra il costo per il datore di lavoro e la retribuzione netta percepita dal dipendente si attesta al 45,9%;

  • la retribuzione annua lorda italiana si attesta mediamente sui 33.855 euro, a fronte dei 32.029 euro del 2021.

Attenzione, il cuneo fiscale e il costo del lavoro non sono la stessa cosa. Vediamo di comprendere bene di cosa si tratta.

COS’È IL CUNEO FISCALE

Il cuneo fiscale corrisponde alla differenza tra il costo del lavoro e la retribuzione netta e viene espresso in percentuale. Il cuneo fiscale comprende le imposte sui redditi e i contributi versati dal datore di lavoro e dal lavoratore.

Quindi lo stipendio lordo viene decurtato da una serie di tasse e contributi che portano poi ad avere uno stipendio netto in busta paga notevolmente più basso.

CUNEO FISCALE MEDIO IN ITALIA E IN EUROPA

Il cuneo fiscale medio in Italia è pari al 45,9% del costo del lavoro. Il cuneo fiscale medio in Europa è pari al 34,6% del del costo del lavoro (dati Ocse 2022).

Vediamo la classifica nel dettaglio.

LA CLASSIFICA OCSE

La classifica calcola il peso del cuneo fiscale in busta paga, ovvero la somma di tasse e contributi che gravano sugli stipendi di un lavoratore. L’unità di riferimento presa, in questo caso, è un lavoratore single senza figli.

Ecco la classifica OCSE 2023 (relativa al 2022) che esprime in percentuale quanto il costo del lavoro pesa sulla retribuzione netta:

  • Belgio 53%;
  • Germania 48,1%;
  • Austria 47,8%;
  • Francia 47%;
  • Italia 45,9%;
  • Finlandia 43.1%;
  • Slovenia 42.8%;
  • Svezia 42.4%;
  • Portogallo 41.9%;
  • Repubblica Slovacca 41.6%;
  • Ungheria 41.2%;
  • Lettonia 40.6%;
  • Lussemburgo 40.4%;
  • Repubblica Ceca 39.8%;
  • Spagna 39.5%;
  • Estonia 39.0%;
  • Lituania 38.2%;
  • Turchia 37.2%;
  • Grecia 37.1%;
  • Norvegia 35.7%;
  • Danimarca 35.5%;
  • Paesi Bassi 35.5%;
  • Irlanda 34.7%;
  • Polonia 33.6%;
  • Giappone 32.6%;
  • Islanda 32.5%;
  • Canada 31.9%;
  • UK 31.5%;
  • USA 30.5%;
  • Costa Rica 29.2%;
  • Australia 26.9%;
  • Corea 24.2%;
  • Israele 23.6%;
  • Svizzera 23.4%;
  • Messico 20.4%;
  • Nuova Zelanda 20.1%;
  • Cile 7.0%;
  • Colombia 0%.

COME SI CALCOLA IL COSTO DEL LAVORO IN ITALIA

Come si fa il calcolo per sapere a quanto ammonta il costo del lavoro in Italia? Stando ai dati OCSE 2023 relativi all’anno precedente, al cuneo italiano pari al 45,9%, nel caso di un lavoratore single con retribuzione media, si arriva sommando:

  • il 15,3% di incidenza dell’imposta sui redditi (rispetto alla media OCSE pari al 13%):
  • il 6,6% di contributi a carico del lavoratore (rispetto alla media OCSE pari al 8,2%);
  • il 24% dei contributi a carico del datore di lavoro (rispetto alla media OCSE pari al 13,4%).

Ricordiamo che l’imposta sul reddito è un’imposta applicata a persone fisiche (IRPEF) o giuridiche (IRES) in relazione al reddito o agli utili da loro realizzati. L’imposta sul reddito è generalmente calcolata come il prodotto di un’aliquota fiscale per il reddito imponibile.

I contributi sono somme di denaro che devono essere pagate all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e all’INAIL (Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro). In parte sono a carico dei dipendenti e in parte sono a carico dei lavoratori. I contributi servono per garantire il fondo per la previdenza sociale (contributi assistenziali per coprire infortuni, malattie, invalidità ecc.) e per pagare le pensioni (contributi previdenziali).

QUANTO COSTA ASSUMERE IN ITALIA

Il costo annuale del lavoro nel caso del lavoratore medio single italiano risulta pari a 70.393 dollari (circa 63.728 euro) a parità di potere d’acquisto contro i 60.522 dollari (circa 54.790 euro) della media OCSE. Nell’area OCSE il cuneo fiscale dei lavoratori single senza figli che hanno un salario medio nazionale è pari al 34,6% del costo del lavoro nel 2022 e rispetto al 2021 è aumentato in 23 Paesi ed è diminuito in 11. La media OCSE del cuneo fiscale per questa tipologia di lavoro è aumentata di 0,04 punti percentuali nel 2022, dopo essere diminuita di 0,1 punti percentuali nel 2021.

Proprio per mettersi in linea con i dati OCSE e aumentare il potere d’acquisto degli italiani, il Governo nella Legge di Bilancio 2023 e poi nel DEF 2023, ha avviato il taglio del cuneo fiscale. Non è escluso che nel Decreto lavoro 2023, in corso di definizione, potrebbe arrivare un nuovo taglio del costo del lavoro in Italia, su cui vi aggiorneremo.

A QUANTO AMMONTA IL SALARIO MEDIO IN ITALIA

Lo studio OCSE mostra anche che, mentre i salari nominali sono aumentati, l’elevata inflazione nell’area dei Paesi oggetto di analisi ha causato un calo delle retribuzioni in termini reali.

La retribuzione annua lorda in Italia si attesta mediamente sui 33.855 euro, a fronte dei 32.029 euro del 2021. Lo stesso non si può dire però dei salari reali (ovvero la quantità di beni e servizi che un lavoratore può acquistare sul mercato con quanto effettivamente percepito in busta paga) che, con un’inflazione all’8,1%, risultano mediamente in calo del 2,2%.

Secondo il rapporto OCSE però, ben 35 su 38 Paesi analizzati hanno registrato un calo dei salari reali a causa dell’inflazione. Si parla di variazioni superiori o uguali al -5% in 9 Paesi, ovvero Spagna (-5,3%), Lettonia (-6,2%), Lituania (-6,3%), Messico (-6,8%), Repubblica Ceca (-7,1%), Grecia (-7,4%), Paesi Bassi (-8,3%), Turchia (-8,8%) ed Estonia (-10%). Solo 3 Paesi vantano invece una variazione positiva, quali Ungheria (+2,6%), Colombia (+1,5%) e Svizzera (+0,1%).

IL TESTO DEL RAPPORTO OCSE TAXING WAGES 2023

Da questa pagina è possibile leggere il rapporto completo “Taxing Wages 2023” relativo al costo del lavoro in 30 Paesi dell’OCSE.

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Vi consigliamo anche il nostro focus sul taglio del cuneo fiscale 2023, sul bonus tasse. Da leggere anche il nostro approfondimento sulle cartelle esattoriali stralciate grazie alla tregua fiscale 2023 e questo approfondimento dedicato con ulteriori chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate. Mettiamo a vostra disposizione infine il report 2023 con tutti i dettagli sull’aumento del costo del lavoro in Italia

Inoltre, vi invitiamo a leggere la guida sul salario minimo in Italia, cosa prevede la direttiva sul salario minimo in Europa e questo focus sulle ragioni del “no” alla misura secondo l’attuale Governo.

Se volete restare aggiornati sugli aiuti alle famiglie e ai lavoratori, consultate questa sezione. In questa pagina, invece, trovate le notizie sugli aiuti per le imprese. Vi ricordiamo che è possibile iscriversi gratis alla nostra newsletter e al nostro canale Telegram, per avere le notizie in anteprima.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.

Per restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter gratuita e al nostro Canale Telegram. Seguici su Google News cliccando su "segui".

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *