Via libera al Decreto Rave convertito in Legge, il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre 2022 ed è entrato in vigore il giorno successivo dal 1° gennaio 2023.
Tra le misure inserite con la conversione c’è quella che sospende fino al 30 giugno 2023 le multe per chi non rispetta, ove previsto, l’obbligo vaccinale, oltre a misure meno stringenti su isolamento e green pass. Confermata la regola che prevede il rientro a lavoro degli operatori sanitari no vax.
In questo articolo vi spieghiamo, in modo chiaro e dettagliato, cosa prevede il Decreto Rave convertito in Legge 2023 e in chiusura mettiamo a vostra disposizione il testo coordinato da scaricare e consultare.
Indice:
DECRETO RAVE CONVERTITO IN LEGGE, COSA PREVEDE
Con 153 voti favorevoli, 116 contrari e 1 astenuto l’Aula della Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva la conversione in Legge del Decreto Rave 2023. Il provvedimento, approdato in Gazzetta in extremis il 30 dicembre 2022 (il termine per la conversione scadeva il giorno stesso) modifica le regole in tema di prevenzione e contrasto dei raduni illegali, disciplina da cui prende il nome, oltre a rivedere l’applicazione dell’obbligo vaccinale Covid per medici e sanitari, del green pass e dell’isolamento in caso di positività per tutti i cittadini. Novità anche in materia di trattamenti penitenziari. Ma andiamo a vedere, più nel dettaglio e in maniera schematica, tutte le misure introdotte con questo provvedimento.
DECADE L’OBBLIGO VACCINALE PER SANITARI
Con il Decreto viene reintegrato in servizio il personale sanitario No vax. Si rammenta infatti che chi in questi anni non ha rispettato l’obbligo è stato sospeso e ha ricevuto una multa da 100 euro. Rimanevano esclusi i lavoratori che attestavano la possibilità di controindicazioni cliniche alla vaccinazione. Il Decreto Rave non convertito, si ricorda, aveva anticipato dal 31 dicembre 2022 al 1° novembre 2022 il termine dell’obbligo vaccinale anti-Covid per i lavoratori dei settori sanitario, sociosanitario e socioassistenziale, le uniche categorie di lavoratori per le quali l’obbligo era ancora in vigore.
SOSPENSIONE SANZIONI
Un’altra novità legata alla misura precedente esposta per i sanitari, ma questa volta inserita in fase di conversione, è lo stop alle multe per chi non ha rispettato l’obbligo vaccinale. Dall’entrata in vigore del Decreto Rave convertito in legge – 31 dicembre 2022 – fino al 30 giugno 2023 sono sospese tutte le attività e i provvedimenti sanzionatori nei confronti di coloro che, seppure obbligati, non si sono voluti immunizzare.
REGOLE PIÚ MORBIDE PER ISOLAMENTO COVID
Con il Decreto Rave convertito in Legge cambiano le regole relative all’uso del green pass. Annullato quindi l’obbligo di effettuare un test rapido o molecolare sia alla comparsa dei sintomi sia per uscire dall’isolamento dopo aver contratto il Covid-19. Dopo 5 giorni dalla positività, riscontrata anche autonomamente, si può quindi uscire di casa e tornare a svolgere le normali attività. Allo stesso tempo è stata ridotta la durata da 10 a 5 giorni del regime di auto sorveglianza di coloro i quali sono entrati in contatto con persone positive. Rimane comunque l’obbligo di indossate la mascherina FFP2 in caso di assembramenti, ma anche in questo caso non decade l’obbligo di sottoporsi a tampone una volta finito il periodo di auto sorveglianza.
NO AL GREEN PASS NEGLI OSPEDALI O CASE DI CURA
Con la conversione del Decreto Rave 2023 vengono eliminate poi tutte le misure che obbligavano ad esibire la certificazione verde a visitatori o accompagnatori per l’accesso alle strutture residenziali, socio-assistenziali, sociosanitarie e hospice nonché nei reparti di degenza delle strutture ospedaliere. Stessa fine ha fatto l’obbligo del green pass per gli accompagnatori che stazionano nelle sale di attesa dei dipartimenti d’emergenza e pronto soccorso, come pure l’obbligo di sottoporsi al test antigenico rapido o molecolare per l’accesso alle prestazioni di pronto soccorso.
STRETTA ANTI RADUNI, RAVE PARTY
In fase di conversione è stata poi riscritta al Senato, sulla base degli emendamenti presentati, la norma sui rave party. Viene limitata l’applicazione del nuovo articolo introdotto del codice penale, il 633-bis, ai soli organizzatori di grandi raduni su terreni altrui, in cui si faccia anche uso di sostanze stupefacenti che li punisce con il carcere da 3 a 6 anni e con multe da 1.000 a 10.000 euro. Ciò a patto che “deriva un concreto pericolo per la salute pubblica o per l’incolumità pubblica“. Per i partecipanti varrà sempre l’articolo 633, invasione di terreni ed edifici, con sanzioni pecuniarie e detentive più lievi (reclusione da 1 a 3 anni e una multa da 103 a 1.032 euro).
ERGASTOLO OSTATIVO E NOVITÁ DIRITTO PENITENZIARIO
Infine il Decreto modifica la disciplina dell’ergastolo ostativo, ossia la pena alla reclusione perpetua senza “sconti”, con impossibilità di diminuzioni di durata tranne che in alcuni casi limite (ad esempio quando si tratta di collaboratori di giustizia). Più precisamente, il Decreto prevede la concessione di benefici ai detenuti che, pur non avendo collaborato con la magistratura, si reputa abbiano mantenuto una buona condotta in carcere. Grande motivo di polemica è stata l’esclusione da questa possibilità ai condannati al 41-bis, coloro che scontano la propria pena in isolamento e seguendo regole particolarmente dure e stringenti. Allo stesso modo, è stata molto criticata anche l’eliminazione dei reati contro la Pubblica Amministrazione da quelli per cui non sono previsti i benefici penitenziari. Infine, il Decreto limita l’accesso alla liberazione condizionale per chi è condannato per reati di gravità particolare – tra cui mafia, violenza sessuale, prostituzione e pornografia minorile – e non ha scontato almeno 30 anni in caso di ergastolo e due terzi della pena in altri casi.
TESTO PDF DECRETO RAVE CONVERTITO IN LEGGE 2023
Mettiamo a disposizione il testo coordinato (Pdf 141 Kb) del Decreto Rave convertito in Legge – D.L. 162 del 31 ottobre 2022 – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30 dicembre 2022.
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