È in arrivo una riforma che mira a uniformare su tutto il territorio italiano le regole relative all’imposta di soggiorno per turisti e alberghi.
Ad annunciarla sono stati il Ministro del Turismo Daniela Santanchè, il Viceministro all’Economia Maurizio Leo ed il Presidente ANCI Roberto Pella.
In questo articolo spieghiamo, in modo semplice e chiaro, cosa prevede la riforma, cosa cambia con la sua introduzione e quali sono le novità in arrivo per il 2025.
IMPOSTA DI SOGGIORNO PER TURISTI E ALBERGHI, COSA PREVEDE LA RIFORMA
La riforma annunciata punta a semplificare la gestione della tassa di soggiorno per i Comuni e ridurre gli oneri burocratici per gli albergatori, garantendo una maggiore equità tra i turisti.
Tra le principali novità:
- l’introduzione di nuove fasce di prezzo proporzionali al costo dell’alloggio;
- un sistema di esenzioni per alcune categorie di persone;
- una riduzione della responsabilità degli albergatori nella riscossione dell’imposta;
- la destinazione dei proventi mirata a migliorare il turismo, il decoro urbano e la sicurezza;
- l’adozione su base volontaria da parte dei Comuni, che possono decidere se applicare o meno l’imposta. Poi, quando e se adottata, sarà obbligatoria per tutti i turisti che pernottano in strutture ricettive del territorio, come hotel, B&B e case vacanza, con l’importo calcolato secondo i nuovi criteri indicati.
In attesa che la riforma approdi in Parlamento, vediamo cosa cambierebbe per turisti e albergatori.
COSA CAMBIA PER TURISTI E ALBERGATORI DOPO LA RIFORMA
In caso di ok alla riforma, le novità relative alla nuova imposta di soggiorno interesseranno sia turisti che albergatori. Nel dettaglio, quello che cambia è ci sarà
- equità nella tassazione poiché i turisti pagheranno una tassa più equa in base al tipo di struttura scelta, riducendo il peso per chi opta per sistemazioni più economiche;
- accesso a nuove esenzioni per determinate categorie di persone come i minori, le persone con disabilità, gli accompagnatori sanitari, garantendo loro una maggiore accessibilità e sostenibilità economica. Attualmente l’esenzione dalla tassa di soggiorno spetta secondo criteri stabiliti in maniera diversa da Comune a Comune, in questo modo la normativa sarebbe uniformata e uguale per tutti a livello nazionale.
- miglioramenti nei servizi grazie ai proventi destinati a migliorare le infrastrutture turistiche, il decoro urbano e la sicurezza delle città turistiche più visitate;
- maggiore competitività, poiché alleggerire il carico burocratico sugli albergatori consentirà loro di concentrarsi di più sulla qualità del servizio offerto.
QUANDO ENTRA IN VIGORE LA RIFORMA DELL’IMPOSTA DI SOGGIORNO
La riforma dell’imposta di soggiorno per turisti e alberghi entrerà in vigore a partire dal 2025. Ma, sarà valida solo se ci sarà l’approvazione definitiva del testo – attualmente in fase di analisi e di studio – attesa entro la fine del 2024.
Come spiegato in questa nota, il Ministro del Turismo Daniela Santanchè, il Viceministro all’Economia Maurizio Leo ed il Presidente ANCI Roberto Pella, hanno iniziato a lavorare alle riforma dal 12 Settembre 2024.
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