ISCRO 2024, domanda entro il 31 ottobre: cos’è, esempio, requisiti, calcolo

La guida all’ISCRO 2024, ossia l’indennità di disoccupazione per i lavoratori autonomi, dai requisiti al calcolo e al come fare domanda

ISCRO
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Fino al 31 Ottobre 2024 è possibile presentare la domanda per l’ISCRO 2024, la misura di sostegno al reddito in favore dei titolari di partita IVA.

INPS ha ricordato ai beneficiari le date da rispettare e le istruzioni 2024 da seguire per richiedere l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa.

Vediamo, quindi, cos’è la prestazione ISCRO, quali sono i requisiti per ottenere il sussidio riservato ai lavoratori autonomi e Partite IVA, come fare domanda, come funziona e a quanto ammonta.

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COS’È LA PRESTAZIONE l’ISCRO 2024

L’ISCRO 2024, conosciuta anche come bonus ISCRO, è un’indennità rivolta ai lavoratori autonomi con partita IVA connessa all’esercizio di arti e di professioni, iscritti alla Gestione Separata, che hanno subito una contrazione dei propri guadagni. Viene erogata per 6 mesi e l’importo può variare da 250 euro a 800 euro per il 2024.

È anche chiamata impropriamente “cassa integrazione per le partite IVA”, proprio perché il suo scopo è quello di garantire una sorta di continuità reddituale ai liberi professionisti in difficoltà.

Letteralmente, ISCRO è infatti un acronimo che sta per Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa ed è una misura attiva in via sperimentale dal 2021. Introdotta dalla Legge di Bilancio 2021, grazie alla Legge di Bilancio 2024 è stata resa strutturale. A perfezionarne il funzionamento poi, è stato il Decreto Coesione 2024 convertito in Legge.

L’ISCRO infine, rientra tra li ammortizzatori sociali confermati e garantiti nel 2024 secondo le disposizioni della Circolare INPS n.4 del 5 gennaio 2024. INPS, con la Circolare n. 84 del 23-07-2024 ha pubblicato le istruzioni per l’accesso all’ISCRO nell’anno in corso, aprendo la procedura di domanda fino al 31 Ottobre 2024 e svelando come si calcola, oltre che a chi spetta con tutti i requisiti.

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CHI HA DIRITTO ALL’ISCRO 2024

Hanno diritto all’ISCRO 2024 liberi professionisti con Partita IVA, anche partecipanti in società semplici o studi associati, che esercitano il lavoro autonomo connesso all’esercizio di arti e di professioni e che, nel 2023, hanno registrato una perdita delle proprie entrate reddituali.

Chi sono i lavoratori autonomi ISCRO? La categoria di liberi professionisti beneficiari ISCRO rientra nella definizione di professione autonoma in vari settori, così come stabilito dal Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 (articolo 53, comma 1). Si tratta, ad esempio, di avvocati, consulenti e non solo, come chiarito nella Circolare INPS n. 84 del 23-07-2024.

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REQUISITI ISCRO 2024

Per richiedere l’ISCRO occorre, tuttavia, che i liberi professionisti con Partite IVA siano in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere iscritti alla Gestione separata;

  • non essere titolari di pensione diretta o di altre forme di previdenza obbligatorie;


  • avere un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda, che sia inferiore almeno del 70% al reddito medio prodotto nei tre anni precedenti (nel 2023 la percentuale era il 50%). Dunque, se, ad esempio, la domanda di indennità ISCRO è presentata nell’anno 2024, il reddito da lavoro autonomo da considerare è quello risultante dalla dichiarazione dei redditi dell’anno 2023 (anno precedente alla presentazione della domanda) che deve essere inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo degli anni 2021 e 2022 (due anni precedenti all’anno che precede la presentazione della domanda);

  • avere dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda un reddito non superiore a 12.000 euro (quindi per il 2024 si tratta del reddito 2023). La soglia viene annualmente rivalutata sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati rispetto all’anno precedente (tant’è che per il 2023 era pari a 8.972,04 euro). INPS precisa che il reddito a cui si riferisce la disposizione è relativo al solo reddito prodotto per lo svolgimento dell’attività lavorativa autonoma ed esposto nella dichiarazione dei redditi – nel quadro “RE” nel caso di attività professionale individuale, nel quadro “RH” nel caso di partecipazione a studi associati o società semplice con reddito da lavoro autonomo o nel quadro “LM” per i soggetti in regime forfettario – e non anche ad altre tipologie di reddito;

  • essere titolari di partita IVA attiva da almeno 3 anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso. Ricordiamo che la durata di attivazione della Partita Iva era di almeno 4 anni per il 2023;

  • essere in regola con i contributi previdenziali obbligatori.

Ma come si calcola l’ISCRO nel 2024? Scopriamolo insieme.

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COME SI CALCOLA L’ISCRO

L’ISCRO va calcolata sulla base dell’ultimo reddito dichiarato del lavoratore autonomo. L’indennità, infatti, è pari al 25% su base semestrale del reddito certificato presso l’Agenzia delle entrate e già trasmesso all’INPS alla data di presentazione della domanda.

Ma reddito lordo o netto? Il reddito si calcola secondo i criteri indicati nel paragrafo 3.3 della Circolare INPS n. 84 del 23-07-2024. In pratica, verrà considerato solamente il reddito da attività lavorativa autonoma ed esposto nella dichiarazione dei redditi nel quadro RE, RH o LM, nel caso rispettivamente di:

  • attività professionale individuale;
  • partecipazione a studi associati;
  • soggetti in regime forfettario.

Non verrà considerato il reddito da lavoro:

  • dipendente;
  • parasubordinato;
  • da partecipazione a impresa.

In sostanza è questo il calcolo dell’importo ISCRO: si divide il reddito annuale (12 mesi) per due (6 mesi) e si moltiplica per il 25%. Facciamo un esempio.

ESEMPIO ISCRO

Ad esempio, il calcolo ISCRO per una domanda presentata nel 2024, se l’assicurato ha dichiarato per gli anni 2021 e 2022 (due anni precedenti all’anno che precede la presentazione della domanda) rispettivamente un reddito pari a 6.000 euro e a 5.000 euro, si determina la media degli stessi (6.000 + 5.000 = 11.000/2 = 5.500), ottenendo il valore di 5.500 euro.

Quindi, si divide quest’ultimo importo per due (base semestrale 5.500/2 = 2.750) e si procede a calcolare la misura della prestazione che è pari a 687,50 euro (2.750 x 25/100).

Se dal calcolo, poi, risultasse un importo inferiore a 250 euro o superiore a 800 euro, la quota mensile è ricalcolata arrotondando in eccesso (in caso di importo minore a 250 euro) o in difetto (in caso di importo superiore a 8000 euro). In sostanza, se dal calcolo viene fuori che l’indennità spettante è pari – per esempio – a 230 euro, il beneficiario riceverà comunque almeno 250 euro mensili per sei mesi come supporto. Se invece risultata un’indennità maggiore, per esempio di 900 euro, quello che l’INPS garantisce è un importo massimo (per sei mesi) di 800 euro, anche se ne spetterebbe di più.

Scopriamo come fare domanda per l’ISCRO.

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COME FARE DOMANDA PER ISCRO 2024

È possibile presentare domanda per l’ISCRO 2024 direttamente all’INPS, in una delle seguenti modalità:

  • online, procedendo in autonomia, attraverso l’apposito servizio raggiungibile dal portale web dell’INPS, dopo essersi identificati tramite SPID di livello 2 o superiore, Carta di identità elettronica (CIE) o Carta nazionale dei servizi (CNS). Basterà accedere alla sezione “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” e, una volta autenticati, selezionare la voce “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”;

  • tramite il Contact Center integrato INPS, chiamando gratis il numero verde 803164 da rete fissa, o chiamando il numero 06164164 da rete mobile, a pagamento co tariffa variabile a seconda del proprio operatore;

  • mediante patronati e intermediari autorizzati, che possono presentare la domanda per nome e per conto del richiedente.

È importante ricordare che, proprio perché l’indennità è collegata a una perdita del fatturato, la richiesta per ottenere il bonus ISCRO non può essere accolta se non risulta comunicata la dichiarazione dei redditi certificata all’Agenzia delle Entrate nei 3 anni precedenti a quello di presentazione della domanda.

QUANDO FARE DOMANDA ISCRO 2024

Per fruire dell’indennità ISCRO i potenziali beneficiari bisogna presentare domanda dal 15 Giugno al 31 Ottobre di ciascun anno. Dunque, per l’anno in corso, le domande per l’ISCRO per Partite IVA ed autonomi possono essere presentate entro il 31 Ottobre 2024. A ribadire la scadenza è anche l’INPS con questa nota stampa del 16 Settembre 2024.

Intanto, vediamo insieme come funziona la misura.

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COME FUNZIONA L’ISCRO

L’ISCRO viene erogata a richiesta dall’INPS a decorre dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda.

Quanto dura l’ISCRO? Viene erogata per 6 mensilità e il riconoscimento della stessa è legata alla partecipazione dei beneficiari a percorsi di aggiornamento professionale.

Con il Decreto Coesione 2024 convertito in Legge, all’articolo 17 bis, infatti, il Parlamento ha stabilito che ai fini della fruizione dell’ISCRO, la partecipazione a dei percorsi di aggiornamento professionale non è più considerata come una condizione necessaria, ossia un requisito, bensì come una misura di accompagnamento a tale indennità.

La norma, altresì, prevede che i beneficiari dell’ISCRO autorizzano l’INPS alla trasmissione dei propri dati di contatto nell’ambito delle piattaforme previste dall’ordinamento per l’attivazione di misure di inclusione sociale e di politica attiva. Tra queste il Sistema informativo di inclusione sociale e lavorativa (SIISL) e il Sistema informativo unitario delle politiche del lavoro. Ciò, anche al fine della sottoscrizione del patto di attivazione digitale, propedeutico alla sottoscrizione del patto lavoro per l’assegno di inclusione sociale.

A stabilire quali sono i percorsi di aggiornamento professionale validi sono stati il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, insieme al Ministero dell’Economia e delle finanze, con il Decreto attuativo firmato il 24 Marzo 2022. Il monitoraggio sul rispetto delle regole è affidato invece all’ex Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro – Anpal, ossia la società Sviluppo Lavoro Italia SpA.

L’indennità ISCRO concorre alla formazione del reddito e quindi è soggetta a tassazione, ma non è riconosciuta la contribuzione figurativa.

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A QUANTO AMMONTA

L’ISCRO ha un importo variabile a seconda del reddito dichiarato dal beneficiario. Inoltre, la cifra riconosciuta dall’INPS viene adeguata di anno in anno all’innalzamento dei prezzi al consumo. La Legge di Bilancio 2024 ha fissato per quest’anno un importo massimo di 800 euro e un importo minimo di 250 euro. A confermare i massimali è anche la Circolare INPS n. 84 del 23-07-2024.

Nel 2023 invece la Circolare n° 14 del 03-02-2023 aveva fissato l’importo minimo mensile dell’ISCRO a 275,38 euro, mentre quello massimo era di 881,23 euro.

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QUANDO INIZIA L’ISCRO

L’erogazione dell’ISCRO inizia appena l’INPS riconosce il diritto al beneficio e dura sei mesi. Generalmente INPS impiega circa 30 giorni al massimo per elaborare le domande ricevute. E poi chi paga l’ISCRO? È l’INPS a erogare la prestazione mensilmente!

QUANDO DECADE IL BONUS LAVORATORI AUTONOMI ISCRO

L’erogazione dell’indennità ISCRO viene interrotta, e quindi decade, quando il beneficiario, nel corso del periodo di fruizione, incorre in una delle seguenti situazioni:

  • cessa la partita IVA;

  • diventa titolare di trattamento pensionistico diretto;

  • si iscrive ad altre forme previdenziali obbligatorie.

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CUMULABILITÀ E INCOMPATIBLITÀ

Il bonus lavoratori autonomi ISCRO è cumulabile e compatibile con:


  • la titolarità di cariche politiche o elettive, esclusivamente se per prevedono come compenso un gettone di presenza. Invece, se sono previsti altri emolumenti, compensi o indennità di funzione diverse dal gettone di presenza, non si ha diritto al bonus ISCRO.

Poi, ISCRO 2024 è incompatibile con l’assegno di inclusione (per il 2023 è stata incompatibile con il reddito di cittadinanza) e con le indennità di disoccupazione NaSPI e DIS-COLL. Infine, ove sia riconosciuta l’APE sociale, l’indennità ISCRO in godimento, la cui percezione si sovrapponga a quella dell’APE sociale, è considerata come prestazione indebita e, in quanto tale, è recuperata dall’INPS.

LA GUIDA AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

Vi consigliamo di leggere il nostro approfondimento sugli ammortizzatori sociali, che riassume anche le novità ISCRO 2024, comprese le nuove disposizioni INPS per ogni forma di sussidio.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Per approfondire vi rimandiamo alla nostra guida sul sostegno al reddito di 1.000 euro (cd. bonus SaR). Poi, vi consigliamo di leggere anche il nostro articolo su tutti i bonus 2024 in sostegno di famiglie e lavoratori in difficoltà o quello sui bonus disoccupati.

In questa pagina trovate altri aiuti per i lavoratori e i disoccupati.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
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