ISEE 2025: cos’è, a cosa serve, documenti, quando farlo e cosa cambia

La guida completa dedicata all’ISEE 2025 che tiene conto di tutte le novità introdotte

INPS
Photo credit: Delbo Andrea / Shutterstock

L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) serve a fornire una valutazione della situazione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito di tutti i componenti, del loro patrimonio e di una scala di equivalenza che varia in base alla composizione del nucleo familiare.

L’ISEE è necessario per l’accesso alle prestazioni sociali la cui erogazione dipende dalla situazione economica familiare.

In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo cos’è l’ISEE, a cosa serve, quali sono le diverse tipologie di ISEE, i documenti utili, come richiederlo nel 2025 e come si calcola tenendo conto delle novità normative introdotte.

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COS’È L’ISEE

L’ISEE, ossia l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è uno strumento che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata.

Infatti, l’accesso a queste prestazioni, come ai servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate, è legato al possesso di determinati requisiti soggettivi e alla situazione economica della famiglia.

L’ISEE tiene conto del reddito, del patrimonio (mobiliare e immobiliare) e delle caratteristiche di un nucleo familiare (per numerosità e tipologia).

È stato istituito per la prima volta con il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 109 e disciplinato col Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 7 maggio 1999, n. 221. Negli anni il Governo ha poi approvato diverse modifiche, tutte confluite nella riforma IRPEF 2025, inglobata dalla riforma fiscale 2025 e nella Legge di Bilancio 2025. Vediamole nel dettaglio.

COSA CAMBIA PER L’ISEE NEL 2025

Nel 2025,l’ISEE presenta alcune novità significative, ovvero:


  • i titoli di Stato, come Buoni del Tesoro, Buoni Fruttiferi Postali e Libretti di Risparmio Postale, saranno esclusi dal calcolo dell’ISEE fino a un valore massimo di 50.000 euro, per favorire il risparmio delle famiglie senza penalizzarle ai fini dell’accesso a prestazioni agevolate;


  • per chi presenta l’ISEE tramite INPS, la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è stata semplificata e digitalizzata per agevolare la compilazione e ridurre errori. In particolare il servizio ISEE dell’app INPS Mobile è stato aggiornato con una nuova funzionalità chiamata “Acquisisci dichiarazione”, che permette di presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) Mini precompilata. L’app è disponibile per Android e iOS e può essere utilizzata solo da utenti con SPID o Carta Identità Elettronica (CIE), seguendo le istruzioni riportate nel Messaggio numero 4508 del 31-12-2024;

  • l’ISEE corrente, utilizzato per segnalare variazioni significative di reddito o patrimonio, avrà una validità più estesa, semplificando l’accesso a prestazioni in caso di eventi imprevisti. In particolare, in caso di variazioni nella situazione occupazionale o nella fruizione di trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari, è necessario aggiornare l’ISEE Corrente entro due mesi dall’inizio della variazione. Invece, se l’ISEE Corrente riguarda una variazione della sola componente patrimoniale, la sua validità si estende fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione della DSU.
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A COSA SERVE L’ISEE

L’ISEE serve a determinare in modo equo la partecipazione al costo delle prestazioni sociali e sociosanitarie dei residenti in Italia ed è soggetto a controlli.

Al di sotto di determinate soglie, la certificazione ISEE garantisce l’accesso gratuito ad agevolazioni nei servizi sanitari e sociali, ad incentivi, sussidi e bonus di vario genere.

Tra i bonus accessibili con ISEE basso vi sono, ad esempio, il bonus nido, la Carta Dedicata a Te oppure l’Assegno Unico Universale Figli. Ma non solo, l’elenco completo delle agevolazioni e gli aiuti spettanti a persone, famiglie e lavoratori in base al reddito lo trovate nella nostra guida ai bonus 2025.

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ANNO DI RIFERIMENTO ISEE

L’ISEE ordinario si basa sui redditi e patrimoni dei due anni precedenti la richiesta (ad esempio, nel 2025 si utilizzeranno i redditi e i patrimoni del 2023). È il modello standard per la maggior parte delle richieste di agevolazioni sociali e assistenziali (es. accesso a bonus, borse di studio, servizi scolastici, ecc.) e ha validità fino al 31 dicembre dell’anno in cui viene presentato.

Quindi, l’ISEE 2025 si riferisce alla situazione reddituale di due anni prima ossia del 2023, in quanto si basa sulla dichiarazione dei redditi del 2023, la quale ovviamente fa riferimento all’anno precedente. Per quanto riguarda il patrimonio (mobiliare e immobiliare) si fa invece riferimento alla situazione fotografata al 31 dicembre dell’anno prima (2024).

Quando ci sono significative variazioni economiche o lavorative rispetto a quanto riportato nell’ISEE ordinario, durante l’anno, si può richiedere l’ISEE corrente. Questo si basa su redditi e patrimoni più recenti, relativi agli ultimi 12 mesi o, in alcuni casi, agli ultimi 2 mesi (ad esempio in caso di perdita del lavoro o riduzione del reddito). Ha una validità di 6 mesi, a meno che la situazione lavorativa non cambi nuovamente nel corso di tale periodo, in tal caso può essere aggiornato.

QUANDO SI PUÒ FARE L’ISEE 2025

L’ISEE si può richiedere a partire dal 1° gennaio 2025, in qualunque momento dell’anno. 

Lo stesso vale per l’ISEE corrente, che può essere richiesto in qualsiasi momento durante l’anno quando ci sono variazioni significative reddituali, patrimoniali o professionali.

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SCADENZA

L’ISEE scade ogni anno, quindi per avere un ISEE in corso di validità è necessario rifarlo ogni anno. Pertanto, si deve aggiornare partire dal 1° gennaio del nuovo anno, per avere un’attestazione valida fino al 31 dicembre dell’anno in corso.

Questo significa che un modello ISEE rilasciato nel 2025 ha scadenza a fine anno. Il 31 dicembre 2025 scadono tutti i modelli ISEE elaborati nel 2025.

Tuttavia, precisiamo che non è obbligatorio richiedere l’ISEE a gennaio, si può realizzare la procedura di richiesta anche nei mesi successivi.

CHE DOCUMENTI CI VOGLIONO PER FARE L’ISEE

Per richiedere l’ISEE servono i seguenti documenti:

  • codice fiscale e documenti di identità del dichiarante e codice fiscale di tutti i componenti;

  • contratto d’affitto e copia dell’ultimo canone versato, in caso si risieda in affitto

  • documenti che attestano i redditi percepiti nel secondo anno precedente (per il 2025 è il 2023), ovvero Modello 730 o Modello Unico e Modelli CUD del 2024 che sono riferiti ai redditi del 2023. Bisogna avere anche documenti o certificazioni relative a redditi esenti, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini IRPEF, redditi prodotti all’estero, borse o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli. Da prevedere anche la dichiarazione IRAP per gli imprenditori agricoli.

Inoltre, è necessario fornire i documenti che riguardano il patrimonio mobiliare e immobiliare posseduto al 31 dicembre dell’anno precedente, relativi a:

  • patrimonio netto che risulta dall’ultimo bilancio per lavoratori autonomi e società;

  • certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni, o altra documentazione sul patrimonio immobiliare, anche se detenuto all’estero con valore IVIE (Imposta sul valore degli immobili situati all’estero);

  • certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto o la costruzione degli immobili di proprietà;

  • targa o estremi di registrazione al PRA di autoveicoli e motoveicoli con una cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni da diporto, posseduti alla data di presentazione della dichiarazione.

Inoltre, in caso di persone con invalidità all’interno del nucleo familiare è necessario presentare anche:

  • certificati di invalidità;
  • spese pagate per il ricovero in strutture residenziali e per l’assistenza personale.
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QUALI REDDITI VANNO DICHIARATI AI FINI ISEE

Ai fini del calcolo dell’ISEE, è necessario dichiarare diversi tipi di redditi e patrimoni riferiti al nucleo familiare. Ecco una panoramica dei redditi da includere:

1. Redditi da lavoro

  • Lavoro dipendente: Redditi derivanti da contratti di lavoro dipendente, sia a tempo indeterminato che determinato.
  • Lavoro autonomo: Redditi prodotti da attività di lavoro autonomo o d’impresa.
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2. Redditi da pensione

  • Redditi derivanti da pensioni di vecchiaia, pensioni anticipate, pensioni di invalidità e qualsiasi altro trattamento pensionistico.

3. Indennità e sussidi

  • Indennità di disoccupazione: NASpI, DIS-COLL o altre forme di sostegno per chi ha perso il lavoro.
  • Cassa integrazione: Trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria.
  • Assegni sociali: Assegno sociale, assegno di accompagnamento e altre prestazioni assistenziali o di invalidità.
  • Altri sussidi pubblici: Bonus e agevolazioni concessi dallo Stato o da enti locali.
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4. Redditi da immobili

  • Redditi da affitto: Eventuali canoni di locazione percepiti da immobili dati in affitto.
  • Valore ai fini IMU: Il valore catastale degli immobili di proprietà, anche se non si percepiscono affitti.

5. Redditi da capitale

  • Interessi su conti correnti: Gli interessi attivi maturati su conti bancari o postali.
  • Dividendi: Redditi derivanti da azioni e quote di partecipazione in società.
  • Investimenti finanziari: Altri redditi da investimenti in titoli, fondi comuni, obbligazioni, ecc.

6. Assegni di mantenimento

  • Assegni di mantenimento per coniuge o figli: Somme percepite per mantenimento in caso di separazione o divorzio.

7. Altri redditi

  • Redditi esenti da imposta: Alcuni redditi esenti dal fisco ma che vanno comunque dichiarati ai fini ISEE (ad esempio, le borse di studio).
  • Redditi da attività agricole: Redditi prodotti da attività agricole o zootecniche.

Redditi esclusi

  • Non vanno dichiarati, in genere, i sussidi occasionali (come i contributi una tantum non continuativi) e le prestazioni assistenziali a titolo gratuito (ad esempio, pasti gratuiti o altri servizi concessi senza corrispettivo economico).

Dal 2025:

  • i depositi bancari o postali, libretti di deposito, titoli di stato, obbligazioni, azioni, BOT, CCT, buoni fruttiferi, fondi di investimento, forme assicurative di risparmio e qualsiasi altra forma di gestione del patrimonio mobiliare anche detenuto all’estero;
  • la giacenza media annua di depositi bancari o postali.

Tutti questi redditi concorrono a determinare la Situazione Economica Equivalente del nucleo familiare, da cui deriva l’accesso a prestazioni agevolate e servizi sociali.

CHI PUO’ FARE L’ISEE

Possono fare l’ISEE tutti i cittadini residenti in Italia che desiderano accedere ad agevolazioni, sussidi, prestazioni sociali o bonus di vario tipo.

Attenzione, non è obbligatorio fare l’ISEE, ma è indispensabile farlo se si vuole accedere a determinati benefici.

COME FACCIO A SAPERE A QUANTO AMMONTA L’ISEE

Per ottenere la propria certificazione ISEE è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). La DSU è un documento che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare.

La DSU può essere presentata in qualsiasi periodo dell’anno:

  • online, tramite il portale INPS;
  • rivolgendoti a un CAF (Centro di Assistenza Fiscale) o un professionista abilitato.

La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è valida dalla data di presentazione fino al 31 dicembre successivo e assume carattere modulare.

1. COME PRESENTARE LA DSU ONLINE E OTTENERE L’ISEE

Per ottenere la propria certificazione ISEE è necessario, innanzitutto, essere in possesso dello SPID o della Carta nazionale dei servizi o della Carta di identità digitale (CIE).

Poi, è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). È possibile compilarla nei seguenti modi:


  • utilizzando il servizio DSU precompilata disponibile in questa pagina (bisogna cliccare su accedi come cittadino) o il servizio ISEE dell’app INPS Mobile scaricabile da questa pagina.

L’INPS, ricordiamolo, calcola l’ISEE sulla base della DSU e lo rende disponibile al dichiarante entro 10 giorni lavorativi dalla ricezione della DSU.

In alternativa, è possibile rivolgersi a un Patronatoche offre il servizio di assistenza per presentare la DSU a nostro nome e per nostro conto.

2. COME SI CALCOLA L’ISEE

Il calcolo dell’ISEE è basato su due componenti, cioè redditi e patrimonio, che vengono poi rapportati al numero dei soggetti che fanno parte dello stesso nucleo familiare.

Dunque, anche una famiglia con reddito medio alto, se numerosa, può dare come risultato un ISEE basso, con il quale è possibile rientrare in alcune agevolazioni sociali.

Chi calcola l’ISEE? L’INPS effettua i conteggi per l’ISEE sulla base delle DSU che gli interessati presentano. L’algoritmo di calcolo quello definito dalla Legge 26 maggio 2016 n. 89.

In sostanza, si calcola l’ISE (Indicatore di Situazione Economica), che è dato dal reddito complessivo del nucleo familiare più il 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare. Poi, si divide l’ISE per il parametro della scala di equivalenza.

IL QUOZIENTE FAMILIARE

Nel 2025, il quoziente familiare ha preso il posto della scala di equivalenza con l’obiettivo principale di superare i limiti del sistema di calcolo ISEE, considerato poco funzionale per determinare in modo equo il livello di tassazione.

Si tratta cioè di una nuova modalità di calcolo fiscale introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 che mira a ridurre il carico fiscale per le famiglie italiane, soprattutto quelle numerose e con redditi bassi.

Il funzionamento del Quoziente Familiare si basa su un principio semplice: più alto è il numero dei membri della famiglia, più bassa è la tassazione complessiva. A differenza del sistema di tassazione individuale in vigore nel 2024, che considera il reddito di ciascun contribuente singolarmente, il Quoziente Familiare somma tutti i redditi dei membri del nucleo familiare (come il contribuente, il coniuge, i figli e le persone invalide conviventi) e li divide per un coefficiente proporzionato al numero di persone.

Nel dettaglio, la Manovra 2025 ha stabilito che il quoziente familiare è pari a:

  • 0,70 per le famiglie con un figlio o un parente a carico;
  • 0,85 per le famiglie con due figli/parenti a carico;
  • 1,00 con più di due figli/parenti a carico o almeno un figlio con disabilità.

Con questo metodo, il reddito complessivo della famiglia viene diviso per il numero corrispondente alla famiglia (ovvero alla composizione del nucleo familiare), ottenendo così un reddito medio per persona su cui applicare le aliquote fiscali. Ciò porta a una riduzione dell’imposizione fiscale, in quanto la tassazione è meno progressiva per le famiglie più numerose.

3. SIMULATORE CALCOLO ISEE

Per conoscere in maniera approssimativa il valore del proprio ISEE, è possibile collegarsi a questa pagina del sito INPS dove è presente uno strumento di “Simulazione del calcolo dell’ISEE ordinario”. È opportuno precisare che il simulatore fornisce un dato indicativo, che non costituisce attestazione ISEE con valore legale.

COSA FARE IN CASO DI DIFFORMITÀ O OMISSIONI

Qualora l’attestazione ISEE riporti omissioni o difformità, ai fini della richiesta della prestazione sociale di interesse è possibile alternativamente:

  • presentare una nuova DSU, comprensiva delle informazioni in precedenza omesse o diversamente esposte;

  • richiedere al CAF la rettifica della DSU, con effetto retroattivo, esclusivamente qualora quest’ultima sia stata presentata tramite CAF e quest’ultimo abbia commesso un errore materiale. In tal caso, all’atto della rettifica il CAF dovrà inserire nel campo “data di presentazione” la data di iniziale presentazione della DSU che si intende rettificare.

DIVERSI TIPI DI ISEE

Il DPCM 5 dicembre 2013, n. 159 affianca all’ISEE ordinario o standard ulteriori ISEE da utilizzarsi per la richiesta di alcune tipologie di prestazioni e in presenza di determinate caratteristiche del nucleo familiare.

Ecco le tipologie di ISEE esistenti:

  • ISEE ordinario o standard, contiene le principali informazioni sulla situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo familiare. Questo tipo di indicatore vale per la maggior parte delle prestazioni;

  • ISEE università, utilizzabile per le prestazioni per il diritto allo studio universitario previa identificazione del nucleo familiare di riferimento dello studente;

  • ISEE socio sanitario, utilizzabile per le prestazioni socio sanitarie per cui è possibile scegliere un nucleo familiare ristretto rispetto a quello ordinario;

  • ISEE socio sanitario residenze, utilizzabile per le prestazioni socio sanitarie residenziali, per cui è possibile scegliere un nucleo familiare ristretto. Prevede differenze in alcune componenti di calcolo e tiene conto della situazione economica dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo;

  • ISEE minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi, utilizzabile per le prestazioni rivolte ai minorenni o studenti universitari che siano figli di genitori non coniugati tra loro e non conviventi e tiene conto della situazione economica del genitore non convivente;

  • ISEE corrente, disciplinato dal Decreto 5 luglio 2021 del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, consiste in un ISEE aggiornato dei redditi e trattamenti degli ultimi 12 mesi che è utile quando si siano verificate rilevanti variazioni del reddito. Scade dopo 6 mesi dalla presentazione ma può riferirsi anche agli ultimi 2 mesi. In tal caso i redditi saranno moltiplicati da INPS per 6 al fine di rapportarli all’intero anno. Anche nell’ipotesi di rilevanti variazioni del patrimonioa decorrere dal 1° aprile di ciascun anno, è possibile ottenere il calcolo dell’ISEE corrente sulla base dei patrimoni posseduti alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU.

RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

INTERESSANTI APPROFONDIMENTI CORRELATI

Per approfondire, mettiamo a vostra disposizione le guide alla Riforma IRPEF 2025 e alla Riforma Fiscale 2025.

Vi consigliamo di consultare anche il nostro articolo sul Taglio del Cuneo fiscale nel 2025.

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