ISEE 2024: cos’è, a cosa serve, documenti, quando farlo e novità

La guida completa dedicata all’ISEE 2024 che tiene conto di tutte le novità introdotte

INPS
Photo credit: Delbo Andrea / Shutterstock
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L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) serve a fornire una valutazione della situazione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito di tutti i componenti, del loro patrimonio e di una scala di equivalenza che varia in base alla composizione del nucleo familiare.

L’ISEE è necessario per l’accesso alle prestazioni sociali la cui erogazione dipende dalla situazione economica familiare.

In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo cos’è l’ISEE, a cosa serve, quali sono le diverse tipologie di ISEE, i documenti utili, come richiederlo nel 2024 e come si calcola tenendo conto delle novità normative introdotte.

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COS’È L’ISEE

L’ISEE, ossia l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è uno strumento che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata.

Infatti, l’accesso a queste prestazioni, come ai servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate, è legato al possesso di determinati requisiti soggettivi e alla situazione economica della famiglia.

L’ISEE tiene conto del reddito, del patrimonio (mobiliare e immobiliare) e delle caratteristiche di un nucleo familiare (per numerosità e tipologia).

È stato istituito per la prima volta con il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 109 e disciplinato col Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 7 maggio 1999, n. 221. Le ultime modifiche più rilevanti sono state quelle apportate con la Legge di Bilancio 2023, con cui il Parlamento ha introdotto la DSU in modalità precompilata (fermo restando la possibilità di presentare la DSU nella modalità ordinaria) e la Legge di Bilancio 2024 insieme al Decreto Accertamenti, che nell’ambito della riforma fiscale 2024 hanno introdotto nuove regole.

In particolare, dal 2024, per i titolari di partita IVA aderenti al concordato preventivo, il reddito concordato sarà rilevante solo per il versamento delle imposte, mentre agevolazioni e bonus si baseranno sul reddito effettivo. Inoltre, gli investimenti in Titoli di Stato e alcuni prodotti finanziari fino a 50.000 euro saranno esclusi dal calcolo dell’ISEE, rendendo il sistema più equo per le famiglie.

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A COSA SERVE L’ISEE 2024

L’ISEE serve a determinare in modo equo la partecipazione al costo delle prestazioni sociali e sociosanitarie dei residenti in Italia ed è soggetto a controlli.

Al di sotto di determinate soglie, la certificazione ISEE garantisce l’accesso gratuito ad agevolazioni nei servizi sanitari e sociali, ad incentivi, sussidi e bonus di vario genere.

Tra i bonus accessibili con ISEE basso vi sono, ad esempio, il bonus asilo nido, bonus sociale bollette o prestazioni come l’Assegno di inclusione e il nuovo Supporto Formazione e Lavoro.

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ANNO DI RIFERIMENTO ISEE

L’ISEE ordinario si basa sui redditi e patrimoni dei due anni precedenti la richiesta (ad esempio, nel 2024 si utilizzeranno i redditi e i patrimoni del 2022). È il modello standard per la maggior parte delle richieste di agevolazioni sociali e assistenziali (es. accesso a bonus, borse di studio, servizi scolastici, ecc.) e ha validità fino al 31 dicembre dell’anno in cui viene presentato.

Quindi, l’ISEE 2024 si riferisce alla situazione reddituale di due anni prima ossia del 2022, in quanto si basa sulla dichiarazione dei redditi del 2023, la quale ovviamente fa riferimento all’anno precedente. Per quanto riguarda il patrimonio (mobiliare e immobiliare) si fa invece riferimento alla situazione fotografata al 31 dicembre dell’anno prima (2023).

Quando ci sono significative variazioni economiche o lavorative rispetto a quanto riportato nell’ISEE ordinario, durante l’anno, si può richiedere l’ISEE corrente. Questo si basa su redditi e patrimoni più recenti, relativi agli ultimi 12 mesi o, in alcuni casi, agli ultimi 2 mesi (ad esempio in caso di perdita del lavoro o riduzione del reddito). Ha una validità di 6 mesi, a meno che la situazione lavorativa non cambi nuovamente nel corso di tale periodo, in tal caso può essere aggiornato.

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QUANDO SI PUÒ FARE L’ISEE 2024

L’ISEE si può richiedere a partire dal 1° gennaio 2024, in qualunque momento dell’anno. 

Lo stesso vale per l’ISEE corrente, che può essere richiesto in qualsiasi momento durante l’anno quando ci sono variazioni significative reddituali, patrimoniali o professionali.

SCADENZA

L’ISEE scade ogni anno, quindi per avere un ISEE in corso di validità è necessario rifarlo ogni anno. Pertanto, si deve aggiornare partire dal 1° gennaio del nuovo anno, per avere un’attestazione valida fino al 31 dicembre dell’anno in corso.

Questo significa che un modello ISEE rilasciato nel 2024 ha scadenza a fine anno. Il 31 dicembre 2024 scadono tutti i modelli ISEE elaborati nel 2024.

Tuttavia, precisiamo che non è obbligatorio richiedere l’ISEE a gennaio, si può realizzare la procedura di richiesta anche nei mesi successivi.

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CHE DOCUMENTI CI VOGLIONO PER FARE L’ISEE 2024

Per richiedere l’ISEE servono i seguenti documenti:

  • codice fiscale e documenti di identità del dichiarante e codice fiscale di tutti i componenti;

  • contratto d’affitto e copia dell’ultimo canone versato, in caso si risieda in affitto

  • documenti che attestano i redditi percepiti nel secondo anno precedente (per il 2024 è il 2022), ovvero Modello 730 o Modello Unico e Modelli CUD del 2023 che sono riferiti ai redditi del 2022. Bisogna avere anche documenti o certificazioni relative a redditi esenti, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini IRPEF, redditi prodotti all’estero, borse o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli. Da prevedere anche la dichiarazione IRAP per gli imprenditori agricoli.

Inoltre, è necessario fornire i documenti che riguardano il patrimonio mobiliare e immobiliare posseduto al 31 dicembre dell’anno precedente, relativi a:

  • depositi bancari o postali, libretti di deposito, titoli di stato, obbligazioni, azioni, BOT, CCT, buoni fruttiferi, fondi di investimento, forme assicurative di risparmio e qualsiasi altra forma di gestione del patrimonio mobiliare anche detenuto all’estero;

  • giacenza media annua di depositi bancari o postali. Per l’ISEE 2024, la giacenza media di quale anno è? È la giacenza media dell’anno 2023;

  • patrimonio netto che risulta dall’ultimo bilancio per lavoratori autonomi e società;

  • certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni, o altra documentazione sul patrimonio immobiliare, anche se detenuto all’estero con valore IVIE (Imposta sul valore degli immobili situati all’estero);

  • certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto o la costruzione degli immobili di proprietà;

  • targa o estremi di registrazione al PRA di autoveicoli e motoveicoli con una cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni da diporto, posseduti alla data di presentazione della dichiarazione.

Inoltre, in caso di persone con invalidità all’interno del nucleo familiare è necessario presentare anche:

  • certificati di invalidità;
  • spese pagate per il ricovero in strutture residenziali e per l’assistenza personale.

QUALI REDDITI VANNO DICHIARATI AI FINI ISEE

Ai fini del calcolo dell’ISEE, è necessario dichiarare diversi tipi di redditi e patrimoni riferiti al nucleo familiare. Ecco una panoramica dei redditi da includere:

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1. Redditi da lavoro

  • Lavoro dipendente: Redditi derivanti da contratti di lavoro dipendente, sia a tempo indeterminato che determinato.
  • Lavoro autonomo: Redditi prodotti da attività di lavoro autonomo o d’impresa.
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2. Redditi da pensione

  • Redditi derivanti da pensioni di vecchiaia, pensioni anticipate, pensioni di invalidità e qualsiasi altro trattamento pensionistico.
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3. Indennità e sussidi

  • Indennità di disoccupazione: NASpI, DIS-COLL o altre forme di sostegno per chi ha perso il lavoro.
  • Cassa integrazione: Trattamenti di cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria.
  • Assegni sociali: Assegno sociale, assegno di accompagnamento e altre prestazioni assistenziali o di invalidità.
  • Altri sussidi pubblici: Bonus e agevolazioni concessi dallo Stato o da enti locali.

4. Redditi da immobili

  • Redditi da affitto: Eventuali canoni di locazione percepiti da immobili dati in affitto.
  • Valore ai fini IMU: Il valore catastale degli immobili di proprietà, anche se non si percepiscono affitti.
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5. Redditi da capitale

  • Interessi su conti correnti: Gli interessi attivi maturati su conti bancari o postali.
  • Dividendi: Redditi derivanti da azioni e quote di partecipazione in società.
  • Investimenti finanziari: Altri redditi da investimenti in titoli, fondi comuni, obbligazioni, ecc.

6. Assegni di mantenimento

  • Assegni di mantenimento per coniuge o figli: Somme percepite per mantenimento in caso di separazione o divorzio.

7. Altri redditi

  • Redditi esenti da imposta: Alcuni redditi esenti dal fisco ma che vanno comunque dichiarati ai fini ISEE (ad esempio, le borse di studio).
  • Redditi da attività agricole: Redditi prodotti da attività agricole o zootecniche.

Redditi esclusi

  • Non vanno dichiarati, in genere, i sussidi occasionali (come i contributi una tantum non continuativi) e le prestazioni assistenziali a titolo gratuito (ad esempio, pasti gratuiti o altri servizi concessi senza corrispettivo economico).

Tutti questi redditi concorrono a determinare la Situazione Economica Equivalente del nucleo familiare, da cui deriva l’accesso a prestazioni agevolate e servizi sociali.

CHI PUO’ FARE L’ISEE

Possono fare l’ISEE tutti i cittadini residenti in Italia che desiderano accedere ad agevolazioni, sussidi, prestazioni sociali o bonus di vario tipo.

Attenzione, non è obbligatorio fare l’ISEE, ma è indispensabile farlo se si vuole accedere a determinati benefici.

COME FACCIO A SAPERE A QUANTO AMMONTA L’ISEE

Per ottenere la propria certificazione ISEE è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). La DSU è un documento che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare.

La DSU può essere presentata in qualsiasi periodo dell’anno. La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è valida dalla data di presentazione fino al 31 dicembre successivo e assume carattere modulare.

1. COME PRESENTARE LA DSU E OTTENERE L’ISEE

Per ottenere la propria certificazione ISEE è necessario, innanzitutto, essere in possesso dello SPID o della Carta nazionale dei servizi o della Carta di identità digitale (CIE).

Poi, è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). È possibile compilarla nei seguenti modi:


  • utilizzando il servizio DSU precompilata disponibile in questa pagina (bisogna cliccare su accedi come cittadino). Per maggiori informazioni su come procedere vi invitiamo a leggere la  guida su ISEE precompilato;

  • rivolgendosi a Patronati i quali offrono un servizio di assistenza e possono presentare per nostro nome e conto la DSU.

L’INPS, ricordiamolo, calcola l’ISEE sulla base della DSU e lo rende disponibile al dichiarante entro 10 giorni lavorativi dalla ricezione della DSU.

2. COME SI CALCOLA L’ISEE

Il calcolo dell’ISEE è basato su due componenti, cioè redditi e patrimonio, che vengono poi rapportati al numero dei soggetti che fanno parte dello stesso nucleo familiare.

Dunque, anche una famiglia con reddito medio alto, se numerosa, può dare come risultato un ISEE basso, con il quale è possibile rientrare in alcune agevolazioni sociali.

Chi calcola l’ISEE? L’INPS effettua i conteggi per l’ISEE sulla base delle DSU che gli interessati presentano. L’algoritmo di calcolo quello definito dalla Legge 26 maggio 2016 n. 89.

In sostanza, si calcola l’ISE (Indicatore di Situazione Economica), che è dato dal reddito complessivo del nucleo familiare più il 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare. Poi, si divide l’ISE per il parametro della scala di equivalenza.

LA SCALA DI EQUIVALENZA

La scala di equivalenza stabilisce i parametri necessari per i calcoli, legati al numero di componenti del nucleo familiare e le relative maggiorazioni applicabili in alcuni casi specifici. I parametri della scala di equivalenza corrispondenti al numero di componenti il nucleo familiare, previsti dal decreto di riforma dell’ISEE sono i seguenti:

  • 1 per le famiglie composte da una sola persona;

  • 1,57 per le famiglie composte da due persone;

  • 2,04 per le famiglie composte da tre persone;

  • 2,46 per le famiglie composte da quattro persone;

  • 2,85 per le famiglie composte da cinque persone.

Il parametro viene incrementato di 0,35 punti per ogni ulteriore componente ai cinque. Sono inoltre applicate le seguenti maggiorazioni:

  • 0,2 punti in caso di nuclei familiari con 3 figli;

  • 0,35 punti in caso di 4 figli;

  • 0,5 punti in caso di almeno 5 figli;

  • 0,2 punti per nuclei familiari con figli minorenni;

  • 0,3 punti in presenza di almeno un figlio di età inferiore a 3 anni compiuti, in cui entrambi i genitori o l’unico presente abbiano svolto attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati;

  • 0,3 in caso di nuclei familiari composti esclusivamente da genitore solo non lavoratore e da figli minorenni (ai soli fini della verifica del requisito fa parte del nucleo familiare anche il genitore non convivente, non coniugato con l’altro genitore, che abbia riconosciuto i figli);

  • 1 punto se tra i componenti il nucleo familiare vi sia un soggetto ricoverato in strutture per disabili che non sia considerato nucleo familiare a sé stante.

3. SIMULATORE CALCOLO ISEE

Per conoscere in maniera approssimativa il valore del proprio ISEE, è possibile collegarsi a questa pagina del sito INPS dove è presente uno strumento di “Simulazione del calcolo dell’ISEE ordinario”. È opportuno precisare che il simulatore fornisce un dato indicativo, che non costituisce attestazione ISEE con valore legale.

COSA FARE IN CASO DI DIFFORMITÀ O OMISSIONI

Qualora l’attestazione ISEE riporti omissioni o difformità, ai fini della richiesta della prestazione sociale di interesse è possibile alternativamente:

  • presentare una nuova DSU, comprensiva delle informazioni in precedenza omesse o diversamente esposte;

  • richiedere al CAF la rettifica della DSU, con effetto retroattivo, esclusivamente qualora quest’ultima sia stata presentata tramite CAF e quest’ultimo abbia commesso un errore materiale. In tal caso, all’atto della rettifica il CAF dovrà inserire nel campo “data di presentazione” la data di iniziale presentazione della DSU che si intende rettificare.

DIVERSI TIPI DI ISEE

Il DPCM 5 dicembre 2013, n. 159 affianca all’ISEE ordinario o standard ulteriori ISEE da utilizzarsi per la richiesta di alcune tipologie di prestazioni e in presenza di determinate caratteristiche del nucleo familiare.

Ecco le tipologie di ISEE esistenti:

  • ISEE ordinario o standard, contiene le principali informazioni sulla situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo familiare. Questo tipo di indicatore vale per la maggior parte delle prestazioni;

  • ISEE università, utilizzabile per le prestazioni per il diritto allo studio universitario previa identificazione del nucleo familiare di riferimento dello studente;

  • ISEE socio sanitario, utilizzabile per le prestazioni socio sanitarie per cui è possibile scegliere un nucleo familiare ristretto rispetto a quello ordinario;

  • ISEE socio sanitario residenze, utilizzabile per le prestazioni socio sanitarie residenziali, per cui è possibile scegliere un nucleo familiare ristretto. Prevede differenze in alcune componenti di calcolo e tiene conto della situazione economica dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo;

  • ISEE minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi, utilizzabile per le prestazioni rivolte ai minorenni o studenti universitari che siano figli di genitori non coniugati tra loro e non conviventi e tiene conto della situazione economica del genitore non convivente;

  • ISEE corrente, disciplinato dal Decreto 5 luglio 2021 del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, consiste in un ISEE aggiornato dei redditi e trattamenti degli ultimi 12 mesi che è utile quando si siano verificate rilevanti variazioni del reddito. Scade dopo 6 mesi dalla presentazione ma può riferirsi anche agli ultimi 2 mesi. In tal caso i redditi saranno moltiplicati da INPS per 6 al fine di rapportarli all’intero anno. Anche nell’ipotesi di rilevanti variazioni del patrimonioa decorrere dal 1° aprile di ciascun anno, è possibile ottenere il calcolo dell’ISEE corrente sulla base dei patrimoni posseduti alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU.

AGEVOLAZIONI CON ISEE 2024

Sono diverse le agevolazioni legati all’ISEE che si possono richiedere nel 2024. Per conoscerle nel dettaglio, mettiamo a vostra disposizione le nostre guide aggiornate su:

RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

INTERESSANTI APPROFONDIMENTI CORRELATI

Mettiamo a vostra disposizione i modelli della dichiarazione dei redditi 2024 precompilata. Da consultare, anche l’articolo sul modello 730 2024 e sulla dichiarazione dei redditi semplificata nel 2024 per pensionati e dipendenti.

Di seguito, invece, l’elenco di tutte le guide alle altre detrazioni che si possono ottenere nel 2024:

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Se volete, invece, sapere tutte le agevolazioni disponibili per lavoratori e famiglie, e quelle in arrivo, visitate la nostra pagina dedicata agli aiuti alle persone.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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