ISEE 2024: cos’è, a cosa serve, documenti, novità calcolo, come richiederlo

La guida completa dedicata all’ISEE 2024 che tiene conto di tutte le novità introdotte

INPS
Photo credit: Delbo Andrea / Shutterstock

L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) serve a fornire una valutazione della situazione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito di tutti i componenti, del loro patrimonio e di una scala di equivalenza che varia in base alla composizione del nucleo familiare.

L’ISEE è necessario per l’accesso alle prestazioni sociali la cui erogazione dipende dalla situazione economica familiare.

In questa guida chiara e dettagliata vi spieghiamo cos’è l’ISEE, a cosa serve, quali sono le diverse tipologie di ISEE, i documenti utili, come richiederlo nel 2024 e come si calcola tenendo conto delle novità normative introdotte.

COS’È L’ISEE

L’ISEE, ossia l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è uno strumento che serve per valutare e confrontare la situazione economica dei nuclei familiari che intendono richiedere una prestazione sociale agevolata.

Infatti, l’accesso a queste prestazioni, come ai servizi di pubblica utilità a condizioni agevolate, è legato al possesso di determinati requisiti soggettivi e alla situazione economica della famiglia.

L’ISEE tiene conto del reddito, del patrimonio (mobiliare e immobiliare) e delle caratteristiche di un nucleo familiare (per numerosità e tipologia).

A COSA SERVE L’ISEE 2024

L’ISEE serve a determinare in modo equo la partecipazione al costo delle prestazioni sociali e sociosanitarie dei residenti in Italia ed è soggetto a controlli.

Al di sotto di determinate soglie, la certificazione ISEE garantisce l’accesso gratuito ad agevolazioni nei servizi sanitari e sociali, ad incentivi, sussidi e bonus di vario genere.

Tra i bonus accessibili con ISEE basso vi sono, ad esempio, il bonus asilo nido, bonus sociale bollette o prestazioni come l’Assegno di inclusione (che dal 2024 prende il posto del Reddito di Cittadinanza insieme al Supporto Formazione e Lavoro).

Vediamo insieme quali sono le novità per l’ISEE 2024.

COSA CAMBIA PER L’ISEE DAL 2024

Con il Decreto Accertamenti, che fa parte della riforma fiscale 2024, e la Legge di Bilancio 2024 sono arrivate delle importanti novità per l’ISEE 2024.

Si tratta di regole che saranno valide anche negli anni a venire, salvo cambiamenti successivi, interessano direttamente il calcolo dell’ISEE e sono le seguenti:

  • con la Legge di Bilancio 2024 sono state apportate significative modifiche al calcolo dell’ISEE, con l’obiettivo di rendere il sistema più equo e non penalizzare le famiglie che hanno investito in Titoli di Stato e alcuni prodotti finanziari (cioè quelli di raccolta di risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato). La principale novità consiste nell’escludere i Titoli di Stato e alcuni prodotti finanziari dal calcolo dell’ISEE fino a un massimo di 50.000 euro. Questa misura mira a garantire un trattamento più equo per le famiglie che hanno fatto tali investimenti;

  • con il Decreto Accertamenti, che fa parte della riforma fiscale 2024, le regole per il calcolo dell’ISEE per i titolari di partita IVA che aderiscono al concordato preventivo (che vi illustriamo in questa guida) subiranno cambiamenti. Cioè, coloro che aderiranno al concordato preventivo non saranno soggetti a un effetto moltiplicatore dei benefici spettanti. Il reddito concordato verrà preso in considerazione solo per il versamento delle imposte, mentre per le agevolazioni e i bonus si terrà conto del reddito effettivo. Questo duplice binario garantirà un approccio più preciso al calcolo dell’ISEE 2024.

  • le nuove regole includono anche l’assoggettamento dei redditi da lavoro dipendente ed autonomo al calcolo dell’ISEE e l’aggiornamento dei valori ISTAT.

Queste novità saranno valide a partire dal 2024. Per maggiori informazioni su questi importanti cambiamenti vi invitiamo a leggere l’approfondimento sulle novità ISEE 2024.

Andiamo ora ad analizzare le diverse tipologie di ISEE.

DIVERSI TIPI DI ISEE

Il DPCM 5 dicembre 2013, n. 159 affianca all’ISEE ordinario o standard ulteriori ISEE da utilizzarsi per la richiesta di alcune tipologie di prestazioni e in presenza di determinate caratteristiche del nucleo familiare.

Ecco le tipologie di ISEE esistenti:

  • ISEE ordinario o standard, contiene le principali informazioni sulla situazione anagrafica, reddituale e patrimoniale del nucleo familiare. Questo tipo di indicatore vale per la maggior parte delle prestazioni;

  • ISEE università, utilizzabile per le prestazioni per il diritto allo studio universitario previa identificazione del nucleo familiare di riferimento dello studente;

  • ISEE socio sanitario, utilizzabile per le prestazioni socio sanitarie per cui è possibile scegliere un nucleo familiare ristretto rispetto a quello ordinario;

  • ISEE socio sanitario residenze, utilizzabile per le prestazioni socio sanitarie residenziali, per cui è possibile scegliere un nucleo familiare ristretto. Prevede differenze in alcune componenti di calcolo e tiene conto della situazione economica dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo;

  • ISEE minorenni con genitori non coniugati tra loro e non conviventi, utilizzabile per le prestazioni rivolte ai minorenni o studenti universitari che siano figli di genitori non coniugati tra loro e non conviventi e tiene conto della situazione economica del genitore non convivente.

ISEE CORRENTE

Vi è anche l’ISEE corrente, disciplinato dal Decreto 5 luglio 2021 del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali. L’ISEE corrente consiste in un ISEE aggiornato dei redditi e trattamenti degli ultimi 12 mesi che è utile quando si siano verificate rilevanti variazioni del reddito oppure in caso di eventi avversi come la perdita del posto di lavoro o l’interruzione dei trattamenti.

Può riferirsi anche agli ultimi 2 mesi. In tal caso i redditi saranno moltiplicati da INPS per 6 al fine di rapportarli all’intero anno, in caso di interruzione dei trattamenti oppure se il lavoratore è dipendente a tempo indeterminato per il quale sia intervenuta la perdita, sospensione o la riduzione dell’attività lavorativa).

Anche nell’ipotesi di rilevanti variazioni del patrimonioa decorrere dal 1° aprile di ciascun anno, è possibile ottenere il calcolo dell’ISEE corrente sulla base dei patrimoni posseduti alla data del 31 dicembre dell’anno precedente a quello di presentazione della DSU.

Con riferimento alla scadenza, il modello ISEE corrente scade dopo 6 mesi dalla presentazione.

L’ISEE 2024 A CHE ANNO SI RIFERISCE

L’ISEE 2024 si riferisce alla situazione reddituale di due anni prima ossia del 2022, in quanto si basa sulla dichiarazione dei redditi del 2023, la quale ovviamente fa riferimento all’anno precedente. Per quanto riguarda il patrimonio (mobiliare e immobiliare) si fa invece riferimento alla situazione fotografata al 31 dicembre dell’anno prima (2023).

Ecco perché esiste la possibilità di richiedere l’ISEE corrente che è l’unica tipologia di ISEE basata su una situazione reddituale più recente.

L’ISEE scade ogni anno, quindi per avere un ISEE in corso di validità è necessario rifarlo ogni anno.

Quando si deve aggiornare l’ISEE? A partire dal 1° gennaio 2024, per avere un’attestazione valida fino al 31 dicembre 2024. Precisiamo che non è obbligatorio richiedere l’ISEE a gennaio, si può realizzare la procedura di richiesta anche nei mesi successivi.

CHI PUO’ FARE L’ISEE

Possono fare l’ISEE tutti i cittadini residenti in Italia che desiderano accedere ad agevolazioni, sussidi, prestazioni sociali o bonus di vario tipo.

Attenzione, non è obbligatorio fare l’ISEE, ma è indispensabile farlo se si vuole accedere a determinati benefici.

COME SI OTTIENE L’ISEE 2024

Per ottenere la propria certificazione ISEE è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). La DSU è un documento che contiene le informazioni di carattere anagrafico, reddituale e patrimoniale necessarie a descrivere la situazione economica del nucleo familiare.

La DSU può essere presentata in qualsiasi periodo dell’anno. La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è valida dalla data di presentazione fino al 31 dicembre successivo e assume carattere modulare.

Vi sono diversi modelli da utilizzare in funzione della prestazione da richiedere e delle caratteristiche del nucleo familiare. Ovvero:

  • DSU mini, consente di calcolare l’ISEE Ordinario valevole per la generalità delle prestazioni sociali agevolate;

  • DSU Integrale, va compilata se ricorrono alcune situazioni familiari (come ad esempio la disabilità, genitori non coniugati e non conviventi tra loro) o per l’accesso ad alcune prestazioni (per esempio il diritto allo studio universitario, socio-sanitarie);

  • DSU ISEE corrente, va compilata per richiedere l’ISEE corrente in caso di rilevanti variazioni del reddito o del patrimonio ovvero di variazione della situazione lavorativa o di interruzione dei trattamenti di uno o più componenti.

COME PRESENTARE LA DSU E OTTENERE L’ISEE

Per ottenere la propria certificazione ISEE è necessario, innanzitutto, essere in possesso dello SPID o della Carta nazionale dei servizi o della Carta di identità digitale (CIE).

Poi, è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). È possibile compilarla nei seguenti modi:


  • utilizzando il servizio DSU precompilata disponibile in questa pagina (bisogna cliccare su accedi come cittadino). Per maggiori informazioni su come procedere vi invitiamo a leggere la  guida su ISEE precompilato;

  • rivolgendosi a Patronati i quali offrono un servizio di assistenza e possono presentare per nostro nome e conto la DSU.

L’INPS, ricordiamolo, calcola l’ISEE sulla base della DSU e lo rende disponibile al dichiarante entro 10 giorni lavorativi dalla ricezione della DSU.

COME SI CALCOLA L’ISEE

Il calcolo dell’ISEE è basato su due componenti, cioè redditi e patrimonio, che vengono poi rapportati al numero dei soggetti che fanno parte dello stesso nucleo familiare.

Dunque, anche una famiglia con reddito medio alto, se numerosa, può dare come risultato un ISEE basso, con il quale è possibile rientrare in alcune agevolazioni sociali.

Chi calcola l’ISEE? L’INPS effettua i conteggi per l’ISEE sulla base delle DSU che gli interessati presentano. L’algoritmo di calcolo quello definito dalla Legge 26 maggio 2016 n. 89.

In sostanza, si calcola l’ISE (Indicatore di Situazione Economica), che è dato dal reddito complessivo del nucleo familiare più il 20% del patrimonio mobiliare e immobiliare. Poi, si divide l’ISE per il parametro della scala di equivalenza.

LA SCALA DI EQUIVALENZA

La scala di equivalenza stabilisce i parametri necessari per i calcoli, legati al numero di componenti del nucleo familiare e le relative maggiorazioni applicabili in alcuni casi specifici. I parametri della scala di equivalenza corrispondenti al numero di componenti il nucleo familiare, previsti dal decreto di riforma dell’ISEE sono i seguenti:

  • 1 per le famiglie composte da una sola persona;

  • 1,57 per le famiglie composte da due persone;

  • 2,04 per le famiglie composte da tre persone;

  • 2,46 per le famiglie composte da quattro persone;

  • 2,85 per le famiglie composte da cinque persone.

Il parametro viene incrementato di 0,35 punti per ogni ulteriore componente ai cinque. Sono inoltre applicate le seguenti maggiorazioni:

  • 0,2 punti in caso di nuclei familiari con 3 figli;

  • 0,35 punti in caso di 4 figli;

  • 0,5 punti in caso di almeno 5 figli;

  • 0,2 punti per nuclei familiari con figli minorenni;

  • 0,3 punti in presenza di almeno un figlio di età inferiore a 3 anni compiuti, in cui entrambi i genitori o l’unico presente abbiano svolto attività di lavoro o di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati;

  • 0,3 in caso di nuclei familiari composti esclusivamente da genitore solo non lavoratore e da figli minorenni (ai soli fini della verifica del requisito fa parte del nucleo familiare anche il genitore non convivente, non coniugato con l’altro genitore, che abbia riconosciuto i figli);

  • 1 punto se tra i componenti il nucleo familiare vi sia un soggetto ricoverato in strutture per disabili che non sia considerato nucleo familiare a sé stante.

SIMULATORE CALCOLO ISEE

Per conoscere in maniera approssimativa il valore del proprio ISEE, è possibile collegarsi a questa pagina del sito INPS dove è presente uno strumento di “Simulazione del calcolo dell’ISEE ordinario”. È opportuno precisare che il simulatore fornisce un dato indicativo, che non costituisce attestazione ISEE con valore legale.

QUALI DOCUMENTI SERVONO PER OTTENERE L’ISEE

Molti si chiedono che documenti devo portare al CAF per fare l’ISEE 2024? Cosa serve per fare l’ISEE nel 2024?

Per la compilazione della DSU per l’ISEE (sia che si decida di procedere in autonomia, sia che si decida di rivolgersi ad un CAF o Patronato che effettua la procedura) servono i seguenti documenti:

  • codice fiscale e documenti di identità del dichiarante e codice fiscale di tutti i componenti;

  • contratto d’affitto e copia dell’ultimo canone versato, in caso si risieda in affitto

  • documenti che attestano i redditi percepiti nel secondo anno precedente (per il 2024 è il 2022), ovvero Modello 730 o Modello Unico e Modelli CUD del 2023 che sono riferiti ai redditi del 2022. Bisogna avere anche documenti o certificazioni relative a redditi esenti, indennità, trattamenti previdenziali e assistenziali, redditi esenti ai fini IRPEF, redditi prodotti all’estero, borse o assegni di studio, assegni di mantenimento per coniuge e figli. Da prevedere anche la dichiarazione IRAP per gli imprenditori agricoli.

Inoltre, è necessario fornire i documenti che riguardano il patrimonio mobiliare e immobiliare posseduto al 31 dicembre dell’anno precedente, relativi a:

  • depositi bancari o postali, libretti di deposito, titoli di stato, obbligazioni, azioni, BOT, CCT, buoni fruttiferi, fondi di investimento, forme assicurative di risparmio e qualsiasi altra forma di gestione del patrimonio mobiliare anche detenuto all’estero;

  • giacenza media annua di depositi bancari o postali. Per l’ISEE 2024, la giacenza media di quale anno è? È la giacenza media dell’anno 2023;

  • patrimonio netto che risulta dall’ultimo bilancio per lavoratori autonomi e società;

  • certificati catastali, atti notarili di compravendita, successioni, o altra documentazione sul patrimonio immobiliare, anche se detenuto all’estero con valore IVIE (Imposta sul valore degli immobili situati all’estero);

  • certificazione della quota capitale residua dei mutui stipulati per l’acquisto o la costruzione degli immobili di proprietà;

  • targa o estremi di registrazione al PRA di autoveicoli e motoveicoli con una cilindrata pari o superiore a 500cc, di navi e imbarcazioni da diporto, posseduti alla data di presentazione della dichiarazione.

Inoltre, in caso di persone con invalidità all’interno del nucleo familiare è necessario presentare anche:

  • certificati di invalidità;
  • spese pagate per il ricovero in strutture residenziali e per l’assistenza personale.

CHE INFORMAZIONI CONTIENE L’ATTESTAZIONE ISEE

Le informazioni presenti nel modello ISEE sono:

  • indicazione del nucleo familiare di riferimento per il calcolo dell’indicatore. Per ogni componente viene specificato la relazione con il dichiarante, cognome, nome e codice fiscale;

  • valore dell’ISEE ordinario;

  • indicazione delle tipologie di prestazioni per le quali trova o non trova applicazione l’ISEE ordinario con specificazione del codice fiscale dei componenti del nucleo per cui tale indicatore è o non è utilizzabile per l’accesso a determinate prestazioni;

  • indicazione delle modalità di calcolo dell’ISEE ordinario, con dettaglio dei dati sintetici di Indicatore della Situazione Reddituale (ISR), Indicatore della Situazione Patrimoniale (ISP), Indicatore della Situazione Economica (ISE) e scala di equivalenza;

  • periodo di validità dell’attestazione, con indicazione specifica della data di presentazione della DSU, data di rilascio dell’attestazione e data di scadenza;

  • in apposite tabelle, distinte per tipologia di prestazioni accessibili (ad es. prestazioni per minorenni, per il diritto allo studio universitario, socio sanitarie, ecc.) è specificato per ogni soggetto l’ISEE (ISEE minorenni, ISEE Università, ISEE sociosanitario, ISEE sociosanitario residenze) utilizzabile per accedere alle prestazione di riferimento e, di seguito, in apposita tabella, le relative modalità di calcolo.

Inoltre, nel caso di famiglie con minorenni, in un’apposita tabella è specificato per ciascuno di essi l’ISEE utilizzabile per accedere alle prestazioni (ISEE ordinario, ISEE con genitore non convivente aggregato al nucleo, ISEE che include la componente aggiuntiva del genitore non convivente, ISEE non calcolabile). Per ciascun componente minorenne, vengono specificate le relative modalità di calcolo.

COSA FARE IN CASO DI DIFFORMITÀ O OMISSIONI

Qualora l’attestazione ISEE riporti talune omissioni o difformità, ai fini della richiesta della prestazione sociale di interesse è possibile alternativamente:

  • presentare domanda per la prestazione avvalendosi della stessa attestazione ISEE recante le omissioni o difformità. Tale dichiarazione è valida ai fini dell’erogazione della prestazione, fatto salvo il diritto degli enti erogatori di richiedere idonea documentazione atta a dimostrare la completezza e veridicità dei dati indicati nella dichiarazione. Con riferimento ad omissioni o difformità relative al patrimonio mobiliare, la documentazione va richiesta dal cittadino esclusivamente all’intermediario (Banca, Poste Italiane, ecc.) che ha comunicato i rapporti finanziari all’Agenzia delle Entrate;

  • presentare una nuova DSU, comprensiva delle informazioni in precedenza omesse o diversamente esposte;

  • richiedere al CAF la rettifica della DSU, con effetto retroattivo, esclusivamente qualora quest’ultima sia stata presentata tramite CAF e quest’ultimo abbia commesso un errore materiale. In tal caso, all’atto della rettifica il CAF dovrà inserire nel campo “data di presentazione” la data di iniziale presentazione della DSU che si intende rettificare.

SCADENZA ISEE

Le attestazioni ISEE rilasciate a partire dal 1 gennaio di ogni anno hanno validità fino al 31 dicembre dell’anno in corso. Questo significa che un modello ISEE rilasciato nel 2024 ha scadenza a fine anno.

Il 31 dicembre 2023 scadono tutti i modelli ISEE elaborati nel 2023.

Dunque, quando si deve aggiornare l’ISEE? A partire dal 1° gennaio 2024, per avere un’attestazione valida fino al 31 dicembre 2024.

QUANDO SI PUÒ FARE L’ISEE 2024

L’ISEE si può richiedere a partire dal 1° gennaio 2024.

Quando si può invece fare la domanda per l’ISEE 2024? In qualunque momento dell’anno, quando serve per presentare una domanda di agevolazione.

L’EVOLUZIONE DELLA NORMATIVA

È stato istituito per la prima volta con il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 109 e disciplinato col Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, 7 maggio 1999, n. 221. Poi sono arrivate le seguenti modifiche normative:


  • con l’articolo 2 sexies del Decreto Legge n. 42 del 2016, convertito con
    modificazione dalla Legge 26 maggio 2016 n. 89 è stato modificato il calcolo dell’ISEE per i nuclei con persone con disabilità o non autosufficienti, dettando una disciplina transitoria, fino all’adozione di una modifica normativa al DPCM n. 159 del 2013 di complessiva riforma dell’ISEE. Questa riforma definisce una pluralità di ISEE diversi, a seconda degli usi come vi spieghiamo più avanti;




  • con la Legge di Bilancio 2023, il Parlamento ha stabilito che a decorrere dal 1° luglio 2023, la presentazione della DSU da parte del cittadino deve avvenire prioritariamente in modalità precompilata, fermo restando la possibilità di presentare la DSU nella modalità ordinaria;

RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Se volete sapere a quali bonus sono accessibili fino al 2023 entro determinate soglie ISEE, vi consigliamo di leggere questa pagina. Vi consigliamo di leggere la nostra guida che vi spiega come richiedere l’ISEE precompilato INPS. Interessante anche il nostro approfondimento sui bonus sociali legati all’ISEE.

Se volete, invece, sapere tutte le agevolazioni disponibili per lavoratori e famiglie, e quelle in arrivo, visitate la nostra pagina dedicata agli aiuti alle persone.

Iscrivetevi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti e restare informati sulle novità, e al nostro canale Telegram per avere le notizie in anteprima. È anche possibile restare aggiornati anche seguendo il nostro canale di Whatsapp.

di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.

Per restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter gratuita e al nostro Canale Telegram. Seguici su Google News cliccando su "segui".