Ammortizzatori sociali 2024: cosa sono, quali sono e ultime novità

La guida sugli ammortizzatori sociali, quali sono e tutto quello che serve sapere per usufruirne nel 2024

ammortizzatori sociali

Gli “ammortizzatori sociali” sono delle misure a sostegno economico dei lavoratori licenziati o che hanno dovuto sospendere la propria attività lavorativa involontariamente.

Tra i principali aiuti concessi sotto forma di ammortizzatori sociali vi sono, per esempio, la Cassa integrazione (straordinaria, ordinaria o in deroga) e le indennità di disoccupazione come NASpI e Dis Coll.

Ma quali sono gli ammortizzatori sociali disponibili nel 2024? A chi sono rivolti?

Con questa guida, vi spieghiamo cosa è cambiato in materia di ammortizzatori sociali a partire dall’inizio dell’anno, quali sono le misure attualmente in vigore e come funzionano.

COSA SONO GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

Gli ammortizzatori sociali sono misure adottate allo scopo di sostenere da un punto di vista economico i lavoratori che rimangono senza lavoro o che hanno dovuto sospendere la propria attività per motivi non dipendenti dalla loro volontà.

Tali aiuti sono cambiati molto nel corso degli ultimi anni rispetto a quelli introdotti dal Jobs Act, in particolare con la riforma degli ammortizzatori sociali collegata alla Legge di Bilancio 2022.

L’ultimo intervento, in tal senso, è avvenuto con la Legge di Bilancio 2024.

Vediamo nel dettaglio cosa è cambiato.

AMMORTIZZATORI SOCIALI, NOVITÀ 2024

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto diverse novità in materia di ammortizzatori sociali, valide dal 1° gennaio 2024 in poi.

Nello specifico:

  • diventa strutturale dal 1° gennaio 2024 l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO). Si tratta di un contributo rivolto esclusivamente ai lavoratori autonomi con partita IVA iscritti alla Gestione Separata che nell’anno precedente alla fruizione del beneficio hanno subito una contrazione dei guadagni;

  • sono state previste risorse per un importo pari a 70 milioni di euro per il Fondo sociale per occupazione e formazione, per la prosecuzione dei trattamenti di sostegno al reddito (integrazione salariale straordinaria e mobilità in deroga) in favore dei lavoratori dipendenti presso imprese operanti in aree di crisi industriale complessa;

  • viene riconosciuto un ulteriore periodo di trattamento di integrazione salariale straordinaria (CIGS) alle imprese di interesse strategico nazionale, con un numero di dipendenti non inferiore a 1.000, che hanno in corso piani di riorganizzazione aziendale non ancora completati a causa della loro complessità;

  • viene sospeso il trattamento di integrazione salariale per processi di riorganizzazione e situazioni di particolare difficoltà economica;

  • cambiano le regole per il congedo parentale nel 2024, con la Manovra che aumenta a 2 mesi per l’indennità all’80% (prima era di un solo mese) spettante ai genitori lavoratori dipendenti. Per approfondire vi consigliamo la lettura della nostra guida che spiega tutte le novità del congedo parentale 2024.

A fornire una sintesi delle principali disposizioni relative alla materia e a dare tutti i dettagli tecnici è stato l’INPS, con la Circolare INPS 5 gennaio 2024, n. 4.

Vediamo nel dettaglio quali sono gli ammortizzatori sociali attivi nel 2024 che sono suddivisi in due macro gruppi: gli aiuti per chi ha perso il lavoro e si trova in stato di disoccupazione e gli aiuti per ha un impiego presso un’azienda che si trova in situazione di crisi e ha sospeso o ridotto l’attività dei lavoratori.

1) AMMORTIZZATORI IN CASO DI DISOCCUPAZIONE

La rete di ammortizzatori sociali a sostegno del reddito in caso di disoccupazione comprende la NASpI per i lavoratori dipendenti e la DIS-COLL per i lavoratori titolari di contratti di collaborazione.

Nel 2024 è stata confermata anche la cosiddetta indennità di discontinuità lavoratori dello spettacolo (che ha preso il posto dell’ex ALAS).

Infine, è stato reso strutturale il bonus lavoratori autonomi ISCRO, che può essere considerata una sorta di disoccupazione alternativa per i titolari di partita Iva, perché altro non è che una forma di sostegno al reddito per i professionisti autonomi che registrano un forte calo di fatturato e si vengano a trovare in particolari situazioni di difficoltà.

2) AMMORTIZZATORI SOCIALI IN COSTANZA DI RAPPORTO DI LAVORO

Gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro sono misure volte a supportare quei lavoratori che vedono il proprio lavoro sospeso, a causa di difficoltà e crisi aziendale.

Disciplinati dal Decreto legislativo n. 148 del 14 settembre 2015, sono stati modificati in più punti dalla riforma degli ammortizzatori sociali allegata alla Legge di Bilancio 2022 e poi dalla Legge di Bilancio 2024. Scopriamo insieme quali sono gli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, validi nel 2024.

CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI

La Cassa Integrazione (o Cassa Integrazione Guadagni – CIG) rientra tra gli ammortizzatori sociali attivati a favore di lavoratori con contratto di lavoro dipendente, in costanza di rapporto di lavoro.

Tale misura prevede il conguaglio, da parte dell’INPS, di un’indennità che il datore di lavoro corrisponde ai lavoratori ai quali ha ridotto o sospeso l’attività lavorativa.

Viene concessa quando un’impresa si trova in situazioni di difficoltà e deve sospendere l’attività lavorativa per tutti i suoi dipendenti o una parte di essi. Vi sono differenti tipi di cassa integrazione:

  • la CIGO, ovvero la Cassa integrazione ordinaria, è quella richiesta nei casi in cui l’azienda si trovi in situazioni di crisi momentanee, senza colpe da parte dei datori di lavoro o dei lavoratori. Può essere concessa fino ad un periodo massimo di 13 settimane continuative, prorogabile trimestralmente fino ad un massimo complessivo di 52 settimane e, se relativa a più periodi non consecutivi, non può superare complessivamente la durata di 52 settimane in un biennio mobile. Il contributo ordinario a carico delle imprese che rientrano nell’ambito di applicazione della CIGO varia da un minimo dell’1,70% ad un massimo del 4,70% della retribuzione imponibile a fini previdenziali a seconda del tipo e del livello occupazionale dell’impresa;

  • la CIGS, ovvero la Cassa integrazione straordinaria è quella richiesta in casi di riconversione, ristrutturazione, fallimento aziendale o crisi a livello di settore o territorio. Può essere richiesta da tutti i datori di lavoro che nel semestre precedente hanno occupato mediamente più di 15 dipendenti e che non aderiscono ad alcun Fondo di solidarietà bilaterale. Il contributo ordinario a carico delle imprese che rientrano nel campo di applicazione della CIGS è pari allo0,90% della retribuzione imponibile ai fini previdenziali. I datori di lavoro che occupano più di 15 dipendenti possono altresì fruire di un ulteriore intervento di CIGS di 12 mesi complessivi (non ulteriormente prorogabili), in deroga ai limiti di durata generali. In questi casi i lavoratori in Cassa integrazione hanno l’obbligo di seguire un percorso formativo;

  • la Cassa Integrazione in Deroga (CIGD) rappresenta una misura destinata alle aziende che non possono beneficiare della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) e della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS). Possono presentare richiesta per questa forma di sostegno economico le imprese rientranti nella definizione del Codice Civile, articolo n. 2082; i piccoli imprenditori; le cooperative sociali. La sospensione o riduzione dell’attività lavorativa deve derivare da una delle seguenti cause: situazioni aziendali transitorie e non imputabili né all’imprenditore né ai lavoratori; situazioni aziendali determinate da fluttuazioni temporanee di mercato; crisi aziendali; processi di ristrutturazione o riorganizzazione;

  • la CISOA, ovvero la Cassa integrazione salariale operai agricoli riguarda gli operai, impiegati e quadri del settore agricolo con contratto di lavoro subordinato (compresi gli apprendisti e i lavoratori a domicilio ed esclusi i dirigenti). A questi lavoratori destinatari del trattamento di integrazione salariale, la misura è uguale a quella applicabile negli altri settori, ossia pari all’80% della retribuzione. La durata massima è di 90 giorni nell’anno. Per poter accedere alla CISOA si richiede il requisito minimo dello svolgimento, su base annuale, di oltre 180 giornate lavorative presso la stessa azienda.

FIS, FONDO DI INTEGRAZIONE SALARIALE

I Fondi di solidarietà forniscono strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività che coinvolge i lavoratori dipendenti di aziende appartenenti a settori non coperti dalla normativa in materia d’integrazione salariale.

Sono esclusi i dirigenti che, alla data di presentazione della domanda, abbiano un’anzianità di effettivo lavoro di almeno 30 giorni presso l’unità produttiva per la quale è richiesta la prestazione.

Il FIS eroga l’assegno di integrazione salariale che ha una durata massima di 13 settimane in un biennio mobile. Per i datori di lavoro che hanno occupato mediamente più di 5 dipendenti, ha una durata massima di 26 settimane in un biennio mobile.

CONTRATTO DI ESPANSIONE

Il contratto di espansione è una misura confermata anche nel 2024 che si applica alle imprese con almeno 50 dipendenti e consente, per i lavoratori che si trovino a non più di 60 mesi (5 anni) dal conseguimento del diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata una fuoriuscita agevolata dal rapporto di lavoro ai fini del trattamento pensionistico, come vi illustriamo in questa guida.

ASSEGNO DI RICOLLOCAZIONE

Infine, a proposito di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, ricordiamo che i lavoratori titolari di un trattamento straordinario di integrazione salariale sono beneficiari dell’assegno individuale di ricollocazione.

L’Assegno di Ricollocazione (AdR) è una misura di politica attiva che consiste nel rilascio di voucher per disoccupati. Questi voucher servono per ottenere un servizio di assistenza intensiva e personalizzata alla ricerca di occupazione.

Dunque, non si tratta di una somma di denaro riconosciuta alla persona disoccupata ma di un buono. È spendibile presso i Centri per l’Impiego o altri soggetti accreditati per lo svolgimento dei servizi per il lavoro. L’importo dell’AdR, infatti, viene riconosciuto all’operatore che assiste il disoccupato per il reinserimento lavorativo. La misura è gestita dall’ANPAL. Istituito dall’articolo 13 del Decreto Legislativo 14 settembre 2015 n. 150, come strumento di sostegno all’occupazione, da marzo 2018 l’AdR – superata la sperimentazione – è entrato a regime e può essere richiesto da tutti gli aventi diritto.

CHI PAGA GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

In linea generale, è l’INPS a procedere con il pagamento degli ammortizzatori sociali, in maniera diretta (ossia direttamente ai soggetti interessati) o indiretta (ovvero rimborsando il datore di lavoro o l’azienda che anticipa).

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

A vostra disposizione la guida alla domanda di cassa integrazione con tutte le novità 2024. A proposito di aiuti a chi non lavora, mettiamo a vostra disposizione le guide su Supporto formazione lavoro e Assegno di Inclusione, che hanno sostituito il reddito di cittadinanza.

Può tornarvi utile inoltre approfondire come funziona e a chi spetta il reddito alimentare, nonché la carta risparmio spesa attiva anche nel 2024. Infine, vi consigliamo la lettura degli articoli aggiornati con tutti i bonus per chi ha un ISEE basso e i bonus per chi ha un ISEE sotto i 15000 euro.

Per scoprire altri aiuti, agevolazioni e bonus per disoccupati, persone e famiglie potete visitare questa pagina.

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di Federica P.
Consulente del lavoro ed esperta di previdenza.
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