Naspi 2025: requisiti, pagamento, cosa cambia, importo, novità

La guida dettagliata sulla NASpI con tutte le informazioni su importo, requisiti, pagamento, cosa cambia e come funziona

INPS
Photo credit: FabioMitidieri / Shutterstock

La NASpI è l’indennità mensile di disoccupazione che offre un sostegno economico ai lavoratori con contratto subordinato che hanno involontariamente perso l’occupazione, quindi sono stati licenziati.

Non spetta se il lavoratore si dimette, ossia se è il lavoratore che sceglie di lasciare lavoro, salvo alcune eccezioni tra cui le dimissioni per gusta causa. Più avanti analizzeremo tutte le casistiche e le novità introdotte dal legislatore.

Per il 2025, il Parlamento ha approvato molte novità per l’accesso alla misura, specie nel caso delle cosiddette “dimissioni di fatto” e in assenza di retribuzione imponibile nel quadriennio di osservazione.

In questo articolo vi spieghiamo come funziona la NASpI con le novità 2025, specificando quindi a chi spetta, a quanto ammonta, l’importo, quanto dura, come fare domanda e ogni altra informazione utile 

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COS’È LA NASPI  

“NASpI” significa “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego”. È un aiuto economico mensile, che viene dato alle persone che hanno perso il lavoro. Questo sostegno al reddito spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione.

È stata introdotta dal Decreto Legislativo 4 Marzo 2015, n. 22, ha sostituito le indennità di disoccupazione ASpI e mini-ASpI. La sua erogazione è condizionata alla permanenza dello stato di disoccupazione, alla partecipazione regolare alle iniziative di attivazione lavorativa e riqualificazione professionale proposte dai Servizi competenti.

Che differenza c’è tra la disoccupazione e la NASpI? Nessuna, la disoccupazione dal 2015 è chiamata anche NASpI, cioè la Nuova Prestazione di Assicurazione Sociale. Caso a parte invece, è la DIS COLL nel 2025, l’indennità dedicata ai collaboratori coordinati e continuativi.

COSA CAMBIA CON LA NASPI NEL 2025

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto nuovi criteri per l’accesso alla NASpI, in vigore dal 1° Gennaio 2025. In particolare, rispetto al 2024, c’è una condizione aggiuntiva per ottenere l’indennità di disoccupazione.

Ossia, dal 2025, i lavoratori che si sono dimessi volontariamente o che hanno risolto consensualmente un contratto di lavoro a tempo indeterminato nei 12 mesi precedenti devono aver accumulato almeno 13 settimane di contributi nel nuovo lavoro prima di richiedere l’indennità. Questo requisito non si applica nelle seguenti eccezioni previste dalla legge:

  • dimissioni durante il periodo di maternità;
  • dimissioni per giusta causa;
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro in caso di licenziamento per motivi oggettivi.

Questo cambiamento mira a evitare abusi e garantire che i lavoratori abbiano effettivamente contribuito prima di ricevere l’indennità di disoccupazione. Scopriamo ora, come funziona la misura nel 2025.

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COME FUNZIONA LA NASPI   

La NASpI funziona “a domanda”, tramite INPS. Sono i disoccupati aventi diritto, cioè, che devono fare richiesta all’Istituto per accedere al contributo economico. La presentazione della domanda NASpI equivale al rilascio della Dichiarazione di Immediata Disponibilità (DID) al lavoro. Come stabilito dal Decreto Coesione 2024 convertito in Legge, o meglio il Decreto attuativo 174 del 21 Novembre 2024, annunciato sulla GU Serie Generale n.12 del 16-01-2025, una volta presentata l’istanza, i richiedenti:

  • devono presentarsi al Centro per l’Impiego di riferimento entro 15 giorni;

  • vengono iscritti automaticamente al portale SIISL;

  • devono sottoscrivere il Patto di Attivazione Digitale e il Patto di servizio, oltre a caricare il proprio curriculum vitae.

La NASpI viene erogata mensilmente per un massimo di 2 anni, con un importo che si basa su un calcolo che tiene contro della metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni. Anche nel 2025, poi, per la misura è previsto un décalage per età anagrafica. Cioè, l’indennità viene ridotta dai 55 anni in poi.

La prestazione, invece, viene sospesa nei seguenti casi:

  • rioccupazione del beneficiario, con contratto di lavoro subordinato di durata non superiore a 6 mesi e a patto che il reddito annuo sia inferiore a 8.000 Euro. La sospensione ha la durata del rapporto di lavoro;

  • nuova occupazione all’estero, in Paesi dell’UE o con cui l’Italia ha stipulato convenzioni bilaterali in tema di assicurazione contro la disoccupazione o in Paesi extracomunitari, secondo quanto previsto dalla normativa vigente per la sospensione della NASpI in caso di lavoro all’estero.

Chiariamo, infine, che è possibile cumulare la NASpI con i redditi derivanti da attività lavorative subordinate, parasubordinate e autonome entro un limite di 8.500 euro per l’anno 2024, come chiarito dall’INPS nel Messaggio n. 1414 del 09 Aprile 2024.

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REQUISITI NASPI

Dal 1° Gennaio 2025, per ottenere l’indennità di disoccupazione NASpI, i lavoratori devono soddisfare i seguenti requisiti:

  • essere in uno stato di disoccupazione involontaria, ovvero il lavoratore deve essere disoccupato a causa di una perdita involontaria del lavoro;

  • il lavoratore deve avere almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei 4 anni precedenti l’inizio della disoccupazione. Questo include i contributi previdenziali, i contributi figurativi per maternità obbligatoria e congedo parentale. Ma anche i periodi di lavoro all’estero in Paesi comunitari o convenzionati e i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli 8 anni, per massimo 5 giorni lavorativi all’anno. I periodi di lavoro nel settore agricolo possono essere cumulati con quelli in altri settori per raggiungere il requisito. Ciò a patto che la contribuzione non agricola sia prevalente;

  • per gli eventi di disoccupazione verificatisi dal 1° Gennaio 2025, i lavoratori che nei 12 mesi precedenti si sono dimessi volontariamente o hanno risolto consensualmente un contratto a tempo indeterminato, devono aver accumulato almeno 13 settimane di contribuzione dall’ultimo lavoro prima di richiedere la NASpI. Come detto, questo requisito non si applica se il lavoratore ha diritto alla NASpI per le eccezioni previste per legge, come spiegato in questo articolo.

Ricordiamo anche che la NASpI spetta ai lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato (a tempo determinato o indeterminato) che hanno perso involontariamente il lavoro. Tra questi sono compresi gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato presso le medesime cooperative o anche il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato. Poi, la NASPI spetta anche ai dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni, agli operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e loro consorzi.

Inoltre, l’indennità di disoccupazione può essere concessa anche nel caso di accordo collettivo aziendale che prevede un incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, secondo i criteri stabiliti dal Messaggio INPS n. 689 del 17 Febbraio 2021. Invece, sono esclusi dalla NASpI:

  • i lavoratori che hanno interrotto volontariamente il rapporto di lavoro tramite dimissioni o risoluzione consensuale, eccetto nei casi di giusta causa, dimissioni durante la maternità, o risoluzione consensuale specifica;
  • i lavoratori che perdono il lavoro per assenza ingiustificata prolungata.;
  • i dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni;
  • gli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato;
  • i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale;
  • i lavoratori che hanno raggiunto i requisiti per il pensionamento;
  • i titolari di assegno ordinario di invalidità che non hanno optato per la NASpI;
  • i lavoratori che, nei 12 mesi precedenti, si sono dimessi volontariamente o hanno risolto consensualmente un contratto a tempo indeterminato senza aver accumulato almeno 13 settimane di contributi nell’ultimo lavoro prima di richiedere la NASpI.

QUANDO ARRIVA IL PAGAMENTO NASPI

Il Pagamento della NASpI arriva al lavoratore a partire dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione dell’ultimo rapporto di lavoro, se la domanda è stata presentata entro l’ottavo giorno. Oppure dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda se inviata successivamente all’ottavo giorno ed entro il termine massimo previsto dalla normativa vigente.

L’indennità Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, poi, viene accreditata dall’INPS su conto corrente bancario o postale oppure su libretto postale del beneficiario. In alternativa può essere erogata tramite bonifico presso un ufficio postale del comune di residenza o domicilio del richiedente.

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IMPORTO NASPI 

L’importo della NASpI viene stabilito per legge e rivalutato annualmente in base alla variazione dell’indice ISTAT. Ogni anno L’INPS comunica l’importo massimo dell’indennità di disoccupazione NASpI attraverso un’apposita circolare. Gli importi relativi al 2025, non sono ancora stati resi noti e appena lo saranno, vi aggiorneremo. Per il 2024 era pari a un massimo di 1.550,42 euro al mese.

Ma come si calcola la misura? La NASpI corrisponde al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali percepita dal lavoratore negli ultimi 4 anni, se la stessa è inferiore all’importo minimo (1.425,21 euro per il 2024, mentre l’importo per il 2025 non è stato ancora reso noto). Se invece è superiore al massimale previsto, è pari al 75% dell’importo di riferimento annuo sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e tale importo.

Il Messaggio n. 4254 del 13-12-2024 chiarisce anche che per i lavoratori che non hanno percepito retribuzione imponibile a causa di cassa integrazione a zero ore, la NASpI verrà calcolata utilizzando l’imponibile previdenziale figurativo derivante dalle integrazioni salariali. Questa soluzione si applica sia alle somme conguagliate dall’azienda che a quelle erogate direttamente dall’INPS.

Bisogna ricordare, inoltre, che si riduce del 3% ogni mese dal primo giorno del sesto mese di fruizione. La riduzione scatta dall’ottavo mese se il beneficiario ha compiuto 55 anni. Ovvero, l’importo del beneficio si riduce:

  • per gli under 55, del 3% al mese dopo 5 mesi (a partire dal 151° giorno di fruizione, cioè dal sesto mese) – per gli eventi di cessazione involontaria del rapporto di lavoro verificatisi;

  • per gli over 55, del 3% al mese dopo 7 mesi (a partire dal 211° giorno di fruizione, cioè dall’ottavo mese) – per gli eventi di cessazione involontaria del rapporto di lavoro.

Il sistema di calcolo resterà lo stesso nel 2025, mentre INPS non ha ancora chiarito quale sarà l’importo massimo di riferimento. Vi aggiorneremo appena INPS fornirà novità in merito. Per restare informati sui dettagli della misura, potete iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti, al canale Whatsapp e al canale Telegram.

COME FARE DOMANDA NASPI

La richiesta NASpI può essere effettuata in una delle seguenti modalità:


  • rivolgendosi agli Enti di Patronato che possono presentare la domanda Naspi online, per nostro nome e conto, utilizzando la procedura digitale INPS;

  • tramite il Contact center INPS, chiamando il numero gratuito 803 164 da rete fissa oppure il numero 06 164 164 da rete mobile.

In caso di domanda online tramite sito INPS, il nuovo servizio di presentazione della domanda è accessibile, per i cittadini, direttamente dal portale dell’Istituto, attraverso il seguente percorso: “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Per disoccupati” > “NASpI: indennità mensile di disoccupazione” > “Utilizza il servizio” > “NASpI – Domanda” > “Utilizza il servizio” > “NUOVA DOMANDA”.

I lavoratori aventi diritto alla NASpI devono presentare domanda all’INPS entro 68 giorni da eventi specifici, come la cessazione del rapporto di lavoro, la fine di periodi indennizzati di maternità, malattia, infortunio sul lavoro, il periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso, la definizione di vertenze sindacali, notifiche di sentenze giudiziarie o dal 38° giorno dopo un licenziamento per giusta causa.

Una volta inoltrata la richiesta, se andata a buon fine, gli interessati ricevono in automatico una notifica SMS da parte dell’INPS che comunica l’accoglimento della domanda di NASpI.

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LA GUIDA AGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI INPS

In questa guida sugli aiuti INPS attivi nel 2025 vi spieghiamo cosa è cambiato in materia di ammortizzatori sociali per l’anno in corso, quali sono le misure attualmente in vigore e come funzionano.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI AIUTI E COME RESTARE AGGIORNATI

Da non perdere anche la guida sulla DIS COLL nel 2025. Vi invitiamo a leggere le nostre guide utili a chi è senza lavoro come quella su Supporto Formazione e Lavoro o Assegno di inclusione. Utile anche il focus sul Fondo Nuove Competenze, l’approfondimento sul Programma GOL o quello sul sistema duale.

A proposito di aiuti a sostegno dei disoccupati, vi consigliamo i nostri articoli su bonus 2025.

Se volete restare aggiornati su tutte le agevolazioni e quelle in arrivo, visitate la nostra pagina dedicata agli aiuti alle persone.

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5 Commenti

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  1. Buongiorno
    ho un contratto a tempo indeterminato a chiamata ed ho svolto da circa 3 anni in maniera continuativa un incarico di portierato per una agenzia di servizi fiduciari.
    Per una questione con un condomino l’agenzia mi ha rimosso da quel servizio e mi affidato incarichi di sorveglianza a supermercati attività che svolgo saltuariamente e che ha sensibilmente ridotto la mia entrata mensile.
    Ho intenzione di licenziarmi per cercare altra occupazione e mi domandavo se posso accedere alla NASPI con le nuove normative in vigore.

  2. Sto percependo la NASPI da 6 mesi (20 Aprile 2024) come dipendente del settore privato licenziato e dovrei percepirla per altri 10 mesi (fino ad Agosto 2025), e potrebbe capitare che mi venga assegnata una supplenza a scuola. In quali casi potrei continuare a percepire la NASPI? per supplenze brevi? sotto 8500 Euro di reddito da supplenza? In quali casi può essere sospesa e poi riattivata sospesa e poi riattivata? Solo se la durata è inferiore a 6 mesi ed il reddito derivante non supera 8500 Euro? E cosa succederebbe al termine della supplenza? Potrei richiedere la NASPI solo come dipendente pubblico (scuola) e quindi importo NASPI basso o come dipendente privato e quindi quella percepita attualmente il cui importo è di circa 1521 Euro mensili netti? Grazie, Paolo

    • Visto che il suo caso è molto particolare, dovrebbe rivolgersi ad un caf o patronato in modo tale da poter portare la documentazione necessaria e avere una risposta a tutti i suoi dubbi.

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