Settori e professioni con disparità uomo donna 2024

Ecco quali sono i settori e le professioni in cui il tasso di disparità uomo-donna è sopra la media. In arrivo incentivi per assunzioni di donne nel 2024

disparità uomo donna

Il Ministero del Lavoro rende noti quali sono i settori e le professioni in cui il tasso di disparità uomo donna supera almeno del 25% la disparità media.

Questi comparti nel 2024 riceveranno gli incentivi per le assunzioni di donne svantaggiate.

In questa guida vi mostriamo quali sono i settori e le professioni in cui il tasso di disparità uomo donna è sopra la media e chi riceverà gli incentivi nel 2024.

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INCENTIVI 2024 IN BASE AL TASSO DISPARITÀ UOMO DONNA

Con il Decreto interministeriale n. 365 del 20 novembre 2023, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno indicato, sulla base dei dati ISTAT relativi alla media annua, i settori e le professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo donna, ai fini dell’applicazione degli incentivi all’assunzione per l’anno 2024.

La Legge 28 giugno 2012, n. 92, cioè la Legge Fornero, ha infatti, previsto l’introduzione di incentivi per le aziende che assumono donne cosiddette ‘svantaggiate’. Tra esse vi sono le donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.

I settori, individuati dal Decreto e caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno il 25%, sono principalmente tre: agricoltura, industria e servizi.

Vediamo tutti i dettagli su quali sono i settori interessati secondo quanto stabilito dai Ministeri nel Decreto n. 365 del 20 novembre 2023.

QUALI SONO I SETTORI E I LAVORI CON ALTO TASSO DISPARITÀ UOMO DONNA

Come emerge nel Decreto interministeriale n. 365 del 20 novembre 2023, nei settori economici caratterizzati da una marcata disparità occupazionale di genere vi rientrano:

  • agricoltura;

  • industria: costruzioni, industria estrattiva, acqua e gestione rifiuti, industria energetica, industria manifatturiera;

  • servizi: trasporto e magazzinaggio, informazione e comunicazione, servizi generali della PA.

Vediamo i dettagli.

TASSO DI DISPARITÀ UOMO DONNA PER ATTIVITÀ ECONOMICA E SESSO

Ecco i dati sugli occupati dipendenti per attività economica e sesso – anno 2022 con i valori assoluti in migliaia, le percentuali e il tasso di disparità:

Settore Maschi Femmine % Differenza
Agricoltura 131 353 45,9
Industria – Costruzioni 90 934 82,4
Industria – Estrattiva 3 25 76,1
Industria – Acqua e gestione rifiuti 42 196 64,4
Industria – Ind. energetica 31 80 44,2
Industria – Ind. manifatturiera 1.081 2.752 43,6
Servizi – Trasporto e magazzinaggio 226 825 57,0
Servizi – Informazione e comunicazione 180 386 36,5
Servizi – Servizi generali della PA 394 744 30,8
Totale 8.178 9.946 9,8

TASSO DI DISPARITÀ UOMO DONNA PER PROFESSIONE E SESSO

Nella tabella qui sotto possiamo vedere i dati sugli occupati dipendenti per professione e sesso – anno 2022 (valori assoluti in migliaia, percentuali e tasso di disparità) che sono ordinati come una classifica partendo dalla professione per la quale il tasso di disparità è più elevato. Al primo posto ci sono gli ufficiali delle forze armate tra i quali la presenza femminile è pari a zero.

PROFESSIONE (CP2011) Maschi Femmine Tasso di disparità
91 – Ufficiali delle forze armate 29 0 98.3
74 – Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento 635 13 95.9
62 – Artigiani ed operai
metalmeccanici specializzati e installatori e manutentori di attrezzature elettriche ed
elettroniche
846 19 95.5
61 – Artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici 671 17 95.1
92 – Sergenti, sovraintendenti e marescialli delle forze armate 72 2 94.8
93 – Truppa delle forze armate 107  7 87.5
31 – Professioni tecniche in campo scientifico, ingegneristico e della
produzione
822 160 67.5
64 – Agricoltori e operai specializzati dell’agricoltura, delle foreste, della zootecnia, della pesca e della caccia 128 26 66.1
84 – Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni 157 35 63.5
71 – Conduttori di impianti
industriali
309 70 63.2
12 – Imprenditori, amministratori e direttori di grandi aziende 118 30 59.2
21 – Specialisti in scienze
matematiche, informatiche,
chimiche, fisiche e naturali
174 49 55.9
22 – Ingegneri, architetti e
professioni assimilate
166 48 55.4
83 – Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca 258 84 50.8
13 – Imprenditori e responsabili di piccole aziende 25 9 47.3
63 – Artigiani ed operai specializzati della meccanica di precisione, dell’artigianato artistico, della stampa ed assimilati 95 34 46.9
72 – Operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio 466 205 38.8
73 – Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare 57 32 28.2
65 – Artigiani e operai specializzati delle lavorazioni alimentari, del
legno, del tessile dell’abbigliamento, delle pelli, del cuoio e dell’industria dello
spettacolo
278 174 22.9
81 – Professioni non qualificate nel
commercio e nei servizi
779 587 14
Totale 9,946 8,178 9.8

COME FUNZIONANO GLI INCENTIVI

Per l’erogazione degli incentivi per le aziende che assumono donne cosiddette ‘svantaggiate’ nel 2024 si prende come riferimento il tasso di disparità medio rilevato per l’anno 2022 che è pari al 9,8%.

La soglia sopra la quale un settore è caratterizzato da un tasso di disparità uomo-donna superiore di almeno il 25% del valore medio è pari al 12,2%. Le professioni che hanno registrato un tasso di disparità inferiore a tale livello non sono riportate nel Decreto.

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QUALI SONO GLI INCENTIVI ASSUNZIONI DONNE SVANTAGGIATE

Gli incentivi per l’assunzione di donne svantaggiate che spetteranno a questi settori e professioni sono quelli previsti all’articolo 4, comma 11 della Legge 28 giugno 2012, n. 92, erogati nel rispetto del regolamento (CE) n. 800/2008 della Commissione, del 6 agosto 2008.

Si tratta di un esonero contributivo pari al 100% nel limite massimo di 6.000 euro annui.

Parliamo di incentivi in relazione alle assunzioni di donne di qualsiasi età, prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi. Devono essere residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea (nelle aree di cui all’articolo 2, punto 18), lettera e), del predetto regolamento). Gli incentivi valgono anche in relazione alle assunzioni di donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti.

Per conoscere le donne che rientrano di diritto in questa agevolazione è possibile leggere l’approfondimento sulle agevolazioni assunzioni donne.

RIFERIMENTI NORMATIVI

ALTRI AIUTI E AGGIORNAMENTI

Per approfondire, mettiamo a vostra disposizione il testo del DDL violenza sulle donne. Vi consigliamo poi di leggere l’approfondimento su tutti gli incentivi alle assunzioni disponibili in Italia, che viene costantemente aggiornato.

Vi segnaliamo anche l’approfondimento sul via libera della Commissione Europea ai bonus assunzioni donne e giovani. E a proposito di agevolazioni, può tornarvi utile il nostro focus che riassume tutte le misure per le assunzioni agevolate della guida Anpal. Interessante anche il nostro approfondimento sulla proposta di legge al vaglio del governo, per inserire le donne vittime di violenza tra le categorie protette

Per conoscere altre agevolazioni disponibili è possibile visitare la nostra sezione riservata agli aiuti per lavoratori e famiglie. Visitate anche questa pagina dedicata agli aiuti alle imprese.

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di Valeria Cozzolino
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
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