Donne vittime di violenza tra le categorie protette: la proposta di legge

La guida alla proposta di legge che punta a inserire le donne vittime violenza nelle categorie protette, ecco cosa prevede e come funziona

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Entro breve sarà avviata la discussione sulla proposta di legge che prevede l’inclusione delle donne vittime di violenza domestica tra le categorie protette (art. 18).

In particolare il Parlamento discuterà una norma sulla sintesi tra 3 proposte di legge che mirano a prevedere per le donne vittime di violenza tutti i benefici già previsti per le categorie protette articolo 18 a cui si aggiunge uno sgravio contributivo per le imprese che le assumono.

In questa guida vi illustriamo cosa prevede la proposta di inserire le donne vittime di violenza nelle categorie protette e quali sono le altre misure sul tema su cui il Parlamento sta prendendo decisioni normative.

DONNE VITTIME VIOLENZA CATEGORIE PROTETTE, LA PROPOSTA

La Camera dei Deputati a breve discuterà la proposta di legge di inserire le donne vittime di violenza tra le categorie protette.

L’inserimento delle donne vittime di violenza domestica nei percorsi di protezione attivati dai servizi sociali e l’inserimento tra coloro che rientrano nei benefici della Legge 68 del 1999 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” arriva dalle tre seguenti proposte di legge:

1) la PDL n. 408 della Deputata M5S Stefania Ascari – presentata il 19 ottobre 2022;


2) la PDL n. 510 del Deputato Ubaldo Pagano (PD) – presentata il 3 novembre 2022;


3) la PDL n. 786 del Deputato Maddalena Morgante (FDI) – presentata il 19 gennaio 2023.

Il Parlamento ha deciso di unificare queste tre proposte di legge, realizzando un unico provvedimento unitario di discussione dal titolo “Disposizioni per favorire l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza di genere e delle vittime di violenza con deformazione o sfregio permanente del viso”.

La proposta di legge, che unisce tutte e tre le PDL e che a breve sarà discussa in Aula, mira a facilitare l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza di genere e domestica, nonché delle vittime di violenza con deformazione o sfregio permanente del viso.

Questo obiettivo viene perseguito tramite il riconoscimento di agevolazioni contributive per le assunzioni a tempo indeterminato e l’inclusione di tali vittime tra le categorie protette per quanto riguarda l’applicazione delle leggi sul collocamento mirato al lavoro.

Vediamo, nel dettaglio, quali sono.

1) DONNE VITTIME VIOLENZA NELLE QUOTE ART. 18

La norma prevede l’assegnazione della quota di assunzioni obbligatorie, già prevista dalla Legge 68 del 1999 per le categorie che rientrano nell’articolo 18, in favore delle donne vittime di violenza domestica e di genere.

Questa quota prevista per le categorie protette art. 18 è pari a:

  • 1 unità per i datori di lavoro con un numero di dipendenti compreso tra 51 e 150;

  • dell’1% per coloro che occupano più di 151 dipendenti.

La PDL n. 510, nello specifico, prevede che la quota sia estesa alle donne vittime di violenza di genere che abbiano ricevuto interventi di protezione, i quali devono essere certificati da:

  • i servizi sociali del Comune di residenza;

  • i centri antiviolenza o dalle case-rifugio.

Se volete sapere quali sono le altre categorie a cui si applica questa quota obbligatoria di assunzione ai sensi della Legge 68 del 1999 articolo 18 vi consigliamo di leggere l’articolo su chi sono le categorie protette.

2) SGRAVI PER CHI ASSUME DONNE VITTIME DI VIOLENZA

La nuova proposta di legge unitaria chiede che sia reso permanente, a partire dal 2023, uno sgravio dai contributi previdenziali e assistenziali per i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato donne vittime di violenza di genere, previamente inserite in programmi di protezione conformi alla normativa.

Questa proposta estende l’agevolazione a tutti i datori di lavoro privati, non solo alle cooperative sociali come era avvenuto in passato. La durata dello sgravio contributivo non è specificata, ma potrebbe essere opportuno considerare la durata triennale per le assunzioni effettuate dal 2023 in poi.

In caso di approvazione della proposta di legge, l’attuazione delle modalità di esenzione sarà stabilita da un apposito Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con il Ministro dell’Interno. E noi, vi aggiorneremo.

3) CONSERVAZIONE POSTO DI LAVORO PER DISABILITÀ ACQUISITE

La proposta di legge unitaria che sarà in discussione in Parlamento specifica che in caso di eventuali disabilità acquisite dai lavoratori nel corso della carriera lavorativa e non presenti al momento dell’assunzione, vi è l’obbligo per i datori di lavoro pubblici e privati di garantire la conservazione del posto di lavoro ai lavoratori stessi.

Questa misura riguarda soprattutto le donne vittime di violenza, ovvero le vittime di violenza con deformazione o sfregio permanente del viso di cui all’articolo 583-quinquies del Codice penale.

QUANDO ENTRA IN VIGORE

Specifichiamo che le nuove regole entreranno in vigore solo dopo l’approvazione definitiva e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della proposta di legge illustrata.

Come vi abbiamo accennato, però, la proposta di legge unitaria sull’accesso agevolato al mondo del lavoro per le donne vittime di violenza come “categorie protette” deve essere ancora discussa in Parlamento. Vi aggiorneremo quando il testo sarà approvato.

I DATI SULLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA IN ITALIA

A sostegno dell’urgenza di approvare la legge unitaria per le donne vittime di violenza, i Deputati proponendo hanno presentato ai loro colleghi il report relativo agli episodi di violenza domestica in Italia.

Secondo il rapporto della polizia criminale pubblicato l’8 marzo 2023, le forze di polizia hanno registrato:

  • un aumento del 78% nel numero di interventi legati alla violenza domestica e di genere, con 178.666 schede inserite al 31 dicembre 2022 rispetto alle 100.311 dell’anno precedente;

  • per quanto concerne i “reati spia” come indicatori di violenza di genere, tra cui atti persecutori, maltrattamenti contro familiari e conviventi e violenze sessuali, vi è una diminuzione nel 2022, mentre le violenze sessuali hanno registrato un aumento nel 2022;

  • nel 2022, la maggioranza delle vittime di atti persecutori, maltrattamenti contro familiari e conviventi, e violenze sessuali erano donne, rispettivamente al 74%, 81% e 91%;

  • per quanto concerne i reati introdotti dal “Codice rosso” hanno mostrato un aumento progressivo dal 2019 al 2022 per alcune categorie. Ad esempio, la deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso e le violazioni ai provvedimenti di allontanamento e divieto di avvicinamento;

  • vi sono state diminuzioni per la costrizione al matrimonio e la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti nel 2022.

ALTRI PRROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI

Per approfondire, mettiamo a vostra disposizione il testo del DDL violenza sulle donne. Vi invitiamo poi a leggere il nostro articolo sulle agevolazioni assunzioni donne. Interessante anche la proposta di estendere l’assegno di inclusione alle donne vittime di violenza nel 2024.

Interessante anche quello sulla classifica delle migliori aziende per le donne, in cui lavorare in Italia.

Da leggere, anche gli incentivi all’imprenditoria femminile, gli incentivi per le assunzioni delle neo mamme proposti per il 2024. Infine, scoprite le nuove regole sulla parità di genere nei concorsi pubblici.

Per scoprire altri aiuti, agevolazioni e bonus per disoccupati, persone e famiglie potete visitare questa pagina. In questa sezione trovate le novità legislative.

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di Valeria C.
Giornalista, esperta di leggi, politica e lavoro pubblico.
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