Il decreto Milleproroghe ha confermato il bonus ZES anche nel 2026.
L‘esonero contributivo, che nasce per promuovere l’occupazione a tempo indeterminato nel Sud Italia, è stato destinato alle aziende che assumono a tempo indeterminato lavoratori over 35, disoccupati di lungo periodo.
In questo articolo vi spieghiamo nel dettaglio cos’è il bonus ZES, come funziona e quali sono le novità.
COS’È IL BONUS ZES 2026
Il bonus ZES è una decontribuzione pari al 100% dei contributi previdenziali, destinata ai datori di lavoro che assumono disoccupati con un contratto a tempo indeterminato nelle Regioni facenti parte della ZES unica del Mezzogiorno, come istituita dal Decreto Sud.
Di queste Regioni fanno parte Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia, Molise e Sardegna e, come stabilito dal Consiglio dei Ministri del 4 Agosto 2025, Marche e Umbria. Il decreto Milleproroghe 2026, infatti, ha prorogato l’agevolazione confermando i territori beneficiari.
A differenza del credito d’imposta ZES, che prevede un tax credit per le aziende con sede nella ZES unica che acquistano beni strumentali, il bonus ZES è un esonero dei contributi previdenziali riconosciuto esclusivamente ai datori di lavoro privati che occupano fino a 10 dipendenti (nel mese in cui viene fatta l’assunzione agevolata).
QUALI SONO LE NOVITÀ
Introdotto dal Decreto Coesione 2024 convertito in legge, il bonus è stato rifinanziato in Legge di Bilancio per il 2025, che ha stanziato 400 milioni di euro per coprire le assunzioni effettuate fino al 31 dicembre 2025.
L’incentivo rientra però nel “Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027” dell’UE, per cui il governo italiano può utilizzare le risorse messe a disposizione da Bruxelles fino al 31 dicembre 2027. E lo può fare attraverso le leggi di bilancio e gli interventi normativi. In questo contesto si inserisce il decreto Milleproroghe, che ha prorogato l’operatività del bonus fino al 31 dicembre 2026. La proroga consente di mantenere attive le procedure e di presentare nuove domande anche oltre il 2025, garantendo una continuità della misura. Per il periodo successivo sarà però necessario individuare nuove risorse finanziarie. E questo spetta alla Legge di Bilancio 2026.
COME FUNZIONA IL BONUS ZES
Il bonus ZES nel 2026 funziona mediante l’applicazione di un sconto pari al 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, fino a un massimo di 650 euro mensili per 2 anni, per ogni lavoratore assunto. Per ottenere l’esonero, bisogna presentare domanda all’INPS e solo dopo, in caso di risorse disponibili, sarà possibile ottenere l’esonero nella misura spettante.
Ricordiamo a tal proposito che:
- i contribuzioni ai fini pensionistici (IVS) sono in genere pari al 33% in Italia, con la seguente modulazione: 9,19% a carico del lavoratore e 23,81% a carico del datore di lavoro (che sono quelli che rientrano nel bonus);
- questo beneficio comprende i contributi previdenziali, ma esclude quelli a carico del dipendente e quelli relativi alle prestazioni INAIL;
- per accedere all’agevolazione, i datori di lavoro devono rispettare alcuni requisiti specifici e non aver effettuato licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo nei 6 mesi precedenti l’assunzione. È previsto, inoltre, il recupero dell’esonero se il datore di lavoro effettua un licenziamento per giustificato motivo nei sei mesi successivi all’assunzione.
REQUISITI BENEFICIARI
Il bonus ZES è destinato esclusivamente ai datori di lavoro privati che al momento dell’assunzione, avvenuta dal 1° Settembre 2024 al 31 Dicembre 2026:
- hanno fino massimo fino a 10 dipendenti;
- assumono nelle Regioni ZES del Mezzogiorno. Ossia, in Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia, Molise, Sardegna, Marche e Umbria;
- inseriscono in azienda con contratto a tempo indeterminato lavoratori over 35enni, disoccupati da almeno 24 mesi e che non rientrano nel personale dirigenziale.
Sono escluse le assunzioni per i rapporti di lavoro domestico e in apprendistato.
COME FARE DOMANDA
È possibile richiedere il bonus ZES nel 2025 inviando una domanda all’INPS esclusivamente in via telematica, tramite il Portale delle Agevolazioni (ex DiResCo), accedendo da questa pagina. L’INPS verificherà la disponibilità dei fondi e darà l’autorizzazione alla fruizione del bonus tramite i flussi Uniemens. La domanda deve includere una serie di informazioni essenziali. Ovvero:
- i dati identificativi dell’impresa, con particolare attenzione al numero di dipendenti occupati nel mese in cui avviene l’assunzione incentivata;
- i dati identificativi del lavoratore assunto o da assumere;
- il tipo di contratto di lavoro sottoscritto o da sottoscrivere;
- la percentuale oraria di lavoro prevista;
- la retribuzione media mensile;
- l’aliquota contributiva datoriale riferita al rapporto di lavoro oggetto di esonero;
- la sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo presso il quale il lavoratore presta effettivamente servizio.
Una volta ricevuta la domanda, l’INPS procederà con la verifica delle informazioni fornite, tenendo conto delle disponibilità finanziarie a livello territoriale comunicate dall’autorità di gestione del programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027. Se la verifica dei requisiti di ammissione dà esito positivo, il datore di lavoro viene ammesso a beneficiare dell’esonero.
In seguito all’ammissione, l’INPS quantificherà gli importi erogabili per ciascuna annualità al datore di lavoro richiedente.
RIFERIMENTI NORMATIVI
- Testo finale del Decreto Coesione 2024 convertito in Legge approvato in via definitiva e pubblicato in GU Serie Generale n.157 del 06-07-2024;
- Testo definitivo (Pdf 65,4 kB) della Legge di Bilancio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 Dicembre 2024 (GU Serie Generale n.305 del 31-12-2024 – Suppl. Ordinario n. 43);
- Decreto attuativo del 7 Gennaio 2025 (Pdf 1 Mb).
ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
Vi consigliamo la lettura anche dell’articolo sull’agevolazione decontribuzione Sud e di quello relativo a Resto al Sud.
Da consultare, anche la guida sui contributi a fondo perduto e quella sugli incentivi per le assunzioni. Vi consigliamo, infine, di leggere anche l’elenco dei principali incubatori e acceleratori per startup in Italia.
Per conoscere tutte le altre agevolazioni è possibile visitare la nostra pagina dedicata gli aiuti per le imprese, mentre in questa pagina potete scoprire gli aiuti per le persone.
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